L’Ape musicale

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Giovanni Antonini

Nato a Milano, ha studiato alla Civica Scuola di Musica e al Centre de Musique Ancienne di Ginevra. È membro fondatore dell’ensemble barocco "Il Giardino Armonico", che dirige dal 1989. È direttore artistico del Wratislavia Cantans Festival in Polonia e direttore principale ospite del Mozarteum Orchester e Kammerorchester Basel. Antonini è anche ospite regolare dei Berliner Philharmoniker, del Concertgebouworkest, del Tonhalle Orchester, della Orquesta Nacional de España e del Gewandhausorchester a Lipsia. In campo operistico ricordiamo Le nozze di Figaro di Mozart e Alcina di Händel alla Scala e all’Opernhaus di Zurigo, Giulio Cesare di Händel e Norma di Bellini con Cecilia Bartoli al Festival di Salisburgo. Gli impegni per la Stagione 19-20 includono il Mozarteum Orchester, il Tonhalle Orchester, la Czech Philharmonic e il Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks. È direttore artistico del progetto Haydn 2032, nato per registrare ed eseguire con Il Giardino Armonico e Kammerorchester Basel le sinfonie complete di Joseph Haydn in occasione del 300° anniversario della nascita del compositore.

Robert Carsen

Robert Carsen, tra i più importanti registi del nostro tempo, è attivo nel campo dell’opera, della prosa, del musical e anche nella cura e allestimento di grandi mostre nei musei più prestigiosi del mondo. Ha debuttato alla Scala nel 2000 con la memorabile produzione de Les Dialogues des Carmélites di Poulenc e da allora è stato una presenza costante a Milano: ricordiamo Jérusalem di Verdi nel 2001, Kát’a Kabanová di Janáček nel 2006, Candide di Bernstein nel 2007, Alcina di Händel e A Midsummer Night’s Dream di Britten nel 2009, Don Giovanni di Mozart per l’inaugurazione della Stagione 2011/2012 (ripreso nel 2017), Les Contes d’Hoffmann di Offenbach nel 2012, Falstaff di Verdi nel 2013 (ripreso nel 2015), la prima assoluta di CO2 di Giorgio Battistelli nel 2015 e La fanciulla del West di Puccini nel 2016.

L’autunno 2019 è ricco di impegni italiani: dopo Giulio Cesare in Egitto Carsen sarà a Roma per Idomeneo con la direzione di Michele Mariotti e a Venezia per Don Carlo con la direzione di Myung-Whun Chung.

Il cast

Giulio Cesare in Egitto vede nei panni del protagonista Bejun Mehta, lo straordinario artista già applaudito alla Scala nei panni di Tamerlano nel 2017 che si divide tra il Barocco (nei prossimi mesi riprenderà Rodelinda a Barcellona) e il contemporaneo (George Benjamin ha scritto per lui la cantata Dream of the Song); Cleopatra è Danielle de Niese, che proprio con questa parte ha acquistato notorietà internazionale e che nei prossimi mesi sarà Euridice a Los Angeles e Blanche de la Force nei Dialogues des Carmélites a Glyndebourne. Grande attesa per il debutto scaligero di Philippe Jaroussky, anch’egli forte di un vasto repertorio e imponente discografia nell’ambito della musica del ‘700 ma nel 2016 interprete anche della prima assoluta di Only the Sound Remains di Kaija Saariaho. Completa il terzetto dei controtenori la star Christophe Dumaux, veterano del ruolo (a Glyndebourne, Vienna, Parigi, Salisburgo e al Met), quest’anno già Orlando con Antonini a Vienna e Caino ne La Morte d’Abel a Salisburgo con Capuano. Interprete amatissima alla Scala è Sara Mingardo, collaboratrice frequente di Claudio Abbado e applaudita al Piermarini in opere di Monteverdi e Händel.

Il complesso barocco dell’Orchestra del Teatro alla Scala

Con Giulio Cesare in Egitto torna in buca il complesso barocco dell’Orchestra scaligera. La compagine ha debuttato nel gennaio 2016 presentando in forma scenica l’oratorio Il trionfo del tempo e del disinganno di Händel diretto da Diego Fasolis, che è tornato sul podio nel 2017 per Tamerlano di Händel e nel 2018 per La finta giardiniera. Händel torna nel 2019 con Giulio Cesare in Egitto diretta da Giovanni Antonini, mentre nelle due stagioni a venire sono in programma Agrippina e Ariodante. Nell’ottobre 2019 il complesso barocco fa il suo debutto internazionale presentando La finta giardiniera diretta da Diego Fasolis a Lugano e a Shanghai.


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