L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

La musica e le carte

di Roberta Pedrotti

La celebrazione del compleanno di Gioachino Rossini a Pesaro, il 29 febbraio, è aperta da un incontro con la Fondazione Rossini.

Pesaro, Buon compleanno, Rossini: al Palafestival, 29/02/2024

Pesaro, Buon compleanno, Rossini: Messa di Gloria, 29/02/2024

PESARO 29 febbraio 2024 - Buon compleanno, Gioachino. La prima tappa della giornata è nel Museo che porta il suo nome, per fare il punto sulle pubblicazioni della Fondazione Rossini. Una ricognizione necessaria, anche per ricordare che la musicologia e la filologia non si limitano a produrre partiture in edizioni critiche (e che queste non siano sterili tavole di dogmi pronte a garantire rendite in diritti). L'attività di ricerca individuale, di divulgazione tramite conferenze, di incontri e confronti con convegni e tavole rotonde sfocia in una serie di collane che vanno dallo storico Bollettino del centro rossiniano di studi – fondato nel 1955, ma trasformato da Bruno Cagli nel 1970 in una vera e propria pubblicazione musicologica, riaggiornata poi nell'assetto nel 2020 – alle più recenti Tesi rossiniane, che valorizzano e incentivano il lavoro delle nuove generazioni (il tema analizzato da Paolo de Matteis si annuncia davvero ghiotto: “Tempi di mezzo” settecenteschi: la dinamicizzazione nelle arie del tardo XVIII secolo). Non è ancora conclusa nemmeno l'impresa capitale delle Lettere e Documenti, per la quale Reto Müller è subentrato dopo la scomparsa di Cagli al fianco di Sergio Ragni, e la serie dedicata ai libretti e alle loro fonti si è arricchita di un preziosissimo, monumentale volume su Semiramide a cura di Damien Colas. Mentre, tornando proprio alle edizioni critiche, il lavoro di Andrea Malnati e Alice Tavilla su Eduardo e Cristina conferma come la ricerca da questo punto di vista sia tutt'altro che in esaurimento e, anzi, anche titoli inizialmente sottovalutati possano rivelarsi forieri di nuove considerazioni. La filologia è una scienza, sì, ma non una scienza esatta e immutabile, bensì felicemente passibile di dibattiti ed evoluzioni.

Alla conservazione si affianca il progresso. Due autografi – una lettera e un Rien per pianoforte – sono donati dal professor Giovanni Cascio Pratilli rappresentato dal professor Alessandro Panajia, D'altro canto, la direttrice scientifica Ilaria Narici e il direttore editoriale Daniele Carnini illustrano la situazione attuale auspicando anche da parte dei teatri una scelta del repertorio più varia e attenta a un panorama riscoperto che, fuori dai cartelloni dei festival specialistici, non può limitarsi sempre alla solita manciata di titoli. Talora, è vero, qualcosa si muove, ma più con un'aura di eccezionalità che di sana, autentica integrazione nella consuetudine. Il Rossini Opera Festival stesso nacque anche come un “laboratorio di musicologia applicata”, nella definizione usata di frequente da Gianfranco Mariotti: si tratta di gettare semi con la speranza che anche altri li curino e li facciano fiorire e fruttare; i successi migliori e più duraturi, quelli più profondi, non vengono solo dallo sfoggio di locandine scintillanti, ma prima di tutto dalle riflessioni, perfino dai turbamenti e sovvertimenti di certezze, che nascono dal lavoro sul testo. E se la ricerca dimostra la sua vitalità, si mette di discussione , sollecita nuove strade alla prove del palco, così anche l'editoria e i convegni non devono essere considerati solo un dietro le quinte riservato a un circolo esoterico, astruso, arido e avulso dalle emozioni teatrali. Certo, il livello di competenza, quando non di specializzazione, che richiede è superiore, la cerchia che coinvolge potrà essere più ristretta, ma la sua importanza non può essere messa in discussione e anzi dovrebbe quantomeno solleticare curiosità e muovere non solo il pubblico, ma anche e soprattutto interpreti e direttori artistici che qui hanno gli stimoli per portare al pubblico qualcosa che non sia solo vuoto, ripetitivo, rassicurante edonismo. Né l'illusione che basti aver “messo il lista” almeno una ripresa moderna di ogni titolo per credere che il lavoro sia concluso. Anzi, il lavoro, per fortuna, non finisce mai.


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.