L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

L'opera contemporanea in Italia

“L’opera contemporanea in Italia: produzione, comunicazione e critica” è il nuovo convegno organizzato dall’Associazione Nazionale Critici Musicali

L’iniziativa sarà un’occasione di approfondimento e dibattito che affronterà il tema delle nuove commissioni operistiche nel XXI secolo in un momento di grande attualità rilanciato dalle recite sold out al Teatro alla Scala di Milano dell’opera Il nome della rosa di Francesco Filidei
e dal debutto della nuova opera di Virginia Guastella My name is Floria
al Teatro Ariosto di Reggio Emilia
 
Il convegno è realizzato in collaborazione con I Teatri di Reggio Emilia e Reggio Parma Festival Festival e la registrazione sarà trasmessa nei giorni seguenti sulla pagina Facebook dell’Associazione

sabato 17 maggio, dalle ore 9.30, Sala Verdi
Teatro Ludovico Ariosto, Reggio Emilia

Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili

Il 2025 segna la chiusura del primo quarto del nuovo secolo e, come per ogni anniversario, è tempo di bilanci. L’Associazione Nazionale Critici Musicali, in collaborazione con I Teatri di Reggio Emilia e Reggio Parma Festival, ha quindi promosso il convegno L’opera contemporanea in Italia: produzione, comunicazione e critica, una momento di riflessione sulla produzione operistica del XXI secolo che si terrà sabato 17 maggio nella Sala Verdi del Teatro Ludovico Ariosto di Reggio Emilia, a partire dalle ore 9.30, con ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili (info sui siti www.criticimusicali.itwww.iteatri.re.itwww.reggioparmafestival.it). Nei giorni seguenti, la registrazione del convegno sarà inoltre disponibile sulla pagina Facebook dell’Associazione.
 
La giornata di studi intende indagare lo stato di salute del mondo lirico nel suo primo quarto del XXI secolo, affrontando il tema da differenti punti di vista, declinati nelle diverse sessioni nelle quali si articola il convegno. È anche l’occasione per sottolineare come il teatro musicale si presenti oggi come un genere vitale e poliedrico, capace di attrarre un pubblico nuovo rispetto a quello degli appassionati del melodramma, di confrontarsi con la contemporaneità non solo nel rapporto con altre espressioni artistiche, ma anche con la tecnologia, i nuovi media, il mondo digitale, e con tematiche sociali e politiche legate all’attualità.
 
Dopo i saluti e gli interventi introduttivi di Paolo Cantù (Direttore artistico I Teatri di Reggio Emilia) e di Andrea Estero (Presidente dell’Associazione Nazionale Critici Musicali), i lavori verranno aperti dalla prima sessione moderata da Susanna Franchi dal titolo “Comunicare l’opera contemporanea, tra vecchi e nuovi media”, con gli interventi di Alessandro Cammarano (“Opera contemporanea e recensioni web: cosa cambia nei ‘ferri del mestiere’”), Alberto Massarotto (“Opera contemporanea e Musica d’oggi: diversi modi di intendere e comunicare il nostro tempo”), Alessandro Rigolli (“Raccontare l'opera contemporanea tra Intelligenza Artificiale e pubblico reale”) e Gaia Varon (“L’opera contemporanea in radio: come accompagnare l’ascolto oggi?”).
 
«L’Associazione Nazionale Critici Musicali – dichiara il presidente Andrea Estero – vuole dare un contributo al dibattito sulla musica, non solo attraverso l’attività professionale dei suoi 120 soci e l’attribuzione dei Premi Abbiati, ma anche organizzando incontri, colloqui di studio e convegni. Dopo le giornate pucciniane del 2024 abbiamo scelto come tema il teatro musicale oggi. Quale argomento più attuale? Il tutto esaurito delle recite del Nome della rosa di Filidei alla Scala dà la temperatura di un interesse diffuso e potenziale che, a differenza degli altri paesi europei, in Italia si afferma soprattutto nei teatri di tradizione e nei festival ma fa fatica a ‘contagiare’ le grandi istituzioni. Siamo felici di poterne discutere in un teatro e con una comunità artistica sensibile, che ha dedicato e dedica molte energie al Nuovo, in tutte le sue forme».
 
La prima parte del convegno proseguirà con la sessione “Un nuovo repertorio per il XXI secolo”, moderata da Daniela Iotti; partecipano Giacomo Albert (“Ibridazione delle forme audiovisive nel teatro musicale del XXI secolo”), Gianluigi Mattietti (“Nuove forme e nuove fonti per l’opera contemporanea”), Stefano Nardelli (“Oltre la quarta parete: itinerari nel teatro musicale del XXI secolo”) e Paolo Petazzi (“Da Cronaca del luogo al Nome della rosa: aspetti narrativi nelle scelte drammaturgiche”). La parte pomeridiana della giornata sarà invece dedicata alla tavola rotonda “Scrivere e mettere in scena opere contemporanee”, che prevede la conduzione di Enrico Girardi e gli interventi di Luigi De Angelis (regista), Paola Donati (direttrice artistica), Roberto Fabbi (curatore artistico) e dei compositori Federico Gardella, Adriano Guarnieri e Virginia Guastella. A suggellare l’incontro tracciando una sintesi degli argomenti e dei temi trattati nel corso della giornata gli interventi conclusivi di Luigi Ferrari, Presidente Reggio Parma Festival, e di Angelo Foletto, Presidente della giuria del Premio Abbiati-ANCM.
 
Il convegno, che si svolge in concomitanza con il debutto della nuova opera di Virginia Guastella My name is Floria, sempre al Teatro Ariosto, è realizzato grazie al lavoro del comitato organizzativo formato da Giulia Bassi (segreteria), Andrea Estero, Gianluigi Mattietti, Alessandro Rigolli.

«È un grande onore – commenta Paolo Cantù – e una grande opportunità poter ospitare a Reggio Emilia, in collaborazione con il RPF, il Convegno della Associazione Critici Musicali Italiani dedicato all’opera contemporanea. Da tempo, infatti, la Fondazione I Teatri, in particolare con la progettualità del Festival Aperto, ha contributo – attraverso coproduzioni e commissioni a novità italiane e internazionali – a sostenere e far crescere il teatro musicale contemporaneo nel (troppo arido) panorama italiano. Il convegno sarà dunque occasione per continuare un discorso aperto e condividere con sguardi esperti le direzioni future».
 
«Reggio Parma Festival – dichiara Luigi Ferrari sostiene questo convegno nel segno di una costante attenzione a mutamenti e conferme che percorrono il mondo dell’opera e, in generale, il teatro contemporaneo. Crediamo che attenga al nostro ruolo, accanto alla creazione diretta di progetti artistici e formativi concepiti sotto un’egida comune, anche il supporto di iniziative specifiche dei nostri soci, quando concorrano al raggiungimento delle finalità più generali dell’Associazione. È precisamente questa la ragione che ci ha resi partecipi di questo incontro: testimoniare la necessità irrinunciabile, nella fisiologia dell’opera contemporanea, del punto di vista di chi la racconta e la discute, consapevoli che l’impegno di rendere familiare a un pubblico sempre più ampio un linguaggio in continuo rinnovamento, nel suo confronto col tempo presente, riguardi non solo chi l’arte la crea, ma anche chi ne fa emergere e ne interpreta il senso e il cammino, a beneficio di tutti».


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