L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Di tutte le passioni l’amore è la più forte

di Michele Olivieri

Come riportato ampiamente dalla stampa nell’ultimo periodo, ha fatto il giro del mondo il video con le immagini dell’undicenne Anthony, un ragazzo nigeriano, allievo della Scuola di danza diretta da Daniel Osowei Ajala, che studia e si allena nella disciplina classica in condizioni estreme, con grandi difficoltà e l’anfrattuosità irregolare del terreno, con l’unico supporto di qualche cartone posizionato a terra. Nel video si è visto Anthony ballare scalzo e sotto la pioggia, ma imperterrito esegue i suoi “passi” con spirito di sacrificio e dedizione verso la nobile passione tersicorea. La registrazione del filmato ha raggiunto ogni angolo del mondo e dopo che un giornale cinese lo ha postato sui propri Social, più di quindicimila mila persone lo hanno ripostato da ogni diverso Paese del globo. Il progetto della scuola è iniziato da due anni ed è stato reso possibile grazie a finanziamenti da parte di partner e di privati. Questi ragazzi pur vivendo nella totale povertà, che fuori piova o splenda il sole, non smettono di allenarsi così da poter ricavarne dalla passione la giusta forza per garantirsi un futuro quotidiano lontano dai pericoli. La “Leap of Dance Academy” è la scuola di danza nigeriana che offre corsi gratuiti ai suoi allievi ed è solo grazie a loro che il talento di Anthony è cresciuto. Le scarpette e i costumi vengono forniti agli studenti tramite le donazioni online da coloro che desiderano finanziare e sostenere il progetto. Questi bambini, pur vivendo in condizioni precarie di assoluta povertà, grazie al sogno della danza e alle lezioni svolte presso la “Leap of Dance Academy” nutrono la capacità di sperare in un futuro migliore, e perché no nell’ambita professione artistica.

Gentile Daniel Osowei Ajala, quando ha iniziato a studiare danza?

Ho iniziato a ballare nel 2012, nel 2014 ho incominciato a danzare a livello professionale e nel 2017 ho aperto la scuola di danza a Lagos, in Nigeria, che si chiama “Leap of dance”.

Come si è avvicinato alla danza classica?

Mi sono avvicinato alla danza classica perché avevo visto dei video di ballerini accademici e mi sono appassionato, in particolare sono rimasto affascinato dal fatto che fosse così elegante e diversa dalla mia danza, quella afro, che naturalmente fa sempre parte di me e del mio DNA.

Che studi ha intrapreso per la sua personale formazione classica?

Non ho studiato con nessuno, praticamente sono autodidatta e mi sono avvalso dei numerosi video tutorial trovati in internet, e così passo dopo passo ho imparato.

Quanti allievi ci sono attualmente nella sua scuola?

Ora nella scuola studiano dodici allievi.

Qual è la sua missione?

Sicuramente è quella di far crescere la mia scuola e poter offrire delle opportunità a questi ragazzini, in primis allontanandoli dalla strada e dalla brutte frequentazioni perché comunque opero in una zona molto povera della Nigeria. Personalmente lavoro a titolo gratuito per garantire loro un futuro ed una cultura all’arte.

A livello istruttivo quanti maestri conta la scuola?

Sono l’unico insegnante, però mi avvalgo del prezioso aiuto degli allievi più grandi. In questo periodo sto cercando di ampliare l’offerta, infatti grazie all’aiuto concreto dell’Italia con l’appoggio di “Agorà dance Academy” sono entrato a far parte di una Federazione Internazionale che si occupa oltre di danza classica e moderna, anche di gare di danza Acrobatica.

Cosa ne pensa del video che in breve tempo è diventato virale in tutto il mondo?

Il video lo abbiamo postato in questo periodo difficile per il mondo a causa dell’emergenza sanitaria per dare un messaggio di speranza che anche nelle condizioni più estreme se esiste la passione si riesce a ballare e ad andare avanti.

Mi parli dell’allievo del video?

Il ragazzo si chiama Anthony ed ha undici anni. Mi piacerebbe portare questo ragazzo in Italia e farlo partecipare a gare e concorsi, e anche se il percorso sarà difficile viste le difficoltà nel reperire il visto oltre ai soldi per uscire dalla Nigeria, noi ci proveremo comunque con tutte le nostre forze.

Un invito dall’Italia lo avete già ricevuto?

Sì certo, l’Agorà dance Academy ci ha invitati a partecipare ad un loro saggio finale che tengono solitamente al Teatro Sociale di Como.

Qual è il suo sogno a livello artistico per Lei e gli allievi?

Ballare in un teatro sarebbe il nostro vero sogno!

Attualmente com’è la situazione?

Per il momento siamo fermi per la situazione sanitaria, speriamo in futuro di riuscire a realizzare questo desiderio e tanti altri.

Che tipo di aiuto avete bisogno?

Necessitiamo di qualsiasi tipo di aiuto, dalle lezioni on line agli ausili tecnologici. Si immagini che non abbiamo nemmeno un computer!

Un segnale buono in questi giorni sta arrivando da alcuni amici italiani?

Alessandra Laurenzi, Oliviero Bifulco, Verena Filippini ci stanno preparando dei video con delle lezioni mirate che presto ci invieranno, ma se qualche altro ballerino volesse tenere una lezione online appositamente per noi gli saremmo davvero grati. So che Alessandra ci invierà anche dei tappetini, noi usiamo solo dei cartoni posizionati a terra, già dei tappetini ci permetterebbero di impattare sul morbido senza il rischio di farci male. Purtroppo le nostre lezioni di danza avvengono in condizioni estreme, poi si vedrà cosa il futuro ci vorrà riservare, al momento abbiamo pochissime risorse a disposizione.

Cosa vuol dire ai suoi allievi?

I miei ragazzi desiderano solamente danzare, senza riserve! Credo moltissimo nel loro futuro ed è per questo che ci tengo a prepararli al meglio, il mio è un compito difficile ma loro meritano un futuro davvero migliore e radioso.

 


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