L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Omaggi e anniversari

DOMENICA 19/01/2025

Omaggio a Ferruccio Parri
Il ricordo di Rai Cultura a centotrentacinque anni dalla nascita

La vicenda politica di Ferruccio Parri attraversa tutto il Novecento fino al 1981, quando Parri muore, a novantadue anni, senza aver mai abbandonato la sua battaglia per un’Italia migliore. A centotrentacinque anni dalla nascita, avvenuta il 19 gennaio 1890, Rai Cultura ricorda l’uomo della Resistenza con un doppio appuntamento domenica 19 gennaio su Rai Storia. Alle 9.00 e in replica alle 14.15 appuntamento con Passato e Presente dove Paolo Mieli e il professor Giovanni Sabbatucci ripercorrono la sua storia e la sua vicenda politica.

Alle 17.00 il ritratto di Ferruccio Parri, nome di battaglia Maurizio, è affidato allo speciale di “Italiani”: si parte dalla giornata del 24 novembre 1945, giorno delle dimissioni di Ferruccio Parri da presidente del consiglio. Le parole che Carlo Levi dedica a Ferruccio Parri nel suo romanzo “L’Orologio” del 1950, le testimonianze che Parri stesso ha lasciato sia negli scritti che nelle interviste televisive si intrecciano al racconto di chi lo ha conosciuto, nipoti e collaboratori. Il contributo di storici come Nicola La Banca, Paolo Soddu, Luca Polese Remaggi, suo biografo, disegnano il ritratto di un uomo che ha interpretato con coerenza e dignità le vicende storiche e politiche del suo tempo. Dal racconto del percorso umano e politico di Parri, fortemente influenzato dagli eventi, la Prima guerra mondiale, il fascismo, la Seconda guerra mondiale, la resistenza, la ricostruzione, la guerra fredda, e i grandi cambiamenti dei successivi anni, emerge il profilo di un uomo la cui costante preoccupazione è stata quella di dare significato e valore alla parola democrazia.

Omaggio a Ettore Scola
Il ritratto di Rai Cultura a nove anni dalla scomparsa

Un’intera epoca riletta e rivista attraverso i ricordi personali di Ettore Scola. Il racconto di una vita al cinema e per il cinema. In occasione dell’anniversario della scomparsa, avvenuta il 19 gennaio 2016, Rai Cultura ricorda il regista con “Ritratto di Ettore Scola”, proposto domenica 19 gennaio alle 9.30 su Rai Storia. Questo speciale è uno dei possibili ed infiniti ritratti di Ettore Scola cineasta, sceneggiatore, disegnatore intellettuale che ha raccontato con i suoi film cinquant'anni di storia del nostro paese. “Ho attraversato tanti periodi storici – ha dichiarato Scola. Ho cercato ogni volta di capire che cosa fosse diverso dal periodo storico precedente e che cosa sarebbe venuto dopo. Insomma, la Storia mi ha sempre appassionato e quando ho potuto ho fatto sempre lo stesso film”.

In un’onirica “stanza della memoria” riprendono vita le immagini di un’Italia solo apparentemente lontana nel tempo: quella del boom economico, con i suoi personaggi, le sue lacerazioni, i suoi drammi e la sua vitalità. Un pezzo di storia del nostro paese visto attraverso l’obiettivo di uno dei protagonisti della stagione più ricca del cinema e della cultura italiana.

Ancora Scola: “Io sono figlio del Neorealismo ma la cifra del mio cinema è un realismo un po’ magico. Nella magia bisogna crederci. Nei miracoli bisogna crederci anche se poi non accadono; il miracolo deve animarci, tutti dobbiamo essere convinti di essere capaci di fare un miracolo”.

Omaggio a Rocco Chinnici
Il ricordo di Rai Cultura a cento anni dalla nascita

“Per me la mafia è tutto e non è niente, per me la mafia è solo ignoranza, è una specie di cancro, inaspettato, che colpisce molte cose e non sai come difenderti. La mafia è un fenomeno sociale, politico ed economico” così si esprime uno dei ragazzi del liceo Vittorio Emanuele II di Palermo, protagonisti della puntata di “Viva la storia” dedicata a Rocco Chinnici, il magistrato ucciso da Cosa Nostra il 29 luglio 1983, che Rai Cultura propone nel centenario della nascita domenica 19 gennaio alle 16.30 su Rai Storia, per ricordare il giudice che ideò il pool antimafia. L’attentato al giudice – un’autobomba esplosa sotto la sua casa, in via Pipitone a Palermo che uccide anche il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta, e il portiere dello stabile, Stefano Li Sacchi – è la prima strage mafiosa di tipo terroristico e “Viva la storia”, con Linda Stroppa, racconta il giudice e l’uomo che ha sfidato la mafia e pagato il prezzo della sua grande onestà, un uomo dello Stato che ha combattuto per far trionfare la giustizia.

Omaggio a Paolo Borsellino
Il ricordo di Rai Cultura a ottantacinque anni dalla nascita

A ottantacinque anni dalla nascita di Paolo Borsellino, Rai Cultura ripropone domenica 19 gennaio alle 19.30 su Rai Storia “Paolo Borsellino, parole e silenzi” di Alessandro Chiappetta con la regia di Valentina Grassi. È un racconto attraverso le parole del magistrato, nelle sue interviste rilasciate alla Rai: un percorso di vita che è anche una riflessione sulla giustizia, sulla legalità, sulla lotta alla criminalità, che attraversa la stagione del pool antimafia di Palermo, gli anni in cui ha prestato servizio a Marsala, fino ai giorni drammatici successivi alla morte dell’amico Giovanni Falcone, a Capaci. La voce di Borsellino cambia nel tempo, prima racconta con giovanile entusiasmo i suoi successi professionali, poi diventa via via più polemica, quando denuncia mancanze e veleni all’interno delle procure, fino a farsi rotta di commozione e rassegnazione nei giorni prima della morte, quando il magistrato alterna le parole a lunghi silenzi. Paolo Borsellino aveva coscienza di essere nel mirino e non ha fatto nulla per nasconderlo, nelle ultime interviste, riuscendo però a tutelare le indagini su cui stava lavorando e a proteggere i suoi cari da un destino segnato. 

Passato e Presente
La conferenza di Parigi

La Conferenza di pace che si apre a Parigi nel gennaio del 1919, a poche settimane dalla fine della Prima Guerra Mondiale, è vista da molti come una grande occasione per costruire un futuro di tranquillità e prosperità. Ma ben presto queste speranze si infrangono contro gli interessi specifici di ciascuno Stato, minando quella unità d’intenti fra i vincitori che sembrava granitica. Un tema analizzato da Paolo Mieli con il professor Francesco Perfetti a “Passato e Presente” il programma di Rai Cultura in onda domenica 19 gennaio alle 20.30 su Rai Storia. La questione tedesca, il destino dei nuovi stati nati dopo la fine dell’impero austro-ungarico, la questione dei confini orientali dell’Italia, che rivendica con forza Fiume, sono solo alcuni dei temi caldi della Conferenza. Con l’utilizzo di documenti provenienti dall’Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Esteri si ripercorrerà uno degli eventi cruciali della storia del ventesimo secolo.

Binario cinema
Le lettere di Madre Teresa

Padre Praagh, un sacerdote cattolico, studia la straordinaria vita di madre Teresa di Calcutta durante le ricerche per il processo di canonizzazione. Ricerche dalle quali prende il via il film di William Riead “Le lettere di madre Teresa”, con Juliet Stevenson, Rutger Hauer, Max Von Sydow, in onda per il ciclo “Binario cinema” domenica 19 gennaio alle 21.10 su Rai Storia. Il sacerdote si confronta con padre Celeste Van Exem, consigliere spirituale di madre Teresa, che gli mostra le lettere ricevute dalla donna in quarant’anni di amicizia: i due religiosi così rivivono le sue lotte contro la povertà, la mancanza di sostegno delle consorelle del convento, la sua crisi depressiva, le sue sofferenze sempre vissute con profondo spirito cristiano...

LUNEDI’ 20/01/2025

Omaggio a Sergio Lepri
"Il grillo": le fonti del giornalismo

Per ricordare il grande giornalista di lunghissima esperienza e per più di 30 anni direttore dell’Ansa Sergio Lepri, a tre anni dalla scomparsa, avvenuta il 20 gennaio 2022, Rai Cultura ripropone una puntata de “Il grillo”, del 1997, in cui Lepri incontra gli studenti del liceo Genovesi di Napoli, in onda lunedì 20 gennaio alle 11.30 su Rai Storia. L’argomento di quell’incontro fu il giornalismo, le sue fonti, e in particolare in cambiamenti della professione all’avvento di Internet con la grande possibilità di trovare notizie, ma la difficoltà di valutare se siano affidabili o meno.

Nel 1997, non esistevano i social network e ancora non si parlava di fake news, ma Lepri già allertava gli studenti sulle infinite potenzialità del web, sottolineando come una maggior quantità di notizie è sempre un bene per i cittadini e per la democrazia, ma è necessario che il giornalista, l’operatore culturale, sia umile e di specchiata onestà intellettuale.

Sollecitato dalle domande dei ragazzi in studio, Lepri offre spunti di riflessione sull’importanza della libertà di stampa, lui che per storia personale, conobbe bene il giornalismo sotto la dittatura fascista.

Omaggio a Federico Fellini
Il ricordo di Rai Cultura a centocinque anni dalla nascita

L’incontro tra Federico Fellini e il mondo della televisione alla fine degli anni Sessanta: lo ricostruisce lo speciale di Marco Spagnoli “Federico Fellini, io sono un clown”, in onda lunedì 20 gennaio alle 13.15 su Rai Storia con l’introduzione dello storico Ermanno Taviani.

L’occasione di lavorare in tv viene offerta a Fellini dal giovanissimo produttore Peter Goldfarb, intervistato nel documentario, che nel 1967 convince il regista riminese a lavorare per la prima volta per la televisione americana. Nasce così il "finto" docufilm “A Director’s Notebook” (Block-notes di un regista, 1969), prodotto per la Nbc, dove il Maestro mostra per la prima volta il "circo del cinema felliniano nel suo farsi", un backstage che in realtà è una vera e propria messa in scena che simula la spontaneità di vere riprese documentarie. Il racconto è arricchito da foto e materiali provenienti dal film “I clown” dello stesso Fellini.

Passato e Presente
Didone, ultimo atto: la regina di Cartagine

Avventurosa principessa fenicia, vedova di Sicheo, fondatrice e regina di Cartagine, amante appassionata di Enea, abbandonata poi in nome della futura grandezza di Roma, immolata per sua volontà su una pira: la vita di Didone evoca tante storie, ma soprattutto la regina è uno dei personaggi femminili iconici nell’universo culturale occidentale. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dalla professoressa Silvia Romani a Passato e presente in onda lunedì 20 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Questo lo deve in gran parte all’Eneide di Virgilio, che ne fece l’eroina di una passione travolgente e mortifera. Ma Didone dal lungo vagare è anche Elissa, una ecista, cioè la fondatrice di una città, che sarà eterna nemica di Roma. Di questa città assolata e agguerrita fu regina.

 

 

Italia. Viaggio nella bellezza 
Due parchi, un patrimonio

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso e il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, denominazione che ha assunto dal 2001, esistono da oltre cento anni. Sono loro i protagonisti di “Due parchi, un patrimonio”, speciale di Keti Riccardi e Alessandro Varchetta, regia Marzia Marzolla, Agostino Pozzi, Leonardo Sicurello in onda per “Italia. Viaggio nella bellezza”, programma Rai Cultura in onda lunedì 20 gennaio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Era il 1922 quando, in anticipo sugli altri Parchi Nazionali, ne veniva ufficialmente riconosciuta l’Istituzione. La loro storia tuttavia nasce ancora prima, quando questi bellissimi paesaggi erano riserve di caccia per il Re. Dai guardiani del Re ai guardaparco il filo rosso è più concreto di quanto si possa pensare e l’obiettivo primario, quello della conservazione, ha individuato fin dall’origine i suoi soggetti privilegiati: lo stambecco e l’orso marsicano. Sono parchi nati in un’epoca in cui dettami dell’ecologismo e dello sviluppo sostenibile erano ancora sconosciuti, ma nel corso degli anni sono cresciuti molto aumentando l’estensione del loro territorio e moltiplicando anche gli obiettivi: non solo la conservazione della biodiversità, ma anche la promozione delle attività umane compatibili, l’educazione ambientale e la ricerca scientifica.

La bussola e la clessidra
La via del guerriero: “Drustan. Il Celta che sarebbe diventato il capo”

Come vivevano e come combattevano i guerrieri celti? Lo racconta “La bussola e la clessidra”, in onda lunedì 20 gennaio alle 22.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. Protagonista del racconto è Drustan, condottiero destinato a diventare capo e nato nell’odierna Repubblica Ceca nel IV secolo avanti Cristo.

MARTEDI’ 21/01/2025

Omaggio a Umberto Nobile
Il ricordo di Rai Cultura a centoquaranta anni dalla nascita

La figura di Umberto Nobile, ingegnere, esploratore, sognatore, è indissolubilmente legata al dirigibile, ai dirigibili: dal viaggio entusiasmante del Norge al Polo Nord, allo schianto sui ghiacci dell’Artide dell’Italia. E proprio quest’ultima impresa, sfortunata e tragica, sarà determinante per far tramontare il sogno del dirigibile di fare “concorrenza” all’aereo. Ma sarà allo stesso modo determinante per segnare la sorte di Nobile. Nel giorno dell’anniversario della sua nascita, avvenuta il 21 gennaio 1885, una storia raccontata da “Umberto Nobile, un italiano al Polo Nord”, di Pierluigi Castellano e Andrea Orbicciani, con la regia di Leonardo Sicurello, in onda martedì 21 gennaio alle ore 15.00 su Rai Storia per la serie “Gli esploratori”.

Passato e presente
John Dillinger il fuorilegge moderno

Completo da gangster, baffi sottili, mitragliatore Thompson. Le sue rapine in banca e gli ingegnosi piani di evasione dal carcere hanno terrorizzato e affascinato l’America degli anni ’30. Si chiama John Dillinger e per più di un anno riesce a mettere in crisi a tal punto le forze dell’ordine, da guadagnarsi l’epiteto di Nemico Pubblico numero 1. Lo raccontano Paolo Mieli e il professor Ferdinando Fasce a Passato e presente in onda martedì 21 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Che magnifica impresa
L’Italia dell’energia

Chi ha acceso il futuro in Italia? A “Che magnifica impresa”, il programma Rai Cultura con Mario Sechi in onda martedì 21 gennaio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia, si ripercorre l’avventurosa storia dell’energia in Italia, cominciata a Milano nel 1883 con l’illuminazione elettrica della Scala grazie alla prima centrale termoelettrica dell’Europa continentale progettata dall’ingegnere milanese Giuseppe Colombo. Un’avventura che tra ricerche, intuizioni e scoperte, prosegue lungo i primi decenni del 900 con la costruzione dei bacini idroelettrici di Paderno d’Adda, la nascita dell’Agip, fino ad arrivare al secondo dopoguerra segnato dalla straordinaria capacità operativa e strategica del fondatore dell’ENI, Enrico Mattei. Ma oltre che al passato si guarderà anche al futuro dell’energia, spinti dal vento del primo parco eolico offshore del Mediterraneo realizzato nel golfo di Taranto. Una vicenda avvincente e di grande attualità che Mario Sechi racconterà insieme all’Ad dell’Eni Giovanni Descalzi, storico dell’economia Giulio Sapelli e economista Valeria Termini.

1939 – 1945: La Seconda guerra mondiale
Bombardare l’Inghilterra

Nell’estate del 1940 Hitler è oramai il padrone incontrastato di mezza Europa, ma c’è ancora un Paese che non ha nessuna intenzione di arrendersi al nazifascismo: la Gran Bretagna. La grande isola sarà sottoposta a massicci bombardamenti, ma saprà resistere. Per gli inglesi la “Battaglia d’Inghilterra” sarà una storica vittoria. Sono gli eventi al di “1939 - 1945 – La seconda guerra mondiale” in onda martedì 21 gennaio alle 22.00 su Rai Storia. La serie presentata da Paolo Mieli e narrata da Carlo Lucarelli, e l’analisi e l’approfondimento di illustri storici scelti a seconda del tema trattato e alla luce delle nuove interpretazioni storiografiche, è arricchita da un racconto per immagini con materiali di repertorio “restaurati” in alta definizione ed edizioni di grandi documentari provenienti dalle Teche Rai con rare interviste a protagonisti e testimoni ormai scomparsi. Tra i consulenti della serie, gli storici Giovanni Sabbatucci, Nicola Labanca, Lutz Klinkhammer.

MERCOLEDI’ 22/01/2025

Omaggio a Tullia Zevi
Il ricordo di Rai Cultura a quattordici anni dalla scomparsa

Tullia Calabi Zevi, nata a Milano nel 1919 e scomparsa a Roma nel 2011, è stata la prima donna a guidare l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Ma non solo questo: lo speciale di Simona Fasulo, con la regia di Nicoletta Nesler, riproposto da Rai Cultura in occasione dell’anniversario della scomparsa mercoledì 22 gennaio alle 17.30 su Rai Storia per il ciclo “Italiani”, ripercorre le tappe fondamentali della sua vita, quella privata e quella pubblica attraverso i racconti dei figli Adachiara e Luca, della nipote Nathania, che nel 2001 ha scritto con la nonna un libro/ricordo dal titolo “Ti racconto una storia” e della giovane biografa Puma Valentina Scricciolo che ha pubblicata nel 2019 “Tullia Calabi Zevi”. Era arrivata a New York con i tre fratelli e i genitori nel 1940 da Parigi, ma da Milano, dove aveva vissuto un'infanzia e un'adolescenza dorate e protette nella grande casa di via Revere, era partita già nel 1938 all'indomani della promulgazione delle leggi razziali. A New York Tullia, per aiutare l'economia della famiglia, mette a frutto le lezioni di arpa e le lunghe giornate passate a suonarla, per proporsi alle orchestrine che vanno per la maggiore in quegli anni. Così calca i palcoscenici al seguito dei grandi musicisti dell'epoca e dei cantanti in voga, tra cui Frank Sinatra. A New York incontra un altro fuoriuscito, Bruno Zevi. Lui è venuto in America da Roma e studia Design e Architettura; i due ragazzi si sposano nel dicembre del 1940 nella sinagoga spagnola. Il matrimonio non è tutto rose e fiori: Bruno è abituato a decidere e Tullia non si piega facilmente. Insieme però lavorano per “Giustizia e Libertà” e partecipano attivamente alla Mazzini Society, fondata da papà Calabi e da Gaetano Salvemini, che riunisce gli antifascisti d'oltreoceano. Tullia conosce Amelia Rosselli e le sue nuore, le vedove dei fratelli Rosselli, a loro, soprattutto ad Amelia, resterà legata per sempre. A parlare di lei, ci sono anche la moglie del fratello maggiore che abita ancora nella casa natale di Tullia a Milano; Emanuele Ascarelli, giornalista e scrittore, che collaborò alla costruzione del Centro documentaristico dell'Unione Comunità Ebraiche Italiane, che lei volle fortissimamente. Le finalità di Tullia Zevi, infatti, erano quelle di una donna laica ma profondamente legata alle tradizioni ebraiche, che in ogni caso ha sempre ritenuto la memoria fondamentale affinché una persona, ma anche una nazione e una comunità, possano crescere e evolversi. Attraverso aneddoti, racconti dei familiari, fotografie e immagini, il documentario fa rivivere il carattere, le esperienze di vita, le scelte moderne e delicate come accettare di essere inviata a Norimberga e poi a Gerusalemme a seguire i processi ai nazisti, assumere incarichi di prestigio che la portavano lontana, ma riuscire a seguire la crescita dei suoi figli bambini e poi dei nipoti e, più semplicemente, decidere di prendere una casa per conto suo e di lasciare quella di famiglia.

Passato e Presente
Boris III il re dei bulgari

Alla fine della Prima guerra mondiale, la Bulgaria è tra i Paesi sconfitti: alleata degli Imperi Centrali, è stata travolta dal loro crollo. Il re Ferdinando di Sassonia-Coburgo è costretto ad abdicare. Gli succede, a soli 24 anni, suo figlio Boris. È lui il protagonista di questo appuntamento con Passato e presente in onda mercoledì 22 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Il nuovo sovrano dovrà rimettere in sesto un Paese alle prese con uno dei momenti più difficili della sua recente storia politica: l’economia è in uno stato rovinoso e la situazione interna molto instabile. La Bulgaria, avendo rapporti ostili con quasi tutti gli stati vicini, è inoltre isolata politicamente.

Comincia così il regno di Boris III di Bulgaria. Un regno che, attraversando colpi di Stato, tentativi di insurrezione e attentati alla vita dello stesso Boris, durerà 25 anni. Ne parlano in studio Paolo Mieli e il professor Francesco Perfetti.

Storie della TV
La riforma (1974 - 1983)

Tra il 1974 e il 1983 la televisione della Rai cambia volto con la Legge di riforma del 1975, che introduce il pluralismo delle idee e la concorrenza interna delle reti e delle testate, l’applicazione del colore e la Terza Rete regionale, inaugurata il 15 dicembre 1979. Un capitolo al centro dell’appuntamento con Aldo Grasso e le “Storie della tv” in onda mercoledì 22 gennaio alle 21.10 su Rai Storia, firmato da Chiara Morellato. Testimoni della puntata sono Loretta Goggi, conduttrice della prima edizione di ‘Fantastico’, nel 1979; Fabiana Udenio, prima annunciatrice della Terza Rete Rai; Bruno Voglino, dirigente e autore televisivo, talent scout dei nuovi comici - come Carlo Verdone presente con una sua breve testimonianza sui suoi esordi - lanciati nel varietà della Rete 1 ‘Non Stop’, (1977-79) e che ironizzano l’’italiano parlato’, come spiega il linguista Giuseppe Antonelli. E ancora, Renzo Arbore, che rammenta le novità de ‘L’altra domenica’ (1976-79), la trasmissione festiva della Rete 2 di Mimmo Scarano; Caterina Rita, redattrice di “Pronto…Raffaella?”, che ricorda l’exploit del programma condotto da Raffaella Carrà dall’autunno 1983; e i ricordi televisivi di Simona Ventura, in particolare il ‘Portobello’ di Enzo Tortora, fucina di tanti format televisivi.

Un programma di Enrico Salvatori e di Fabrizio Marini, con la consulenza di Aldo Grasso. Produttore esecutivo Emanuela Capo. Regia di Eva Frerè e Matteo Bardelli.

GIOVEDI’ 23/01/2025

Omaggio a Salvador Dalì
Il ricordo di Rai Cultura a trentasei anni dalla scomparsa

“Dalì ha detto ‘a nove anni volevo diventare cuoco, a dieci Napoleone, poi le mie ambizioni sono sempre più salitÈ […] ‘la modestia non è la mia specialità’. Ma questa è l’aneddotica di Dalì, la verità è che è un artista che ha avuto una grandissima importanza nel periodo tra le due guerre e ha avuto un primo piano nella storia della pittura moderna”. Così Carlo Mazzarella introduce, citando l’autobiografia dell’artista “La mia vita segreta”, Salvador Dalì che intervista in uno dei suoi “Incontri con Carlo Mazzarella”, riproposto da Rai Cultura giovedì 23 gennaio alle 11.35 su Rai Storia, in occasione dell’anniversario della scomparsa avvenuta il 23 gennaio 1989. Nell’intervista, il giornalista approfondisce le influenze artistiche di Dalì, il rapporto con la poesia del poeta spagnolo Federico García Lorca (definito da Dalì “supergelatinoso”), il suo rapporto con il surrealismo e la “teoria del rinoceronte”.

Sempre giovedì 23 gennaio, alle ore 8.50 e in replica alle 20.00 su Rai Storia, appuntamento con “Iconologie quotidiane” e con Rodolfo Papa che pone sul cavalletto “il Cristo” di Dalì: nel Monasterio de La Encarnación ad Avila, Salvador Dalì ha modo di vedere uno schizzo di San Giovanni della Croce, realizzato in seguito a un’estasi, che raffigura Cristo sulla croce, schiacciato dal dolore, in un’insolita prospettiva dall’alto. L’artista spagnolo ne resta talmente impressionato che, nel 1951, decide di tradurre a suo modo quell’immagine e dipinge anche lui Cristo come visto dall'alto, senza mostrarne il volto e dove la croce è solo un solido sospeso nel vuoto. Sullo sfondo raffigura la spiaggia di Port Lligat, il paese catalano dove vive.

Diecimila metri sotto i mari: Piccard e il batiscafo Trieste
Il ricordo di Rai Cultura a sessantacinque anni dall’impresa dei record

29 settembre 1953, nello spazio di mare che divide Capri dall’isola di Ponza, August Piccard e il figlio Jean mettono alla prova il Batiscafo Trieste. Il 26 gennaio 1960, insieme August Piccard insieme all’americano Don Walsh raggiungeranno i 10913 metri di profondità, arrivando a toccare il fondo della Fossa delle Marianne. Un’impresa raccontata in questo speciale “Ieri cronache dei nostri tempi. Piccard e il batiscafo Trieste” andato in onda il 23 gennaio 1963, e riproposto da Rai Cultura giovedì 23 gennaio alle 19.30 su Rai Storia nel giorno dell’anniversario del record.

Passato e Presente
Neutralisti e interventisti 1914-1915: lo scontro

Lo scoppio della guerra nell’agosto 1914 produce una forte eco nel Paese. L’opinione pubblica sembra in gran parte favorevole alla neutralità, anche se le opinioni dei partiti e dei gruppi politici sono difformi e a volte contrastanti tra loro, tanto da rendere difficile ogni decisione. In breve tempo si formano due ampi schieramenti: interventista e neutralista, il cui duro confronto terrà in scacco l’intero Paese nei dieci mesi che vanno dalla dichiarazione della neutralità, 2 agosto 1914, all’ingresso diretto dell’Italia nel conflitto 24 maggio 1915. Una pagina di storia raccontata da Paolo Mieli e dal prof. Fulvio Cammarano a Passato e presente in onda giovedì 23 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Le dinamiche politiche di quei lunghi mesi rappresentano il “brodo di coltura” nel quale maturano le posizioni politiche che porteranno, nel dopoguerra, il fascismo al potere.

5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità
Alessandro, l'impero universale

Uno sguardo da vicino ad Alessandro Magno: dalla Macedonia all'India. Alessandro Magno ha sempre goduto di uno status unico nella storia. Per i greci e i romani era un eroe, per gli arabi era un profeta, per gli occidentali è un mito. Diffuse da solo la civiltà greca in tutto il mondo antico, fino ai confini dell'India, perseguendo incessantemente il suo nemico giurato Dario il Grande, re di Persia. Ma cosa resta oggi del “vero” Alessandro, della sua vita e del suo ambiente? Interrogativi al centro dell’appuntamento con Giorgio Zanchini e con “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità” in onda giovedì 23 gennaio alle 21.10 su Rai Storia. Attraverso le numerose raffigurazioni dell'eroe e le tracce archeologiche della sua trionfante conquista, questo film ritrae la figura leggendaria, che è sempre stata, e continua ad essere, una grande fonte di ispirazione, anche per gli artisti di oggi.

a.C.d.C.
Il segreto di Darwin: l'esperimento dei ragazzi

Un episodio poco conosciuto della celebre spedizione di Charles Darwin sulla nave di ricerca Hms Beagle: lo racconta “a.C.d.C”, in onda giovedì 23 gennaio alle 22.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. Il capitano della nave conduce in Inghilterra quattro ragazzi indigeni della Terra del Fuoco, per educarli e riportarli dopo due anni nella loro terra d’origine, allo scopo di testimoniare alle loro tribù la superiorità della civiltà europea. L’esperimento è un totale fallimento. Una nuova spedizione e un team internazionale di scienziati cercano di far luce sul viaggio del Beagle, l’esperimento fallito del capitano e la sua influenza sulla teoria di Darwin sull’evoluzione.

VENERDÌ 24/01/2025

Giornata internazionale dell’educazione
Da Maria Montessori al Maestro Manzi

Per celebrare la Giornata internazionale dell’educazione, il 24 gennaio, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite come ruolo chiave nell’educazione alla pace e allo sviluppo sostenibile, Rai Cultura propone due contributi venerdì 24 gennaio su Rai Storia.

Si inizia alle 16.00 con un ritratto inedito di Maria Montessori, che ne ripercorre la vita e gli studi scientifici alla base dell'elaborazione del “metodo Montessori”. Lo propone, per il ciclo “Italiani”, lo speciale di Simona Fasulo per la regia di Nicoletta Nesler. Donna emancipata, colta e intellettualmente aperta, determinata a diventare “medico”, combatte e si fa valere nonostante la mentalità dell’epoca. Fiera della propria indipendenza, viaggia in tutto il mondo per diffondere, non senza problemi e traversie, il proprio metodo educativo. Nel 1907 apre a Roma la prima Casa dei bambini in via dei Marsi a San Lorenzo, anche con il contributo di esponenti della nobiltà italiana che la sostenevano. Nel 1933 pubblica "Educazione alla pace". Muore nel 1952, a 82 anni, in procinto di partire per il Ghana dove era stata chiamata per portare anche lì la sua visione modernissima della scuola.
Alle 19.30, a lezione con il Maestro Alberto Manzi con la prima puntata integrale di “Non è mai troppo tardi” che apre con queste parole: “Ebbene, voi sapete che cosa vogliamo fare insieme. Conoscere, imparare il significato di questi segni che rappresentano un qualcosa, che ci fanno sentire la voce degli altri uomini”. Come scriveva il Radiocorriere dell’epoca, si trattava di “un corso di lezioni televisive per insegnare a leggere, a scrivere, e a fare di conto”. Il corso, organizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione, e che aveva cadenza trisettimanale, consentiva agli allievi di sostenere gli esami volti al conseguimento della terza elementare. Si evidenziava infatti come nel 1951, “a novantuno anni dall’unificazione, la percentuale degli analfabeti risultava ancora del 12,9% con punte eccezionali per alcune regioni”.

Passato e Presente
Come si diventa Winston Churchill

“Non ho nulla da offrire se non sangue, fatica, lacrime e sudore". Con queste parole, il 13 maggio 1940 Winston Churchill chiede la fiducia per il suo governo alla Camera dei Comuni di Londra. Tre giorni prima, il re Giorgio VI gli ha infatti conferito l’incarico di Primo ministro. Churchill, che ha già 65 anni, può offrire al popolo britannico anche le conoscenze e la preparazione che ha maturato nel corso della sua esistenza. Ha vissuto, infatti, una straordinaria varietà di esperienze: è stato militare, giornalista, scrittore e uomo politico; ha girato mezzo mondo, combattuto in guerra e ricoperto importanti cariche in diversi governi. Ne parlano Paolo Mieli e la professoressa Valentina Villa nell’appuntamento con “Passato e Presente” riproposto venerdì 24 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia in occasione del sessantesimo anniversario della scomparsa, avvenuta il 24 gennaio 1965. È anche grazie a tutte le sue esperienze che Churchill avrà le capacità di guidare il Regno Unito alla vittoria della Seconda guerra mondiale.

Le ragazze” con Francesca Fialdini
Dalla giornalista e Miss Italia Brunella Tocci a Simona Marchini

Prosegue l’appuntamento con Francesca Fialdini e "Le Ragazze", il programma di Rai Cultura realizzato da Pesci Combattenti, in onda venerdì 24 gennaio alle 21.10 su Rai Storia.

Ad aprire la puntata una Ragazza degli anni ‘50: Brunella Tocci, Miss Italia nel 1955, è una delle poche vincitrici nella storia del concorso a non aver voluto intraprendere la carriera di attrice e modella. Il suo sogno, sin dall’inizio, è sempre stato fare la giornalista e ci riuscirà nel corso degli anni ‘60, diventando una delle prime giornaliste televisive Rai.

Sarà poi la volta di due Ragazze degli anni ‘60, Simona Marchini e Maria Bordiga. La Marchini, nota al grande pubblico per gli straordinari personaggi interpretati, nasce a Roma nel 1941 in una famiglia di costruttori, respirando, fin da piccola, le idee antifasciste. Dopo due matrimoni falliti, il primo con un uomo molto possessivo con cui ha una figlia, il secondo con il calciatore della Roma Francesco "Ciccio" Cordova, incontra Don Lurio, che riconosce il suo talento brillante e la incoraggia a fare un provino. Da qui nasce il suo primo personaggio, quello della prostituta Iside Martufoni, l’ammiraglia della Balduina e poi molti altri, come quello della telefonista di "Quelli della notte". A intrecciarsi al suo racconto è la storia di Maria Bordiga, una vita dedicata alla pastorizia. Nata nel 1946 a Bagolino, un piccolo villaggio nella Valsabbia, ai piedi delle montagne prealpine, profondamente legata alla sua terra, non ha mai lasciato il suo paese e si è sempre dedicata con passione a un mestiere durissimo, che ha ereditato dai genitori.

Seguono due Ragazze degli anni ‘70. Oggi docente universitaria, Cinzia Pierantonelli nasce a Roma il 23 settembre 1957. Studia al Liceo Scientifico Malpighi e negli anni della contestazione si avvicina ai collettivi femministi. All’Università La Sapienza sceglie germanistica e, per imparare il tedesco, si reca per la prima volta a Berlino Ovest. Lì osserva da vicino la realtà di una città divisa in due dal Muro e profondamente segnata dagli innumerevoli tentativi di fuga di tante persone da Berlino Est.

La sua storia è intrecciata con quella di Nadia Buoso, bigliettaia del Teatro La Fenice di Venezia. Nata a Venezia il 1° dicembre 1952. Figlia unica, padre operaio e mamma casalinga, Nadia è una bambina simpatica e vivace. Frequenta la scuola di stenografia, segretaria d’azienda e tenutaria di paga. All’inizio degli anni ‘70 conosce Claudio, un giovane gentile che le cede il posto a sedere sull’autobus: si sposano, non ancora maggiorenni, nel febbraio del 1973 quando Nadia è già incinta. Dopo la nascita di suo figlio inizia a lavorare come stenografa negli uffici della Mostra del Cinema di Venezia, e subito dopo come cassiera alla biglietteria del Lido. Quando le dicono che un’anziana bigliettaia del Teatro La Fenice si è infortunata, Nadia si presenta per sostituirla anche se è un mondo che non conosce: non è mai stata in teatro e non ha mai visto un’opera lirica. Da quel momento La Fenice diventa tutta la sua vita.

SABATO 25/01/2025

Guido Rossa, l'operaio che sfidò le BR
Il ricordo a Passato e Presente nell’anniversario dell’assassinio

Gli anni '70 sono in gran parte percorsi dalla violenza politica. Anche per la generazione del '68, dopo la strage di Piazza Fontana, la violenza diventa una risorsa per contrastare i temuti disegni reazionari della destra. È in questa fase che nascono anche i primi nuclei di lotta armata che hanno nelle Brigate Rosse il loro vertice più organizzato e agguerrito, e che toccano il loro apice con il sequestro e l'uccisione di Aldo Moro. Magistrati, forze dell'ordine, giornalisti, sono i principali bersagli del terrorismo brigatista. Ma il 24 gennaio del 1979 a cadere vittima dei terroristi è anche un operaio genovese, un delegato di fabbrica iscritto al PCI: Guido Rossa. Un personaggio ricordato dal professor Giovanni De Luna con Paolo Mieli, in occasione dell’anniversario dell’omicidio, in questa puntata di "Passato e Presente" riproposta sabato 25 gennaio alle ore 9.00 e in replica alle ore 14.15 su Rai Storia. L'assassino di un esponente della classe operaia rappresenta un clamoroso salto di qualità e una scelta strategica da parte dei brigatisti che avrà significative conseguenze.

Passato e presente
Il concilio vaticano II

È il 25 gennaio del 1959 quando, nella Basilica di San Paolo fuori le mura, Giovanni XXIII, Papa da soli tre mesi, stupisce il mondo annunciando il Concilio Ecumenico per la Chiesa universale. A sessantasei anni dallo storico annuncio, Rai Cultura ripropone l’appuntamento con “Passato e Presente” dedicato al Concilio Vaticano II in onda sabato 25 gennaio alle 20.30 su Rai Storia. Paolo Mieli ne parla con il professor Alberto Melloni.

Il Secondo Concilio Vaticano inizia l’11 ottobre 1962. Sono 2500 i vescovi riuniti in San Pietro, un evento grandioso non solo per la Chiesa, ma per l’intera umanità ancora sconvolta da una guerra planetaria che aveva provocato milioni di vittime, distruzione e miseria. La Chiesa si apre al mondo e al dialogo, cogliendo i segni dei tempi e calandosi nella realtà storica. Il Vaticano II si concluderà sotto la guida di Paolo VI, tre anni dopo, l’8 dicembre 1965.

Cinema Italia
Gli indifferenti

Il primo adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Alberto Moravia, firmato nel 1964 da Francesco Maselli “Gli indifferenti”, in onda sabato 25 gennaio alle 21.10 su Rai Storia, per il ciclo “Cinema Italia”. Il film racconta la storia del disfacimento di una ricca famiglia borghese romana, tra ipocrisie e tradimenti. Nel cast, Tomas Milian, Claudia Cardinale, Shelley Winters, Rod Steiger, Paulette Goddard. “Gli indifferenti” vinse il Nastro d’Argento per la migliore scenografia, nel 1965.

Documentari d'autore
Pentcho

È il 18 maggio 1940 quando il Pentcho, un vecchio rimorchiatore, lascia il porto di Bratislava sul Danubio. A bordo vi sono 520 ebrei, cechi, slovacchi, polacchi, intenzionati a discendere il fiume fino a Sulina, sul Mar Nero, dove hanno appuntamento con una nave più grande che li farà proseguire verso la Palestina. È la storia raccontata da “I bambini del Pentcho”, in sabato 25 gennaio alle 22.45 su Rai Storia, per il ciclo “Documentari d’autore”. La nave deve attraversare numerose frontiere e viene ripetutamente bloccata e sequestrata. Ogni volta, miracolosamente, i passeggeri trovano il modo di ripartire. Quando finalmente il Pentcho arriva a Sulina, sono trascorsi oltre cinque mesi e la nave che li deve trasportare in salvo non c'è più. Il capitano decide coraggiosamente di continuare la navigazione finché il motore, inadatto al mare, si sfascia e la nave si arena su un'isola deserta. Dopo dieci giorni, i naufraghi sono soccorsi da una nave militare italiana. L'Italia è però in guerra al fianco della Germania. Per i naufraghi sarà la salvezza o l'inizio di una nuova odissea?


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