L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Giovanna d'Arco in prima serata

Soggetto donna. Donne e movimento

RaiStoria ore 13:00 

Marisa della Magliana (1976) di Maricla Boggio, il primo "telefilm femminista" della Rai: il ritratto di una donna coraggiosa e lavoratrice, ragazza-madre che prende coscienza di se' nella lotta quotidiana per la conquista dei diritti.

Passato e presente

Rai3 ore 13:15 e RaiStoria ore 20:30

Tondi, il Gesuita spia del PCI
Sacerdote, gesuita, anticomunista, ma anche anticlericale, spia per Pci, marito amorevole e professore di filosofia a Berlino Est. Alighiero Tondi è stato tutte queste cose. Un uomo dalle molte vite, che ha incarnato le passioni politiche e religiose che hanno scosso l’Italia del secondo dopoguerra, e di cui parlano il professor Alberto Melloni e Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda giovedì 18 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nato in una famiglia socialista e atea tanto da non essere battezzato, Tondi diventa sacerdote contro il volere della famiglia ed entra nella compagnia di Gesù. Nel secondo dopoguerra comunisti e cattolici si misurano a tutto campo, senza esclusione di colpi. Tondi è professore all’Università Gregoriana e i gesuiti gli affidano un ruolo di collegamento con il mondo della politica. Ha fama di essere un deciso anticomunista, ma è solo una facciata. In realtà lavora in segreto proprio per il Pci. Quando nel 1952 abbandona clamorosamente il sacerdozio annunciando di voler prendere la tessera del Pci, il suo caso scuote il Vaticano e l’intera Chiesa Italiana. E’ l’inizio di un’incredibile vicenda che porterà Tondi a sposare Carmen Zanti, una militante comunista, e a trasferirsi con lei nella Germania dell’Est, per poi tornare, dopo la morte della moglie - altrettanto clamorosamente - al sacerdozio.

Passato e presente

RaiStoria ore 14:20

Negli ultimi due decenni del XIX secolo una spaventosa ondata di attentati scuote l’Europa. A compierli sono per la maggior parte gli anarchici italiani. Paolo Mieli e la professoressa Elena Papadia analizzano il terrorismo anarchico italiano a “Passato e Presente”, in onda su Rai Storia. Nel giugno 1894 Sante Caserio uccide con una pugnalata il Presidente della Repubblica francese Sadi Carnot. Nell’estate 1897 Michele Angiolillo spara tre colpi di rivoltella al presidente del Consiglio spagnolo Antonio Cánovas del Castillo. Ma la morte che più di tutte colpisce l’opinione pubblica internazionale è quella dell’imperatrice d’Austria Elisabetta di Wittelsbach, detta Sissi, il 10 settembre 1898. A ucciderla, a Ginevra, con una lima usata a mo’ di pugnale, è ancora un anarchico italiano: Luigi Lucheni. Passano meno di due anni ed è la volta del re d’Italia Umberto I di Savoia. Già scampato a due attentati, il 29 luglio 1900 viene assalito da Gaetano Bresci, che esplode contro di lui quattro colpi di rivoltella. Il regicidio chiude l’epoca del terrorismo, che, sotto la bandiera nera dell’anarchia, ha insanguinato l’Europa.

14-18 Grande Guerra 100 anni dopo

RaiStoria ore 15:00

Non ancora: l'Italia dalla neutralità all'intervento Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale l'Italia rimane neutrale, anche se l'opinione pubblica si divide fin da subito tra coloro che ritengono la scelta del governo corretta e coloro che, invece, vorrebbero un intervento immediato nel conflitto, magari a fronte di una restituzione, da parte dell'Austria, di Trento e Trieste. Dopo la battaglia della Marna, la situazione precipita e lo spirito nazionalista si rafforza chiedendo a gran voce il passaggio dalla neutralità all'intervento. Radicali, repubblicani, una parte del movimento operaio e i nazionalisti fanno fronte comune, appoggiati da quasi tutti gli intellettuali, chiedendo l'intervento immediato nel conflitto. Il 26 aprile 1915 a Londra viene firmato un patto segreto secondo cui il governo italiano si impegna a mobilitare gli eserciti entro un mese: l'Italia entra in guerra a fianco dell'Intesa.

a.C.d.C

RaiStoria ore 15:50

Nel nome di Atene-Vincere a Maratona Ep.1Nel V secolo a.C., durante le guerre greco-persiane, l'impero Persiano vuole soggiogare le citta'-stato greche.La supremazia delle forze persiane si scontra con la tenacia e il coraggio della piccola Atene.

Inferno nei mari

RaiStoria ore 16:v0

Sfida a Rommell Nella Seconda guerra mondiale, sia l'Asse che gli Alleati impiegano una spietata guerra sottomarina per mettere in ginocchio i loro nemici: prendono di mira le rotte commerciali, per distruggere le forniture alimentari e militari. Durante la Guerra Fredda, il controllo è più sottile a causa della reale minaccia nucleare: monitorare ciò che sta facendo l'altra parte è fondamentale e Stati Uniti e Unione Sovietica usano l' "invisibilità" dei sottomarini per spiare e riportare informazioni o per condurre missioni segrete, nel tentativo di cambiare l'equilibrio di potere globale.

#maestri

RaiStoria ore 17:40

Oggi a #maestri il ripasso sarà sulle materie incentrate sull'informatica, sulla rete e sulle nuove tecnologie. Si parlerà di modelli informatici che potrebbero prevedere le pandemie, di Intelligenza Artificiale, dei nuovi maghi della rete, della lingua Italiana di fronte alle nuove tecnologie e, infine, della scuola digitale con le lezioni e le conversazioni di Paola Velardi, Marco Mezzalama, Lina Bolzoni, Giuseppe Antonelli e Stefano Moriggi.

E' l'Italia, bellezza!

RaiStoria ore 18:20

Venezia, una città incantata capace di affascinare i visitatori di ogni epoca. Riparte dalla Serenissima “È l’Italia, bellezza!”, il programma di Rai Cultura condotto da Francesca Fialdini, in onda lunedì 29 giugno, alle 21.10 su Rai Storia (canale 54). Una città simbolo della cultura europea che nel secolo dell’Illuminismo, pur senza più possedere il potere commerciale e militare del passato, raggiunse il suo apice di capitale dell’eleganza, del piacere e della mondanità internazionale. Ma è nell’Ottocento, sotto la spinta rinnovatrice di Napoleone, che la città lagunare si avvia a cambiare pelle per entrare nell’epoca della modernità. Il Complesso di Santa Maria della Carità viene totalmente ridisegnato, stravolgendo l’originaria struttura palladiana del convento e interrando i canali circostanti, per fondare una cittadella dedicata alla bellezza: l’Accademia Reale di belle arti di Venezia con la Galleria dell’Accademia, mirabolante scrigno che conserva i tesori dell’arte veneta, dal Tintoretto a Tiziano, dal Giorgione al Canaletto, dal Carpaccio al Veronese. Il viaggio di Francesca si sposta poi in Emilia-Romagna, al cospetto di un autentico capolavoro dell’architettura medievale. Il Duomo di Modena è uno dei maggiori monumenti dell’arte romanica, riconosciuto nel 1997 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco, assieme alla torre Ghirlandina e all’adiacente Piazza Grande. La chiesa madre dedicata a Santa Maria Assunta venne fondata quasi mille anni fa, nel 1099, nel sito del sepolcro di San Geminiano, patrono della città, a testimonianza dei valori religiosi e culturali della nuova comunità nascente. Una perfetta sintesi fra la cultura antica e la nuova arte lombarda, capace di far diventare la cattedrale modenese un modello di stile per tanti altri edifici della civiltà romanica. Perché Modena, già allora, era una città di grandi artigiani, artisti e maestranze capaci di dare vita a opere di eterno splendore. È ancora un luogo del sacro e del silenzio ad accogliere, nelle Marche, il viaggio di Francesca tra le bellezze d’Italia: l'Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, in provincia di Macerata. Ancora oggi è considerato il più importante edificio monastico della regione, caratterizzato da uno stile che documenta la transizione dal romanico al gotico e rispecchia in pieno la laboriosità dell’ordine cistercense. Un fervore, quello benedettino, capace non solo di erigere opere architettoniche esemplari, ma anche di modificare la natura e il paesaggio. Seguendo la regola di San Benedetto dell’ora et labora, i monaci che dal 1142 abitarono nell’abbazia hanno saputo intervenire profondamente anche sul territorio circostante, modellando con il proprio lavoro il dolce paesaggio che ancora oggi accoglie il viaggiatore che attraversa le Marche.

La TV di Liliana Cavani. Un romanzo di formazione

ore 19:00

Di Massimo Bernardini, Alessandra Bisegna, Sara Chiaretti e Giovanni De Luna. Con la collaborazione di Serena Valeri. Regia Massimo Latini. Con Massimo Bernardini. Produttore Esecutivo Germana Mudano' - Liliana Cavani, prima di diventare una regista affermata in Italia e nel mondo, è stata una giovane e brillante documentarista nella RAI di Ettore Bernabei. Nel corso di una lunga intervista, Massimo Bernardini ripercorre con lei le tappe di questo viaggio, riproponendo allo spettatore la sua produzione televisiva: i primissimi lavori del 1961, la storia del Terzo Reich e dello stalinismo, le inchieste sulla casa in Italia negli anni del boom economico, la memoria della Resistenza e della Francia collaborazionista. Il ciclo si conclude con il Francesco del 1966, che doveva essere un documentario e sarà invece il suo primo film. In questa puntata:Fare i conti con la memoria. La donna nella Resistenza

a.C.d.C.

RaiStoria ore 21:10

Giovanna d'Arco.Una delle donne che protagoniste della Storia, circondata da un’aura leggendaria: Giovanna d’Arco. Un personaggio raccontato dal professor Alessandro Barbero in “a.C.d.C”, in onda giovedì 18 febbraio alle 21.10 su Rai Storia. Giovanna d’Arco, la “pulzella d’Orleans”, è uno dei personaggi femminili più affascinanti del passato, venerata come santa dalla Chiesa cattolica, ed eroina nazionale francese durante la guerra dei Cent’anni combattuta contro gli inglesi che la catturarono e mandarono al rogo.

a.C.d.C.

RaiStoria ore 22:10

Un viaggio in Normandia alla scoperta di Chateau Gaillard. Lo racconta l’appuntamento con “a.C.d.C.”, in onda giovedì 18 febbraio alle 22.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. Voluta per fermare l’avanzata del re di Francia Filippo Augusto in Normandia e proteggere il suo ducato, nel 1196 Riccardo Cuor di Leone Re d’Inghilterra fa costruire sulle rive della Senna questa fortezza strategica, esempio di architettura militare medievale molto avanzata per il tempo e ritenuta inespugnabile. Con la morte del Re d’Inghilterra, l’erede al trono Giovanni Senzaterra, affida il comando del castello a Roger de Lacy. Spetterà a quest’ultimo cercare di resistere all’assedio delle truppe francesi.

Storia delle nostre città. Agrigento

RaiStoria ore 23:10

Vallate, colline, imponenti monumenti e templi antichi, quasi tutti risalenti al periodo in cui la Grecia e il Sud Italia erano il centro del mondo. E’ il gioiello della Magna Grecia, Agrigento, protagonista di “Storia delle nostre città”, in onda lunedì 15 febbraio alle 21.10 su Rai Storia. Agrigento è la città dell'eterna bellezza e di un fascino millenario immutato nel tempo. Questa è infatti la terra che accoglie da 2.500 anni la superba magia della Valle dei Templi, uno dei siti archeologici più famosi e più belli di tutto il pianeta, inserito nella lista dell’Unesco dal 1997. Gli imponenti templi dorici, le agorà, le necropoli pagane e cristiane e la fitta rete di acquedotti sotterranei, costituiscono la ricchezza di un sito che si estende su circa 1300 ettari e che racconta una storia millenaria iniziata nel VI sec. a.C. con la fondazione dell’antica colonia greca di Akragas. La città raggiunse il massimo splendore nel V secolo a.C., quando diventò una delle città più grandi e potenti del Mediterraneo, prima del declino avviato del conflitto con Cartagine. Nel corso delle guerre puniche venne conquistata dai Romani, che latinizzarono il nome in Agrigentum. Successivamente cadde sotto il dominio arabo e nel 1089 fu conquistata dai Normanni, che la ribattezzarono Girgenti, nome che mantenne sino al 1927 assunse il nome attuale. Il centro storico di Agrigento, individuabile sulla sommità occidentale della collina dell'antica Girgenti, risale all'età medioevale e conserva ancora oggi chiese, monasteri, conventi e palazzi nobiliari di pregevole fattura. Nel centro storico sono custodite significative testimonianze dell'arte arabo-normanna, tra cui in particolare la cattedrale di San Gerlando, il Palazzo Steri sede del seminario, il palazzo vescovile, la Basilica di Santa Maria dei Greci ed il complesso monumentale di Santo Spirito e le porte della cinta muraria.


 

 

 
 
 

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