L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Una prima assoluta al Ponchielli

DOMENICA 8 MAGGIO ore 20.00

Prima rappresentazione assoluta

Il Teatro Ponchielli, grazie ad una coproduzione internazionale, è lieto di presentare domenica 8 maggio (ore 20.00) la premiere dell’opera A Sweet Silence in Cremona, commissionata dalla New York University Casa Italiana Zerilli-Marimò ed NYU-Florence e coprodotta con il Center for Contemporary Opera di New York, istituzione tra le più antiche negli Stati Uniti che dedica la sua attività alla promozione, sviluppo e valorizzazione dell’opera lirica contemporanea. A Sweet Silence in Cremona prende spunto da un evento unico accaduto a Cremona nel mese di gennaio 2019.

Durante la realizzazione del progetto Banca del Suono, le strade intorno al Museo del Violino e all’Auditorium G. Arvedi furono chiuse per poter permettere la registrazione e la creazione di un database di note di quattro capolavori della collezione del Museo: la viola Girolamo Amati “Stauffer” 1615, il violoncello Antonio Stradivari “Stauffer” (1700),il violino Antonio Stradivari “Vesuvio” (1727), ed il violino Guarneri del Gesù “Prince Doria” (1734).

Un avvenimento unico per Cremona, un incontro tra passato e futuro, tra patrimonio culturale e ricerca, che ha attirato l’interesse della stampa internazionale tra cui quella del New York Times, che diede spazio all’evento in un articolo, dal titolo ‘To Save the Sound of a Stradivarius, a Whole City Must Keep Quiet‘ (‘Per salvare il suono di uno Stradivari, un’intera città deve restare in silenzio’).

Ed è proprio da questo curioso articolo che il librettista americano Mark Campbell, vincitore di un Premio Pulitzer e di un Grammy Award e il compositore italo-americano Roberto Scarcella Perino hanno dato vita ad un’opera ambientata proprio a Cremona durante i giorni della Banca del Suono.

In questo scenario sette vite umane (e un cane) che risiedono vicino al Museo del Violino, si intrecceranno inaspettatamente, alternando momenti comici a situazioni commoventi per poi sfociare, nella scena finale, in un canto all’amore tout court fra tutti i protagonisti.

Biglietti:

platea/palchi € 30 – galleria € 25

biglietto studenti € 15

domenica 8 maggio, ore 20.00

A SWEET SILENCE IN CREMONA

Opera buffa in un atto (prologo e otto scene)

musica di Roberto Scarcella Perino

libretto e soggetto di Mark Campbell

Commissionata dalla New York University, Casa Italiana Zerilli – Marimò, NYU Florence

Prima rappresentazione assoluta

Personaggi ed Interpreti

Yassine Gianluca Moro

Ettore Pietro Di Bianco

Valentina/Il Violino Sara Fanin

Giulia Costanza Fontana

Mariolina Antonella Di Giacinto

Attila/Liutaio Ramiro Maturana

direttore

Giuseppe Bruno

regia

Cecilia Ligorio

scene e costumi Tommaso Lagattolla

assistente ai costumi Donato Didonna

assistente alle scene Antonella Voicu

luci Oscar Frosio

visual art IMAGINARIUM CREATIVE STUDIO

ORCHESTRA MONTEVERDI FESTIVAL

Coproduzione Fondazione Teatro Ponchielli, Center for Contemporary Opera (NY)

L’opera è rappresentata in lingua inglese con sovratitoli in italiano/inglese

SINOSSI

Prologo: Tutto l’ensemble vocale ripete la recente ordinanza del sindaco. Quest’ordinanza riguarda una moratoria che sospende la produzione di qualsiasi rumore durante la registrazione del suono di uno Stradivari al Museo del Violino di Cremona. (La moratoria è diretta in modo specifico ai palazzi adiacenti al Museo del Violino, in uno dei quali abitano e lavorano Ettore, Mariolina, Giulia e una donna con il suo cane).

Prima scena: Yassine, un giovane immigrato proveniente dall’Algeria, lavora come fattorino per alcune aziende di Cremona per pagarsi gli studi. È obbligato a fare le consegne a piedi perché è proibito usare qualunque veicolo motorizzato durante la moratoria. Mentre si avvia a consegnare un pacco con delle rose, comincia a vantarsi di quanto conosca bene tutte le strade della città di Cremona e legge l’indirizzo della consegna: “Via delle ginocchia di pesce e delle zampe di serpente, numero ventotto e mezzo.”

Seconda scena: Ettore è seduto nel suo negozio di scarpe al piano terra di un palazzo situato in “Via delle ginocchia di pesce e delle zampe di serpente, numero ventotto e mezzo.” Si lamenta della mancanza di clienti perché il suo negozio è vicino al Museo del Violino e in questo periodo si possono indossare soltanto scarpe con le suole di gomma, dato che le scarpe con i tacchi alti fanno troppo rumore sulle strade acciottolate. Ettore si preoccupa del futuro del suo negozio. Critica il sindaco e le sue ideologie liberali che danno più importanza al commercio e spera che in giornata riesca almeno a vendere un paio di scarpe.

Terza scena: Yassine continua a dirigersi verso il luogo della consegna e canta del suo amore per il suo nuovo paese.

Quarta scena: Valentina, una giovane donna concentrata su sé stessa, è pronta a iniziare un giorno pieno di attività tutte per lei. Cerca di mettere la museruola al suo cane Attila per evitare di farlo abbaiare e violare la moratoria sul silenzio – ma Attila non se la fa mettere. Alla fine, Attila accetta una lista di premi che gli offre Valentina in cambio ed escono dall’appartamento insieme.

Quinta scena: Giulia, al primo piano del palazzo, sposata e incinta di un bambino che si chiama Federico, è sicura che presto partorirà. Sa benissimo che quando succederà dovrà chiamare l’ambulanza, una cosa che è assolutamente proibita durante l’ordinanza contro ogni tipo di rumore. Suo marito è via per un viaggio d’affari e lei maledice lui e lo stato in cui si trova per colpa sua.

Sesta scena: Yassine continua a dirigersi verso la meta e continua a glorificare Cremona, ma si sofferma anche sulle difficoltà dell’essere straniero, specialmente per la sua sorellina.

Settima scena: Mariolina, un’anziana signora che abita al secondo piano è incantata dal silenzio del bellissimo pomeriggio, si accorge che non le dispiacerebbe affatto se questo fosse il suo ultimo giorno. Decide addirittura di aspettare un segno di conferma che dica che è arrivato il momento giusto. Le luci illuminano Ettore, Giulia e Mariolina: i tre personaggi cantano adesso le loro diverse reazioni all’obbligo di fare silenzio. Yassine arriva con il pacco con dentro le rose e sale su per le scale. Ettore vedendolo entrare nel palazzo, s’insospettisce per via dei suoi preconcetti sugli immigrati. Yassine bussa per sbaglio alla porta di Mariolina, che dopo aver aperto, comincia a spiegargli come arrivare all’appartamento di Giulia. Yassine prende una rosa dalla scatola e la porge a Mariolina, che si ritira nel suo appartamento. Yassine bussa alla porta di Giulia, lei apre e Yassine le consegna la scatola con le rose. Non appena capisce che le rose sono state mandate da suo marito, Giulia si riempie di gioia e gli regala una generosa mancia.

Yassine scende le scale e vede delle scarpe da tennis nella vetrina del negozio di Ettore, e dice al calzolaio che vorrebbe comprarle per sua sorella. Ettore è nervoso, ma Yassine acquista le scarpe e lo tranquillizza con una frase: “immagina la musica”, la musica che suonano al Museo del Violino. Ettore, Giulia, Mariolina e Yassine intonano un canto sul potere della musica.

Ottava scena: Al Museo del Violino, il Liutaio canta al Violino che sta per suonare. Subito dopo il Violino esegue un’aria virtuosistica, un vocalizzo, con il violino e l’orchestra. Tutti i personaggi sono trasportati dalla musica e si uniscono al suo canto. Ettore si placa, Yassine continua a sognare, Giulia si rende conto che era tutto un falso allarme… e Mariolina, abbracciando la rosa che le ha dato Yassine, si addormenta dolcemente.

NOTE DRAMMATURGICHE

di Mark Campbell

Gli scrittori spesso cercano situazioni curiose quando creano una commedia.

Gli homo sapiens diventano molto più divertenti quando i loro mondi vengono capovolti, quando l'ordine delle loro vite viene sconvolto, quando vengono catapultati improvvisamente in mondi a cui non sono abituati. Questo è il motivo principale per cui l'opera comica è piena di pozioni d'amore, maledizioni magiche e terre aliene; tutto ciò fa emergere i comportamenti peggiori e più esilaranti dei personaggi.

Nel 2019 (ricordate il 2019?), mi è capitato di leggere un articolo sul New York Times e sul sindaco di Cremona che imponeva una moratoria contro il rumore mentre i leggendari strumenti ad arco della città venivano registrati al Museo del Violino.

Ho subito visto il potenziale comico in questa situazione - è "sottosopra" - e ho proposto l'idea a Roberto Scarcella Perino come premessa per una nuova opera da camera.

La storia di fantasia di A Sweet Silence in Cremona è ambientata principalmente in un condominio adiacente al Museo del Violino. Alcuni personaggi vengono catapultati in situazioni in cui il silenzio è difficile, se non impossibile: una donna che sta per avere un figlio, un uomo che pensa che il suo negozio sia stato rapinato, un'altra donna con un cane tirannico. E per contrasto, c'è anche una donna che trova il silenzio ristoratore.

A legare insieme tutti questi personaggi c'è un giovane immigrato di nome Yassine, che preferisce sognare la musica che viene creata piuttosto che concentrarsi sull'inconveniente temporaneo a cui la maggior parte degli altri personaggi si sente soggetta.

Se A Sweet Silence in Cremona è una commedia, è anche una lettera d'amore alla città di Cremona e all'importante ruolo del Museo del Violino. Come dice Yassine "...immagina che ci sia un concorso che vincerebbe/La città che investe nella violenza e nella guerra/O uno che è devoto al violino?" Purtroppo, questo messaggio è particolarmente attuale a causa degli eventi che stiamo vivendo.

Ma, in definitiva, l'opera parla del potere redentore della musica, un potere che emerge in modo brillante e squisito nella musica di Roberto Scarcella Perino. Quindi, ha senso solo che il finale di A Sweet Silence in Cremona sia pura musica, senza il rumore delle parole. Perché davvero, la musica è l'unica cosa che può migliorare il silenzio.

IMAGINE THE MUSIC

Note musicali di Roberto Scarcella Perino

Ho cominciato a immaginare la musica di quest’opera fin dalla prima lettura della storia e del libretto di Mark Campbell, come se le voci dei personaggi e il colore orchestrale fossero già dentro il libretto.

L’opera comincia con l’ordinanza del sindaco, letta tutta d’un fiato dai cittadini di Cremona. In questo Prologo i sei cantanti dell’opera cantano come un unico ensemble e quasi meccanicamente, senza pause, giocando con le onomatopee e le immagini suggerite dal libretto. Per rappresentare musicalmente la lettura dell’ordinanza ho pensato a un moto perpetuo, a un esercizio di tecnica pianistica basato su quattro triadi (una maggiore, una minore, una diminuita e una eccedente) che salgono cromaticamente per tutta la tastiera.

L’Interludio che segue il Prologo ha una funzione drammaturgica: serve da musica di scena e dà ad ogni personaggio il tempo di raggiungere il proprio appartamento. Il brano orchestrale è in forma bipartita: la prima parte è un allegro molto in re maggiore di impostazione classica e la seconda parte - con magia – presenta una scrittura esatonale, un timbro più sognante e un ritmo più libero. Un elemento tematico presente in tutta l’opera è quello dell’indirizzo del palazzo adiacente al Museo del Violino: “via delle ginocchia di pesce e delle zampe di serpente numero 28 e mezzo”. L’incipit di questo tema introduce l’entrata in scena di Yassine, un tenore leggero. La sua prima aria (Don’t need a map or GPS) è un’aria gioiosa, con una musica quasi circense, che descrive l’entusiasmo del giovane algerino. La seconda aria di Yassine (My Italian is improving every day) è caratterizzata da ritmi sincopati, da un tessuto bitonale e da una melodia saltellante. L’aria, introdotta da un recitativo arioso, sarà riproposta successivamente variata nella sesta scena (Sure the other kids). Ettore è un basso-baritono. La sua aria di sortita Robber Shoes è piena di dissonanze, cromatismi e sbalzi dinamici, e ammicca alle arie per basso buffo presenti in molte farse rossiniane. L’aria di Valentina, soprano di coloratura, è in tempo quinario, con una sezione in sei ottavi più malinconica. Nella scena è presente anche il cane di Valentina, Attila, che nel libretto in inglese viene pronunciato Attìla, con l’accento sulla i. Little Attila è un’aria con pertichino: nell’aria infatti sono presenti brevi intercalari del baritono contrapposti al canto principale del soprano. L’aria di Giulia, soprano, è stata l’aria più complessa da scrivere. Giulia, una ragazza incinta del primo figlio, è allo stesso tempo felice e terrorizzata, e il testo di Mark Campbell è strutturato magistralmente come se fossero due arie in una: un’aria doppia. Le due emozioni si alternano nelle due sezioni: un dolce cantabile (Your papa is away) e una vera e propria “aria agitata” (Not yet, Federico, not yet) che avrà il sopravvento sulla prima. Il personaggio di Mariolina, mezzosoprano, si differenzia molto dagli altri. La sua aria (I wouldn’t mind) è caratterizzata musicalmente da un’idea fissa, una cellula melodica acefala ripetuta dai vari strumenti dell’orchestra. L’amore per il silenzio di Mariolina contrasta con l’amore per la musica del Liutaio, cantato dal baritono. Il Liutaio, che svolge sicuramente il mestiere più caro a Cremona, si diverte a citare i brani più noti del repertorio violinistico componendo una vera e propria lettera d’amore dedicata al violino.

I diversi temi dell’opera si ascoltano in tanti momenti di assieme come il quartetto Imagine the Music e il Vocalise del finale dell’opera. In questa pagina conclusiva il primo violino dell’orchestra dialoga con il Violino personaggio. A questo dialogo si aggiungono gli orchestrali e i personaggi dell’opera. Nelle ultime pagine, Mark Campbell, da vero drammaturgo, ha deciso di posare umilmente la penna e di consegnarmi la bacchetta: il silenzio tace, e il suono del violino canta per restare immortale.

TO SAVE THE SOUND OF A STRADIVARIUS,

A WHOLE CITY MUST KEEP QUIET

By Max Paradiso

Jan. 17, 2019

CREMONA, Italy — Florencia Rastelli was mortified. As an expert barista, she had never spilled a single cup of coffee, she said. But last Monday, as she wiped the counter at Chiave di Bacco, the cafe where she works, she knocked over a glass and it shattered loudly on the floor.

The customers all stood still, petrified, Ms. Rastelli recalled. “I was like: Of all days, this one,” she said. “Even a police officer popped in and asked me to keep it down. I was so embarrassed.”

The people of Cremona are unusually sensitive to noise right now. The police have cordoned off streets in the usually bustling city center and traffic has been diverted. During a recent news conference, the city’s mayor, Gianluca Galimberti, implored Cremona’s citizens to avoid any sudden and unnecessary sounds.

Cremona is home to the workshops of some of the world’s finest instrument makers, including Antonio Stradivari, who in the 17th and 18th centuries produced some of the finest violins and cellos ever made. The city is getting behind an ambitious project to digitally record the sounds of the Stradivarius instruments for posterity, as well as others by Amati and Guarneri del Gesù, two other famous Cremona craftsmen. And that means being quiet.

A Stradivarius violin, viola or cello represents the pinnacle of sound engineering, and nobody has been able to replicate their unique tones.

Fausto Cacciatori, the curator of Cremona’s Museo del Violino, a museum devoted to musical instruments that is assisting with the project, said that each Stradivarius had “its own personality.” But, he added, their distinctive sounds “will inevitably change,” and could even be lost within just a few decades.

“It’s part of their life cycle,” Mr. Cacciatori said. “We preserve and restore them, but after they reach a certain age, they become too fragile to be played and they ‘go to sleep,’ so to speak.”

So that future generations won’t miss out on hearing the instruments, three sound engineers are producing the “Stradivarius Sound Bank” — a database storing all the possible tones that four instruments selected from the Museo del Violino’s collection can produce. One of the engineers, Mattia Bersani, said that the sounds in the database could be manipulated with software to produce new recordings when the tone of the original instruments degraded. Musicians of the future would be able to “record a sonata with an instrument that will no longer function,” he said.

“This will allow my grandchildren to hear what a Strad sounded like,” said Leonardo Tedeschi, a former D.J. who came up with the idea for the project. “We are making immortal the finest instrument ever crafted.”

Throughout January, four musicians playing two violins, a viola and a cello will work through hundreds of scales and arpeggios, using different techniques with their bows, or plucking the strings. Thirty-two ultrasensitive microphones set up in the museum’s auditorium will capture the sounds.

“It’ll be physically and mentally challenging for them,” said Thomas Koritke, a sound engineer from Hamburg, Germany, who is leading the project. “They’ll have to play hundreds of thousands of individual notes and transitions for eight hours a day, six days a week, for more than a month.”

Organizing the project had also taken a long time, Mr. Koritke added. “It took us a few years to convince the museum to let us use 500-year-old stringed instruments,” he said. Then they had to find top musicians who knew the instruments inside out. Then the acoustics of the auditorium, which was designed around the sound of the instruments, had to be studied, as well.

In 2017, the engineers thought their project was finally ready to get underway. But a soundcheck revealed a major flaw.

“The streets around the auditorium are all made of cobblestone, an auditory nightmare,” Mr. Tedeschi said. The sound of a car engine, or a woman walking in high heels, produces vibrations that run underground and reverberate in the microphones, making the recording worthless, he explained. “It was either shutting down the entire area or having the project not seeing the light of day,” Mr. Tedeschi said.

Luckily for the engineers, Cremona’s mayor is also the president of the Stradivarius Foundation, the municipal body that owns the Museo del Violino. He allowed the streets around the museum to be closed for five weeks, and appealed to people in the city to keep it down.

“We are the only city in the world that preserves both the instruments and their voices,” Mr. Galimberti said. “This is an extraordinary project that looks at the future, and I’m sure people from Cremona will understand that closing the area was inevitable.”

MARK CAMPBELL /LIBRETTISTA

É librettista tra i più rinomati nel panorama operistico contemporaneo americano. Scrittore prolifico, Mark ha creato 39 libretti d'opera, testi per 7 musical e testi per canzoni e oratori. Le sue opere sono state eseguite in più di 90 sale da concerto in tutto il mondo e ha collaborato con numerosi compositori includono tre vincitori del Premio Pulitzer.

La sua opera più conosciuta è Silent Night, che ha ricevuto il prestigioso Premio Pulitzer ed è tra le opere contemporanee più rappresentate. Campbell si è anche aggiudicato un GRAMMY Award 2018 con La (R)evolution di Steve Jobs.

Molti sono i suoi successi basta ricordare: The Shining, Stonewall, Later the Same Evening, The Nefarious, Immoral but Highly Profitable Enterprise of Mr. Burke & Mr. Hare, The Manchurian Candidate, As One, The Other Room, Empty the House, Approaching Ali, A Letter to East 11th Street, Dinner at Eight, Volpone, Frida Kahlo and the Bravest Girl in the World, Bernadette's Cozy Book Nook,, Stone Soup e Bastianello/Lucrezia.

Tra i suoi musical vi sono grandi successi come: Songs from an Unmade Bed, The Audience e Splendor. Ha anche realizzato un nuovo adattamento di The Soldier's Story di Stravinsky/Ramuz, che ha riscosso molti consensi.

Mark Campbell ha ricevuto molti prestigiosi riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui, per citarne alcuni: il primo Kleban Foundation Award for Lyricist, una nomination ai Grammy per la migliore registrazione classica, due Richard Rodgers Awards dall'American Academy of Arts and Letters, tre nomination al Drama Desk e molti altri.

Ha realizzato diverse incisioni: The (R)evolution of Steve Jobs (Pentatone), Sanctuary Road (Naxos), Silent Night (Naxos), As One (Bright Shiny Things), Volpone (Wolf Trap Records), Bastianello/Lucrezia (Bridge), Rappahannock County (Naxos), Later the Same Evening (Albany) e Songs from an Unmade Bed (Ghostlight).

Mark è anche un sostenitore dell'opera contemporanea e funge da mentore per le future generazioni di scrittori attraverso organizzazioni come American Opera Projects, American Lyric Theatre e American Opera Initiative della Washington National Opera. Nel 2020 ha creato e finanziato il Campbell Opera Librettist Prize, il primo e unico premio riservato a librettisti d'opera.

Tra i suoi prossimi impegni: The Secret River per Opera Orlando (Stella Sung, compositrice); A Nation of Others per Oratorio Society of New York; Edward Tulane per Minnesota Opera (Paola Prestini, compositrice); Supermax per il Saratoga Opera (Stewart Wallace, compositore; Michael Korie, co-librettista); A Thousand Acres per Des Moines Metro Opera (Kristin Kuster, compositrice) e i testi per il musical Les Girls (Cole Porter, compositore).Le prime future includono The Secret River per Opera Orlando (Stella Sung, compositrice);

Future premieres include The Secret River for Opera Orlando (Stella Sung, composer);ROBERTO SCARCELLA PERINO/COMPOSITORE

Le sue composizioni comprendono opere, concerti per pianoforte, colonne sonore di film, balletti, musica da camera e corale. La sua prima opera, A Caval Donato, commissionata e rappresentata al Teatro Verdi di Pisa nel 1999, è anche andata in scena al Teatro Vittorio Emanuele di Messina.

Scarcella Perino è stato scelto per scrivere le musiche dell’opera Verdi, Merli e Cucù, commissionata e rappresentata dal Teatro Verdi di Busseto, per celebrare il centenario della morte di Giuseppe Verdi nel 2001.

Nell’ottobre 2003 realizza Blackout presentata in prima mondiale al Tarrytown Music Hall di New York, e successivamente al Teatro Piccolo Regio di Torino e al Teatro Savio di Messina.

Ha composto anche Le Passioni dell'Anima per coro di voci bianche, sequel del suo successo Le Passioni dell'Aria, presentata per la prima volta in Italia nell'aprile 2017 e un mese dopo a New York eseguita dal New York City Children's Chorus. Nell'agosto 2017 è stata eseguita in prima mondiale la sua nuova opera Furiosus commissionata dall'International Opera Theatre di Filadelfia a Città della Pieve (Umbria).

Si dedica anche all’insegnamento presso il Dipartimento di Italiano della NYU, è Coach di lingua italiana al Lindemann Young Artist Development Program al Metropolitan Opera e Scholar in Residence all'American Institute for Verdi Studies. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi, tra cui L’Intenational Competition for Children’s Opera and the Musical Analysis International Competition N. Slonimskij.

Ha studiato con la pianista slovena Sonja Pahor alla quale ha dedicato la sua prima Sonata per pianoforte. Si è diplomato in Pianoforte al Conservatorio "Corelli" di Messina e in Composizione al Conservatorio Martini di Bologna. Ha studiato composizione all'Accademia di Santa Cecilia a Roma con Azio Corghi, a Milano e a Parma all'Accademia Petrassi, e direzione d'orchestra alla Juilliard School of Music. Si è laureato in Musicologia all'Università di Bologna e ha insegnato Analisi della musica presso la Fondazione Arturo Toscanini di Parma. È anche docente in un corso sull'Opera italiana alla New York University di Firenze.

GIUSEPPE BRUNO/DIRETTORE

Si è diplomato a pieni voti in Pianoforte, Composizione e Direzione d’orchestra con i Maestri Specchi, Zangelmi e Taverna; si è perfezionato con Paolo Bordoni per il pianoforte e Leopold Hager per la Direzione d’orchestra e ha frequentato un seminario di Composizione all’ IRCAM di Parigi. Ha tenuto il suo primo recital all’età di 17 anni, cui è seguita un’ininterrotta attività solistica e cameristica in tre continenti. In possesso di un ricco repertorio di composizioni per pianoforte e orchestra, ha suonato con importanti complessi in Italia, USA, Grecia, Ucraina, Polonia, Bosnia Erzegovina, Romania e Germania. Ha preso parte al Festival dei Due Mondi di Spoleto e al Festival di Charleston (USA). È stato premiato al Concorso Internazionale di Pianoforte “Roma 1991”, ed al Concorso “Viotti” di Vercelli con il violinista Alberto Bologni. Ha registrato per Sheva, Nuova Fonit Cetra, Ars Publica, Diapason, Tactus, Ars Musici, SAM, Onclassical, Da Vinci; ha inoltre effettuato registrazioni radiofoniche e televisive per la RAI, la Radio Suisse Romande, la Radio della Svizzera Italiana, Radio Vaticana e WDR di Köln. Ha collaborato con numerosissimi direttori, strumentisti e cantanti, con l’attrice Milena Vukotič e con l’Ottetto Filarmonico di Berlino; ha tenuto due tournées in Cina, e con Vincenzo Maxia è stato invitato al prestigioso Chicago Duo Piano Festival. Attivo anche come direttore d’orchestra, ha lavorato con complessi prestigiosi quali l’ORT e la Filarmonica di Kiev; sue composizioni per violino, sassofono, voce, sono state eseguite in Europa, USA e Cina. Nell’agosto 2018 ha diretto la prima esecuzione italiana della ricostruita opera di Franz Liszt Sardanapalo, per il Festival Suoni dal Golfo (Lerici).

Universal Edition di Vienna ha pubblicato la sua trascrizione cameristica di Purgatorio dalla X Sinfonia di Mahler. Direttore del Conservatorio della Spezia, è spesso invitato per seminari e masterclasses presso Conservatori e Università in Italia e all’estero.

CECILIA LIGORIO /REGISTA

Nasce a Verona nel 1981. Studia filosofia presso la Sapienza di Roma, violoncello presso il conservatorio di Verona. Si diplomata in recitazione presso l’ANAD e perfeziona i suoi studi presso l’Istitut de Teatre di Barcellona.

Attrice, drammaturga e regista la sua attività si articola tra prosa e lirica. Inizia la sua carriera in teatro in Spagna lavorando con P. Tosar, A. Rigola. A. Pasqual sia come attrice che come assistente alla regia. Nel 2008 fonda la compagnia Somnis de Somnis con A. Tola e parallelamente inizia la sua collaborazione con If Human – collettivo di artisti con sede presso teatro nazionale di Bruxelles. Per la lirica, come regista, ha lavorato su un ampio repertorio che spazia dal barocco al contemporaneo per numerosi teatri e festival (Palau de la Musica- Valencia; Teatro La Fenice - Venezia; Macerata Opera Festival; Teatro Massimo - Palermo; Teatro del Maggio Fiorentino- Firenze; Opera Royal – Liege; Teatro Regio, Torino; – Teatro Ariosto; Reggio Emilia; Bare Opera - New York City; Theatre de Varietes - Paris; Opera Koln – Colonia; La Monnaie - Bruxelles; Bof, Tokyo tra gli altri). Come librettista è edita per Ricordi, Sonzogno Editore, Suvini Zerboni. È titolare della cattedra di Regia e Drammaturgia presso il biennio di specializzazione dell’Accademia di Belle arti di Bari.

TOMMASO LAGATTOLLA/SCENOGRAFO E COSTUMISTA

Diplomato in Violino al Conservatorio di Bari e in Scenografia all’Accademia di Belle Arti, svolge da molti anni l’attività di scenografo e costumista presso alcuni fra i più importanti teatri italiani e internazionali. Ha collaborato come assistente ai costumi con Pasquale Grossi per il Don Pasquale della Fenice (2002) e per La Bohème del San Carlo (2004); come scenografo e/o costumista, ha lavorato, tra molti altri, ai seguenti spettacoli: Per voce preparata di vari autori contemporanei (La Fenice di Venezia, 2001, regia di E. Barbalich); Il Trovatore (Opera di Roma, 2004, regia di P. Curran); Garibaldi en Sicile di M. Panni (San Carlo di Napoli, 2005, regia di E. Barbalich); Macbeth (Ópera da Coruña, 2008; Teatro Calderon di Valladolid, 2010; São Carlos, Lisbona, 2015; Teatro Principal, Palma de Mallorca, 2017, regia di E. Barbalich); L’isola disabitata (Accademia Chigiana di Siena, 2009, regia di G. Gelmetti); La Traviata (Accademia Chigiana, 2010, regia di G. Gelmetti; O Coliseu do Porto, 2013, regia di E. Paterniti); Le Nozze di Figaro (Carlo Felice di Genova, 2014, regia di M. Spada; Teatro Regio di Torino, 2015, regia di E. Barbalich); Madama Butterfly (Maggio Musicale Fiorentino, 2015, regia di F. Ceresa); Juditha Triumphans (La Fenice di Venezia 2015, regia di E. Barbalich); Medea in Corinto (Festival della Valle d’Itria, 2015, regia di B. Sicca). Per il teatro Petruzzelli di Bari, ha realizzato le scene e i costumi in molti spettacoli: Didon, 2001, regia di P.P. Pacini, Idomeneo, 2002, regia di N. Trees), I Capuleti e i Montecchi, 2002, regia di P.P. Pacini, Don Giovanni, 2003, regia di P.P. Pacini), Tosca, 2007, 2009, regia di E. Barbalich, La Bohème, 2008, 2010, regia di Boris Stetka, Scene da Don Pasquale, 2009, regia di D. Colaianni, Elisir d’amore, 2009, regia di F. Esposito; Il Cappello di paglia di Firenze, 2014, regia di E. Barbalich, per cui ha ottenuto il GBOscar Eccellenza dell’Opera 2015 per le scene e per i costumi. Con Andrea Cigni ha realizzato i costumi per La Straniera, Teatro Massimo di Catania; Pia de’ Tolomei, Teatro Verdi di Pisa, Festival dei Due Mondi Usa Charleston; Nabucco, Teatro Regio di Torino; La Fanciulla del West, Teatro Grande di Brescia.

Dal 2006 al 2015 ha curato la direzione degli allestimenti scenici della Fondazione Teatro Petruzzelli, collaborando fra gli altri con L. Ronconi, F. Ozpetek, M. Bellocchio, E. Dante, G. Amelio, Compagnia Bausch, Compagnia Bejart, M. Baryshnikov, Compagnia di balletto del Kirov, Compagnia di balletto del Bolshoi. M. Martone, E. Nekrosius, Martha Graham Dance Company, R. De Simone, Trisha Brown Dance Company. A questo impegno unisce un’attività pubblicistica come studioso di storia del costume pubblicando, tra l’altro, per l’Istituto Poligrafico dello Stato; svolge, infine, un’attività da allestitore museale per il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, per le Gallerie degli uffizi di Firenze.

È docente di ruolo presso la Cattedra di Costume dello Spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Bari. Ha inoltre insegnato costume all’Accademia dell’Opera di Bologna e al Corso di Alta Sartoria dell’Accademia del Teatro Regio di Parma.

OSCAR FROSIO/LIGHT DESIGNER

Oscar si diploma a pieni voti in Pianoforte al Conservatorio “A. Stradivari” di Cremona, ha proseguito gli studi presso l'Accademia Teatro alla Scala in Tecnologie del suono e, successivamente, in Lighting Design.

Nel 2018 ha lavorato al Teatro alla Scala nella squadra dei programmatori luci. È stato programmatore e responsabile luci per diverse società di produzione e teatri a Milano, tra cui Showbees (Potter Potted, tour italiano) e per Wizard’s (Charlie e la Fabbrica del cioccolato), per il Teatro Franco Parenti (Afther Miss Julie) e Teatro Filodrammatici (Appiccicati).

Collabora con la Lighting designer Fiammetta Baldiserri per la produzione per il Circuito Lirico Marche di Falstaff, per Circuito Lirico Lombardo di Trovatore, per Teatro Stabile del Veneto di Spettri e con il Lighting Designer Marco Filibeck (assistenza e sviluppo, allestimento e programmazione) per l'apertura della Stagione Lirica 2019-2020 del Teatro del Liceu (Barcellona) con Turandot.

Con il lighting designer Valerio Tiberi lavora come assistente sia in Italia che all'estero per l'Opera, tra cui Carmen a Trapani, Lucia di Lammermoor a Oviedo (Spagna), per la Prosa con Piccola Città (STM Productions) e per la sfilate di Panchic, Capasa, Maison Margiela ed Elisabetta Franchi.

Si occupa di assistenza e illuminotecnica anche con il progettista Emanuele Agliati, con cui ha realizzato, per la Bernstein School of Musical Theatre, i seguenti spettacoli: Jekyll & Hyde (coproduzione Teatro Comunale Ferrara), City of Angels, Oklahoma, Nine (coproduzione Teatro Comunale Ferrara e Teatro Valli Reggio Emilia), Cookies, Piccola bottega degli orrori e per SDM Milano con The Wedding Singer, La famiglia Addams e in prima nazionale il musical “Jamie” (Viola produzioni) al Teatro Brancaccio. È Lighting Designer per spettacoli teatrali ideati dal regista e scenografo Giacomo Andrico, e prodotti da Fondazione Nymphe tra cui Fuori Tema - 3 atti clinici,

Lettere Luterane, Racconti d'inverno, Caravaggio, e per l'Associazione Teatri di Roma Michelangelo - Vita.

Con lo stesso regista, sempre prodotto da Fondazione Nymphe, è lighting designer delle opere Il Barbiere diSiviglia e Rigoletto.

Si è anche specializzato nell'uso e nella programmazione di console ETC EOS, collaborando inoltre a stretto contatto con ETC Italia e diventando uno dei formatori ufficiali di EOS sistema.

All'Accademia del Teatro alla Scala insegna ingegneria illuminotecnica e programmazione nel

corso per Tecnico Audio-Illuminotecnico e programmazione illuminotecnica avanzata nell'ambito del Corso di progettazione. Per il Teatro Ponchielli collabora alle luci con Fiammetta Baldiserri per Trovatore, che ha inaugurato la stagione 2021-2022.

IMAGINARIUM CREATIVE STUDIO/VISUAL ART

IMAGINARIUM, studio toscano attivo dal 2011, premiato nel 2018 come Eccellenza Italiana per l’Arte dall’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles e dalla Iacc Italy - America Chamber of Commerce West, si occupa di scenografia e arti visive per la musica e l’opera lirica.

È diretto da Davide Giannoni e Francesca Pasquinucci, che dopo gli studi musicali, letterari, artistici e teatrali, hanno sviluppato la loro ricerca concentrandosi sull’interazione tra arti tradizionali materiche e arti digitali, rivolgendo il loro interesse al videomapping come strumento di narrazione e di creazione di spazi onirici, trovando in esso un ulteriore congegno di studio e evoluzione del loro stile surreale, ancorato alle regole della poesia.

Davide Giannoni è professore d’orchestra, diplomato in contrabbasso presso il Conservatorio Luigi Boccherini di Lucca. Studioso di tecnologie per l’animazione, è specializzato nello sviluppo di contenuti creativi artistici per lo spettacolo dal vivo e installazioni multimediali.
Francesca Pasquinucci è illustratrice. Si è laureata in Storia del Teatro all’Università di Pisa, con una specializzazione sulla teatralità e la storia dello show design nella musica pop rock, continuando poi il suo percorso di approfondimento sull’opera lirica e sulla storia e le tecniche della scenografia digitale, che fonde tutt’ora con le tecniche di disegno tradizionale e scenografia materica.

La loro necessità di unire racconto ed espressione visiva, li ha portati a realizzare progetti scenografici, di immagine coordinata, videogames, installazioni multimediali, per alcuni dei più importanti teatri e festival lirici italiani, per orchestre, musicisti classici e della scena pop (per Universal Music e Virgin Records Italia).


 

 

 
 
 

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