L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Gli Etruschi e i Re di Roma

Rai3 e Rai Storia, #maestri dal 26 al 30 aprile

Viaggio in Italia. La Toscana e i toscani

Immagini d’altri tempi, per raccontare il fascino di un territorio che – da Firenze a Livorno, da Pisa ad Arezzo, passando per la Val d’Orcia e la Versilia - concentra arte, cultura, storia e paesaggi riconosciuti come patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Fino al 5 maggio è la Toscana la meta di “Viaggio in Italia”, il programma di Rai Cultura in onda da lunedì 19 aprile alle 12.00 su Rai Storia.

Martedì 27 aprile, un mezzo singolare, la bicicletta, per muoversi in Toscana, che dal mare si inerpica fin sulle Alpi Apuane. Incontriamo Gino Bartali.

Passato e presente. La cultura italiana e l'America

Negli anni ’30 del ‘900, malgrado il fascismo faccia di tutto per ostacolare la circolazione di opere letterarie che non corrispondono ai modelli indicati dal regime, in Italia si diffondono i libri di molti autori statunitensi. La cultura italiana e l’America sono al centro di “Passato e presente”, con Paolo Mieli e il professor Lucio Villari, in onda martedì 27 aprile alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. La febbrile opera di traduzione di letterati come Elio Vittorini e Cesare Pavese trova terreno fertile tra i lettori italiani, che rimangono affascinati dal desiderio di libertà e dall’ anticonformismo che promana da queste pagine. Nasce in questi anni il “mito americano”, che si consoliderà nel dopoguerra, quando saranno gli autori della beat generation, portati in Italia da Fernanda Pivano, a influenzare i lettori e gli scrittori italiani.

Passato e Presente. Rasna, il nome degli Etruschi

I Greci li chiamavano Tyrrenoi o Tyrsenoi, i Latini li chiamavano Tusci o Etrusci, loro si definivano Rasna. Dagli insediamenti più antichi nella valle dell’Arno e in quella del fiume Tevere, il popolo etrusco si è spinto fino ai territori della pianura Padana, e, a sud, fino al Vesuvio, dominando lo scenario politico ed economico della penisola italica fino all’avvento di Roma. A “Passato e Presente”, in onda martedì 27 aprile alle 14:20 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Franco Cardini. Le necropoli scavate nell’alto Lazio e nell’Etruria marittima hanno restituito camere tombali riccamente affrescate, come quella dei Leopardi o quella degli Aùguri di Tarquinia. Affreschi carichi di vitalità, che rompono il silenzio della morte: banchetti di lusso, musici, danzatori, animali esotici, simbolo di prestigio e vitalità. Carico di vita è anche il Sarcofago degli sposi, del VI secolo a. C., nel quale la coppia è ritratta in un momento di tenera intimità. Così come gli Etruschi sono stati influenzati dai contatti con la cultura greca, i Romani hanno acquisito molti elementi della civiltà etrusca. Gli ultimi tre re di Roma - Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo - erano etruschi. La dominazione etrusca ha cambiato il volto di Roma, preparandola a diventare la città protagonista dei secoli a venire.

La bussola e la clessidra. La battaglia di Azincourt

Intorno alle 4 del pomeriggio del 25 ottobre 1415, quando la battaglia di Azincourt terminò, migliaia di cavalieri francesi giacevano sul campo di battaglia. Ironia della sorte, nonostante la loro schiacciante superiorità numerica, i francesi furono sconfitti in poche ore dal nemico inglese e dai loro famosi arcieri. Un episodio determinante della Guerra dei Cent’Anni ricostruito dal professor Alessandro Barbero che presenta "La battaglia di Azincourt. Un venerdì all’inferno" in onda in prima visione martedì 27 aprile alle 21.10 su Rai Storia per la serie “La bussola e la clessidra”. Al centro del documentario, il formidabile intrigo politico che portò in scena le due più potenti monarchie europee dell'inizio del XV secolo e le storie dei grandi cavalieri e di altre personalità che combatterono quel giorno sia sotto lo stendardo di San Giorgio che sotto quello del Fleur de Lys.

La guerra segreta. L'ascesa di Tito

Il 17 settembre 1943 dodici commando inglesi si imbarcano su bombardiere Halifax, in una base isolata vicino al Cairo. La loro missione è top secret. Gli ordini arrivano da Winston Churchill in persona: dovranno atterrare dietro le linee nemiche nella Jugoslavia occupata dai tedeschi e stringere un accordo con la resistenza comunista guidata da Joseph Tito. L’uomo che guida la missione è scelto appositamente da Churchill. È un soldato, un politico e un aristocratico: Fitzroy Maclean. Churchill e Maclean corrono un grande rischio: alleandosi con Tito potrebbero svegliare un mostro che renderebbe la Jugoslavia uno Stato totalitario. L’alternativa però è ben peggiore. L’ascesa di Tito è al centro dell’ultimo appuntamento con “La guerra segreta”, in onda martedì 27 aprile alle 22.10 su Rai Storia. E’ la storia di una riuscita scommessa di guerra, di come un aristocratico conservatore scozzese diventi amico di uno spietato comunista formando la più improbabile delle coalizioni. Fomentando la resistenza aiutando a vincere la guerra nei Balcani e a modellare l’Europa del dopoguerra. Joseph Tito guiderà una Jugoslavia stabile e indipendente per oltre trent’anni. Fitzroy Maclean verrà ammirato come uno dei personaggi chiave della guerra segreta.


 

 

 
 
 

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