L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Bestiario dantesco

di Roberta Pedrotti

F. De Rossi / M. Franceschini / A. Solbiati
Vox in bestia

Laura Catrani, soprano
immagini di Gianluigi Toccafondo
testi di Tiziano Scarpa e Dante Alighieri
CD Stradivarius 2022, STR 37207

Laura Catrani è un'artista. Lavora con la voce, nella voce, sulla voce mettendosi in gioco totalmente, senza temere ogni tipo di sperimentazione nell'emissione, nel timbro, nello stile, attraversando generi diversissimi anche in acrobazie senza soluzione di continuità. Potrebbe essere anche una scorciatoia, per qualcuno che volesse buttar fumo negli occhi; infatti, è qui che Catrani si distingue come artista: è sincera, sempre, anche a costo di esporsi e quasi mettersi a nudo nella voce. Lo si vede nelle lacrime che le inumidiscono gli occhi se un concerto, anche in una saletta con poche decine di persone, incontra la sintonia con il pubblico, lo si sente quando canta, soprattutto nei suoi progetti di ricerca senza limiti e confini intorno a un tema.

Vox in bestia è uno di questi, nato per performance multidisciplinari dal vivo e poi per la trasmissione su Radio3 Rai fra lockdown e celebrazioni dantesche, ora in un bel cofanetto ricco di testi e illustrazioni. Dalle tre fiere della selva oscura al pellicano emblema della carità e del sacrificio di Cristo, dall'Inferno al Paradiso attraverso gli animali citati nella Divina Commedia, in brevi sequenze affidate a tre compositori, uno per ogni cantica: Fabrizio De Rossi (Inferno), Matteo Franceschini (Purgatorio) e Alessandro Solbiati (Paradiso). Ciascuno utilizza una cifra distintiva che ben delinea un percorso unitario che va da asprezze onomatopeiche, frammenti di citazioni (anche Offenbach, Orphée aux Enfers) fino a un'imitazione della natura che si astrae fino a dissolversi nelle atmosfere celesti, passando per una concretezza più raccolta ma non meno internamente mossa nel Purgatorio. Il verso animale, il suono averbale, privo di significato, inumano è sempre al centro della creazione musicale, come a bilanciare la lettura dei versi danteschi, il logos, per poi innescare un percorso di associazioni, frammentazioni, ricomposizioni per voce sola. La voce di Catrani, che è insieme Virgilio (e poi Beatrice), insieme pura materia sonora portatrice di livelli letterali, allegorici, morali e anagogici indistricabili. Non si può barare, senza convinzione totalizzante tutto crollerebbe. Invece regge benissimo, perché Laura Catrani non è solo un'ottima musicista, non soltanto padroneggia perfettamente la propria voce, ma soprattutto è un'artista sincera.


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