Quindici netti netti
la quindicesima edizione del concerto dedicato al grande tenore lumezzanese propone un viaggio musicale attraverso l'Europa
Lumezzane per Giacinto Prandelli torna al Teatro Odeon – Giacinto Prandelli il 4 maggio alle 17:00
La cultura e la musica, viaggiando, crescono e uniscono, anche quando parlano lingue diverse. Nei secoli, artisti, letterati, compositori e interpreti hanno attraversato l'Europa creando una rete feconda di incontri da cui sono nati tanti capolavori e un linguaggio comune che forma la nostra identità.
Attraversare in musica due secoli cruciali nella nostra storia, dall'Illuminismo alla Rivoluzione Francese, al Romanticismo e alla nascita degli stati nazionali: sarà possibile, con il fil rouge del “canto all'italiana”, a Lumezzane, il prossimo 4 maggio alle 17, nella quindicesima edizione del concerto dedicato a Giacinto Prandelli. Il programma vedrà, infatti, alla ribalta lavori di compositori che sono nati, hanno viaggiato, studiato, mietuto allori in vari paesi e si sono cimentati, in un ampio ventaglio di stili e caratteri, con testi poetici in idiomi differenti. Oppure hanno fatto a meno del testo, affidando l'espressione ai soli strumenti.
Quest'anno l'omaggio all'indimenticata raffinatezza del repertorio e dell'arte di Giacinto Prandelli (la cui voce non mancherà di risuonare nel Teatro a lui dedicato) esplora con la voce del tenore alcune delle tante sfumature che la poesia in musica ha espresso nell'Europa di Sette e Ottocento, ma anche la capacità della musica di cantare senza parole, coinvolgendo violoncello e pianoforte sul modello delle storiche “accademie” del XIX secolo.
Michele Galbiati, nato a Cremona nel 2000, sarà il cantante più giovane a essersi esibito finora nell'ambito di Lumezzane per Giacinto Prandelli. Si tratta di una delle più interessanti voci emergenti di oggi, già segnalatosi fra gli allievi di importanti accademie e già esibitosi per istituzioni quali il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro La Fenice di Venezia, il Rossini Opera Festival e il festival Donzietti Opera di Bergamo. La sua voce ci guiderà da Handel a Mozart e Beethoven, da Rossini e Bellini a Liszt e Tosti, in italiano, francese, inglese e tedesco grazie a compositori tedeschi, austriaci, italiani e ungheresi che hanno viaggiato e scritto per pubblici diversi trovando sempre una lingua comune.
Non avremo, poi, solo il canto con parole, ma anche quello puramente strumentale, grazie alla presenza del primo violoncello dell'orchestra regionale delle Marche Alessandro Culiani, impegnato anche a livello internazionale e in istituzioni quali lo Sferisterio di Macerata, l'Arena di Verona, il Rossini Opera Festival, l'Opera di Roma, il Comunale di Bologna e il Massimo Bellini di Catania. Culiani sarà interprete della Sonata in mi bemolle maggiore per violoncello e pianoforte di Brahms insieme con Richard Barker, uno dei massimi esperti viventi dell'accompagnamento pianistico al canto, già applaudito a Lumezzane e quest'anno presente anche nella veste meno consueta – ma altrettanto amata – di camerista.
In questa forma più varia, Lumezzane per Giacinto Prandelli festeggia il primo anno dell'intitolazione del teatro al grande tenore ricordando vari aspetti dell'arte musicale in un programma affine all'uso passato (ma in voga anche ai tempi di Toscanini...) e di concerti articolati fra brani vocali e strumentali. In ambiti simili, fra arie d'opera e pezzi solistici, debuttarono, per esempio, molti capolavori di Beethoven e Mendelssohn.
Non mancherà, come sempre, l'occasione di ascoltare la voce di Giacinto Prandelli, in dialogo continuo fra la storia e la contemporaneità dell'arte.
La direzione artistica dell'evento, promosso dall'Assessorato alla cultura e realizzato in collaborazione con Eureteis, è sempre affidata alla musicologa Roberta Pedrotti.