L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

Die Zauberflöte al Teatro alla Scala

Rappresentato per la prima volta al Theater an der Wien nel 1791, Die Zauberflöte arriva alla Scala, naturalmente in italiano, solo nel 1816, direttore il violinista, violista e compositore Alessandro Rolla, che guidava l’orchestra scaligera dal 1803. Dopo questa prima rappresentazione occorre però aspettare oltre un secolo per riascoltare il Flauto al Piermarini: è solo nel 1923 che Arturo Toscanini dirige il capolavoro mozartiano in un allestimento di Giovacchino Forzano con i costumi di Caramba. Altri 27 anni più tardi lo dirige Otto Klemperer con regia di Mario Frigerio e un cast italianissimo che include Margherita Carosio come Pamina, Giuseppe Taddei come Papageno e Tancredi Pasero come Sarastro, unica straniera la Regina della notte di Wilma Lipp. L’opera viene presentata per la prima volta in lingua originale nella leggendaria produzione del 1955 con direzione (e regia!) di Herbert von Karajan e un cast che comprende Elisabeth Schwarzkopf come Pamina, Nicolai Gedda come Tamino, Erika Köth come Regina, Nicola Zaccaria come Sarastro e ancora Taddei come Papageno.

Nel 1985 è Wolfgang Sawallisch a dirigere, nel celebre allestimento di John Cox con scene e costumi di David Hockney proveniente da Glyndebourne, Barbara Bonney come Pamina, Thomas Moser come Tamino e Evghenij Nesterenko come Sarastro; Sprecher è l’immenso Hans Hotter; l’allestimento sarà ripreso due anni più tardi con la direzione di Ádám Fischer e Yvonne Kenny Pamina, Gösta Windbergh Tamino e Luciana Serra Regina della Notte: Papageno è Hermann Prey.

Sir Georg Solti dirige nel 1991 due esecuzioni in forma di concerto; nel cast spiccano, accanto a Luciana Serra che torna come Regina della notte, René Pape come Sarastro, Ruth Ziesak come Pamina e Franz Grundheber come Sprecher.

Die Zauberflöte conquista la ribalta dell’inaugurazione di stagione il 7 dicembre 1995: lo spettacolo è affidato alla terna De Simone - Carosi - Nicoletti, sul podio Riccardo Muti, in palcoscenico Andrea Rost è Pamina, Paul Groves Tamino, Sarastro Matthias Hölle, Papageno uno straordinario Simon Keenlyside. Lo spettacolo verrà ripreso tre anni più tardi.

Nel 2011, a 36 anni dall’allestimento di David Hockney, è di nuovo un grande artista figurativo a firmare lo spettacolo: William Kentridge presenta una scena continuamente trasformata dalle proiezioni, sulla quale si muovono Genia Kühmeier come Pamina, Saimir Pirgu come Tamino, Alex Esposito come Papageno, Albina Shagimuratova come Regina e Günther Groissböck come Sarastro, sotto la direzione di Roland Böer.


 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.