Il sogno distrutto
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Vi voglio raccontare la storia di un ragazzo che un pomeriggio di marzo va a teatro a vedere la Manon Lescaut di Puccini al Regio senza mai esserci entrato prima, e che si innamora del mondo del teatro e ne inizia a seguire le vicende con assiduità, mette da parte un bel gruzzoletto di risparmi pronto per quando apriranno i botteghini per la stagione successiva e rinvia un intervento chirurgico perchè cade il giorno prima dell'apertura della nuova stagione. Immaginate cosa voglia dire per quel ragazzo sentire l'orchestra nel preludio del Tristano e Isotta, le corse per arrivare in tempo alle conferenze, la paghetta ovviamente dimezzata per l'acquisto dei preziosissimi volumi di sala.
Ora immaginate che una mattina tutte le sue certezze e la sua passione (sempre in costante aumento) vengano travolte da notizie di incertezza e di preoccupazione ed angoscia, come vi sentireste?
Bene, con questa storia voglio chiedere al maestro Noseda di ripensarci e continuare a far sì che il teatro sia ad alti livelli. È vero, non è stato un nome condiviso quello di Graziosi ed anche il sottoscritto avrebbe voluto affidare la carica a un altro nominativo. Ma il Regio ha bisogno di lei anche solo per i contatti internazionali e per le uscite discografiche che fanno conoscere il nostro teatro. Quello che le chiedo con questa lettera è di portar a fine naturale il suo mandato come direttore musicale, anche perché una volta lei mi disse "E vedrai con cosa aprirò la prossima stagione del teatro" quindi conto che lei mantenga almeno la promessa fatta a quel ragazzo e diriga ancora per una stagione.
Lorenzo Vergnasco