L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Medea e la musica

di Vincenza Caserta

Laura Morante è Medea con le musiche eseguite dal duo Davide Alogna violino e Giuseppe Gullotta pianoforte al Teatro Remondini di Bassano del Grappa.

BASSANO del GRAPPA, 20 dicembre 2023 - Al Teatro Remondini di Bassano del Grappa per l’inaugurazione della Stagione Teatrale 2023-2024 va in scena Medea di Euripide con la regia di Daniele Costantini e un adattamento del testo a cura di Laura Morante, che nel monologo veste i panni della protagonista. Una scena scarna e minimale lascia spazio all’arte, alle suggestioni trasmesse attraverso le parole e la musica, così come viene presentata questa elaborazione, resa attuale sia per la forza comunicativa del personaggio sia per le scelte compiute dal duo violino e pianoforte formato da Davide Alogna e Giuseppe Gullotta, che propongono pagine musicali tra Ottocento e Novecento.

Il dramma di questa eroina si veste di coraggio e mostra una modernità che sbalordisce sempre in modo nuovo. Euripide ha scavato nelle profondità più oscure dell’animo umano, riuscendo a sviscerare le passioni più segrete e gli stati d’animo più combattuti ed intimamente connessi alla debolezza dell’uomo. Medea riesce a svelare l’indicibile, consapevole delle sue scelte, difficili e sofferte; in ogni frase di questo monologo si percepisce lo spirito di ribellione che si agita nell’animo di questa donna, in una dimensione in bilico tra la consapevolezza di essere condizionata dalle scelte di Giasone e il reclamare vendetta, anche a costo della vita dei propri figli. È un climax che procede con rapidità quello con cui la Medea di Laura Morante si presenta: il suo tono non è declamatorio, ma di ferma convinzione e la magia oscura che utilizza per punire il suo sposo si mescola alle tenebre che si porta dentro. La natura umana di questo personaggio non obbedisce passivamente agli dei, non li sfida ma decide, forte delle sue passioni, elemento sempre al centro della scena. Una sola persona ha voce, è Medea, che utilizza la forza oratoria per regalare profondità e spessore a questo personaggio, enfatizzato dalla musica che funge da collante per dipingere il dramma e accentuare i momenti chiave. Tutto assume contorni di atemporalità per la scelta di seguire il filo delle emozioni attraverso parti tratte dalla Sonata in la maggiore di Franck e dall'avvincente Prokof'ev della Sonata n. 1 op. 80, dalla poetica narrazione della Mazurca Op 17 n 4 e dagli spunti pittoreschi della Sonata L140 F di Debussy, dalla leggerezza e poeticità di Chopin nel Valzer n. 2 op. 34 e dalla Romanza da Pagine d'Album di Fano.

Applausi per i due musicisti che hanno intessuto con abilità una parte di panorama che è costituita dal non detto e si avvale di una forza differente rispetto alla parola, ma non meno efficace. Sono i valori universali del dolore, della forza e quella struggente umanità di cui è frutto il discorso di Medea a renderla moderna e a fare di lei la donna che nella convincente incarnazione di Laura Morante attraversa secoli di storia con il fluire della musica, confondendosi nelle inquietudini del Romanticismo musicale e nei caratteri propri del Novecento.

Recensione Spettacolo Medea con Laura Morante, musiche eseguite dal duo Davide Alogna violino e Giuseppe Gullotta pianoforte regia Daniele Costantini, Mercoledì 20 dicembre Teatro Remondini Bassano del Grappa

Al Teatro Remondini di Bassano del Grappa per l’inaugurazione della Stagione Teatrale 2023-2024 va in scena Medea di Euripide con la regia di Daniele Costantini e un adattamento del testo a cura di Laura Morante, che nel monologo veste i panni della protagonista. Una scena scarna e minimale lascia spazio all’arte, alle suggestioni trasmesse attraverso le parole e la musica, così come viene presentata questa elaborazione, resa attuale sia per la forza comunicativa del personaggio sia per le scelte compiute dal duo violino e pianoforte formato da Davide Alogna e Giuseppe Gullotta, che propongono pagine musicali tra Ottocento e Novecento.

Il dramma di questa eroina si veste di coraggio e mostra una modernità che sbalordisce sempre in modo nuovo. Euripide ha scavato nelle profondità più oscure dell’animo umano, riuscendo a sviscerare le passioni più segrete e gli stati d’animo più combattuti ed intimamente connessi alla debolezza dell’uomo. Medea riesce a svelare l’indicibile, consapevole delle sue scelte, difficili e sofferte; in ogni frase di questo monologo si percepisce lo spirito di ribellione che si agita nell’animo di questa donna, in una dimensione in bilico tra la consapevolezza di essere condizionata dalle scelte di Giasone e il reclamare vendetta, anche a costo della vita dei propri figli. È un climax che procede con rapidità quello con cui la Medea di Laura Morante si presenta: il suo tono non è declamatorio, ma di ferma convinzione e la magia oscura che utilizza per punire il suo sposo si mescola alle tenebre che si porta dentro. La natura umana di questo personaggio non obbedisce passivamente agli dei, non li sfida ma decide, forte delle sue passioni, elemento sempre al centro della scena. Una sola persona ha voce, è Medea, che utilizza la forza oratoria per regalare profondità e spessore a questo personaggio, enfatizzato dalla musica che funge da collante per dipingere il dramma e accentuare i momenti chiave. Tutto assume contorni di atemporalità per la scelta di seguire il filo delle emozioni attraverso parti tratte dalla Sonata in la maggiore di Franck e dall'avvincente Prokof'ev della Sonata n. 1 op. 80, dalla poetica narrazione della Mazurca Op 17 n 4 e dagli spunti pittoreschi della Sonata L140 F di Debussy, dalla leggerezza e poeticità di Chopin nel Valzer n. 2 op. 34 e dalla Romanza da Pagine d'Album di Fano.

Applausi per i due musicisti che hanno intessuto con abilità una parte di panorama che è costituita dal non detto e si avvale di una forza differente rispetto alla parola, ma non meno efficace. Sono i valori universali del dolore, della forza e quella struggente umanità di cui è frutto il discorso di Medea a renderla moderna e a fare di lei la donna che nella convincente incarnazione di Laura Morante attraversa secoli di storia con il fluire della musica, confondendosi nelle inquietudini del Romanticismo musicale e nei caratteri propri del Novecento.


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