L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Cenerentola nel cuore

di Ramon Jacques

Il mezzosoprano Serena Malfi, è attualmente una delle interpreti più stimate di Rossini e Mozart. Serena, che ha studiato al Conservatorio e all'Accademia di Santa Cecilia a Roma, ha forgiato in brevissimo tempo una carriera eccezionale che l'ha portata ad esibirsi su palcoscenici importanti come l'Opernhaus di Zurigo, Opéra National de Paris, Theatre des Champs Elysees di Parigi, Teatro Colón di Buenos Aires, Wiener Staatsoper di Vienna, Teatro alla Scala di Milano, Royal Opera House (Covent Garden) di Londra, Bayerische Staatsoper di Monaco, l'Opera di San Francisco e il Metropolitan Opera House di New York, tra gli altri; dove ha collaborato importanti direttorie registi. In occasione del suo debutto operistico a Los Angeles nel ruolo di Angelina nella Cenerentola di Rossini, il suo ruolo più iconico, Serena ha gentilmente accettato di parlare degli inizi e dei momenti salienti della sua carriera.

Quando hai deciso di fare del canto la tua carriera e come hai iniziato?

In realtà non l’ho proprio deciso, è come se fossi salita inconsapevolmente su un carosello che ha iniziato a girare e da lì non sono più voluta scendere. Non avrei mai pensato di poter fare questa carriera e mi ritengo molto fortunata.

A chi non conoscesse la tua voce, cosa le faresti ascoltare?

Probabilmente qualche aria di Mozart. È il compositore che che amo di più e di cui ho interpretato più ruoli.

Partendo già dalla tua formazione, quali sono state le tappe che secondo te sono state più formative dando maggior impulso alla tua crescita artistica.

Sicuramente la decisione di andare a vivere a Roma poi il conservatorio, le masterclass all’accademia Santa Cecilia e le prime audizioni per i teatri.

Quale è stata la svolta fondamentale per l’inizio della tua carriera come mezzosoprano?

La svolta fondamentale è stato l’incontro con un produttore per un film sull’opera di Rossini la Cenerentola. Alla fine non ho fatto io il film ma grazie a lui ho fatto la mia prima audizione per un teatro importante e ho conosciuto un maestro che mi ha aiutata moltissimo e con il quale ho studiato all’inizio della mia carriera.

Quali ruoli / repertorio stai affrontando in questo momento? Ed ora guardiamo al futuro. Dove ti porterà l'evoluzione naturale della tua vocalità? Verso quali nuove parti?

In questo periodo sono ancora legata a Rossini e Mozart ma la mia voce è cambiata molto e sicuramente è tempo di affrontare ruoli per mezzosoprano più lirico, belcanto e opere del repertorio francese. Primo fra tutti il ruolo di Carmen che è stato sempre un sogno nel cassetto. Poi chissà se nel futuro ci sarà anche Verdi.

Tu hai all’attivo numerosi ruoli rossiniani e mozartiani. Cosa rappresenta Rossini e Mozart nella tua carriera?

Rappresentano tutto, li ringrazio costantemente. Mi hanno accompagnata sin dall’inizio e senza di loro non mi troverei dove sono oggi.

La voce di mezzosoprano offre ampie possibilità di interpretazione dell'opera barocca, oltre alla tua esperienza nelle opere di Händel (Alcina, Agrippina, ecc.), il barocco è un repertorio in cui vorresti approfondire?

Adoro il repertorio barocco. Con l’evoluzione della mia voce, al momento, non credo di poter affrontare tutti i ruoli che mi piacerebbero, ma sicuramente c’è ancora spazio per qualcosa.

Come stabilisci un rapporto col pubblico nel buio della sala? Cosa sente un cantante appena apre bocca?

All’inizio sono sempre un po’ tesa ma appena sento che il pubblico inizia a reagire in qualche modo, mi carico, mi tranquillizzo e inizio a divertirmi. Creiamo questa magia e questa energia tutti insieme. Cerco i loro sguardi, racconto loro una storia e spero che questo venga percepito.

Raccontaci dei tuoi rapporti coi direttori d'orchestra e coi registi. Come si possono conciliare posizioni diverse rispetto al canto, la musica e il palcoscenico?

Ognuno ha idee e desideri diversi e immagina un risultato. Ovviamente io cerco di fare tutto quello che mi viene chiesto nei limiti delle mie possibilità. Se c’è qualcosa che proprio non riesco a fare ne parlo con loro per trovare delle soluzioni che non snaturino l’idea né del regista né del direttore ma che comunque possano accontentare tutti. Ho sempre avuto buone esperienze con registi e direttori, sono convinta che parlare ed essere sempre chiari su quello che si vuole raggiungere nel rispetto di tutti sia sempre la migliore cosa da fare.

Se dovessi dire un’opera che ti ha profondamente segnata quale citeresti?

Sicuramente La Cenerentola di Rossini. È la prima opera che ho studiato, una delle prime che ho debuttato, quella che ho cantato di più e che porto nel cuore perché racconta anche tanto della mia vita. Le sono grata, mi ha dato soddisfazioni ma mi ha fatto anche penare tanto. Arriverà il tempo in cui dovrò dirle “Addio, senza rancor.” :-)

Hai un teatro al quale sei particolarmente affezionata?

o bellissimi ricordi di tanti teatri. Il San Carlo di Napoli che è il teatro di casa, l’Opera Garnier di Parigi che è meravigliosa e la prima volta che ho messo piede su quel palcoscenico ho pianto per l’emozione. L’enorme Metropolitan di New York che è stato, fino ad ora, il teatro in cui ho cantato di più e poi il Teatro alla Scala che è il teatro alla Scala! Dovrei citarli un po’ tutti perché ho ricordi e aneddoti bellissimi per ognuno di loro.

Come si vive il continuo cambio di luoghi e di colleghi di lavoro?

Mi piace viaggiare e conoscere nuove persone, sono una persona molto socievole e mi è mancato tutto questo nel periodo del lockdown. L’unico mio problema sono le valigie che sono sempre troppo pesanti :-)

Qual è il tuo ricordo più importanti sul palcoscenico?

Ce ne sono tanti…Diciamo che il più recente è La Cenerentola a Los Angeles. Sono tornata a cantare dopo 20 mesi di assenza e l’emozione è stata indescrivibile. Il teatro mi è mancato tantissimo.

A proposito. Come è andata la recente esperienza di Cenerentola a Los Angeles, contenta?

L’esperienza a Los Angeles è stata fondamentale, un ritorno tanto atteso ma che ha fatto anche emergere l’insicurezza e la paura di tornare a cantare in un teatro dopo tanti mesi di assenza. Alla fine la voglia di tornare a fare quello che più mi piace e che amo ha prevalso su tutto il resto e non potrei essere più felice del risultato.

www.serenamalfi.com


 

 

 
 
 

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