L’Ape musicale

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la quindicesima edizione del concerto dedicato al grande tenore lumezzanese propone un viaggio musicale attraverso l'Europa

Lumezzane per Giacinto Prandelli torna al Teatro Odeon – Giacinto Prandelli il 4 maggio alle 17:00

La cultura e la musica, viaggiando, crescono e uniscono, anche quando parlano lingue diverse. Nei secoli, artisti, letterati, compositori e interpreti hanno attraversato l'Europa creando una rete feconda di incontri da cui sono nati tanti capolavori e un linguaggio comune che forma la nostra identità.

Attraversare in musica due secoli cruciali nella nostra storia, dall'Illuminismo alla Rivoluzione Francese, al Romanticismo e alla nascita degli stati nazionali: sarà possibile, con il fil rouge del “canto all'italiana”, a Lumezzane, il prossimo 4 maggio alle 17, nella quindicesima edizione del concerto dedicato a Giacinto Prandelli. Il programma vedrà, infatti, alla ribalta lavori di compositori che sono nati, hanno viaggiato, studiato, mietuto allori in vari paesi e si sono cimentati, in un ampio ventaglio di stili e caratteri, con testi poetici in idiomi differenti. Oppure hanno fatto a meno del testo, affidando l'espressione ai soli strumenti.

Quest'anno l'omaggio all'indimenticata raffinatezza del repertorio e dell'arte di Giacinto Prandelli (la cui voce non mancherà di risuonare nel Teatro a lui dedicato) esplora con la voce del tenore alcune delle tante sfumature che la poesia in musica ha espresso nell'Europa di Sette e Ottocento, ma anche la capacità della musica di cantare senza parole, coinvolgendo violoncello e pianoforte sul modello delle storiche “accademie” del XIX secolo.

Michele Galbiati, nato a Cremona nel 2000, sarà il cantante più giovane a essersi esibito finora nell'ambito di Lumezzane per Giacinto Prandelli. Si tratta di una delle più interessanti voci emergenti di oggi, già segnalatosi fra gli allievi di importanti accademie e già esibitosi per istituzioni quali il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro La Fenice di Venezia, il Rossini Opera Festival e il festival Donzietti Opera di Bergamo. La sua voce ci guiderà da Handel a Mozart e Beethoven, da Rossini e Bellini a Liszt e Tosti, in italiano, francese, inglese e tedesco grazie a compositori tedeschi, austriaci, italiani e ungheresi che hanno viaggiato e scritto per pubblici diversi trovando sempre una lingua comune.

Non avremo, poi, solo il canto con parole, ma anche quello puramente strumentale, grazie alla presenza del primo violoncello dell'orchestra regionale delle Marche Alessandro Culiani, impegnato anche a livello internazionale e in istituzioni quali lo Sferisterio di Macerata, l'Arena di Verona, il Rossini Opera Festival, l'Opera di Roma, il Comunale di Bologna e il Massimo Bellini di Catania. Culiani sarà interprete della Sonata in mi bemolle maggiore per violoncello e pianoforte di Brahms insieme con Richard Barker, uno dei massimi esperti viventi dell'accompagnamento pianistico al canto, già applaudito a Lumezzane e quest'anno presente anche nella veste meno consueta – ma altrettanto amata – di camerista.

In questa forma più varia, Lumezzane per Giacinto Prandelli festeggia il primo anno dell'intitolazione del teatro al grande tenore ricordando vari aspetti dell'arte musicale in un programma affine all'uso passato (ma in voga anche ai tempi di Toscanini...) e di concerti articolati fra brani vocali e strumentali. In ambiti simili, fra arie d'opera e pezzi solistici, debuttarono, per esempio, molti capolavori di Beethoven e Mendelssohn.

Non mancherà, come sempre, l'occasione di ascoltare la voce di Giacinto Prandelli, in dialogo continuo fra la storia e la contemporaneità dell'arte.

La direzione artistica dell'evento, promosso dall'Assessorato alla cultura e realizzato in collaborazione con Eureteis, è sempre affidata alla musicologa Roberta Pedrotti.


Lumezzane ricorda Giacinto Prandelli

in un appuntamento con la grande musica

direzione artistica Roberta Pedrotti

quindicesima edizione 4 maggio 2025, ore 17:00

Il cammino della musica

viaggio attraverso l'Europa dal Barocco all'Ottocento

Michele Galbiati, tenore

Richard Barker, pianoforte

Alessandro Culiani, violoncello

Il cammino della musica

viaggio attraverso l'Europa dal Barocco all'Ottocento

Michele Galbiati, tenore

Richard Barker, pianoforte

Alessandro Culiani, violoncello

I Parte

G. F. Handel

Messiah “Comfort ye my people... Every valley”

(“Confortate il mio popolo... Ogni vallata”)
Mozart

An Chloe
Abendempfindung
(Sentimento della sera)
Beethoven

Adelaide
Busslied
 (Canto di penitenza)
Brahms

Sonata in mi minore op. 38 per pianoforte e violoncello

II Parte

Rossini

Le Sylvain (Il Silvano)
Bellini

La ricordanza
Liszt

Tre sonetti del Petrarca

(“Pace non trovo”; “Benedetto sia ‘l giorno”; “I’ vidi in terra angelici costumi”)
Tosti

L’Alba separa dalla luce l’ombra

 

Evento promosso da Comune di Lumezzane Assessorato alla Cultura

Sindaco Josehf Facchini, Assessore alla Cultura Lucio Facchinetti

Con il sostegno di Fondazione Asm e Mepra

Coordinamento Nicola Salvinelli

Organizzazione Vittorio Pedrali, Eureteis - con la collaborazione di Francesca Zini

Si ringrazia per la collaborazione: L'ape musicale rivista di musica, arti, cultura

Il concerto è in programma domenica 4 maggio alle 17

Il Teatro Odeon Giacinto Prandelli (Via Marconi 5, tel 030.820162) apre alle 16

Ingresso gratuito

Info

Ufficio Cultura 030.8929251

www.teatro-odeon.it


Il Teatro Odeon – Giacinto Prandelli

Giacinto Prandelli: una stella luminosissima nel firmamento dell’opera lirica mondiale

Ormai da anni il Teatro Odeon di Lumezzane è un centro di cultura e intrattenimento fra i più importanti della Provincia. Lo dimostrano la continua attenzione della critica, il costante successo di pubblico e la generosità con cui i tanti sostenitori del nostro Teatro ogni anno rinnovano la propria fiducia e il proprio gradimento per gli spettacoli che ne animano la stagione artistica.

Come Assessore alla Cultura sono sempre più convinto che iniziative culturali di spessore, oltre a migliorare la qualità della vita di noi tutti, siano davvero il mezzo più efficace per valorizzare l’immagine di una Città come la nostra che, se anche ha la propria caratteristica precipua in altri settori del vivere comunitario, ciononostante ha sempre saputo riservare la giusta attenzione agli ambiti dell’arte e della cultura.

La locale, antica vocazione al canto e a una certa teatralità del linguaggio, verbale e non verbale, è testimoniata dai mille aneddoti che ancora oggi si raccontano per le vie del Paese. Diverse e ben strutturate sono, da decenni, le scuole di musica del territorio e le compagnie teatrali e di danza attive; ormai centenaria è la storia delle due bande musicali cittadine. Non stupisce che questo terreno fertile e particolarissimo abbia dato i natali a tutta una serie di artisti di ottimo livello distintisi, nel secolo scorso e nell’attuale, nei campi del teatro e soprattutto della musica.

Con grande orgoglio e con emozione sincera, l’Amministrazione comunale di Lumezzane si accinge ora a intitolare il proprio teatro a colui che, all’interno di questo nutrito gruppo di persone con un talento significativo in campo artistico, è innegabilmente l’interprete che ha raggiunto i traguardi più prestigiosi, sui palcoscenici più importanti di tutto il mondo.

Giacinto Prandelli è, a tutti gli effetti, un grande esempio di “lumezzanesità”. Solo con la personalità e l’arditezza che hanno caratterizzato il cammino dei tanti lumezzanesi capaci di costruire qualcosa di importante, il giovane Prandelli poteva pensare di discostarsi da un percorso che sembrava tracciato e comodo per dedicarsi a una passione che evidentemente covava nel di lui animo con una tale potenza da divenire, a un certo punto, irresistibile. “Se non studia canto, lei è un assassino” gli disse un po’ brutalmente Edmondo Grandini, quello che poi sarebbe stato il suo primo maestro, quando sentì la sua voce per la prima volta. E fu forse proprio Arturo Toscanini a dare poi quella spinta finale che permise a Giacinto Prandelli di intraprendere incontrovertibilmente il suo memorabile cammino e scalare, passo dopo passo, le vette della lirica e dell’opera a livello internazionale. “Non ce n’è bisogno” gli rispose in occasione della sua audizione alla Scala, quando Prandelli chiese al grande direttore se dovesse cantare altro brano dopo la sua - evidentemente eccellente - interpretazione de Ah! Dispar, vision della Manon Lescaut. Caparbio e concentrato sui propri obiettivi dunque, e ciò a fronte di una consapevolezza dei propri mezzi che crebbe gradualmente dentro di lui, assecondata da illustrissimi addetti ai lavori che non tardarono a riconoscerne il talento luminosissimo.

Un talento straordinario che l’Amministrazione comunale di Lumezzane vuole celebrare, oggi più che mai, affiancando perpetuamente il suo nome a quello del luogo della cultura più importante della nostra Città.

L’Assessore alla Cultura del Comune di Lumezzane

Lucio Facchinetti

La targa dedicata a Giacinto Prandelli

Di seguito si riporta il testo della targa che lo ricorda sulla facciata del “Teatro Odeon - Giacinto Prandelli” a partire da domenica 7 aprile 2024:

Nacque a Lumezzane l’8 febbraio 1914 da nota famiglia di solida vocazione industriale ma decise di dedicare interamente la sua vita al canto, studiando con Grandini a Brescia e Fornarini a Roma e debuttando ufficialmente come tenore nel Mito di Caino di Franco Margola nel 1940 al Teatro Donizetti

di Bergamo. Tappe salienti del suo percorso artistico in Italia furono l’esordio al Teatro dell’Opera di Roma nella Traviata (1943), il debutto alla Scala nel 1946 con la Nona sinfonia di Beethoven diretta da Toscanini, che lo volle anche nel 1948 per il concerto commemorativo per Arrigo Boito, con una selezione di Mefistofele e di Nerone. Sempre alla Scala, nel 1950, ancora con Toscanini, apparve nella Messa da Requiem di Verdi e nel 1951 nella Traviata, con Renata Tebaldi e la direzione di De Sabata, titolo che poi lo vide protagonista anche al fianco di Maria Callas con Giulini sul podio e la regia di Visconti.

Dagli anni Cinquanta iniziò la carriera internazionale con esibizioni a Lisbona, Barcellona, Monte Carlo, Buenos Aires. Nel 1951 il debutto al Metropolitan di New York, seguito dalla San Francisco Opera nel 1954 e dalla Lyric Opera di Chicago nel 1956. Si distinse come tenore lirico nel repertorio italiano (Edgardo, Duca di Mantova, Alfredo, Rodolfo, Pinkerton) e francese (Werther, Des Grieux, Faust) con puntate nel campo del lirico spinto (Manon Lescaut, La Gioconda, Adriana Lecouvreur). Affrontò inoltre il repertorio moderno di autori come Wolf Ferrari, Alfano, Menotti, Respighi e Honegger, della cui Giovanna d'Arco al rogo ha lasciato anche una memorabile interpretazione in video al fianco di Ingrid Bergman con la regia di Roberto Rossellini. Dotato di tecnica vocale impeccabile, naturale eleganza, grandi capacità musicali e sceniche, emozionò il pubblico per l’ultima volta nel 1970 nella Francesca da Rimini di Zandonai al Teatro Grande di Brescia, nella parte di Paolo il Bello.

Morì il 14 giugno 2010 a Milano dove ebbe dall’amata moglie Annamaria tre figli. Riposa oggi, insieme a lei, nella sua Lumezzane a cui rimase sempre profondamente legato e dove non mancò di fare spesso ritorno.

A partire dal 2011 Lumezzane lo ricorda con un galà operistico, giunto quest’anno alla quindicesima edizione. Il Teatro Comunale Odeon gli viene intitolato il 7 aprile 2024.


Lumezzane ricorda Giacinto Prandelli online

Nel decennale della scomparsa di Giacinto Prandelli, il 14 giugno 2020, sui canali youtube del Comune di Lumezzane e della testata L'ape musicale, è stato diffuso in prima visione un concerto interamente registrato in “smart working” per superare le limitazioni dovute alla pandemia. Il soprano Daniela Cappiello, il mezzosoprano Marta Pluda, il tenore Marco Ciaponi e il baritono Andrea Vincenzo Bonsignore con il pianista Alessandro Trebeschi hanno interpretato arie e duetti di Mozart, Rossini, Donizetti, Offenbach e Delibes. Il video è stato preceduto da un omaggio con interventi della musicologa Roberta Pedrotti, del sindaco Josehf Facchini e dell'assessore alla cultura Lucio Facchinetti. Anche nei mesi successivi l'omaggio a Prandelli ha continuato a viaggiare sul web con video fra cui il ricordo di artisti bresciani di nascita o d'adozione come i direttori Riccardo Frizza e Vittorio Parisi, i soprani Eleonora Buratto e Marta Mari, i mezzosoprani Annalisa Stroppa e Marta Pluda, il baritono e regista Luca Micheletti.

Lumezzane ricorda Giacinto Prandelli: quindici anni

Dal 2011 a oggi la manifestazione promossa dall'Assessorato alla cultura del Comune di Lumezzane e curato da Roberta Pedrotti come direttrice artistica ha coinvolto musicisti provenienti da tutto il mondo, fra promesse, emergenti e star internazionali. Ricordiamo i soprani Benedetta Bagnara, Elisa Balbo, Daniela Cappiello, Giuliana Gianfaldoni, Maria Rosaria Lopalco, Mihaela Marcu, Caterina Meldolesi, Alessia Panza, Sara Rossini, Julia Samsonova, Yasko Sato; i mezzosoprani Paola Cacciatori, Erika Fonzar, Teresa Iervolino, Marta Pluda; i tenori Marco Ciaponi, Joseph Dahdah, Emanuele D'Aguanno, Giorgio Misseri, David Sotgiu, Kazuki Yoshida; i baritoni Nicola Alaimo, Andrea Vincenzo Bonsignore, Mario Cassi, Riccardo Certi, Daniele Girometti, Paolo Ingrasciotta, Roberto Lee, Luca Micheletti, Biagio Pizzuti, il flautista Marco Zoni; la violinista Anca Vasile, i pianisti Richard Barker, Marco Borroni, Federica Bortoluzzi, Davide Cavalli, Paolo Gorini, Kuniko Kumagai, Nicola Morello, Alessandro Trebeschi.


IL CAST

Michele Galbiati

Nasce a Cremona nel 2000. A sei anni intraprende lo studio della chitarra classica, cui successivamente affianca quello del canto lirico, dapprima privatamente e quindi laureandosi con il massimo dei voti e lode in entrambe le discipline al Conservatorio Claudio Monteverdi di Cremona.

Nel 2023 frequenta come allievo effettivo l’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” di Pesaro e prende parte, fra l'altro, alla produzione del Viaggio a Reims al Rossini Opera Festival. Allievo dell'Accademia del Maggio Musicale Fiorentino e della Bottega Donizetti di Bergamo, è coinvolto in numerose produzioni di opere e concerti. Ha già al suo attivo anche il debutto alla Fenice di Venezia nella rara Maria Egiziaca di Respighi.

Di rilievo anche la sua attività come chitarrista, già premiato in diversi concorsi fra cui Lombardia è Musica, primo classificato nella sezione strumenti a pizzico.

Richard Barker

Pianista e vocal coach, nasce a Londra e inizia gli studi musicali alla King's School Worcester e li termina poi al Conservatorio G. Verdi di Milano perfezionandosi in pianoforte con Ilonka Deckers.

A partire dal 1981 è assunto come Maestro collaboratore e pianista accompagnatore al Teatro alla Scala, dove oltre che con il Direttore Musicale Riccardo Muti suona con Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Roberto Abbado, Gianadrea Gazazzeni, Bruno Campanella e altri.

Dal 1987 lavora come libero professionista e oltre alla Scala lavora in vari teatri Italiani ed esteri, quali il Teatro Comunale di Bologna, La Fenice di Venezia, il Regio di Torino, il Carlo Felice di Genova, il Maggio Fiorentino, il San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, il Grande di Brescia e il circuito OperaLombardia, la Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, l'Arena di Verona, l'Opéra de Monte-Carlo, l'Opéra Nationale de Paris, il Théàtre des Champs-Elysées, l'Opéra Nationale de Bordeaux, L'Opéra de Nice, il New National Theater di Tokyo, la Korean National Opera di Seoul, il Mikhailovskij Teatr di San Pietroburgo il Wielki Teatr di Varsavia, il Theater an der Wien di Vienna e il Palau de les Arts di Valencia dove collabora con Lorin Maazel e Michele Mariotti.

Dal 1994 è invitato regolarmente al Rossini Opera Festival di Pesaro dove lavora con direttori come Alberto Zedda, Carlo Rizzi, Yves Abel, Maurizio Benini, Donato Renzetti, Enrique Mazzola e Daniele Rustioni.

Fra le sue collaborazioni si ricordano, inoltre, quelle con alcuni dei più importanti direttori della nuova generazione, come Alessandro Bonato e Michele Spotti.

È invitato ad altri Festival come Wexford, Schwetzingen, Houston (Texas), Sofia, Gerusalemme e Glyndebourne dove lavora con Vladimir Jurowski e col tenore Maxim Mironov con il quale registra per la casa discografica Illiria il CD La Ricordanza sulla musica da camera di Vincenzo Bellini e il CD Questo è Rossini sulle arie da camera del Pesarese. Come solista ha inoltre inciso, sempre di Rossini, una raccolta dedicata ai Riens per pianoforte.

Nel 2007 compone ed esegue al clavicembalo le musiche di scena per la commedia Una delle ultime sere di Carnevale di Carlo Goldoni per la regia di Pier Luigi Pizzi al Teatro stabile del Veneto e al Mossoviet Teatr di Mosca.

Nel 1996/97 è Chef de Chant al Centre de Formation Lyrique all'Opéra Nationale de Paris, nel 1998 è docente al corso estivo a Lucca dell'Università di Cincinnati (Ohio) e dal 1998 fino al 2007 è docente all'Accademia del Teatro alla Scala a fianco di Leyla Gencer. Dal 2007 al 2009 tiene un corso di formazione per cantanti e pianisti per la Regione Veneto a Treviso, dal 2015 è docente all'Accademia del Maggio Musicale Fiorentino e alla Scuola dell'Opera del Teatro Comunale di Bologna.

Fra le sue collaborazioni si ricordano inoltre quelle con il Conservatoire National Supérieur de Paris, i

Conservatori di Cosenza, Bari e Bologna.

Alessandro Culiani

Riminese, ha studiato sotto la guida di Giuseppe Ferrari, storico primo violoncello dell'Orchestra Rai di Torino, diplomandosi al conservatorio G. Rossini di Pesaro nel 1995 e perfezionandosi poi con Silvia Chiesa ed Enrico Bronzi, in musica da camera con Pier Narciso Masi e in quartetto con il Fine Arts Quartet.

Ha al suo attivo numerosi concerti come solista, camerista e primo violoncello in Italia ed Europa oltre che in Giappone, Stati Uniti, Canada, Argentina, Sudafrica, Egitto, Israele e Turchia.

Dal 2007 è primo violoncello dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana, con la quale ha preso parte a numerosi importanti festival lirici e rassegne concertistiche, esibendosi anche in veste di solista. È regolarmente invitato come artista ospite da istituzioni fra cui ricordiamo il Teatro dell'Opera di Roma, il Teatro Comunale di Bologna, l'Arena di Verona, il Teatro Massimo Bellini di Catania.

Attivo anche nel repertorio barocco, ha effettuato numerose incisioni per la casa discografica Bongiovanni, per la Mondo Musica/EMI di Monaco di Baviera e per la Tactus.

Vincitore delle selezioni indette dal Rossini Opera Festival con il maestro Alberto Zedda, ha ricoperto il ruolo di violoncello al basso continuo nell'edizione 2002 del Festival.

Molto attivo come camerista, suona, fra gli altri, con il Quartetto Postacchini e il Trio Addendum, con i quali si è più volte esibito negli Stati Uniti (New York, Washington, Buffalo), con Trio di Pesaro, il Trio Dante e il Trio Lennon. Le sue collaborazioni in ambito teatrale lo hanno visto protagonista di diversi progetti della compagnia Giardini Pensili di Roberto Paci Dalò, di alcuni allestimenti multimediali e radiofonici con l’attrice Isabella Bordoni, e più recentemente con il Teatro Baraccano di Bologna, oltre che come violoncello solista in diverse collaborazioni con AMAT-Marche, lavorando a stretto contatto con attori come Isabella Ferrari, Lucia Mascino, Damir Todorovic e gli artisti della Zagreb Dance Company.

Suona un violoncello del liutaio Giovanni Lazzaro del 2007.

Roberta Pedrotti

Roberta Pedrotti, nata a Brescia nel 1981, dopo gli studi classici si laurea con lode a Bologna in drammaturgia musicale nel 2004 e, nello stesso anno, si iscrive all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia. È membro del consiglio direttivo dell'Associazione Nazionale Critici Musicali

Nel 2013 fonda la Testata on line L'Ape musicale di cui è tuttora direttrice responsabile.

Nel 2018 pubblica Le donne di Gioachino Rossini. Nate per vincere e regnar, volume premiato a Pesaro dal Comitato per le celebrazioni rossiniane, e, l'anno seguente, Storia dell'opera lirica. Un immenso orizzonte. Nel 2023 esce Se fossi Luciano Pavarotti. I tre volumi sono editi da Odoya.

Collabora con importanti istituzioni italiane ed estere per convegni, presentazioni, conferenze, saggi per programmi di sala. Nel 2018 partecipa al documentario Rai Rossini150.

Nel 2022 le viene conferito il Pesaro Music Award per la sua attività di autrice e giornalista musicale.

Si dedicata con passione alla valorizzazione dei giovani talenti come organizzatrice o membro della giuria di concorsi di canto lirico. Inoltre, cura da oltre dieci anni la direzione artistica del progetto, inaugurato nel 2011, Lumezzane per Giacinto Prandelli, in memoria del grande tenore.


GIACINTO PRANDELLI

Nasce l’8 febbraio 1914 nella Lumezzane che si sta trasformando nel centro industriale esploso poi nei decenni successivi e soprattutto nel dopoguerra.

Nonostante la famiglia abbia intrapreso una attività già ben avviata, il suo destino sarà diverso.

Il suo talento per il teatro, la sua bella voce e la musicalità innata non restano, infatti, qualità coltivate nel tempo libero, ma una vocazione seguita con passione e determinazione che si rivelano vincenti e ripagano tutti i sacrifici del giovane Giacinto.

Dopo il debutto a Bergamo in Madama Butterfly, si esibisce all’EIAR (la RAI di allora) e ottiene subito un grande successo al fianco di mostri sacri come Maria Caniglia ed Ebe Stignani.

Arturo Toscanini, ascoltatolo in un'audizione al suo rientro alla Scala dopo la Seconda Guerra Mondiale, si assicura la sua presenza per molte importantissime produzioni, fra cui il concerto di riapertura del teatro restaurato, il concerto per il trentennale dalla scomparsa di Arrigo Boito, il Requiem di Verdi.

Molti compositori dichiarano la loro ammirazione al tenore lumezzanese: Umberto Giordano lo sceglie per celebrare il cinquantesimo del debutto di uno dei suoi titoli più fortunati, Fedora, alla Scala; Francesco Cilea riconosce in lui un interprete insuperato del ruolo di Maurizio nell'Adriana Lecouvreur; Franco Alfano gli scrive parole entusiastiche e commosse dopo averlo ascoltato nel Faust di Gounod.

Affronta un repertorio vastissimo, da Mozart agli autori del ’900 (è il primo interprete italiano anche del capolavoro di Britten Peter Grimes, grande banco di prova attoriale e vocale per un tenore), canta con i più grandi direttori, dal citato Toscanini a Karajan, da Serafin a De Sabata al fianco di Renata Tebaldi, Maria Callas, Magda Olivero, Clara Petrella… Lavora perfino con Rossellini, Ingrid Bergman e Vittorio Gassman.

Canta in tutti i più importanti teatri d’Italia e del mondo interpretando grandi amori romantici, commedie, drammi psicologici novecenteschi, seduzioni e abbandoni, poesia, furore, ironia: un ventaglio di passioni di cui, con intelligente raffinatezza, coglie sempre l'essenza in un'interpretazione incisiva quanto elegante. Fino a quando, nel 1970, non decide di dare l’addio alle scene con laFrancesca da Riminidi Zandonai al teatro Grande di Brescia.

Si spegne serenamente il 14 giugno 2010 nella casa milanese dove viveva con l’amatissima moglie Anna Maria. Secondo il suo desiderio viene sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero della sua Lumezzane.

Giacinto Prandelli, per le sue doti umane di signorilità, eleganza e professionalità non meno che per la sua eccellente musicalità, per la duttilità e la dolcezza del suo canto, per la bella presenza scenica e le qualità d’attore, resta uno dei cantanti più amati dagli appassionati d’opera di tutto il mondo.


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