Metallo liquido
Sound of water: geografie dell’ascolto, realizzata da Associazione musicAdesso e a cura di mdi ensemble si conclude con una serata dedicata a tre prime assolute di tre compositori diversi.
MILANO, 17 dicembre 2022 - Il 17 dicembre si conclude l’edizione 2022 di Sound of water: geografie dell’ascolto, realizzata da Associazione musicAdesso e a cura di mdi ensemble. Un progetto che unisce tre differenti declinazioni dell’esperienza musicale, articolandosi tra concerti, dialoghi con i compositori coinvolti e una masterclass tenuta quest’anno da Francesca Verunelli.
L’ultimo evento del ricco cartellone – un concerto, per l’appunto – è ospitato nella Sala Polifunzionale della Fondazione Feltrinelli di Milano (tra l’altro dall’ottima acustica) e propone uno spaccato della musica contemporanea: tre autori, tre prime assolute, tre stili, tre differenti metodologie d’indagine e di ricerca; beninteso, le composizioni in programma si presentano tutte con lo sguardo rivolto verso il medesimo orizzonte, cionondimeno dimostrano connotazioni assai personali sia nell’organizzazione sia nella gestione del materiale e giungono ad esiti molto diversi. C’è, ad esempio, il caso di Tutto è corpo per violoncello, pianoforte ed elettronica di Mattia Clera in cui si propone una serie di continui mascheramenti tra il pianoforte (in questo senso, molto funzionale l’uso contestualizzato degli e-bow), il violoncello e il tape che funge ora da sfondo su cui tracciare complicati arabeschi, ora da velatino dietro al quale i due strumenti eseguono il loro finissimo divertissement di inganni e travestimenti. Giorgio Casati e Luca Ieracitano forniscono un’esecuzione rimarchevole per pulizia, nella quale si raggiunge con apparente semplicità un meraviglioso senso di atemporalità intesa come sospensione della contingenza temporale, che è forse l’aspetto più interessante e meglio riuscito del brano.
Meno coinvolgente Crinale b per trombone ed elettronica di Carlo Elia Praderio, eseguito da Raffaele Marsicano cui la composizione stessa è dedicata. Brano tecnicamente impegnativo e che Marsicano interpreta con evidente gusto, ma dalla struttura non chiarissima e nella sua considerevole durata presenta tratti a un primo ascolto un po’ ripetitivi, specialmente nel ricorso a determinate tecniche: dato il potenziale di uno strumento come il trombone e di un esecutore come Marsicano si poteva forse considerare di munire la composizione di qualche freccia in più.
Molto interessante Le nubi non scoppiano per il peso di Mauro Lanza. L’ensemble richiesto per l’esecuzione si avvale, oltre che dei tre sopracitati, di Sonia Formenti al flauto, Paolo Casiraghi e Chiara Percivati ai clarinetti, Elia Leon Mariani al violino, Paolo Fumagalli alla viola, Matteo Savio alle percussioni e il soprano Livia Rado; a questi si aggiunge un componente d’eccezione, la dripping machine, una grande struttura controllata elettronicamente per lasciar cadere gocce d’acqua su alcuni oggetti (barattoli vuoti, campanacci e piastre elettriche). La presenza stessa della macchina colloca il brano su una sottile linea di confine tra l’esecuzione tradizionale e la performace art e riverbera le proprie conseguenze al di fuori di risultati strettamente musicali. Oltre ad essere una composizione di indiscutibile fascino, si apprezza anche per gli spunti forniti dal trattamento degli oggetti sonori, il principale dei quali è ovviamente il suono delle gocce d’acqua: prima questo particolare oggetto viene presentato come naturale, poi viene imitato dagli strumenti dell’ensemble e quindi presentato come mimesi e infine si trasforma in impulso elettronico, compiendo la metamorfosi in oggetto artificiale.
Discutibile la scrittura della parte del soprano, che non consente a Livia Rado di brillare come di consueto o di poter udire distintamente l’interessante testo tolto dal Libro di Giobbe, ma il pezzo è talmente ricco di suggestioni che potremmo anche passarci sopra. Esecuzione davvero impegnativa (specialmente per il percussionista, letteralmente assediato dagli strumenti) affrontata con carisma dall’mdi ensemble, che regala al pubblico un eccellente interpretazione di un brano che da solo vale l’intera serata.