L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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L’ARTE DELLA TASTIERA

Le grandi scuole europee del Settecento a confronto

04 ottobre 2018 - 20:45

Chiesa di S. Rocco - Caneve, Piazza S. Rocco, Arco (TN)

Il link al sito ufficiale

 

Interpreti:

Alexandra Filatova, Clavicembalo;

Federico Rovagnati, Violino;

Classe di clavicembalo e tastiere storiche, prof. Giovanna Fabiano

Introduce l’evento: Prof. Romano Turrini

 

La locandina

I luoghi

Credits: Arco Antiqua a.p.s.c.

Programma:

Jean-Philippe Rameau (1683-1764)

  1. Les Tricotets, 5. La Poule, 6. Les Sauvages, 7. L’Enharmonique, 8. L’Egyptienne dalla Suite in Sol Maggiore RCT  Nouvelles Suites de Pieces de Clavecin Stampato dall’autore, Parigi 1727

Domenico Scarlatti (1685-1757)

Sonata in la minore K175 L174 P461, Allegro

Johann Sebastian Bach (1723-1750)

Sonata per cembalo e violino in do minore BWV 1017

I.Siciliano. Largo, II. Allegro, III. Adagio, IV. Allegro

Percorso culturale gastronomico:

Polenta con Tonco di Sant’Igol e Lucanica trentina. Ricetta vincitrice del concorso del 2003 “La Cucina tipica trentina” della Provincia Autonoma di Trento. Curato dalla Signora Annamaria e dallo Chef Bruno Pederzolli e dallo staff del Rooms and Breakfast “da Gianni” di Chiarano di Arco (TN), Paolo e Ivano Negri.

Biografie

Alexandra Filatova – clavicembalo

Alexandra Filatova, russa, inizia lo studio del pianoforte all’età di sei anni nella scuola musicale della città di Yoshkar-Ola. A dodici anni viene ammessa alla Scuola Speciale musicale presso il Conservatorio Statale della città di Kazan, dove prosegue gli studi con Marina Sukharenko. Successivamente, negli anni 2009-2014, ha studiato pianoforte nella classe di Rem Urasin e clavicembalo, come secondo strumento, con Elena Burundukovskaya al Conservatorio Statale “Zhiganov N. G.” di Kazan, laureandosi in Pianoforte e Musica da Camera.

Nel 2014 si è trasferita in Italia per continuare gli studi conseguendo nel 2016 la Laurea di II livello in clavicembalo Maxima cum Laude al Conservatorio Statale di Musica “Luca Marenzio” di Brescia, sotto la guida di Giovanna Fabiano.

Ha tenuto concerti in Italia, al Nordic Historical Keyboard Festival Kuopio, Finlandia, 2015, nei Fringe Concerts del BRQ Festival Vantaa, Finlandia, 2016.

Attualmente sta frequentando il Biennio di laurea in Organo Antico nella Classe di Giorgio Benati al Conservatorio Statale di Musica “Luca Marenzio” di Brescia.

Federico Rovagnati - violino

Inizia lo studio del violino all’età di cinque anni sotto la guida di Ilaria Cusano e prosegue gli studi con Silvia Arciuli e Cristina Dancila. Successivamente studia nella classe di Walter Zagato. Ha tenuto numerosi concerti in formazioni orchestrali come la “Camerata Giovanile di Lugano”, “Orchestra da Camera Giovanile di Domodossola”, “Orchestra Giovanile del Lago Maggiore” e “FuturOrchestra” di Milano nella quale ha ricoperto il ruolo di spalla sotto la direzione di Daniele Rustioni, Pietro Mianiti e Alessandro Cadario. Collabora con la Filarmonica del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, con l’orchestra da Camera di Brescia e con l’orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza. Ha tenuto concerti in duo con la pianista Francesca Rivabene. Dal 2015 suona in duo con la pianista e clavicembalista Alexandra Filatova, con la quale si è esibito in diverse stagioni musicali in Italia e Svizzera. Attualmente frequenta il triennio di formazione superiore al Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia sotto la guida di Filippo Lama. Suona un Ferdinando Garimberti del 1921.

Note di sala:

Un’eccellenza italiana: la classe di Clavicembalo e Tastiere Antiche del Conservatorio di Brescia.

Le Garda Trentino International Early Music Weeks sono un appuntamento che sta diventando sempre più atteso dal pubblico, desideroso di venire a contatto col mondo magico della musica eseguita da artisti eccellenti, secondo criteri storicamente informati in un ambiente informale e coinvolgente, con programmi ricchi di brio e di musica italiana, a volte di autori tanto validi quanto poco conosciuti ai non addetti ai lavori. Il fascino della scoperta dei gioielli musicali custoditi nelle nostre biblioteche (e in molti casi mai eseguiti prima in tempi moderni) si somma a quello della scoperta di luoghi dimenticati o artisticamente sottovalutati a causa di una fruizione quotidiana da parte della nostra popolazione. L’allestimento, al termine di ogni evento, di un percorso culturale gastronomico, dove artisti e pubblico si possono incontrare sorseggiando un buon vino o gustando i manicaretti che anche quest’anno saranno preparati dallo staff del Ristorante da Gianni, guidato dalla Signora Annamaria e dallo Chef Bruno Pederzolli, contribuisce a rendere l’offerta del nostro festival unica a livello internazionale.

Il concerto di apertura di quest’anno vuole essere dedicato ad un’eccellenza della didattica italiana, la classe di Clavicembalo e Tastiere Antiche del Conservatorio Marenzio di Brescia.

La classe venne istituita, con spirito pionieristico, nel 1980 e consisteva sostanzialmente in un triennio di studi di perfezionamento al quale si poteva accedere solo dopo essersi diplomati in pianoforte o in organo e composizione organistica. Per quasi un decennio la cattedra fu affidata a Fiorella Brancacci, importante clavicembalista e musicologa. Quando nel 1991 la titolare ottenne il trasferimento prima a Frosinone e poi a Roma, la cattedra venne affidata a Giovanna Fabiano, tuttora titolare del prestigioso incarico. Il curriculum che Giovanna cela con il pudore che contraddistingue i grandi interpreti è ricco di incontri con i nomi fondamentali della musica antica: Harnoncourt, Koopman, Stembridge, solo per indicarne alcuni. Esibitasi per le più prestigiose stagioni concertistiche europee venne subito investita anche in Conservatorio di incarichi importanti come responsabile dei Masters, dell’Ufficio Stampa e della Produzione Artistica, fino alla nomina a Vice-direttore per gli anni accademici 2004/2005 e dal 2007 al 2009.

Quando iniziò l’attività di docente trovò una classe ben avviata con alcuni artisti che ora sono ben noti agli appassionati di musica antica come Enrico Zanovello, Claudia Franceschini e Simone Giordano. Grazie al lavoro di Giovanna il prestigio della cattedra crebbe nel giro di poco tempo, richiamando allievi da tutto il nord Italia (Bergamo, Trento, Mantova, Milano, Cremona) e dall’estero (come ci testimonia la presenza di un’artista russa questa sera), fino ad arrivare ad essere considerata uno dei punti di riferimento dell’insegnamento delle tastiere storiche in Italia. Giovanna Fabiano ha insegnato a due generazioni di strumentisti ed è stata testimone della riforma dell’attività didattica dei conservatori, che hanno trasformato il vecchio triennio in tastiere storiche nel nuovo corso triennale di clavicembalo e tastiere storiche seguito dal biennio clavicembalistico, nel quale in realtà viene approfondito anche lo studio del clavicordo e del fortepiano. Se prima lo studio del cembalo veniva approcciato da artisti già formati sulle tastiere “moderne”, come fu il caso del celebre organista Marco Ruggeri, ora arrivano allievi da formare, il che, a dire dell’insegnante, presenta alcuni aspetti positivi e altri negativi. Se da una parte gli artisti formati possiedono un’innegabile abilità alla tastiera dall’altra devono essere estremamente elastici per poter apprendere il corretto utilizzo degli strumenti antichi, dovendo essere disposti anche a tre, quattro anni di pratica per potersi perfezionare.

Una delle parti più delicate del lavoro del docente di tastiere storiche è lo stimolare nell’allievo la necessaria curiosità per le questioni legate alla prassi esecutiva. A tal proposito Giovanna spesso ricorda le parole di Kuijken, The notation is not the music, indicando la necessità di andare oltre le note scritte, per regalare al pubblico un’interpretazione che non deve essere meramente personale ma studiata partendo dall’analisi dei documenti antichi.


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