L’Ape musicale

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Il trovatore La fura dels baus

Un nuovo Trovatore con Bignamini e La Fura dels Baus

Il trovatore di Giuseppe Verdi al Costanzi

dal 28 febbraio in un nuovo allestimento

firmato da Àlex Ollé, sul podio Jader Bignamini;

nei ruoli principali Tatiana Serjan e Stefano Secco

La “prima”, martedì 28 febbraio (ore 20), in differita su Radio Rai3

Note di regia

Osservazioni sulla partitura di Giovanni Bietti

Iniziative collaterali

Locandina

Martedì 28 febbraio, alle ore 20, il sipario del Teatro dell’Opera di Roma si alzerà su Il trovatoredi Giuseppe Verdi, opera in quattro parti su libretto di Salvatore Cammarano. Alla “prima”, trasmessa in differita sulle frequenze di Radio Rai3, seguiranno, fino al 10 marzo, sette repliche invece delle sei previste. Il grande interesse già manifestato dal pubblico per questa produzione ha infatti reso necessaria un’ulteriore replica venerdì 3 marzo alle 20.

Il nuovo allestimento, dopo Amsterdam (2015) e Parigi (2016), debutta a Roma in prima italiana e vede il ritorno di due grandi maestri ben noti al pubblico capitolino: Jader Bignamini alla direzione dell’Orchestra dell’Opera di Roma, Àlex Ollé alla regia, con la collaborazione di Valentina Carrasco. Con il Rigoletto (dicembre 2016) e La traviata (ottobre 2017), Il trovatore completa la «trilogia popolare» verdiana in programma nel cartellone 2016/17. Seconda in ordine di composizione (gennaio 1853) è delle tre opere la più densa di forti contrasti drammatici. Nelle mani del regista, uno dei direttori artistici del collettivo La Fura dels Baus, fedele allo spirito del melodramma di Verdi e alla propria volontà di collegarsi al presente, non può che essere una produzione carica di emozione. “Credo che i temi fondamentali de Il trovatore siano le emozioni delle persone portate al loro limite estremo – afferma infatti Àlex Ollé – Potrebbe essere ambientato ai giorni d’oggi perché quegli atti barbarici si commettono in ogni guerra. In questo allestimento abbiamo incluso, senza premeditazione, l’idea dell’esodo e dei rifugiati. L’opera è piena di brani ben noti al pubblico, che quindi la potrà godere a pieno. L’obiettivo è di stupirlo con la musica e con la messa in scena”. A questa contribuiranno le scene astratte firmate da Alfons Flores, l’espressionismo delle luci di Urs Schönebaum, e i costumi di Lluc Castells. L’allestimento è una coproduzione con De Nationale Opera di Amsterdam e Opéra National di Parigi.

A dare voce ai protagonisti saranno due cast. I ruoli principali saranno interpretati da Stefano Secco (Manrico), Tatiana Serjan (Leonora), Ekaterina Semenchuk (Azucena) e Simone Piazzola (conte di Luna) e, nelle repliche di venerdì 3, domenica 5 e mercoledì 8 marzo da Diego Cavazzin (Manrico), Vittoria Yeo(Leonora), Silvia Beltrami (Azucena) e Rodolfo Giugliani(conte di Luna). Con loro sul palcoscenico, in tutte le recite, Carlo Cigni (Ferrando) e, dal progetto “Fabbrica” – Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, Reut Ventorero (Ines) e Aleandro Mariani (Ruiz). Maestro del Coro Roberto Gabbiani.

Dopo la “prima” di martedì 28 febbraio (ore 20), in differita su Radio Rai3, Il trovatore verrà replicata a marzo: giovedì 2 (ore 20), venerdì 3 (ore 20), sabato 4 (ore 18), domenica 5 (ore 16.30), martedì 7 (ore 20); mercoledì 8 (ore 20) e venerdì 10 (ore 20).

Per informazioni: operaroma.it


 

 

 
 
 

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