L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Storie benemerite

DOMENICA 04/06/2023

La liberazione di Roma

Il racconto della liberazione di Roma da parte degli Alleati il 4 giugno del 1944 attraverso il doc del 1964 di Paolo Glorioso: lo ripropone da Rai Storia – nel giorno dell’anniversario – domenica 4 giugno alle ore 18. Roma fu la prima capitale dell'Europa occidentale ad essere liberata. Mentre le avanguardie americane erano acclamate da una folla incredibile, soprattutto donne, riversatasi sulle vie Appia, Tuscolana e Casilina, gli ultimi reparti tedeschi scomparivano sulle vie Flaminia e Cassia. Ma quando Roma fu liberata non era la capitale d'Italia. Da nove mesi Roma non era più niente. Non apparteneva neanche ai romani, sorvegliati e puniti da un comando militare straniero, da una polizia spietata, da tristi funzionari fascisti. Ai primi di giugno l'Italia era realmente tagliata in due parti uguali, e la ferita sanguinava proprio a Roma, la città di nessuno la cui sola identità era nell'essersi proclamata città aperta e la cui protezione virtuale era data dalla presenza di un altro Stato, la Città del Vaticano. Ma queste condizioni particolari non avevano impedito i bombardamenti alleati del primo, del 3 e del 19 marzo e le terribili incursioni sui Colli Albani. La tranquilla, pulita, ordinata Roma di appena un anno prima era non più riconoscibile: macerie in varie zone della città; la popolazione più che triplicata da sfollati, immigrati, soldati, avventurieri, borsari neri; masse di persone che al coprifuoco e durante le retate sparivano all'improvviso lasciando le strade vuote e silenziose. Il 3 giugno, mentre i soldati americani si apprestavano al balzo finale, la città fu tagliata in due: linea di confine il Tevere ed i ponti controllati senza molta convinzione dalle mitragliere tedesche. Alle 8 del mattino successivo l'America, nelle persone del generale Mark Clark e degli ufficiali del suo stato maggiore e con la spettacolare potenza di un esercito vittorioso, entrava finalmente a Roma.

Storie benemerite. Quando una calamità

L'Italia, per la sua conformazione geografica, ha conosciuto da sempre calamità naturali di vario genere. Ma in ogni occasione ha potuto contare sull'azione di soccorso dei Carabinieri. “Storie benemerite”, in onda domenica 4 giugno alle 20 su Rai Storia, ripercorre alcuni di questi casi, dalle alluvioni – come quelle del Polesine del 1951 e di Firenze del 1966 -, ai terremoti, come quello del Belice del 1968, quello dell'Irpinia del 1980 o de L'Aquila del 2009. Appuntamento.

Passato e Presente. 1944, Roma città liberata

Nel pomeriggio del 4 giugno 1944 le truppe della Quinta Armata dell'esercito americano entrano a Roma e pongono fine ai 271 giorni di occupazione nazifascista. Un'occupazione che aveva fatto conoscere alla popolazione civile le esperienze peggiori della Seconda Guerra Mondiale: la fame, le privazioni, le violenze, la morte. I romani vivono finalmente un momento che aspettavano da mesi. A "Passato e Presente", il programma di Rai Cultura in onda domenica 4 giugno alle 20.30 su Rai Storia, il professor Umberto Gentiloni ripercorre, insieme a Paolo Mieli, le tappe principali dell'avvicinamento degli Alleati alla capitale e della Liberazione di Roma. A partire dal 22 gennaio del 1944, con lo sbarco di Anzio, gli angloamericani avevano cercato di aggirare le forze nemiche e raggiungere rapidamente le mura della città eterna. Ma a causa delle incertezze dei vertici militari e della resistenza dei nazisti bisognerà attendere mesi prima che ciò avvenga. Mesi di lotte al fronte e nelle retrovie, dove si fa strada la lotta partigiana. L'arrivo degli Alleati viene ripagato da un'accoglienza calorosa ma non da parte di tutti, come rivelano le testimonianze dell'epoca alle quali viene data voce nel corso della puntata. I bombardamenti subiti per mesi dalla popolazione civile hanno disseminato lutti e la convivenza con un nuovo esercito si rivela subito difficile in tempi di miseria.

Binario cinema. Il caso Collini

Una storia dai toni drammatici che racconta le vicende strettamente collegate di un italiano emigrato in Germania, accusato di omicidio, e del suo giovane e inesperto avvocato chiamato a difenderlo in tribunale. È il film “Il caso Collini”, per la regia di Marco Kreuzpaintner, in onda domenica 4 giugno alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario Cinema”. È il 2001, Fabrizio Collini, operaio in pensione e residente da 35 anni in suolo tedesco, uccide a sangue freddo con tre colpi di pistola l’anziano Hans Meyer, un ricco industriale noto in tutto il Paese. Si tratta di un omicidio apparentemente inspiegabile. Il caso viene affidato all’avvocato d’ufficio Caspar Leinen, al suo primo processo importante. Caspar accetta di difendere Collini anche se conosceva molto bene la vittima. Hans Meyer, infatti, era stato una specie di padre per lui, lo aveva aiutato negli studi e gli aveva addirittura regalato una macchina. Nel cast, Elyas M. Barek, Alexandra Maria Lara, Franco Nero e Heiner Lauterbach.

LUNEDI’ 05/06/2023

Italiani. Giuseppe Tucci

Esploratore, orientalista, storico delle religioni. Giuseppe Tucci, con la sua affascinante vita e i suoi viaggi, è al centro dello speciale di Brigida Gullo, per la regia di Leonardo Sicurello, in onda lunedì 5 giugno alle 10.30 su Rai Storia per il ciclo “Italiani” in occasione dell’anniversario della nascita. In primo piano il viaggio che ha condotto il protagonista nel 1948 a Lhasa, capitale del Tibet, centro politico e religioso, luogo sacro agli uomini quanto agli dèi, dove ebbe l’occasione di conoscere il Dalai Lama appena quindicenne, un incontro testimoniato dallo stesso Tucci in un’intervista esclusiva del 1957. Tucci tra il 1933 e il 1948 compì in tutto 14 spedizioni tra Tibet e Nepal. Dopo la Seconda guerra mondiale, partì per missioni archeologiche in Afghanistan, Iran e Pakistan che portarono alla luce preziosi reperti, testimonianze del forte legame culturale tra Oriente e Occidente, conservati oggi presso il Museo delle Civiltà di Roma. I diciottomila chilometri percorsi a piedi testimoniano l’obiettivo di Tucci: portare in Italia un piccolo pezzo di Oriente, anche solo un racconto, che fosse da guida a un Occidente orfano di spiritualità e pace. Tra le testimonianze che lo ritraggono spazio a quella di Adriano Rossi, presidente dell’Associazione Ismeo: «Tucci si convinse che una via che l’Ismeo non aveva percorso fino ad allora era la via archeologica. Ci sono vari passi, uno riletto proprio in questi giorni, in cui dice: “visto che il mondo non era come me lo potevo immaginare, decisi di andare sottoterra a vedere e a ricostruire un mondo che almeno si poteva immaginare come volevamo», e quella di Oscar Nalesini, studioso di Giuseppe Tucci: «Giuseppe Tucci è un personaggio che difficilmente era racchiudibile in un’etichetta o un paio di etichette se vogliamo, nel senso che è stato sicuramente un grandissimo indologo, studioso di religioni buddhiste, in particolare è stato un linguista straordinario perché imparava a parlare lingue e dialetti con una facilità assolutamente strepitosa, ma è stato anche un grande organizzatore perché a lui dobbiamo istituti di ricerca che prima non erano nemmeno concepibili». Tra le altre voci, lo storico Francesco Perfetti, Alice Crisanti, giovane ricercatrice dell’Istituto per gli Studi Storici di Napoli, ex direttore del Museo delle Civiltà Filippo Maria Gambari (1954-2020), Massimiliano Alessandro Polichetti del Museo delle Civiltà - Fondo Tucci e Gianfranco Borgani, avvocato e viaggiatore.

Alla scoperta del ramo d’oro. Giorgio Vacchiano

“Alla scoperta del ramo d’oro”, nella puntata dedicata alla Giornata mondiale dell’ambiente in onda lunedì 5 giugno alle 15.25 su Rai3 e alle 17.50 su Rai Storia, proverà a capire perché è necessario ascoltare la voce e gli insegnamenti della natura. La natura lo sappiamo non ha alcun bisogno di noi per esistere, ma allora perché è così importante che ci impegniamo a salvarla? Gli alberi, le piante sono capaci di cose straordinarie: muoversi, collaborare e hanno l’incredibile capacità non solo di sopravvivere agli incidenti (incendi, tempeste, eruzioni vulcaniche, radiazioni) ma anche di trasformare quegli incidenti in nuove possibilità di crescita e di vita. Ne parlerà Giorgio Vacchiano, docente in Gestione e Pianificazione Forestale all’Università Statale di Milano insieme a Edoardo Camurri. Nella rubrica “I Racconti verdi” Alessandra Viola ci parlerà dell’abete rosso, della sua importanza e della necessità di difenderlo.

Storie benemerite. Lo spettacolo dell’Arma

I Carabinieri: una presenza costante nella quotidianità dei cittadini ma anche nell'immaginario culturale e artistico della nazione. Una realtà al centro di “Storie benemerite”, in onda lunedì 5 giugno alle 20 su Rai Storia.

Si inizia con la Banda (le cui origini risalgono al 1822, assumendo il nome attuale nel 1920), per poi passare al Carosello Storico dei Carabinieri a cavallo. Costante la loro presenza in molte opere d'arte, dalla pittura alla letteratura, dal cinema alla televisione.

Passato e Presente. Cosma Manera e la Regione Redenta

Tra il 1916 e il 1920 il Maggiore dei Carabinieri Marco Cosma Manera è protagonista di una delle vicende più incredibili della nostra storia contemporanea: nel corso della Prima guerra mondiale e della rivoluzione bolscevica riesce a recuperare, inquadrare militarmente e riportare a casa migliaia di soldati di etnia italiana, nati nei territori "irredenti" (trentini, triestini e giuliani) che sono stati mandati a combattere dall'Impero asburgico sul fronte orientale della Galizia e sono caduti prigionieri dei russi, finendo dispersi nel vasto territorio dell'impero. Un personaggio e un'odissea raccontati dal professor Marco Mondini e Paolo Mieli – anche con immagini del tutto inedite e provenienti dall'Archivio Storico dell'Arma dei Carabinieri - in questa puntata di "Passato e Presente" in onda lunedì 5 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia in occasione della Giornata nazionale dell'Arma dei Carabinieri. Un'impresa che s'intreccia a quella della missione militare internazionale, organizzata dagli eserciti Alleati per contrastare la Rivoluzione bolscevica, e si spinge fino alle estreme steppe siberiane e alla Cina: un'impresa che definirà come "padre degli irredenti" il Generale dei Carabinieri Cosma Manera.

Italia. Viaggio nella bellezza. Leonessa d’Italia. Il Museo del Risorgimento di Brescia

Riapre dopo molti anni, in una veste completamente rinnovata, il Museo Leonessa d'Italia, il museo del Risorgimento della città di Brescia, al centro del nuovo appuntamento con “Italia. Viaggio della Bellezza” in onda lunedì 5 giugno alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Un'esposizione che allarga il racconto storico originale, propone una narrazione tematica e si muove in una prospettiva museografica contemporanea, che fa leva sull'immersività e il continuo richiamo ai bisogni interpretativi di oggi. Grazie alle testimonianze del direttore Roberto Karadjov, della presidentessa di Fondazione Brescia Musei Francesca Bazoli e di esperti di vaglia, [inserire titolo definitivo] ripercorre le storiche Dieci Giornate del 1849, i loro prodromi e gli sviluppi successivi, esplorando il patrimonio artistico e culturale della città e i suoi fermenti rivoluzionari. 

Storia delle nostre città. Bari

Città di mare e di fede, approdo, porto, luogo di commercio e incontro di culture: è Bari la protagonista di “Storia delle nostre città”, in onda lunedì 5 giugno alle 22.10 su Rai Storia. L’insediamento più antico nella penisola su cui sorge la città vecchia risale all'Età del Bronzo e nel terzo secolo a.C. la città è già un fiorente ed attivo porto delle popolazioni della Peucezia, che occupavano un territorio centrale dell'antica Puglia. I pericoli, in quel periodo giungono dal mare e Bari resiste a lungo alle invasioni dei greci, ma poi viene conquistata dai romani che la qualificano come municipium e la fanno diventare un importante centro commerciale. 
Alla caduta dell’Impero, Bari si trova coinvolta nelle lotte fra Bizantini e Longobardi: nell’879 la città cade sotto il dominio dei saraceni venendo in seguito riconquistata dai bizantini. In quel periodo diventa il maggior centro politico, militare ed economico dell'impero d'oriente e sede del catapano che governava tutti i territori di Bisanzio in Occidente.

Attorno all'anno 1000, Bari subisce nuovi assalti da parte dei pirati saraceni, il più grave nel 1002 e si protrae con un lungo assedio dal quale viene salvata grazie all'intervento della flotta veneziana guidata dal doge Orseolo II. Il dominio bizantino termina nel 1071, quando il normanno Roberto il Guiscardo la conquista.
Sotto la dominazione normanna il porto di Bari assume grande notorietà e insieme a Brindisi diviene uno dei principali porti d'imbarco per le crociate. Con l'arrivo, nel 1087, delle reliquie di san Nicola di Mira, Bari diventa anche un importante centro religioso. Infatti, nel 1096 dopo la predicazione di Pietro l'eremita, guerrieri provenienti da ogni parte d'Europa affluiscono a Bari per recarsi alla prima Crociata.

Il dominio normanno caratterizzato inizialmente da una certa tranquillità termina nel 1156 quando Guglielmo I, detto il Malo, assalta la città e la rade al suolo

salvando solo la basilica di San Nicola. La città viene ricostruita dagli svevi che danno inizio ad uno dei periodi più fiorenti. Federico II, il sovrano illuminato, dà nuovo impulso alle attività portuali e industriali, restaura il Castello e alla sua Corte fiorirono le arti e la cultura nel tredicesimo e quattordicesimo secolo. 
Con gli angioini, invece, Bari decade, ma si risolleva nel sedicesimo secolo con Isabella d'Aragona che raggiunge Bari nel 1501. Sotto Isabella la città vive un periodo di notevole prosperità. Alla morte gli succede la figlia Bona che si trasferisce a Bari e regna con tanta saggezza che i baresi la seppelliscono in San Nicola nel 1557. Tra alterne fortune, sotto la dominazione spagnola e quella borbonica, si giunge al 1813 quando col decreto di Gioacchino Murat, cognato di Napoleone e re del Regno delle due Sicilie, si inizia la costruzione della città nuova.

MARTEDI’ 06/06/2023

Storie benemerite. Contro le mafie

La criminalità organizzata, presente in varie parti d'Italia, ovunque ha trovato un forte contrasto nell'azione dei Carabinieri. Basti pensare agli omicidi che la mafia siciliana commette all'inizio degli anni '80 contro il capitano Emanuele Basile e poi il suo successore Mario D'Aleo, per bloccarne l'efficace azione investigativa. Vicende al centro di “Storie benemerite”, in onda martedì 6 giugno alle 20.15 su Rai Storia.

In Calabria l'Arma si oppone al crescente potere della 'ndrangheta, in Campania alla camorra, arrestandone i principali boss latitanti. E la lotta continua.

Passato e Presente. Lo sbarco in Normandia

Inverno 1941. I tedeschi iniziano a costruire il Vallo Atlantico, un'imponente serie di fortificazioni lungo la costa europea, a difesa dei territori che hanno occupato. Churchill, Roosevelt e Stalin hanno appena deciso di coordinare le operazioni belliche dei loro tre Paesi in funzione antinazista, aprendo un nuovo fronte bellico nell'Europa Occidentale. Per gli alleati, il luogo naturale dal quale far partire il nuovo fronte sarebbe il passo di Calais: il punto in cui la traversata marittima dall'Inghilterra è più breve, con un facile accesso alla Germania. Ma la scelta sarà un'altra. A “Passato e Presente” – in onda martedì 6 giugno alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia - Paolo Mieli e il professor Alessandro Barbero ricostruiscono le fasi dello sbarco in Normandia.

5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità Odissea. Il mare del mito

Il viaggio di Ulisse per identificare i luoghi delle sue più terrificanti avventure marittime e risolvere i misteri che si celano dietro di esse. Ma anche il racconto di storie che rivelano la profonda conoscenza di Omero dei fenomeni del mare e della pratica della navigazione, tanto da essere acclamato da molti come il padre dell'oceanografia. Tematiche approfondite nel nuovo appuntamento con “Odissea” e con “5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità”, con Giorgio Zanchini, in onda in prima visione martedì 6 giugno alle 21.10 su Rai Storia. Se l'Odissea è il primo vero trattato sul mare della storia, è stata anche il precursore di generazioni di romanzi di mare, ricchi di avventura e di resoconti di viaggi in luoghi sconosciuti. Ha introdotto l'archetipo universale del nostos, una parola greca che significa il ritorno a casa dell'eroe. In studio conGiorgio Zanchini, il prof. Massimo Cultraro.

Sciuscià 70. Nascita di un capolavoro

Il film “Sciuscià” di Vittorio De Sica, capolavoro del Neorealismo e primo film italiano a vincere l’Oscar e primo Nastro d’argento della storia del premio, nel 1946. Lo racconta “Sciuscià 70” di Mimmo Verdesca con la guida del professor Emilio Gentile in onda martedì 6 giugno alle 22.10 su Rai Storia. Lo Speciale racconta nei dettagli l’avventurosa e complicata lavorazione di “Sciuscià” attraverso un viaggio nel tempo alla riscoperta di periodo storico e artistico di grande fermento. La memoria evocata prenderà forma attraverso la verità e l’umanità dei testimoni della vicenda, per accompagnare lo spettatore in un percorso avvincente, capace di coinvolgere e soprattutto emozionare.

La battaglia di Normandia: 85 giorni all'inferno

È il 6 giugno 1944 quando le forze alleate, comandate dal generale statunitense Dwight Eisenhower sbarcano sulle spiagge della Normandia: uno sbarco ricostruito dallo speciale “La battaglia di Normandia: 85 giorni all'inferno”in onda martedì 6 giugno alle 23.10 su Rai Storia. L’operazione, entrata nella storia, costituisce la premessa per la conclusione vittoriosa della battaglia per la riconquista della Francia e apre il fronte occidentale, decisivo per le sorti della Seconda guerra mondiale.

MERCOLEDI’ 07/06/2023

Storie benemerite. Portatori di pace nel mondo

L’Arma dei Carabinieri ha sempre manifestato una forte vocazione internazionale, operando in aree di crisi, teatri di guerra e in missioni di pace con compiti di peacekeeping, assistenza umanitaria, polizia militare e civile con l'obiettivo di contribuire al processo di normalizzazione del paese. Lo racconta “Storie benemerite”, in onda mercoledì 7 giugno alle 20.15 su Rai Storia. Dal 1979 a oggi, il Reparto Carabinieri Ministero Affari Esteri garantisce, in esclusiva, la sicurezza di tutte le sedi di rappresentanza diplomatica italiana in terra straniera.

Passato e Presente. Lincoln e l’abolizione della schiavitù

Quando Lincoln viene eletto alla presidenza degli Stati Uniti d'America, nel novembre del 1860, la questione della schiavitù - del suo possibile rafforzamento o della sua graduale estinzione - divide il paese da anni e il nuovo presidente è a capo dello schieramento che si oppone all'estensione territoriale della schiavitù. A “Passato e Presente”, in onda mercoledì 7 giugno alle 13.15 su rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli nel parla con la professoressa Raffaella Baritono. Sebbene quella di Lincoln sia una posizione moderata, che non mette in discussione l'esistenza costituzionalmente garantita dello schiavismo negli stati che già lo praticano, larga parte del Sud del Paese respinge la sua vittoria come una minaccia esistenziale e sceglie la secessione. La guerra è inevitabile ma, tanto per Lincoln quanto per la maggioranza del Nord, si tratta di una guerra da combattere per ripristinare l'unione, non per abolire la schiavitù. Sarà la logica interna al conflitto a imporre una radicalizzazione degli obiettivi bellici che, nel gennaio del 1863, porterà al proclama di emancipazione e, tre anni più tardi, alla ratifica del XIII emendamento della Costituzione americana, quello che vieta la schiavitù nell'intera giurisdizione degli Stati Uniti.

Mixer h. 21.10
1939 – 1945. La Seconda guerra mondiale. L'Europa alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale

Venti puntate per raccontare la storia della Seconda guerra mondiale dall’invasione della Polonia fino alla Liberazione e al crollo del nazifascismo: da mercoledì 7 giugno alle 22 su Rai Storia, Rai Cultura propone la serie “1939 – 1945. La Seconda guerra mondiale”, presentata da Paolo Mieli e narrata da Carlo Lucarelli, con analisi e approfondimenti di storici scelti a seconda del tema trattato. Un racconto per immagini con materiali di repertorio “restaurati” in alta definizione ed edizioni di grandi documentari provenienti dalle Teche Rai con rare interviste a protagonisti e testimoni ormai scomparsi. Il percorso tematico, dalla politica e la diplomazia alle alleanze e al contesto internazionale, si alterna alla guerra, con le grandi battaglie, le nuove armi, le strategie militari e la resistenza di chi si oppone con ogni mezzo a Hitler e Mussolini.

Al centro del primo appuntamento, gli episodi che hanno preceduto lo scoppio del secondo conflitto mondiale: il razzismo, l’antisemitismo, il nazionalismo e la revisione del Trattato di Versailles sono alla base dell’ideologia nazista. Una volta conquistato il potere, nel gennaio 1933, Hitler persegue la sua politica di potenza e di predominio tedesco sull’Europa. Il servizio di leva tedesco (marzo 1935), le leggi razziali di Norimberga (settembre 1935) e quelle italiane (1938), l’occupazione militare della Renania (marzo 1936), la nascita dell’Asse Roma-Berlino e il viaggio di Mussolini in Germania (1936-1937), la guerra di Spagna (1936-1939), l’Anschluss (marzo 1938), la questione dei Sudeti (ottobre 1938) e la Conferenza di Monaco, il protettorato di Boemia e Moravia (marzo 1939) sono le tappe che porteranno all’invasione della Polonia (settembre 1939) e allo scoppio della seconda guerra mondiale. Tra i consulenti della serie, gli storici Giovanni Sabbatucci, Nicola Labanca, Lutz Klinkhammer.

Italiani. Corrado

Per il pubblico era, semplicemente, Corrado. Un indimenticabile conduttore televisivo e radiofonico che Rai Cultura ricorda nell’anniversario della scomparsa, avvenuta l’8 giugno 1999, con lo speciale in onda per il ciclo “Italiani” mercoledì 7 giugno alle 23 su Rai Storia. Corrado Mantoni esordisce ventenne ai microfoni di Radio Roma, nel 1944, subito dopo l'arrivo degli Alleati a Roma. Da quell'esperienza parte una formidabile carriera radiofonica, che abbraccia tutti gli anni ‘50, come presentatore di programmi di culto della Radio italiana, come “Rosso e Nero”. Nel 1960 esordisce come conduttore televisivo, con “Controcanale”, e con “L'Amico del giaguaro” (1961-64) imponendo il suo stile bonario sul piccolo schermo. Conduce numerosi programmi, menzione particolare per “Un'ora per voi”, programma coprodotto dalla TV Svizzera e la Rai per gli italiani all'estero. È anche l'unico conduttore di “Canzonissima” riconfermato per due anni, nel 1970 e 1971, insieme a Raffaella Carrà, una delle coppie più emblematiche della storia della TV italiana. Ma la radio rimane il suo grande amore, e nel 1968 lancia “La Corrida”, gara tra "dilettanti allo sbaraglio", che dura 11 anni. Il 3 ottobre 1976, con la riforma RAI, lancia sulla Rete 1 il contenitore festivo “Domenica In”, che lascia dopo 3 edizioni. Un incidente stradale, nell'estate '78, rallenta la sua carriera, ma è pronto a nuove sfide: nel 1981, in “Gran Canal”, presenta il primo quiz dove gareggiano stranieri residenti in Italia, primo esempio di programma d'intrattenimento di integrazione culturale. Passa poi alle reti commerciali, ma nel 1982 Raffaella Carrà, vuole riformare con lui la coppia degli anni Settanta, in “Fantastico 3”.

GIOVEDI’ 08/06/2023

Italiani. Fernando Aiuti

La storia professionale e personale, le sfide e le battaglie di Fernando Aiuti, medico immunologo che ha legato per sempre il suo nome alla battaglia contro l‘Aids, raccontata dalle immagini, ma anche attraverso i ricordi dei familiari, le testimonianze di colleghi e di pazienti. Un uomo al centro dello speciale di “Italiani”, firmato da Simona Fasulo con la regia di Nicoletta Nesler, in onda mercoledì giovedì 8 giugno alle 15 su Rai Storia in occasione dell’anniversario della nascita, con la consueta introduzione di Paolo Mieli. 

I bambini e noi. La fatica

In occasione dell’anniversario della nascita di Luigi Comencini, Rai Storia ripropone, da giovedì 8 giugno alle 17, la sua inchiesta del 1970 sul mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. Nel primo episodio Luigi Comencini per le vie di Napoli raccoglie le testimonianze dei bambini costretti a lavorare e privati del diritto all’istruzione.

Storie benemerite. L’altra metà in uniforme

Il 2 dicembre 2000, i Carabinieri Anna Bonifazi e Barbara Vitale sono le prime due donne a giurare fedeltà alla Repubblica Italiana. Da allora le donne dell'Arma dei Carabinieri ricoprono incarichi di grande prestigio e responsabilità. Oggi sono comandanti, piloti, paracadutisti, subacquei, medici, tecnici, artificieri, musicisti e molto altro. Lo racconta “Storie benemerite”, in onda giovedì 8 giugno alle 20 su Rai Storia.

Passato e Presente. Gli italiani nelle scuole del Comintern

A partire dall'inizio degli anni Venti fino alla metà degli anni Trenta, un nucleo consistente di comunisti italiani giunge in Russia, il paese del socialismo al potere, per frequentare le scuole di Mosca e di Pietrogrado dove si formano i "rivoluzionari di professione". Gli italiani nelle scuole del Comintern sono al centro di questa puntata di "Passato e Presente" in onda giovedì 8 giugno alle ore 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. In studio con Paolo Mieli, la professoressa Fiamma Lussana. Nei corsi organizzati dal Comintern per gli allievi delle diverse sezioni nazionali si studiano materie come "leninismo", "storia del movimento operaio internazionale", lingua francese e biologia. In particolare, l'obiettivo principale dei corsi per i comunisti italiani è formare quadri da impiegare in Italia per il lavoro clandestino contro il fascismo: esperti di teoria rivoluzionaria, ma anche di organizzazione militare. Da queste scuole usciranno molti dei volontari che combatteranno prima in Spagna, nel 1936, contro i franchisti e, successivamente, nelle file della Resistenza in Italia.

a.C.d.C. Apocalissi del passato

Le ragioni per cui alcune grandi civiltà del mondo si sono estinte, dalla caduta dell’impero accadico, alla distruzione della leggendaria Sodoma, dall’enigma dei popoli del mare alla città perduta di Heliki, dalla scomparsa dei Maya al cataclisma di Doggerland. Le approfondisce la serie in sei episodi “Apocalissi del passato”, in onda da giovedì 8 giugno alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “a.C.d.C.” con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. In ogni puntata archeologi, antropologi, geologi e climatologi ricostruiscono, con l’aiuto delle tecnologie moderne, le ragioni scientifiche che hanno provocato l’estinzione di alcune delle civiltà più avanzate del mondo antico. Si comincia tornando a più di quattromila anni, quando nasce il primo impero della storia. A partire dal 2234 a.C. gli Accadi conquistano e unificano le città-stato sumere della Mesopotamia creando una struttura politica senza precedenti, capace di sfruttare al meglio le risorse dell’agricoltura, e dotata di un esercito permanente. Un secolo e mezzo più tardi la civiltà accadica scompare. A seguire, alle 22.10, le ricerche per localizzare l’antica città di Sodoma e le indagini sulla natura del misterioso cataclisma che, secondo il racconto biblico, l’ha distrutta. La narrazione della ricca città di Sodoma, dell’immoralità dei suoi abitanti e della pioggia di zolfo e fuoco con cui Dio l’ha distrutta, è da sempre l’immagine esemplare della punizione divina. Due archeologi americani, Steven Collins e Phillip Silvia, hanno trovato nella valle del Giordano nuove e importanti elementi per identificare Sodoma con l’antica città di Tall el-Hammam, a nordest del Mar Morto: un fiorente centro dell’età del bronzo distrutto da un misterioso cataclisma che ha reso la zona inospitale per settecento anni.

VENERDÌ 09/06/2023

I bambini e noi. Educati e gentili

Secondo episodio dell’inchiesta di Luigi Comencini sull’infanzia e l’adolescenza. In questo episodio de “I bambini e noi” in onda venerdì 9 giugno alle 17 su Rai Storia, bambini milanesi raccontano sogni, interessi personali e critiche al mondo della scuola.

Storie benemerite. L’eccezione quotidiana

Le Stazioni e le Tenenze dell'Arma dei Carabinieri, affiancati dai Nuclei Operativi e Radiomobili, vigilano costantemente il territorio prevenendo e reprimendo reati o delitti, restituendo così il senso di sicurezza ai cittadini. Nell'adempimento del servizio molti sono i Carabinieri che hanno perso la vita per un autentico senso del dovere. Li ricorda “Storie benemerite”, in onda venerdì 9 giugno alle 20.10 su Rai Storia.

Passato e Presente. Carlo Rosselli, socialismo e libertà

Un attivista e intellettuale antifascista: Carlo Rosselli. È lui - con la sua azione politica e il suo pensiero – il protagonista di “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda venerdì 9 giugno alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Ad analizzarne la figura, Paolo Mieli e il professor Lucio Villari. Erede di una famiglia di fede mazziniana, Rosselli inizia nei primi anni Venti a impegnarsi in politica, avvicinandosi al partito socialista. Sono gli anni durissimi del Congresso di Livorno, della crisi della democrazia liberale e dell’avvento del fascismo, di cui Rosselli è sin dall’inizio deciso oppositore. Inviato al confino, scrive la sua opera teorica più importante, “Socialismo liberale” e qualche anno dopo costituisce il movimento “Giustizia e Libertà” che diventerà il polo d’attrazione per molti antifascisti, soprattutto giovani. L’omicidio di Carlo e Nello Rosselli, avvenuto in Francia nel giugno del ’37, resta uno dei delitti politici più clamorosi del secolo scorso.

Telemaco – 1^TX

Ad Angera, sulla sponda meridionale Lombarda del Lago Maggiore c’è una Rocca medievale rimasta intatta nei secoli: la Rocca Borromea. Inizia da qui, con Pietro Sorace, il nuovo viaggio di “Telemaco” in onda venerdì 9 giugno alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Con quella gemella di Arona, sulla sponda piemontese, assicurava il controllo sul lago. La sua storia è legata a quella delle famiglie nobili che ne hanno fatto la loro residenza e rappresenta un simbolo del loro potere. Le origini della Rocca risalgono al X secolo, quando viene costruita dai conti di Seprio per difendere il territorio dalle incursioni dei Saraceni e dei Magiari. Nel 1277, la Rocca è al centro della battaglia di Desio, che vede contrapposti i Visconti e i Della Torre per il dominio di Milano. La battaglia è vinta dai Visconti, che se ne impadroniscono e la trasformano in una splendida dimora signorile. Nel 1449, la Rocca passa dalla famiglia Visconti alla famiglia Borromeo che la arricchisce di opere e giardini e ne fa il centro della sua signoria sul Lago Maggiore. Della rocca gemella, dove nacque Carlo Borromeo, poi divenuto Santo, restano solo ruderi. La rocca di Angera è invece perfettamente intatta, su uno sperone di roccia a picco sul lago, di fronte alla statua del san Carlone, edificata ad Arona, e oggi una delle più grandi statue al mondo.

Charlotte Marincola con Emanuele di Porto ripercorre il sabato nero del ghetto di Roma, il 16 ottobre 1943. Oltre mille ebrei tra uomini, donne e bambini, vengono arrestati dalle SS naziste e deportati ad Auschwitz. Tra loro molti bambini che da quei lager non faranno mai ritorno. Anche Emanuele Di Porto è un bambino, ma la sua storia ha un finale diverso. A soli dodici anni, Emanuele quella triste mattina cerca di salvare la madre Virginia, caricata a forza su un camion tedesco. In realtà, sarà lei, con un ultimo disperato gesto a salvare la vita di suo figlio. Emanuele verrà nascosto per alcuni giorni in un tram, protetto e accudito da conducenti e bigliettai. Su quel tram che percorre le strade della capitale, Emanuele sfuggirà agli sgherri di Kappler. Aspetterà inutilmente il ritorno di sua mamma che, invece, ad Auschwuitz perderà la vita. Emanuele di porto ha passato la sua vita raccontando la sua storia, soprattutto ai giovani nelle scuole e oggi 93enne è uno degli ultimi a tenere viva la memoria di quei terribili giorni.

Emanuela Lucchetti ricostruisce lo sciopero delle bustaie. A Parma, agli inizi del 900 ci sono i più importanti bustifici del paese, dove lavorano donne del popolo, dei quartieri definiti “di-là dal fiume”. Le fabbriche erano invece nel “di-qua dal fiume” nella Parma borghese e appartenevano a ricchissime famiglie della città. In un clima di agitazioni e tumulti, il 24 luglio del 1907 le bustaie di Parma, le operaie delle quattro manifatture più importanti, entrano in sciopero. Lo fanno ribellandosi soprattutto alla morsa del cottimo che le costringe a lavorare di più per guadagnare di più. Chiedono aumenti, una tariffa a giornata uguale per tutte, il riconoscimento della rappresentanza sindacale. La ricomposizione arriva a metà settembre senza il superamento del cottimo ma con aumenti, meno ore di lavoro e il riconoscimento della rappresentanza sindacale. Non una vittoria assoluta ma una tappa importante nel quadro delle lotte per i diritti e per il lavoro delle donne. Una storia della quale si erano perse le tracce e che Telamaco ha voluto di ricostruire.

La puntata si chiude con Carla Oppo che va a Gaeta, all’interno del Castello Angioino. Una imponente fortezza carcere che per tre secoli, prima sotto il regime borbonico e poi quello dello Stato unitario italiano, ha accolto nelle sue segrete migliaia di detenuti, tra i quali Giuseppe Mazzini nel 1870 e nel corso del ‘900 i due criminali nazisti Walter Reder e Herbert Kappler. Il carcere militare è rimasto in funzione fino al 1990 e “ti mando a Gaeta” era un modo di dire molto in uso tra i militari.

1940: Italia in guerra. La dichiarazione

Dal balcone di Palazzo Venezia il Duce annuncia al popolo che "Un'ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria. L'ora delle decisioni irrevocabili. La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia». Ma come si era arrivati a quella scellerata decisione? Una pagina di storia ripercorsa da “1940: Italia in guerra” in onda venerdì 9 giugno alle 22.10 su Rai Storia. Il racconto inizia nel maggio 1939, con la firma a Berlino del Patto d'Acciaio tra l'Italia e la Germania di Hitler: Mussolini fa una decisa scelta di campo. Ma, contrariamente alle assicurazioni tedesche, per cui la guerra non sarebbe scoppiata prima di 3-4 anni, il 1° settembre 1939 Hitler attacca la Polonia: inizia la Seconda Guerra mondiale. L'Italia, non sentendosi pronta militarmente, dichiara la propria "non belligeranza". Attraverso documenti diplomatici del Ministero degli Affari Esteri, testimonianze e diari dei protagonisti, in particolare quello del Ministro degli Esteri Galeazzo Ciano, seguiamo gli eventi di quei mesi, durante i quali Mussolini è ancora incerto se intervenire o meno nel conflitto. Un fattore preoccupa principalmente il Duce, lo stato di impreparazione militare dell'Italia. Il racconto si svolge attraverso gli importanti contributi degli storici Umberto Gentiloni, Antonio Varsori, Nicola Labanca e Lutz Klinkhammer, le riprese dei luoghi che hanno fatto da sfondo agli eventi di quel drammatico anno e i preziosi repertori delle Teche Rai.

Italiani. Curzio Malaparte

Figura controversa, Curzio Malaparte - al secolo Kurt Erich Suckert - dopo aver fatto molto parlare di sé per le prese di posizione e gli atteggiamenti contradditori, per lungo tempo è stato dimenticato. "Fin da ragazzino non è mai stato umile. Lui la credeva un'ipocrisia l'umiltà", dice la sorella Maria in un'intervista degli anni Ottanta. È lui, uomo non gradito ai colleghi intellettuali dell'epoca, il protagonista del doc "Curzio Malaparte, il cinico pietoso", di Simona Fasulo con la regia di Nicoletta Nesler, in onda venerdì 9 giugno alle 23.10 su Rai Storia (canale 54) per il ciclo “Italiani” in occasione dell’anniversario della nascita. 
Il documentario ripercorre la sua vita - dalla fuga del 1914 per combattere sul fronte francese a soli 16 anni, fino all'ultimo viaggio in Cina del 1956 - raccontandone le tappe fondamentali attraverso la voce dello storico e biografo Maurizio Serra ("credo che fondamentalmente egli avesse fin dall'adolescenza la necessità di trovarsi sempre diverso da quello che lo circondava") per capire chi è quel "maledetto toscano" che si è portato dietro la nomea di voltagabbana. Fascista della prima ora, ha però un atteggiamento critico verso Benito Mussolini, tanto da pubblicare alcuni lavori che il Duce osteggia e critica, da “Tecnica del colpo di stato” a “Don Camaleo”.  Spedito in esilio a Lipari e poi inviato come unico osservatore straniero al seguito delle truppe tedesche durante la Seconda guerra mondiale, Malaparte "sembra aver scontato tutto quello che gli italiani non vogliono sapere, non vogliono riconoscere, non vogliono accettare", come dice Luigi Martellini, curatore del Meridiano Mondadori a lui dedicato nel 1997. Un divulgatore di verità scomode che nessuno aveva interesse a ricordare. Eppure, due giovani scrittori, Andrea Caterini e Francesco Longo, ne riconoscono l'eccellenza e lo considerano uno dei migliori autori del Novecento, in grado di raccontare la storia contemporanea come pochi altri, e di farlo con uno stile personale e moderno, che lo vede personaggio in scena oltre che autore. Ricordato soprattutto per “Kaputt” e “La pelle”, romanzo censurato e criticato per le scene scabrose e per il cinismo con cui racconta la decadenza di Napoli durante l'occupazione alleata, si rivolge anche a forme diverse di scrittura come il teatro, la rivista, il cinema. “Il Cristo proibito” - film di cui cura anche la regia e le musiche - con Raf Vallone, Gino Cervi, Rina Morelli e Elena Varzi, fu un esperimento interessante che non ebbe il meritato successo. 
Il documentario è arricchito da interviste rilasciate alla radio degli anni Cinquanta che confermano quanto Curzio Malaparte sia stato un personaggio tutt'altro che banale: all'estero è ancora considerato uno degli autori più interessanti del Novecento. 

SABATO 10/06/23

I bambini e noi – Tante case

Terzo episodio dell’inchiesta di Luigi Comencini sull’infanzia e l’adolescenza. In questo appuntamento de “I bambini e noi” in onda sabato 10 giugno alle 16.45 su Rai Storia Comencini intervista insegnanti e bambini umbri e romani su aspetti della vita quotidiana in campagna e in città (1970).

Italiani Elio Fiorucci

Fiorucci è il nome di un uomo, di un modo di vedere il mondo, di un progetto imprenditoriale che ha cambiato la storia della moda italiana e non solo. Fiorucci è il nome di un fenomeno d’avanguardia che, a partire dalla fine degli anni Sessanta, ha rivoluzionato il Pop, un mondo dentro il quale convivono tante parti di mondo, culture, tendenze, innovazioni, arti. È la velocità con cui cambiano le mode. È la creatività capace di creare un territorio in cui la cultura e i consumi non sono più scissi. Al fenomeno Elio Fiorucci Rai Cultura dedica la puntata di “Italiani” firmata da Ilaria Dassi per la regia di Ai Nagasawa, con l’introduzione di Paolo Mieli, in onda sabato 10 giugno alle 17.45 su Rai Storia in occasione dell’anniversario della nascita. Lo stilista diventa egli stesso un’icona del mondo che rappresenta. Perché le novità che propone coincidono con i desideri degli acquirenti, perché è un cosmopolita che quando viaggia non entra solo nei musei, ma si incanta, come fa la generazione del rock e del pop, davanti alle minigonne di Mary Quant, ai kilt riadattati, alle pianelle cinesi, ai montoni afgani, ai camicioni messicani, e soprattutto davanti alle pubblicità americane della Coca-Cola, delle donnine con le forme a cuore, delle ragazzine con i calzettoni, le treccine e le magliette a righe. Fiorucci regala sogni quotidiani, perché nei suoi negozi fa circolare il sound dei Beatles, offre caffè, ha un mercatino dell’usato, perché ha fatto dei suoi store posti meravigliosi in cui trascorrere il pomeriggio.
Fiorucci vince perché propone la felicità, da sempre simbolo del suo modo di essere: dagli angioletti vittoriani degli esordi ai nanetti del periodo di Love Therapy, dalle manette di peluche alle t-shirt con Topolino, Fiorucci costruisce un mondo ludico, infantile e malizioso allo stesso tempo, favolistico ma anche immerso nella realtà. Fiorucci è un mito, perché fa le cose con il cuore, perché la sua filosofia è semplice ma rivoluzionaria: L’amore rende magica la vita. Lo ricordano la sorella Floria Fiorucci; la figlia Erica Fiorucci; la ex moglie Cristina Rossi Fiorucci; Franco Marbelli, architetto; Maria Luisa Frisa, professore ordinario all’Università IUAV Venezia; Luisa Valeriani, storica dell’arte e della moda (Accademia di Belle Arti di Roma e Università La Sapienza); gli imprenditori Renzo Rosso e Stefano Beraldo; e Gianluca Lo Vetro, giornalista di costume e critico di moda.

Storie benemerite Custodi di cultura

Il 3 maggio 1969 l'Arma dei Carabinieri istituisce il Comando Tutela Patrimonio Culturale, dotando l'Italia di uno specifico organismo di polizia specializzato nel contrasto e nella prevenzione dei crimini perpetrati contro i beni artistici e culturali. Negli anni, gli interventi del T.P.C. hanno salvato migliaia di opere di assoluta bellezza e di valore economico, talvolta inestimabile. Un impegno al centro di “Storie benemerite”, in onda sabato 10 giugno alle 20 su Rai Storia.

Passato e Presente 10 giugno 1940, l'Italia in guerra

Tra il 30 settembre del 1938, data della conferenza di Monaco, e il 10 giugno del 1940, data in cui annuncia l’ingresso dell’Italia nella Seconda guerra mondiale, Benito Mussolini passa dall’essere il “salvatore della pace” europea a colui che “pugnala alla schiena” la Francia, come dirà Roosevelt, schierandosi nel conflitto al fianco di Hitler. A “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 10 giugno alle 20.30 su Rai Storia, il professor Amedeo Osti Guerrazzi e Paolo Mieli ripercorrono le tappe principali del percorso che ha portato il Duce alla scelta interventista, dopo un’iniziale prudenza dettata soprattutto dall’impreparazione delle forze armate italiane ad affrontare un conflitto su larga scala. Un percorso che passa attraverso l’invasione dell’Albania dell’aprile 1939, la successiva stipula del “patto d’acciaio” con la Germania, la dichiarazione di “non belligeranza” dopo l’invasione della Polonia da parte dei nazisti e la reazione di Francia e Gran Bretagna, l’incontro cruciale tra Mussolini e Hitler al Brennero nel marzo del 1940. Alla fine, il Duce, convinto di poter banchettare a buon mercato al tavolo del vincitore, rompe gli indugi e il 10 giugno annuncia agli italiani che “l’ora delle decisioni irrevocabili” è arrivata e che “la dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e Francia”. Ma dietro l’illusione di partecipare a una “guerra lampo”, manca una visione militare strategica, come testimonia il discorso pronunciato quel giorno dal balcone di Piazza Venezia a Roma, uno dei peggiori di Mussolini secondo l’opinione condivisa degli storici. Tra gli italiani, che fin lì hanno seguito il Duce a larga maggioranza, cominciano a serpeggiare dubbi e timori che in pochi giorni trovano conferma nel fallimentare attacco alla Francia, già sottomessa dai nazisti.

Cinema Italia. Il ladro di bambini

Antonio, un giovane carabiniere calabrese, deve scortare da Milano a Civitavecchia presso un istituto minorile due bambini dal passato difficile: Rosetta e il fratellino Luciano. Durante il viaggio, che si prolungherà fino in Sicilia, il ragazzo si affeziona ai due piccoli. Due premi a Cannes e cinque David di Donatello nel 1992. Due Nastri d'Argento nel 1993. Regia di Gianni Amelio. Con Enrico Lo Verso, Valentina Scalici, Giuseppe Ieracitano, Renato Carpentieri, “Il ladro di bambini” andrà in onda per il ciclo “Cinema Italia” sabato 10 giugno alle ore 21.10 su Rai Storia.

Documentari d’autore Sicily Jass

Ambientato in una Sicilia senza tempo e nella New Orleans di oggi e di ieri, il film racconta la storia di Nick La Rocca e l'influenza che gli emigranti italiani hanno svolto nella nascita del Jazz, l'ultimo genere della musica americana. E’ il documentario di Michele Cinque, “Sicily jass”, in onda sabato 10 giugno alle 23.10 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 
 
 

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