L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Le sei mogli di Enrico VIII

Rai3 e Rai Storia, #maestri dal 26 al 30 aprile

Viaggio in Italia. La Toscana e i toscani

Immagini d’altri tempi, per raccontare il fascino di un territorio che – da Firenze a Livorno, da Pisa ad Arezzo, passando per la Val d’Orcia e la Versilia - concentra arte, cultura, storia e paesaggi riconosciuti come patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Fino al 5 maggio è la Toscana la meta di “Viaggio in Italia”, il programma di Rai Cultura in onda da lunedì 19 aprile alle 12.00 su Rai Storia.

Mercoledì 28 aprile, la città della torre pendente. Pisa, raccontata con immagini inedite.

Passato e presente. Padre Arrupe e i Gesuiti

Nel 1965 padre Arrupe viene eletto Superiore Generale dei Gesuiti e sotto la sua guida si realizza una vera e propria rifondazione della Compagnia di Gesù. I Gesuiti, per Arrupe, devono seguire la strada di rinnovamento tracciata dal Concilio Vaticano II e svolgere il loro apostolato tra i poveri, servendo la fede e promuovendo la giustizia. Padre Arrupe e i Gesuiti sono i protagonisti di “Passato e Presente, in onda mercoledì 28 aprile alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Ospite di Paolo Mieli, il professor Gianni La Bella. Molti di loro, soprattutto in Sud e Centro America, diventano promotori della Teologia della liberazione. Alcuni arrivano persino ad abbracciare il marxismo e a lottare contro le dittature. Una deriva che preoccupa le gerarchie della Chiesa. Padre Arrupe, pur facendosi paladino della dottrina sociale della Chiesa, invita alla prudenza i Gesuiti sudamericani ed è costretto a mediare tra l’anima progressista e quella conservatrice della Compagnia di Gesù. L’elezione a Papa di Karol Woytjla acuisce i contrasti tra Santa Sede e Gesuiti, tanto che, nel 1981, Giovanni Paolo II arriva a commissariare la Compagnia.

Passato e Presente. Lo smemorato di Collegno

Mercoledì 28 aprile, ore 14:20 su Rai Storia. Lo "Smemorato di Collegno", è il nome che, nel 1927, la stampa affibbia a un uomo rinchiuso da un anno nel famoso manicomio del paese vicino a Torino. Come molti, nell'Italia del primo dopoguerra, dice di non ricordare nulla della propria identità, né del proprio passato. La Grande Guerra è finita da meno di dieci anni e i dispersi, o i reduci colpiti da amnesie non mancano. In questa puntata di "Passato e Presente", Paolo Mieli e la professoressa Lisa Roscioni ripercorrono la storia dello smemorato di Collegno. Il suo caso riempie le cronache e divide l'opinione pubblica dell'epoca. Dopo la pubblicazione della sua foto nella rubrica sugli scomparsi di un settimanale a larghissima tiratura nazionale, infatti, due donne lo rivendicano come marito e padre dei loro figli. E mentre, con una di esse, lo Smemorato si costruisce una nuova vita, inizia il caso giudiziario che più di ogni altro appassiona l'Italia del Ventennio. Smemorato vittima della guerra o truffatore? Una vicenda intricata che vede sullo sfondo gli imbarazzi del Regime fascista e del Vaticano, negli anni che precedono il Concordato tra Stato e Chiesa.

"Sei Regine per Enrico VIII" a Ulisse, su Rai1

Un’epidemia, non troppo diversa da quella che stiamo vivendo, ha tenuto separati per un lungo periodo il re Enrico VIII d’Inghilterra e Anna Bolena, all’epoca sua amante. A raccontarlo è Alberto Angela nella seconda puntata della nuova serie di “Ulisse, il piacere della scoperta”, in onda mercoledì 28 aprile in prima serata su Rai1 alle 21.25. Durante la puntata, intitolata “Sei Regine per Enrico VIII”, Angela mostrerà le lettere autografe del re, custodite nella Biblioteca Apostolica Vaticana, che raccontano dettagliatamente la vita dei due amanti durante una delle ondate della “malattia del sudore inglese” che mise in ginocchio l’Inghilterra cinquecento anni fa. Sembrano scritte pochi giorni fa, ma non sono l’unico elemento di attualità nell’oscura vicenda del sovrano inglese. La puntata racconta infatti il punto di vista delle sue sei mogli, due delle quali ripudiate, due fatte decapitare e una deceduta in seguito al parto. Sei regine che hanno cercato di reagire, ciascuna a suo modo, alla violenza maschile della quale sono state vittime, in un’epoca in cui le donne non potevano far altro che subire il destino tracciato per loro dagli uomini. Sei storie tutte segnate da una tragica fine, che però le ha rese immortali e che tanti artisti e scrittori hanno narrato. Alla fine, a ereditare la corona d’Inghilterra sarà proprio una donna, una delle più grandi regine della Storia: Elisabetta I. Per molti la sua ascesa e il suo radioso regno rappresentano il riscatto al sacrificio di quelle sei donne che subirono le prevaricazioni del loro tempo. Alberto Angela cercherà anche di fare luce sul mistero delle tante gravidanze interrotte e delle tante morti premature tra i figli generati da Enrico VIII. Una ricerca americana ha infatti ipotizzato una spiegazione scientifica alla difficoltà del re e delle sue mogli a mettere al mondo dei maschi sani. La puntata, realizzata con la consulenza storica del Prof. Alessandro Barbero, è anche un appassionante viaggio nel ’500 inglese, dove le vicende private del re e delle sue mogli diventano eventi di importanza storica. Ed è anche un omaggio a Gigi Proietti, nella prima serie di Ulisse realizzata senza la partecipazione del grande attore da poco scomparso. Molte scene sono state infatti girate nel “suo” teatro, costruito sul modello dell’antico Globe Theatre di Londra nel quale Shakespeare rappresentava i suoi capolavori. E proprio la figlia di Gigi, Carlotta Proietti, apparirà in un cameo nei panni della regina Caterina d’Aragona.

Pietre d'inciampo. Samuele Levi e Trieste

La storia di un uomo di origine ebraica, Samuele Levi, costretto a presentarsi alla Risiera di San Sabba e deportato in un sottocampo di Dachau, morto di lavori forzati il 19 marzo 1945. Una storia ripercorsa da Annalena Benini in “Pietre d’inciampo”, in onda mercoledì 28 aprile alle 21.10, in prima visione, su Rai Storia. Se oggi i suoi figli e nipoti possono raccontare la sua storia è solo grazie all’aiuto di Augusto Fabro e della sua famiglia, i vicini di casa che nascosero la moglie di Samuele, incinta di pochi giorni, insieme ai quattro figli, salvandoli dalla deportazione. La pietra è stata installata in Via Della Cattedrale 14 a Trieste. A ricordare la sua storia sono Vittorio Levi, il figlio salvato che all’epoca dei fatti aveva 5 anni; Raffaella Levi, nipote di Samuele e figlia di Vittorio; Renato Fabro, figlio di Augusto, che nascose il resto della famiglia Levi durante l’occupazione; Tristano Matta, storico.

I Kennedy. Segreti di famiglia

Il popolo americano ha riposto la propria fiducia nella Casa Bianca, e in John Fitzgerald Kennedy: ma dalla sua elezione, si susseguirono disastri politici uno dopo l’altro. E i problemi per JFK non sarebbero finiti a breve: gli scandali che minacciavano la sua famiglia, come la presunta relazione con Marilyn Monroe (come dimenticare quel “happy birthday Mr. President” che mise profondamente in imbarazzo Jackie); il Sud del Paese infiammato dalle lotte per i diritti civili; il mondo preoccupato dalla possibile escalation di un nuovo conflitto mondiale. “I Kennedy”, la serie narrata da Martin Sheen, prodotta da Cnn e distribuita da Bbc, in onda mercoledì 28 aprile alle 21.40 su Rai Storia, racconta il momento in cui la presidenza Kennedy comprese che la sua sopravvivenza poteva dipendere solo e soltanto dagli sforzi di tutta la famiglia.

Lady Travellers. Eva Mameli Calvino

Madre dello scrittore Italo, originaria di Sassari, si laureò a soli 21 anni in Matematica, mentre nel 1915 diventò la prima donna in Italia a ottenere una libera docenza presso un’università, insegnando Botanica. E’ Eva Mameli Calvino la protagonista di “Lady Travellers”, in onda mercoledì 28 aprile alle 22.40 su Rai Storia. A tracciarne il profilo, la professoressa Maria Cristina Secci dell’Università di Cagliari, sua biografa. Il fil-rouge della lunga vita di Eva Mameli Calvino è la ricerca. Non solo scientifica, ma anche come spinta intellettuale che la porta a voler viaggiare e ad accettare, nel 1920, la proposta di matrimonio di Mario Calvino. Oltre al matrimonio, Calvino le propone di trasferirsi a Cuba, abbandonando quella sicurezza e prestigio sociale che aveva raggiunto a Cagliari grazie al suo ingresso nel mondo accademico. La decisione di partire per l’isola caraibica sarà il punto di svolta della sua vita. Li, all’interno del Dipartimento di Botanica della Stazione Sperimentale di Santiago de Las Vegas, avrà la possibilità di studiare semi e piante che in Italia non aveva mai visto. L’empatia verso l’isola e le popolazioni locali faranno sì che durante la sua permanenza, oltre all’attività di ricerca, Eva Mameli Calvino si prodighi anche nella costruzione di scuole, all’insegnamento, e alla pubblicazione di riviste specialistiche. Tutte attività che avevano come fine ultimo il miglioramento delle condizioni di vita dei campesinos cubani. Nel 1943 per ben due volte, Mario e Eva vennero catturati dai fascisti dopo l’armistizio dell’8 settembre, messi al muro e fucilati con armi scariche con l’unico scopo di intimorirli per aver offerto aiuto ai partigiani.


 

 

 
 
 

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