L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Ricordando Moravia

DOMENICA 26/09/2021

Italiani: Alberto Moravia

Scrittore e intellettuale impegnato, Alberto Moravia è stato tra i più autorevoli testimoni degli eventi politici e sociali che hanno caratterizzato la nostra storia, e non solo, nel secolo scorso. A 31 anni dalla morte, Moravia è ricordato dal documentario di Pino Galeotti per la serie "Italiani", in onda domenica 26 settembre alle 16 su Rai Storia . Dall'avvento del fascismo, nei primi anni '20, fino alla creazione del Parlamento europeo, dove lo scrittore romano si è impegnato personalmente per sostenere le ragioni del disarmo e della pace, Moravia è stato un attento osservatore delle traversie del suo tempo. Tra i viaggi che maggiormente l'hanno segnato, la visita in Unione Sovietica subito dopo la destalinizzazione, l'incontro in Cina con i giovani maoisti all'epoca della rivoluzione culturale e la scoperta del continente africano che descrive raccontando i mutamenti in atto in molte aree di quell'universo primitivo. "La bomba atomica - sosteneva - non è stato un incidente di percorso della nostra civiltà. In realtà ne è parte integrante. È giunto il momento che gli uomini prendano coscienza di quanto i conflitti possano essere inutili e distruttivi e della necessità di bandire la guerra dalle attività del genere umano. È necessario, per la salvaguardia della vita, creare il tabù della guerra. Come da sempre esistono altri tabù, che ci difendono dal caos e dall'autodistruzione, si potrebbe instaurare tra gli uomini questa nuova convenzione sociale". Partecipano alla trasmissione la scrittrice Dacia Maraini, per lungo tempo compagna di Moravia, lo storico Lucio Villari, lo scrittore Lorenzo Pavolini e il critico cinematografico Adriano Aprà che - insieme a Gianna Cimino, nipote dello stesso Moravia, e a Nour Meiehi della Fondazione dedicata allo scrittore romano - ci restituiscono un Moravia impegnato in senso sociale, civile e culturale, ma svincolato da ogni militanza politica.

Passato e Presente: Pastrone e l’alba del cinema

A cavallo tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 in Italia si assiste alla nascita e all’affermazione dell’industria cinematografica. Tra i pionieri del settore c’è Giovanni Pastrone, un personaggio eclettico e precursore dei tempi: artista, contabile, produttore, inventore, poi addirittura medico. Pastrone, oltre a essere stato regista e autore occulto di “Cabiria”, kolossal prodotto in Italia nel 1914 e intestato a Gabriele D’Annunzio per motivi “promozionali”, può essere considerato il fautore di una nobilitazione del cinema, da strumento di intrattenimento per le masse a nuova forma d’arte. In questo appuntamento con “Passato e Presente”, in onda domenica 26 settembre alle 20.30 su Rai Storia, il professor Luciano Curreri ripercorre, insieme a Paolo Mieli, le gesta di Pastrone agli albori del cinema italiano. Torino, che negli stessi anni vede sorgere colossi dell’industria nazionale come la Fiat, è la culla dei progetti di Pastrone, che con Cabiria riesce a racchiudere arte e tecnologia in un unico contenitore, il cinema appunto, capace per questo di assumere i tratti dell’opera d’arte “totale” e più completa. Il successo internazionale del film non avrà però ricadute durature: nonostante la realizzazione di altre pregevoli pellicole nel periodo della Prima guerra mondiale, il cinema di Pastrone sarà pesantemente ridimensionato dalla crisi post bellica che investirà l’Italia e il mondo intero. Uscito di scena il padre di Cabiria, bisognerà attendere molti anni e l’attenzione del fascismo verso i mezzi di propaganda, per tornare ad assistere a investimenti significativi nel settore cinematografico.

Binario Cinema: Il labirinto del silenzio

Germania, 1958. Nel pieno del boom economico, con la Seconda Guerra Mondiale ormai alle spalle, Johann Radmann, un giovane Pubblico Ministero, si imbatte per caso in alcune prove e documenti utili per portare a processo diversi militari che prestarono servizio nelle SS ad Auschwitz. In un clima di cospirazione, e di volontà di occultare gli orrori del passato da parte di alcune istituzioni tedesche, il giovane procuratore non si darà per vinto, e con coraggio inizierà la sua battaglia nel labirinto del silenzio, per assicurare finalmente i responsabili dei crimini di guerra alla giustizia. Di Giulio Ricciarelli. Con Alexander Fehling, André Szymanski, Friederike Becht, Gert Voss, basato su fatti reali, “Il labirinto del silenzio” andrà in onda domenica 26 settembre alle 21.10 su Rai Storia.

LUNEDI’ 27/09/2021

Passato e Presente: Le 4 giornate di Napoli

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 i nazisti occupano Napoli imponendo un regime di durissima repressione. Il nuovo comandante, il colonnello Walter Scholl, impone lo stato d’assedio, e ordina a tutti i cittadini la consegna delle armi. Fa anche sgomberare l’intera fascia costiera, lasciando senza casa 200.000 abitanti, in una città già provata da anni di guerra e di bombardamenti aerei da parte degli alleati. Una storia ripercorsa dalla professoressa Isabella Insolvibile, ospite di Paolo Mieli nell’appuntamento con “Passato e presente”, programma di Rai Cultura in onda lunedì 27 settembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Il provvedimento più duro è l’obbligo, per tutti gli uomini abili, di presentarsi per il lavoro obbligatorio. Questo avrebbe significato diventare schiavi dei tedeschi e rischiare la deportazione in Germania. Tutta la città cerca di nascondere i suoi uomini, e quando scattano i rastrellamenti da parte tedesca la popolazione insorge. Dal 28 settembre al 1° ottobre la battaglia delle Quattro giornate trasforma Napoli in un teatro di guerra. Combattono per le strade uomini, donne anche molti ragazzi. Si uniscono ai civili anche diversi militari, che dopo lo sbandamento successivo all’armistizio hanno deciso di lottare contro gli occupanti. Alla fine i napoletani riescono a mettere in fuga i tedeschi, che abbandonano il capoluogo campano dirigendosi verso nord e Napoli diventa la prima città in Europa a essersi liberata da sola dall’occupazione nazista .

Storia delle nostre città: Padova

Padova, una città la cui origine si perde nella notte dei tempi. La leggenda narra infatti che un esule di Troia, Antenore, risalì le coste dell’Adriatico e dopo essersi addentrato nella foce del Brenta, trovò un luogo fertile e protetto dove fondò la città. È da qui che parte il viaggio di “Storia delle nostre città”, in onda da lunedì 27 settembre alle ore 21.10 su Rai Storia. Ma Padova ha lasciato un segno del suo passaggio in tutte le epoche, dai romani a Sant'Antonio, passando per Giotto e Galileo Galilei: arte, religione e scienza. Se ne ritrova traccia nei suoi meravigliosi monumenti dalla Basilica di Sant’Antonio alla cappella degli Scrovegni. E poi tutto intorno ville, giardini storici e terme. Insomma, una storia e una bellezza millenaria che aspetta solo di essere raccontata.

I Siti Italiani del patrimonio mondiale Unesco: Le ville dell’ozio

Da Villa Adriana e V illa d’Este a Tivoli a Villa di Oplontis a Torre Annunziata; dalle ville e giardini Medicei alle residenze sabaude. Rai Cultura propone un viaggio tra le residenze extraurbane del potere, dall’età romana fino al XIX secolo, patrimonio dell’umanità, nel documentario in onda lunedì 27 settembre alle 22.10 su Rai Storia. Tra i siti Unesco italiani è rappresentata una straordinaria serie di resti archeologici, complessi monumentali ed edifici storici fatti costruire in ogni epoca dalle élites al potere: imperatori romani, prìncipi rinascimentali, sovrani settecenteschi. Sono le abitazioni costruite fuori dai centri urbani e dedicate ai cosiddetti “ozii”, alle arti, alla letteratura, al relax. Edifici che, proprio perché ispirati da una maggiore libertà creatrice dei committenti, hanno spesso raggiunto forme architettoniche e artistiche più alte e innovative, vere e proprie espressioni di un’epoca.

MARTEDI’ 28/09/2021

Passato e Presente: La via della seta e delle idee

Non una strada, ma una rete di collegamenti per terra e per mare, che, percorsi per secoli dagli eserciti in marcia e dalle carovane di mercanti, hanno collegato Oriente e Occidente sin dall’antichità, permettendo la circolazione di prodotti, idee, invenzioni. A “Passato e presente”, il programma di Rai Cultura, in onda martedì 28 settembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia Paolo Mieli ripercorre le tappe della reciproca conoscenza tra l’Europa e la Cina insieme alla professoressa Tiziana Lippiello, sinologa, Rettrice dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Questo è, in realtà, la via della Seta: un ponte culturale tra popoli e civiltà diverse, che ha permesso nei secoli il diffondersi del pensiero da un estremo all’altro del mondo. A partire da Zhang Qian, l’ambasciatore cinese che viaggia verso Occidente all’epoca della prima dinastia imperiale cinese, al monaco cinese Xuanzang, che arriva fino in India e traduce i testi buddhisti che verranno diffusi in tutta l’Asia, fino ai viaggi dei nostri Marco Polo e Matteo Ricci.

Torna “Il Segno delle Donne” su Rai Storia: Elena Stancanelli “intervista” sette donne straordinarie della storia italiana

Sette donne italiane del Novecento italiano che hanno lasciato un segno profondo nella storia culturale e sociale del nostro Paese: Liala, Alida Valli, Fernanda Gattinoni, le sorelle Angela e Luciana Giussani, Colette Rosselli e Carina Massone Negrone. Caratteri e personalità fuori dal comune che rivivono nella seconda edizione di “Il Segno delle Donne”, una coproduzione originale Anele - Rai Storia, che Rai Cultura propone da martedì 28 settembre alle 21.10 su Rai Storia. Una docu-fiction in 6 episodi che fa riemergere i tratti delle sette protagoniste attraverso i “faccia a faccia” tra la scrittrice Elena Stancanelli – nuova conduttrice del programma - e le sette protagoniste femminili, interpretate da altrettante attrici. In particolare, Giuliana De Sio veste i panni di Liala, una delle più celebri scrittrici di romanzi rosa del XX secolo, autrice di oltre 80 libri che solo in Italia hanno venduto oltre 10 milioni di copie. Margareth Madè è la grande attrice Alida Valli che nella sua straordinaria carriera, apprezzata anche a livello internazionale, ha lavorato con registi come Luchino Visconti, Bernardo Bertolucci, Mario Soldati, Aldred Hitchcock e Carol Reed. Elisabetta De Palo impersona la stilista Fernanda Gattinoni che con grande determinazione, da sola, costruì un impero della moda, collaborando con alcuni dei più grandi registi e vestendo le dive del cinema internazionale, da Audrey Hepburn ad Anna Magnani, da Ava Gardner a Ingrid Bergman. Valentina Carnelutti e Olivia Magnani sono le sorelle Angela e Luciana Giussani, fumettiste ed editrici rivoluzionarie, creatrici del personaggio di Diabolik, primo eroe negativo della storia del fumetto. Sandra Ceccarelli dà il volto alla scrittrice, illustratrice e pittrice Colette Rosselli, nota anche con lo pseudonimo di Donna Letizia, con il quale ha firmato per oltre trent’anni la seguitissima rubrica di bon ton “La Posta del cuore”, accompagnando gli italiani nei cambiamenti socio-culturali del Paese dal dopoguerra agli anni ’80. Infine, Lorenza Indovina è l’aviatrice Carina Massone Negrone, una delle prime “eroine dei cieli” e prima pilota italiana a conseguire, nel 1933, il brevetto da pilota rilasciato dalla RUNA, la Reale Unione Nazionale Aeronautica.

Un racconto di storie esemplari che unisce la narrazione fiction a un’attenta indagine documentaristica: le interviste, infatti, sono realizzate mettendo in scena parole realmente usate dalle protagoniste, accuratamente selezionate e storicamente verificate, grazie all’uso di fonti dirette come lettere, diari, colloqui con giornalisti e discorsi pubblici, portati alla luce dagli autori con la consulenza della storica Silvia Salvatici. Ad arricchire il racconto, immagini inedite, filmati di repertorio e testimonianze illustri tra cui Felice Laudadio, Guillermo Mariotto, Franco Carraro, il Presidente della Maison Gattinoni Stefano Dominella, la storica della moda Sofia Gnoli, l’editore Mario Gomboli, i fumettisti Alfredo Castelli e Davide Barzi, il Generale dell’Aeronautica Militare Basilio Di Martino , oltre a tanti familiari delle sette protagoniste come il nipote di Alida Valli Pierpaolo De Mejo e le nipoti di Carina Massone Negrone, Jos e Madalena.

“ Il Segno delle Donne” è una co-produzione Anele e Rai Storia, realizzata da Anele. Prodotta da Gloria Giorgianni. Coordinamento editoriale Rai Alfonso Notari. Delegato di produzione Rai Serena Valeri. Soggetto di Gloria Giorgianni, Massimo Favia e Andrea Martelli. Sceneggiature di Giorgia Colli (Fernanda Gattinoni, Colette Rosselli), Flaminia Padua (Angela e Luciana Giussani, Carina Massone Negrone), Federica Tuzi (Liala, Alida Valli), con la consulenza storica di Silvia Salvatici. Regia di Marco Spagnoli, Gisella Gobbi, Mario Vitale.

La protagonista del primo appuntamento è Alida Valli. "Fidanzata d'Italia" negli anni Trenta, Alida Valli è diventata poi una diva di Hollywood, la musa di Visconti, uno dei volti del cinema francese, grande interprete di teatro d'avanguardia. Ma chi era Alida Valli? Accusata di essere una spia nazista, parte in causa dello scandalo Montesi, attrice capace di recitare nei grandi capolavori di Antonioni e Bertolucci come negli horror di Dario Argento, Alida Valli era innanzitutto una guerriera e ricordare la sua vita significa ripercorrere un secolo di cinema e di storia italiana dal punto di vista di una donna che ha sempre tenuto salde le redini del suo destino.

SeDici Storie: Giovanni Borghi e Giovanni Michelucci

L’imprenditore Giovanni Borghi e l’architetto Giovanni Michelucci: due grandi nomi protagonisti di “SeDici Storie”, la serie di Rai Cultura in onda martedì 28 settembre alle 22.10 su Rai Storia.

Giovanni Borghi nasce a Milano nel 1910. Comincia a lavorare da ragazzo nell'azienda fondata dal padre Guido, costituitasi, nel 1943, in una società per azioni con sede a Comerio. Nel dopoguerra Borghi assume la direzione della società che, trasformatasi in Società Industrie Refrigeranti Ignis, diventa agli inizî degli anni Cinquanta la più importante in Italia, e tra le maggiori di Europa, per la produzione di elettrodomestici, soprattutto frigoriferi. Dopo aver ulteriormente ampliato la gamma della produzione, cede nel 1972 la Ignis alla Philips. Nominato Cavaliere del lavoro nel 1961, muore a Comerio nel 1975. Tra gli intervistati, il figlio Guido Borghi ed Emanuela Scarpellini, professore ordinario di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Studi storici dell'Università degli Studi di Milano.

Giovanni Michelucci è un architetto italiano. Nasce a Pistoia 1891. Dopo alcune notevoli costruzioni di ville (villa Valiani a Roma, 1930; partecipazione al concorso del "Giardino italiano"), affronta i problemi di un'architettura rispondente a esigenze sociali più vaste fino a vincere con A. Susini ed E. Fuselli il concorso per il piano regolatore di Pistoia. Tra le opere degli anni successivi: la Borsa merci di Pistoia (1950); la Cassa di Risparmio a Firenze (1957); la chiesa di Larderello (1959); la chiesa di S. Giovanni Battista (Autostrada del Sole, vicino a Firenze, 1964), nella quale è evidente l'abbandono dei principî razionalistici che avevano retto le sue prime creazioni. Michelucci ha insegnato nelle università di Firenze e Bologna e dal 1983 ha dato vita insieme a Guido De Masi (1942-1993) alla Fondazione Michelucci, centro di elaborazione sistematica delle correnti urbanistiche moderne. Tra le onorificenze ricevute, quella di 1966 Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, di Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell'arte nel 1972, di Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 1986. Tra gli intervistati, Andrea Aleardi, architetto, direttore Fondazione Giovanni Michelucci, Aldo Frangioni, ex sindaco di Fiesole, Claudia Conforti, storica dell’architettura Università di Tor Vergata.

MERCOLEDI’ 29/09/2021

Passato e Presente: La guerra di Libia

I primi di ottobre 1912, il bombardamento del porto di Tripoli da parte di incrociatori e corazzate della Regia Marina segna l’inizio dell’invasione italiana della Libia. Un conflitto ripercorso dal professor Luigi Goglia e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda mercoledì 29 settembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. L’operazione si inserisce nella guerra italo-turca, che l’Italia combatte dal 1911 contro l’Impero ottomano. La guerra si conclude a favore degli italiani, con il trattato di pace di Losanna del 12 ottobre. Ma la resistenza dei libici contro gli occupanti continua. Per avere il controllo completo della regione, gli italiani impiegheranno vent’anni, combattendo fino al 1931 un conflitto irregolare, fatto di operazioni di guerra e di guerriglia, che non risparmiano feroci atrocità contro i civili della Tripolitana e della Cirenaica. Dopo una colonizzazione avviata e mai del tutto decollata, la pagina degli italiani in Libia si chiude nel gennaio 1943, con l’ingresso delle truppe britanniche vittoriose a Tripoli.

I ragazzi del ‘36. Nove americani in barca alle Olimpiadi del Führer” 

Uno straordinario racconto dell’eccezionale impresa sportiva compiuta dalla squadra americana di “8 con” alle Olimpiadi di Berlino del 1936 arricchito dalla viva voce di Daniel James Brown, l’autore del libro “The Boys in the Boat”. al centro del documentario “I ragazzi del ‘36. Nove americani in barca alle Olimpiadi del Führer”, in onda in prima visione mercoledì 29 settembre alle 21.10 su Rai Storia.

I nove protagonisti della storia sono ragazzi della West Coast appassionati di canottaggio, nati in famiglie di umili origini (taglialegna, pescatori, operai e agricoltori) che inseguono con ostinazione il loro sogno e la loro passione, in un contesto ancora segnato dalle conseguenze della Grande Depressione.

Gara dopo gara, difficoltà dopo difficoltà, il gruppo diventa sempre più coeso e affiatato fino a ottenere la partecipazione alle Olimpiadi del ’36, quelle che volevano celebrare la grandezza del Terzo Reich nei confronti del mondo intero. La squadra americana non è certo la favorita contro la strapotenza tedesca, i rampolli di Cambridge della squadra inglese e gli italiani, il team più esperto tra tutti.

Il giorno della competizione, al cospetto del Führer, la nazionale tedesca vince tutte le gare di canottaggio. Manca l’8 con, la classe regina dello sport, e i tedeschi vogliono fare l’en plein. Gli Usa hanno uno dei rematori febbricitante e la corsia più sfavorevole per via del vento. Ma il team impone il suo ritmo e, con una progressione straordinaria, vince contro ogni pronostico una gara entusiasmante.

Arricchito da rare immagini di repertorio, il documentario racconta una entusiasmante pagina di storia sportiva e affascina chi è appassionato di sport, ma non solo.

La guerra segreta: L’ascesa di Tito

Il 17 settembre 1943 dodici commando inglesi si imbarcano su bombardiere Halifax, in una base isolata vicino a Il Cairo. La loro missione è top secret. Gli ordini arrivano da Winston Churchill in persona: dovranno atterrare dietro le linee nemiche nella Jugoslavia occupata dai tedeschi e stringere un accordo con la resistenza comunista guidata da Joseph Tito. L’uomo che guida la missione è scelto appositamente da Churchill. È un soldato, un politico e un aristocratico: Fitzroy Maclean. Churchill e Maclean corrono un grande rischio: alleandosi con Tito potrebbero svegliare un mostro che renderebbe la Jugoslavia uno Stato totalitario. L’alternativa però è ben peggiore. L’ascesa di Tito è al centro dell’ultimo appuntamento con “La guerra segreta”, in onda mercoledì 29 settembre alle 22.10 su Rai Storia. E’ la storia di una riuscita scommessa di guerra, di come un aristocratico conservatore scozzese diventi amico di uno spietato comunista formando la più improbabile delle coalizioni. Fomentando la resistenza aiutando a vincere la guerra nei Balcani e a modellare l’Europa del dopoguerra. Joseph Tito guiderà una Jugoslavia stabile e indipendente per oltre trent’anni. Fitzroy Maclean verrà ammirato come uno dei personaggi chiave della guerra segreta.

GIOVEDI’ 30/09/2021

Passato e Presente: Il processo di Norimberga

Norimberga, la città che il Fuhrer aveva scelto come teatro per le grandi adunate militari, è ormai un ammasso spettrale di rovine, quando, nel Novembre 1945, si apre il processo contro ventuno dei più importanti gerarchi nazisti.  Un processo che la professoressa Anna Foa ripercorre con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda giovedì 30 settembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. La quantità di documenti presentati dall’accusa è imponente e i massacri che essi portano alla luce sono senza precedenti. Lo stesso capo d’imputazione viene codificato per la prima volta: “crimini contro l’umanità”. Il processo è seguito da 240 giornalisti - un numero eccezionale per l’epoca – e, per la prima volta, viene utilizzata la traduzione simultanea in 4 lingue. In tribunale vengono proiettate le immagini girate dai britannici e dagli americani al momento del loro ingresso nei campi di Mauthausen, Buchenwald, Dachau e Bergen-Belsen. L’eco di quelle immagini rimbalzerà ovunque, mostrando al mondo la spaventosa realtà che gran parte dell’opinione pubblica ancora ignorava. 

a.C.d.C.
1590-1643 Per la fede e per il trono. Alle origini dell’Europa moderna. Il valzer dei troni

Enrico IV viene assassinato nel 1610, per mano di un estremista religioso. Suo figlio Luigi XIII ha solo 8 anni, è troppo giovane per governare, e la reggenza resta nelle mani della madre Maria de’ Medici e dei suoi consiglieri italiani Concino Concini e la moglie. La politica della reggente conduce la Francia ad una nuova fase di instabilità e accende un’aspra lotta per il potere all’interno della corte tra Maria de’ Medici ed il giovane monarca. L’appuntamento con il professor Alessandro Barbero e con il terzo episodio della nuova serie di “a.C.d.C”, “1590-1643 Per la fede e per il trono. Alle origini dell’Europa moderna”, andrà in onda giovedì 30 settembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.

a.C.d.C - La via della seta. Rivoluzioni

Le “rivoluzioni” ispirate da alcuni oggetti trasportati sulla Via della seta e da alcune le situazioni che con questa rotta hanno a che fare. E’ il caso della carta e della stampa, ma anche del blocco della via dopo l’avvento ottomano, con la ricerca di Colombo di un passaggio ad Ovest verso la Cina.
Storie al centro di “La Via della seta”, in onda giovedì 30 settembre alle ore 22.10 su Rai Storia (canale 54) per “a.C.d.C”, con un’introduzione del professor Alessandro Barbero. In primo piano anche le missioni dei Gesuiti in Estremo Oriente e la polvere da sparo utilizzata in ambito civile per la costruzione delle metropoli americane. Un viaggio che parte dal passato remoto e arriva ai nostri giorni. 

VENERDI’ 01/10/2021

Passato e Presente: Giovanni Gentile

Seguace della scuola idealistica italiana, fondatore con Benedetto Croce della rivista “La Critica”, Giovanni Gentile è già agli inizi del Novecento uno dei filosofi più importanti e originali del nostro panorama. A “Passato e Presente”, in onda venerdì 1° ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia Paolo Mieli ne parla con la professoressa Alessandra Tarquini.

Dal punto di vista politico è cruciale, nel 1922, la nomina da indipendente a ministro della pubblica istruzione nel primo governo Mussolini. Poco dopo, Gentile aderisce al fascismo e diventa uno degli intellettuali più potenti e prestigiosi del regime, a capo di istituzioni importanti come l’Istituto di cultura fascista e l’Enciclopedia. Ruoli che lo rendono però anche molto esposto agli attacchi, sia dai sostenitori che dagli oppositori del fascismo. Il 15 aprile 1944, Gentile viene ucciso da un commando di partigiani. 

1940: Italia in guerra. Attacco alla Francia

La breve fase della guerra “vittoriosa”, nel giugno 1940, contro la nazione transalpina, già messa in ginocchio dall’invasione tedesca, e l’armistizio di Villa Incisa con i Francesi: l’attacco alla Francia è al centro di “1940: Italia in guerra”, in onda venerdì 1° ottobre alle 21.10 su Rai Storia. Obiettivo, inoltre, sui primi bombardamenti sul suolo italiano e su alcune battaglie in mare e in Africa contro l’Inghilterra nell’estate-autunno 1940. A inizio ottobre, Mussolini, irritato poiché tenuto all’oscuro dei progetti bellici di Hitler, dichiara: “Stavolta lo ripago della stessa moneta”. L’obiettivo è conquistare la Grecia. Il racconto si svolge sulla base di documenti diplomatici custoditi presso il Ministero degli Affari Esteri, attraverso i diari e le testimonianze dei protagonisti di quei drammatici anni, le Teche Rai e i contributi di importanti storici italiani e stranieri.

14-’18: la grande guerra cento anni dopo. Scrittori in guerra. Protagonisti, testimoni, vittime

È stato il tempo il fattore che ha determinato quel profondo cambiamento nelle menti e nei cuori degli uomini che erano partiti per la guerra convinti di restarci poche settimane e si sono trovati per cinque lunghi anni nell'orrore della trincea e della morte. La memoria della Grande Guerra ci viene oggi restituita, con estrema vividezza e precisione, attraverso le molte opere letterarie, i memoriali e i diari che sono rimasti, in assenza di testimoni ancora in vita, gli unici strumenti in grado di raccontarci il momento che cambiò la storia e le sorti del mondo che oggi conosciamo. L’appuntamento con “ ’14-’18: la grande guerra cento anni dopo” è per venerdì 1° ottobre alle 22.10 su Rai Storia.

SABATO 02/10/2021

Passato e Presente: L' Albania di Enver Hoxha con il Prof. R. Morozzo Della Rocca

Quando, alla fine del 1944, i partigiani albanesi sconfiggono le armate tedesche e i gruppi di fascisti e nazisti locali, alla guida del Paese si pone il Fronte di Liberazione nazionale che si autoproclama governo provvisorio. Presidente e ministro della difesa del nuovo governo è Enver Hoxha, il leader del partito comunista d’Albania. Un paese e un personaggio raccontati dal professor Roberto Morozzo Della Rocca e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 2 ottobre alle 20.30 su Rai Storia. 
Nato a Argirocastro, con esperienze di studio all’estero, Hoxha segue da subito il modello sovietico e abbraccia in modo ortodosso l’ideologia stalinista. Rimane al potere per oltre 40 anni, isolando il paese dal consesso internazionale e trasformando l’Albania in una dittatura autarchica, nella quale è abolita ogni libertà civile, politica e religiosa: un paese dal quale nessuno può fuggire, pena la morte o la condanna a lunghi anni di carcere. 

Cinema Italia: Non essere cattivo

Ostia, 1995. Vittorio e Cesare, cresciuti insieme e amici da una vita, sono praticamente fratelli. Si muovono in periferia, un contesto degradato, ai margini, in un mondo in cui la droga e i soldi facili sembrano l’unica via di uscita. Tenteranno di costruirsi una vita normale, tra enormi difficoltà. Questi “ragazzi di vita” chiudono la trilogia del regista Claudio Caligari (Amore tossico; L’odore della notte): “Una storia degli anni ’90. Quando finisce il mondo pasoliniano”. Con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia D'Amico, Roberta Mattei, “Non essere cattivo” andrà in onda sabato 2 ottobre alle ore 21.10 per il ciclo Cinema Italia.

Documentari d’autore: Ultimina

Il ritratto di Ultimina Capecchi, 86enne che vive sola nei dintorni di Sovana in Maremma.  La seguiamo nelle camminate al cimitero del paese e nella vita di ogni giorno, a cogliere gli ortaggi nei poderi vicini.  Ultimina ci immerge, anche con l'aiuto delle fotografie di famiglia, nel suo passato dove comandavano le leggi di uomini violenti, veri padri padroni. Lei, che doveva essere l'ultima di tanti figli ma che fu seguita dalla sorellina Finis, ha attraversato il secolo a testa alta, lavorando e combattendo. Un ritratto di una donna forte che ha il dono della parola limpida e l'amore per il racconto. Racconto di un mondo rurale al femminile che sta scomparendo, la memoria di una vita priva di benessere e di istruzione, scandita dai ritmi delle stagioni e dei raccolti, dove non era facile nascere donna. “Ultimina”, di Jacopo Quadri, andrà in onda, per il ciclo “Documentari d’autore”, sabato 2 ottobre in prima visione alle 22.50 su Rai Storia.


 

 

 
 
 

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