L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

« Die Welt, so groß, so wunderbar… »

di Suzanne Daumann

L'interpretazione del capolavoro di Haydn, in una trascrizione d'epoca per organico ridotto con soli strumenti a fiato, è un autentico inno alla gioia.

RENNES, 14 ottobre 2014 - I nomi di Gildas Pungier e del suo ensemble vocale Mélisme(s) sono ormai da anni sinonimo di eccellenza nella vita musicale di Rennes. Questa produzione dell'oratorio di Joseph Haydn, Die Schöpfung lo conferma una volta di più. Data in una versione per strumenti a fiato, splende di tutta la luce gioiosa della Creazione.

Questo tipo di trascrizioni erano assai in voga ai tempi di Haydn, e si comprende rapidamente il perché. La simplificazione orchestrale permette una chiarissima espressione delle linee melodiche e dell'intensità ritmica. Nella trascrizione di Georg Druschetzy, contemporaneo di Haydn, e con Gildas Pungier a dirigere l'eccellente gruppo A Venti di strumenti d'epoca con intensità e cura estrema dei dettagli non c'è tempo di rammaricarsi dell'assenza degli archi. Il coro, ridotto di numero, e tre buoni solisti fanno il resto: a partire dal momento in cui per la prima volta la luce risplende, "Und es ward LICHT", la luce è, è la gioia, e segue gioiosamente lo sviluppo della creazione. Si intendono apparire gli astri del cielo, la tera ferma, gli oceani, piante animali (la amestria sonora di Haydn, sempre un istante di felicità) e infine gli umani, Adamo ed Eva. Violaine Le Chenadec, soprano, voce fresca, cristallina senza freddezza, sembra abbandonarsi completamente alla sua musica. Perfettamente intelleggibile nei recitativi e nelle arie, è semplicemente una gioia per l'udito. I suoi colleghi, Matthieu Chapuis, tenore dai bagliori d'ottone nella sua voce duttile, e Ronan Airault, caldo timbro baritonale, sono anche loro ben preparati nella pronuncia tedesca e nel contempo anche dolci nell'emissione. Nei terzetti, queste voci formano uno splendido assieme. Un'ode alla gioia questa Schöpfung, una celebrazione del mondo in cui ci è stato dato di vivere e che oggi è così maltrattato, e una bella serata all’Opéra de Rennes. Grazie, bravi tutti!

 


 

 

 
 
 

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