L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Trascendenza pucciniana

di Vincenza Caserta

I Solisti Veneti e il coro del Teatro La Fenice di Venezia si uniscono a Padova per un omaggio a Puccini sotto la direzione di Giuliano Carella e con le voci soliste di Leonardo Caimi e Serban Vasile.

PADOVA, 3 dicembre 2023 - Padova si prepara al Natale, si avverte tra le strade, nel correre frenetico della gente attorniato da luccichii vivaci che hanno già aria di festa. L’imponente Chiesa di S.Sofia, con le sue solide e severe architetture, è pronta ad ospitare un atteso evento, segnato da una preziosa collaborazione tra i Solisti Veneti ed il Coro del Teatro La Fenice di Venezia, sotto il segno di Giacomo Puccini. Non solo opera, ma anche brani cameristici e la Messa a quattro voci, più conosciuta come Messa di Gloria: con questo repertorio Giuliano Carella presenta assieme ai Solisti Veneti e con la partecipazione del tenore Leonardo Caimi, del baritono Sebastian Vasile e del Coro del Teatro La Fenice di Venezia (preparato da Alfonso Caiani) una serata pucciniana, densa delle stesse emozioni che sostanziano l’opera.

Prima di iniziare questo percorso musicale, il maestro Carella dedica la serata a Leonard Gianadda, Presidente onorario dei Solisti Veneti, distintosi per le attività filantropiche e scomparso il 3 dicembre. L’incipit con Crisantemi, elegia per archi , è un inno di delicatezza in cui gli archi si colorano di una cantabilità accorata, molto simile a quella che Puccini riserva nell’opera ai suoi personaggi. È forse l’umanità, l'introspezioen psicologica presente in questo autore, di cui ci si appresta a celebrare il centenario dalla morte, a renderlo così incredibilmente attuale.

Segue l’Intermezzo da Manon Lescaut , nella rielaborazione strumentale di Chiara Mario del 2023 e dedicata ai Solisti Veneti, resa con delicatezza sognante da Carella, perfettamente calato tra le atmosfere pucciniane e nella poetica preziosa dei dettagli, con gli strumenti ad agire come personaggi. Anche nell’Intermezzo da Suor Angelica ogni elemento diventa narrativo fra forza espressiva e delicatezza profonda.

La Messa di Gloria, con il suo soffice incipit orchestrale apre le porte a un Kyrie di intensa poetica e a una imponente concezione musicale che utilizza le sezioni vocali e strumentali con plasticità espressiva ed intima. Coro ed orchestra sono perfettamente amalgamati nel definire i contorni di quest'opera, culminando nell'esplosione del Gloria , fra solennità e l'imponenza scolpita con decisione da archi e fiati e dall'espressività del Coro della Fenice. Le voci dei solisti, il tenore Leonardo Caimi e il baritono Sebastian Vasile, nel Gratias agimus tibi non deludono le aspettative e risultano incisive nel definire una preghiera accorata. La coralità del Qui tollis peccata mundi è profondamente operistica nella concezione strutturale e nel calibrato utilizzo della vocalità così come suggestiva diventa la massima sonorità che chiude il Gloria. L'orchestra di Carella rende ancora più efficace il senso di raccoglimento che anima il coro, lasciando intravedere sia le tenebre più scure sia la delicatezza luminosa della speranza nel Credo. Sanctus e Benedictus sono un importante collegamento con la grazia dell' Agnus Dei, in cui l'intersecarsi tra solisti, coro e orchestra dipinge con convinzione l'epilogo di questo viaggio nella trascendenza.

Bis acclamato con il Credo dalla Messa di Puccini e un tenero Panis Angelicus di Franck.


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.