L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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Una stagione strepitosa e Pappano fino al 2019

di Stefano Ceccarelli

Buone nuove per il mondo della musica italiana. L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, nella conferenza stampa più importante dell’anno, annuncia la nuova stagione, ricchissima e entusiasmante. La conferenza è presieduta dal neoeletto presidente Michele Dall’Ongaro, con al suo fianco il maestro Antonio Pappano e il maestro del coro Ciro Visco.

ROMA, 31 marzo 2015 – La tradizionale conferenza stampa per la presentazione della nuova stagione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia si apre con le parole del neoeletto presidente/sovrintendente Michele Dall’Ongaro: l’attenzione è subito posta su una linea, marcatamente democratica, di diffusione di ottima musica al maggior pubblico possibile. Lungi dalle intenzioni più genuine del direttivo dell'Accademia produrre musica esclusivamente appannaggio di una élite fortunata. Segue un breve e fervido intervento dell’Assessore alla cultura di Roma Capitale, Giovanna Marinelli, che ricorda l’assoluta importanza della musica e la sua intrinseca magia. Il maestro del coro Ciro Visco, poi, presenta con i dovuti elogi il suo coro straordinario, composto da artisti incredibili, unici, con loro carriere importanti e di livello: insomma, un coro di solisti. Nell'introdurre il successivo intervento di Pappano, Dall’Ongaro ricorda come lo scorso anno Pappano sia stato visto e/o ascoltato da almeno due milioni di persone. Ciò non può che essere una positiva conferma per una figura di assoluto livello, tal è lui. E Dall'Ongaro, ingenerando un divertente siparietto, afferma con solenne ironia di voler rinnovare i ‘voti nuziali’ col maestro. Quindi, Pappano sarà direttore stabile non più fino al 2017, ma − con somma gioia di tutti − il suo contratto sarà protratto (almeno) fino al 2019. Proprio Pappano pone l’attenzione, in un acuto intervento, sulla bravura e preparazione squisita della ‘sua’ orchestra, ricordando i ritmi incessanti di lavoro e di prove per i moltissimi concerti, le incisioni discografiche, le tournée. Con slancio, ricorda indi la magia della scorsa Aida e di come sia stata una delle serate più belle di tutta la sua vita.

Ecco alfine l'attesa presentazione della stagione. Una stagione ricchissima, con le consuete presenze degli artisti più quotati del momento. L’autore cardine sarà Beethoven, di cui Pappano dirigerà ─ in cinque concerti in apertura (ottobre) ─ il ciclo completo delle nove sinfonie, il primo per lui. Questi concerti beethoveniani saranno accompagnati dalle première di alcune opere di compositori italiani, nell’intento sempre attento e vigile dell’Accademia di instaurare un dialogo con la musica contemporanea nostrana. Beethoven tornerà a febbraio con il Concerto per pianoforte n. 2 eseguito da Emanuel Ax e ad aprile con il Concerto n. 4 affidato a Helene Grimaud. Altro ciclo importante sarà quello schumanniano a marzo, che vedrà Daniele Gatti impegnato nell'integrale delle quattro sinfonie di Schumann, intervallate da brani vocali di Brahms. Pappano in conferenza stampa afferma di aver spinto per avere una stagione ‘neoclassicamente depurativa’, dopo i furori romantici di quella attuale: ecco spiegata la presenza di tanta produzione di Haydn, come alcune sinfonie dirette da Lonquich e Kavakos, e la sua Creazione (Orozco-Estrada), ma soprattutto di tanta musica di Mozart. Del Salisburghese saranno presentati diversi concerti pianistici (solisti: Lonquich, Lupu, Lupo), un concerto per corno (Allegrini), diverse sinfonie (Zinman) e l’opera Così fan tutte, a conclusione di stagione, con un cast di livello (basti citare la presenza di Brownlee) e la direzione di Bychkov, che si terrà a giugno. Anche le musiche per il cinema avranno ampio spazio: soprattutto il concerto di Ennio Morricone di sue colonne sonore e quello diretto da Denéve con musiche di John Williams. E a gennaio, per i festeggiamenti di capodanno, si avranno concerti di musiche tratte dai celebri film Disney Fantasia. A novembre tornerà Manfred Honeck, portando il Requiem di Giuseppe Verdi con un cast vocale capitanato dalla Stoyanova e dalla D’Intino. Pappano si dedicherà anche a concerti dal sapore certo più particolare, come quello interamente dedicato a musiche statunitensi (Bernstein, Barber e Adams) e il concerto che ripercorre alcuni diamanti musicali dell’hobsbawmniano ‘secolo breve’ (Debussy, Schönberg e Fauré). Ben attestati anche i compositori russi più celebri: il concerto di Kochanovsky su Glinka, Prokof’ev e Rachmaninoff aprirà le danze, che poi saranno proseguite da Temirkanov (che inserisce anche Glazunov e Šostakovič) e terminate da Valčuha. Impossibile non ricordare, inoltre, la presenza del Mahler di Fischer (la Terza) e del Bruckner di Whun Chung (la Nona e il Te Deum).

Ricchissima anche la stagione cameristica, aperta dal pianista Nikolay Lugaski e che vedrà la presenza di suoi colleghi del calibro di Andsnes, Tharaud, Uchida, Pletnev, Trifonov, Matsuev, Sokolov e Zimerman. D’assoluto interesse il ciclo delle Sonate per violoncello e pianoforte di Beethoven per l’esecuzione della coppia Brunello e Lucchesini; come pure il concerto su musiche di Brahms, dove Pappano sarà al pianoforte accompagnato da Parazzoli e Geminiani. Il talentuoso 'barocchista' Federico Maria Sardelli ci delizierà con un ciclo di musiche di Lully; e l’orchestra Europa Galante di Fabio Biondi farà un concerto monografico su Boccherini. Molti degli eventi della stagione sinfonica saranno collegati a un ciclo ampio di concerti in onore dell’anno del Giubileo indetto dal vigente Papa: in tal senso rientreranno il Requiem verdiano, La Creazione haydniana, il Requiem di Fauré ecc.

Insomma, una stagione straordinaria, dove si fatica a trovare un concerto al quale non valga la pena di assistere.

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