L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

La saggezza della gioventù

di Roberta Pedrotti

Arsenii Mun, vincitore del primo premio e del premio Benedetti Michelangeli all'ultimo Concorso Busoni, fra Beethoven, Chopin e Liszt dimostra non solo talento, ma anche consapevolezza e coscienza musicale. Non è da meno Alessandro Bonato, che anche sul podio dell'Orchestra Filarmonia Veneta si conferma direttore di prima categoria per tecnica, sensibilità e intelligenza.

TREVISO, 13 dicembre 2023 - Primo premio al Concorso Busoni e premio Arturo Benedetti Michelangeli. Il risultato conseguito da Arsenii Mun è di quelli che impongono di drizzare subito le antenne: non solo non è scontato che si assegni il primo premio, ma ancor più è raro che si assegni il Benedetti Michelangeli, riservato a chi ottiene l'unanimità della giuria. Dunque, se il ventiquattrenne russo tiene un concerto – e, legati al concorso, in Italia se ne sono programmati un po', per fortuna – conviene cercare di andare e ascoltare di persona.

Tre date in Veneto – Treviso, Rovigo e Cortina – offrono l'opportunità di sentire Mun alle prese con il Terzo concerto di Beethoven. Un cimento in cui il pianista mette in luce soprattutto un grandissimo rispetto: non strafà, mai, non si atteggia spavaldo, non impone a forza la sua personalità, ma si muove con misura quasi deferente di fronte a un monumento. Ciò non vuol dire che si limiti a un bel suono, pulito, limpido e ben calibrato, né che eviti di fraseggiare, ma che lo fa senza smania di protagonismo, senza scalpitare esuberante e mettendo piuttosto al primo posto l'essere musicista, musicista giovane all'inizio di un rapporto con Beethoven che, si spera, durerà una vita. Allora, si gustano le piccole ricercatezze timbriche, la cura del peso sonoro, il controllo dinamico degli accenti, tutto quel che dimostra la caratura e la sensibilità di un artista in rapporto al testo. Poi, verranno i bis a completare il ritratto di Mun e ad affiancare al controllo del crinale fra classicismo e primo romanticismo il pieno romanticismo di una Mazurka di Chopin e della Campanella di Paganini/Liszt. La prima procede sinuosa e seducente, fra sfumature quasi esotiche nel colore e nell'incedere metrico da cui emergono poi nitidi i moti propri della danza; la seconda è un vero prodigio di chiaroscuri in un pulsare di tempo e intensità che esige un supremo controllo tecnico e un gusto affinato, quanto di più lontano dalle tendenze circensi che talora questo pezzo solletica e perciò tanto più elettrizzante. Fra coscienza e talento, si profila un pianista degno della consacrazione del Busoni e da guardare con grande interesse per il futuro.

Nel concerto di Beethoven, Mun è stato affiancato da Alessandro Bonato sul podio della Filarmonia Veneta, attentissimo a mantenere sempre equilibrio e complicità con il solista, preciso e concreto nello stimolare l'orchestra a dare il meglio di sé. La qualità si conferma quando nella seconda parte si rende omaggio a Gian Francesco Malipiero nel cinquantesimo dalla morte con la sua Cimarosiana, per l'occasione proposta in versione integrale. Pezzo, invero, di buona fattura ma interesse artistico limitato, semmai più storico, come ulteriore esempio degli sguardi che, dai primi del '900, tornavano a volgersi al passato e del proliferare di riscritture e rielaborazioni di pagine sei e settecentesche. L'attenzione all'amalgama, all'equilibrio fra le sezioni, all'intelligibilità delle varie voci e ai colori trova miglior causa in Haydn come l'aveva trovata in Beethoven: la Sinfonia n. 101, L'orologio, completa, per Bonato, una sorta di trittico, se messa in relazione con la Jupiter mozartiana ascoltata a Milano tre settimane prima (e affiancata da un'ouverture della Cenerentola di rara nobiltà e perspicacia: non era forse Rossini il “tedeschino” divoratore di partiture del classicismo viennese?) e con il dialogo Brahms Haydn proposto a Parma all'inizio del mese [Milano, concerto Bonato/Colli, 25/11/2023; Parma, concerto Lucchi/Bonato, 02/12/2023]. Anche con orchestre diverse emerge la chiarezza della visione e della lettura. Anzi, si può ben dire che questa emerga a maggior ragione con orchestre diverse sotto vari aspetti (la Filarmonia Veneta, per esempio, ha in curriculum anche una non trascurabile attività pop e crossover). Non si tratta di una consuetudine con una compagine consolidata in una propria zona di conforto, ma di costruire con persone diverse un'idea di suono e di fraseggio e di realizzarla al meglio delle possibilità di ciascuno. C'è chi ha sempre guidato fuoriserie, chi ha preso la patente con un macinino usato, chi si troverebbe a disagio cambiando auto e chi da una vettura all'altra sa adattarsi e capire subito come dare e farle dare il meglio.

Riconosciamo, allora, sempre il senso di sprezzatura, di nobiltà e naturalezza che caratterizza la bacchetta di Bonato, insieme con il gusto per il dettaglio non esibito e pur tuttavia assaporato e animato nel suo giusto respiro. Prova evidente ne può essere il secondo movimento, in cui il celebre ticchettìo scandisce esatto il tempo senza sterile meccanicismo, bensì intrecciandosi in una limpidissima e mobile rete sonora. Né va trascurato il Minuetto, vivificato e ricondotto alla sua natura di danza insieme popolarissima, di nascita, e aristocratica, d'adozione. La maestà sempre controllatissima del quarto movimento chiude il cerchio con il primo lasciando ben intendere un omaggio nemmeno troppo velato di Haydn all'ultimo Mozart (la Sinfonia è del 1794, di tre anni successiva alla morte del Salisburghese).

Davvero un ottimo coronamento del ciclo Gocce musicali per la natura, concerti dedicati agli elementi (in questo caso la Terra) con sensibilità ecologica (l'Orologio è anche quello climatico che scandisce il conto alla rovescia per il punto di non ritorno nel riscaldamento globale), e per Nell'Olimpo di Beethoven, progetto pluriennale in vista delle Olimpiadi invernali del 2026.


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.