L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Appuntamenti con l'antica Roma

DOMENICA 25/12/2022

Passato e Presente. L’imperatore Costantino e la chiesa

Dopo aver fatto porre il monogramma di Cristo, che gli era apparso in sogno, sugli scudi dei suoi soldati, Costantino vince la battaglia di Ponte Milvio. L’Impero, dopo l’editto di Milano del 313 d.C. e la battaglia di Adrianopoli, torna a essere unito nelle mani di un solo imperatore, in una monarchia d’investitura divina, saldata da un nuovo legame identitario, quello tra Stato e Chiesa. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Alessandro Barbero a “Passato e Presente”, programma di Rai Cultura in onda domenica 25 dicembre alle 20.30 su Rai Storia. Nel Medioevo la memoria dell’imperatore cristiano ispira storie e leggende, tra cui quella della “Donazione di Costantino”, un documento attraverso il quale l’imperatore avrebbe donato al Papa la città di Roma e i domini imperiali d’Occidente, consolidando il primato della Chiesa di Roma su gli altri patriarcati. Con questo scritto di fatto l’imperatore investe il Papa del potere temporale. Ma Lorenzo Valla nel 1440 dimostra che la donazione di Costantino è un falso: si tratta in realtà di un testo realizzato, forse in età carolingia a Roma o in Francia, per affermare la supremazia della Chiesa rispetto all’Impero in un periodo controverso e difficile.

BINARIO CINEMA – ore 21.10

FILM: IL MESSIA

LUNEDI’ 26/12/2022

Passato e Presente. La Roma dei gladiatori

Nell’antica Roma i giochi gladiatori rappresentano un fenomeno di notevole interesse sociale. Nascono probabilmente da un rituale funerario, ma con il tempo si perde il senso del sacro che doveva animare i primi combattimenti. Il seguito di pubblico è incredibile e intorno a loro si muove anche un proficuo giro d’affari. Un fenomeno analizzato da Paolo Mieli con il professor Umberto Roberto a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda lunedì 26 dicembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. In epoca imperiale entrano a far parte del culto dell’imperatore che rappresenta un elemento di unità e di romanizzazione molto potente. Arene e anfiteatri vengono costruiti in tutto l’Impero. Dopo il grande successo dei Giochi il loro declino sarà dovuto a diverse cause, tra cui il cambiamento della mentalità avvenuto con l’affermazione del Cristianesimo, ma soprattutto la mancanza delle risorse economiche che avevano fatto grande la Roma dei Cesari.

Italia. Viaggio nella bellezza. Falso d’arte e arte del falso

Alla fine del Quattrocento un giovanissimo Michelangelo scolpisce un Cupido dormiente e lo sotterra per farlo sembrare antico e venderlo a un potente cardinale. Poco più di quattro secoli dopo Alceo Dossena, un falsario cremonese, invecchia le sue creazioni in una apposita soluzione e lascia che le opere finiscano in musei statunitensi, esposte come antiche. Che differenza c’è fra queste operazioni? Nel Museo dell’Arte Classica dell’Università La Sapienza di Roma, il “Museo dei Gessi”, storici dell’arte, archeologi, critici e filosofi raccontano storie di falsi cercando di capire quando è nata la nozione moderna di falso nell’arte e come è cambiata nel tempo.

E oggi, come si pone la cultura contemporanea? L’arte del Novecento ha scardinato i concetti classici di autenticità, unicità e artisticità e su questa strada si muovono alcuni artisti contemporanei. Nell’epoca di internet, quando il fake investe tutti i settori della vita a partire dall’informazione, non rimane che denunciare la realtà falsificata. E allora, quale modo migliore per farlo, se non producendo opere che si propongono esse stesse come delle esplicite falsificazioni? Domande al centro del nuovo appuntamento con “Italia. Viaggio nella bellezza”, in onda in prima visione lunedì 26 dicembre alle ore 21.10 su Rai Storia.

Io sono Venezia

Da Cassiodoro a Domenico Morosini, da Fantina al Carpaccio, da Marcantonio Bragadin ad Alexandre Promio: cento minuti per raccontare Venezia e la sua terra, Venezia e il suo mare, ma anche i personaggi che hanno contribuito a renderla – dalle origini alle soglie del Novecento - una città unica. Storie, protagonisti e luoghi che prendono vita in “Io sono Venezia” - il doc firmato da Davide Savelli, Massimiliano Griner, Marta La Licata, Alessandro Chiappetta con la regia di Graziano Conversano. La prima parte andrà in onda lunedì 26 dicembre alle 22.10 su Rai Storia. Realizzato da Rai Cultura in 4K, con mezzi interni, il documentario va alla scoperta di Venezia dando voce ad alcuni personaggi storici, interpretati da attori e attrici che testimoniano in prima persona le trasformazioni della città, in monologhi basati su memorie, diari e materiali di archivio. E accanto alle ricostruzioni – con gli interventi di storici ed esperti come Gherardo Ortalli, presidente dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, e consulente del progetto – ci sono anche le immagini della città contemporanea, delle sue attività e delle sue opere d’arte.

MARTEDI’ 27/12/2022

Passato e presente. Carlo Maria Martini, il cardinale del dialogo

Carlo Maria Martini da professore ed esperto biblista di fama internazionale diventa Arcivescovo di Milano, dando un contributo straordinario alla comunità cittadina, piegata e lacerata dagli Anni di piombo. Ordinato Cardinale per volontà di papa Giovanni Paolo II, Martini continua il suo mandato portando il Vangelo a tutti gli strati della popolazione. Stabilirà contatti fruttuosi con le altre religioni ed anche con i non credenti, con un atteggiamento sempre teso al dialogo e alla comprensione dell’altro. Un personaggio ricordato da Paolo Mieli e dal professor Agostino Giovagnoli, a “Passato e Presente”, in onda martedì 27 dicembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Il segno delle donne. Sibilla Aleramo

Sibilla Aleramo, pseudonimo di Marta Felicina Faccio, è la prima scrittrice in Italia a denunciare, attraverso il suo romanzo “Una donna”, il ruolo delle donne nella società all’inizio del Novecento, dando un importante contributo al dibattito sulla questione femminile. Le dà voce e volto Rosa Palasciano nel faccia a faccia con Angela Rafanelli in “Il segno delle donne”, in onda in prima visione martedì 27 dicembre alle 21.10 su Rai Storia.

Nata ad Alessandria il 14 agosto 1876, a 12 anni si trasferisce a Civitanova Marche insieme alla sua famiglia. Ancora adolescente, inizia a lavorare nella fabbrica di vetro diretta da suo padre e subisce uno stupro da parte del contabile dell’azienda, che è costretta a sposare. Prigioniera di un matrimonio con un marito violento, cerca una via di fuga nella maternità, ma nemmeno la nascita di suo figlio Walter riesce a migliorare.

In quel periodo, inizia a scrivere per alcuni giornali e a collaborare con riviste femministe. Si trasferisce di nuovo a Milano per seguire suo marito ma, nel 1902, decide di lasciare il tetto coniugale, soffrendo molto per la separazione da suo figlio. Si trasferisce a Roma dove ha una lunga relazione con lo scrittore Giovanni Cena. Nel 1906, pubblica il suo primo libro, “Una donna”, fortemente autobiografico, che ha un grande successo e che firma con il nome di Sibilla Aleramo. Nel 1910 frequenta Vincenzo Cardarelli ma la storia dura poco.

Un’altra relazione appassionata, ma breve, la vive con Umberto Boccioni, uno dei massimi esponenti del Futurismo. Nel 1913, a Parigi, conosce Gabriele D’Annunzio, con cui nasce un’amicizia. Durante la prima guerra mondiale s’innamora del poeta toscano Dino Campana. Il rapporto, però, è molto tormentato, soprattutto, a causa dei disturbi psichici di cui soffre Campana e Sibilla decide di lasciarlo. Dopo aver pubblicato il suo secondo romanzo Il passaggio e aver scritto l’opera teatrale Endimione, la sua vita si complica con l’avvento del Fascismo: nel 1925, infatti, Sibilla firma il “Manifesto degli intellettuali antifascisti” ma viene arrestata perché tacciata di complicità con l’attentatore del Duce. In quegli anni, l’autrice affronta una difficile situazione economica e chiede aiuto a Mussolini in cambio del suo sostegno al regime. Nel 1933 riesce a rivedere suo figlio Walter ma l’incontro è deludente per entrambi. Affascinante, colta e amante dei salotti mondani, nel 1935 Sibilla frequenta anche il futuro Premio Nobel Salvatore Quasimodo ma la loro relazione dura solo un anno. Nel 1936, s’innamora di nuovo di Franco Matacotta, uno studente di quarant'anni più giovane di lei, a cui resta legata per dieci anni. Nel 1946, al termine della Seconda guerra mondiale, si iscrive al PCI, impegnandosi intensamente in campo politico e sociale, collaborando con l'Unità e intrattenendo un’amicizia significativa con Palmiro Togliatti.

Storie benemerite. L’altra metà in uniforme

Protagoniste di questa pillola di “Storie benemerite”, serie di Rai Cultura realizzata in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, in onda martedì 27 dicembre alle 22.40 su Rai Storia, sono le donne dell’Arma. Il 2 dicembre 2000, i Carabinieri Anna Bonifazi e Barbara Vitale sono le prime a giurare fedeltà alla Repubblica Italiana. Oggi le donne sono comandanti, piloti, paracadutisti, subacquei, medici, tecnici, artificieri, musicisti e molto altro.

MERCOLEDI’ 28/12/2022

Passato e Presente. L’imperatore Commodo

Epigono della dinastia Antonina, l’imperatore Commodo interrompe il corso positivo che avevano impresso nella storia di Roma gli imperatori scelti per adozione. Un personaggio tratteggiato da Paolo Mieli e dalla professoressa Francesca Cenerini a “Passato e Presente”, in onda mercoledì 28 dicembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Il padre Marco Aurelio lo designa imperatore, ma Commodo viene ricordato dagli storici coevi per il suo atteggiamento istrionico e per la sua politica contro il senato. Di lui il cinema darà un’immagine indimenticabile e infamante. Ma la responsabilità dei problemi di Roma non è tutta di Commodo. Il suo regno, che dura 12 anni, vive già i sintomi di una crisi, quella del III secolo, che infligge un colpo poderoso alla storia dell’impero.

La montagna di Ilio

Le Pale di San Lucano, nelle Dolomiti Bellunesi, sono montagne selvagge, incredibili. Eppure nascoste, come questa storia. La storia di Ilio De Biasio, alpinista di Cencenighe Agordino, dei suoi fratelli e dei suoi amici. Una storia di esplorazione e amicizia, di avventura e amore per la montagna, nello speciale in onda in prima visione mercoledì 28 dicembre alle 21.10 su Rai Storia.

Famiglia, famiglie. Matrimoni e unioni

Le modalità attraverso le quali la coppia forma il nucleo familiare: i matrimoni e le unioni civili. La serie di Rai Cultura “Famiglia Famiglie”, in onda mercoledì 28 dicembre alle 22.10 su Rai Storia parte dal rito e da alcuni elementi tradizionali del matrimonio: il fidanzamento, il banchetto, le fotografie, il corredo e la dote. Momenti che rivivono attraverso diari, regole di galateo e rari materiali delle Teche Rai.

Si prosegue con le tappe fondamentali della legislazione del matrimonio nell’Italia unita: nel 1865, l’istituzione del rito civile, con il Codice Pisanelli; il matrimonio concordatario, che assume in sé il rito civile e religioso, approvato dopo i Patti Lateranensi del 1929, e rimasto tale nella Costituzione del 1948; la parità coniugale, con il diritto di famiglia del 1975; e infine, la legge 76 del 2016, che sancisce le unioni tra persone dello stesso sesso.

Tappe che sociologi, demografi, giuristi, esperti di diritto canonico, storici e psicologi, intervistati a riguardo, spiegano nell’ottica dei mutamenti sociali del Novecento italiano.

GIOVEDI’ 29/12/2022

Passato e Presente. Ennio Flaiano, l’arte della parola

Cronista, critico teatrale e cinematografico, saggista, aforista, sceneggiatore, scrittore: Ennio Flaiano è tutto questo e molto di più. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Francesco Perfetti a “Passato e Presente”, in onda giovedì 29 dicembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nato a Pescara, arriva nella capitale in un treno stipato di camicie nere, nel giorno della Marcia su Roma. La città eterna diventa la sua amata e odiata residenza, e lo scrittore ne racconta i vizi, gli eccessi e i bagliori in tutta la sua produzione letteraria. Roma è lo specchio della società italiana che Flaiano descrive con occhio ironico, melanconico e beffardo, attraverso quel realismo allegorico che è il tratto distintivo della sua penna. Col suo unico romanzo, “Tempo di uccidere”, del 1947, si aggiudica la prima edizione del Premio Strega. La sua esperienza giornalistica più importante è quella a “Il Mondo”, diretto da Mario Pannunzio, tra il 1949 e il 1956. Inoltre, negli anni Cinquanta e Sessanta collabora alla sceneggiatura di capolavori del cinema come “La Dolce vita” di Fellini, del 1960, e “La notte” di Michelangelo Antonioni, del 1961. Una vita dedicata alla scrittura. E quando si conclude prematuramente a causa di un infarto che lo colpisce nel 1972, la sua scrivania è ancora piena di idee e progetti che resteranno incompiuti.

a.C.d.C. – L’invenzione del lusso alla francese

La nuova puntata di “a.C.d.C.” racconterà come la Francia, nel ‘700, sia diventata un’esportatrice di beni di lusso, inventando il modello della “industria del lusso” che ancora oggi vanta numerosi primati, come Porcellane di Sèvres, specchi di Saint-Gobain, sete di Lione, merletti di Alençon.

Appuntamento con “a.C.d.C. – L’invenzione del lusso alla francese” e con il prof. Alessandro Barbero giovedì 29 dicembre alle ore 21.10 in prima visione su Rai Storia.
Questi articoli di lusso sono la testimonianza dell'abilità e del gusto francesi sin dalla fine del 1700. Ma solo un secolo prima, le casse del regno di Luigi XIV erano senza soldi. Il bilancio militare e una crisi economica avevano svuotato le casse del governo e i sudditi del re avevano un disperato bisogno di lavoro. Lo sviluppo di industrie esclusive fu la straordinaria strategia del Re Sole per affrontare queste difficoltà. Ma già nel XVII secolo, ogni fornitore di specialità straniere, dalla Cina a Venezia, custodiva con cura i propri preziosi segreti
commerciali. custodiva con cura i propri preziosi segreti commerciali. Ci sono voluti spionaggio, rapimenti e
corruzione, sponsorizzati dallo Stato, per portare la Francia all'apice del mercato europeo dei beni di lusso.
Attraverso archivi, rievocazioni e interviste ad esperti, il documentario si tuffa nelle affascinanti origini di
questa nuova industria in termini storici, economici, scientifici e culturali.

La storia dello sci

Gli sci sono antichi quanto l’uomo. Le testimonianze rinvenute suggeriscono che spostarsi sulla neve utilizzando delle assi levigate sia una pratica conosciuta da tempi remoti. Lo racconta “La storia dello sci”, introdotto dal professor Alessandro Barbero, in onda giovedì 29 dicembre alle ore 22.10 su Rai Storia. Strumento essenziale per la vita e le attività venatorie e commerciali delle popolazioni nordiche, dalla Mongolia alla Scandinavia, nell’Ottocento l’uso degli sci si diffonde in tutta Europa come mezzo di trasporto per reparti militari e merci leggere. Le montagne innevate, fino ad allora riservate a professionisti esperti, attraverso le scuole del campione austriaco Johann ‘Hannes’ Schneider e del francese Émile Allais e il loro contributo all’evoluzione della tecnica, diventano accessibili ai nuovi appassionati dello sci, e conquistano il grande pubblico. Nasce l’industria dello sport invernale. Le località sciistiche sono le nuove mete del jet set internazionale, prima di aprirsi al turismo di massa. La storia dello sci, dalle più antiche tracce rupestri al freestyle del Ventunesimo secolo.

VENERDÌ 30/12/2022

Passato e presente. Bellissime. La storia di Miss Italia

Nel 1939, alla vigilia dell’entrata in guerra del nostro paese, il pubblicitario e pioniere del marketing Dino Villani inventa, con l’amico Cesare Zavattini, il concorso fotografico “Cinquemila lire per un sorriso”. Il concorso sponsorizza un dentifricio, e per partecipare basta inviare una foto del proprio volto sorridente. Alle cinquemila lire in titoli di Stato si aggiungono altri ambiti doni, come una pelliccia di visone, un corredo completo, una cucina a gas, sei paia di calze di seta. Il concorso riprende nell’immediato dopoguerra col nuovo titolo “Miss Italia – La Bella Italiana” e si svolge a Stresa, sul Lago Maggiore, nelle lussuose sale del Grand Hotel des îles Borromées. Nella giuria ci sono Arrigo Benedetti, Vittorio De Sica, Luchino Visconti, Cesare Zavattini, il pittore Carlo Carrà. Nell’edizione del 1947 vince Lucia Bosè, commessa di pasticceria. Lo raccontano Paolo Mieli e la storica Fiamma Lussana nell’appuntamento con “Passato e Presente, in onda venerdì 30 dicembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Fra le partecipanti al concorso ci sono quelle che diventeranno le più note attrici italiane degli anni Cinquanta e Sessanta come Silvana Pampanini, Gina Lollobrigida, Silvana Mangano, Eleonora Rossi Drago, Sofia Loren. Per molte ragazze, l’America dei consumi e del benessere e il cinema di Hollywood rappresentano sogni che si realizzano. Che siano casalinghe, segretarie, maestre, commesse o dattilografe, la bellezza può spalancare loro le porte della felicità, e dell’indipendenza. Nell’Italia degli anni ’50 il concorso di Miss Italia accende il dibattito pubblico: il democristiano Bortolo Galletto presenta un disegno di legge che mette al bando i concorsi di bellezza, ritenuti spettacoli immorali e scandalosi. Nascono competizioni alternative: la Democrazia Cristiana promuove La Donna Ideale, il Partito Comunista premia la Stellina dell’Unità e Miss Vie Nuove. Con il miracolo economico la bellezza diventa una professione attorno a cui ruotano investimenti pubblicitari e affari, sul modello americano.

La bussola e la clessidra: la via del guerriero. Drustan, guerriero celta

In questo episodio scopriamo come vivevano e come combattevano alcuni guerrieri celti. Come Drustan, condottiero destinato a diventare capo, che nasce nell’odierna Repubblica Ceca, nel IV secolo a.C. È “La Bussola e la clessidra”, come di consueto introdotta dal prof. Alessandro Barbero e in onda venerdì 30 dicembre alle ore 21.10 in prima visione su Rai Storia.

1972: memorie di un anno – ore 22.10

SABATO 31/12/22

Passato e Presente. L’Italia di Totò

Antonio, principe de Curtis, in arte, Totò. Il più grande attore comico del cinema e del teatro italiano attraversa con la sua maschera inconfondibile oltre cinquant’anni di storia nazionale: dalla Prima guerra mondiale, agli anni della ricostruzione e del boom economico. Artista popolare e allo stesso tempo profondamente complesso, l’attore napoletano è stato capace di cogliere e rappresentare i cambiamenti epocali della cultura e della società italiana, che hanno ridisegnato il volto del nostro Paese. All’Italia di Totò è dedicato l’appuntamento con “Passato e Presente” in onda sabato 31 dicembre alle 20:30 su Rai Storia. Ospite in studio di Paolo Mieli il professor Emilio Gentile.

Cinema Italia. Risate di gioia

Arrivata in ritardo all’appuntamento con la compagnia a cui si era aggregata per la notte di San Silvestro e rimasta sola, Gioia detta “Tortorella”, comparsa di Cinecittà, finisce per passare la notte dell’ultimo dell’anno in compagnia di Umberto detto “Infortunio”, una vecchia conoscenza, anch’egli comparsa cinematografica, incontrato per caso, e di Lello, un suo giovane amico. Non sa però che Umberto non è in giro per festeggiare, ma per fare da “spalla” a Lello, che di mestiere fa il borseggiatore. E’ il film di Mario Monicelli “Risate di gioia”, con Totò, Anna Magnani e Ben Gazzara, in onda sabato 31 dicembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”.

Soggetto e sceneggiatura sono firmati da Suso Cecchi D’Amico, Age & Scarpelli e Mario Monicelli, mentre le musiche sono di Lelio Luttazzi. Il film è tratto da due novelle raccolte nei “Racconti romani” di Alberto Moravia: “Risate di Gioia” e “Ladri in chiesa”.

Documentari d’autore. Sono Gassman Vittorio re della commedia

La luminosa carriera di un artista a tutto tondo, Vittorio Gassman, sempre a suo agio nel cinema e nel teatro, sia con gli impegni più alti e sofisticati, sia con il puro divertissement, ma anche la intensa e tumultuosa esistenza di un uomo più segreto, sensibile e pudico: nel profondo era un'anima pensosa e tormentata, la razionalità di base opposta, soprattutto negli ultimi anni di vita, ai richiami dell'infinito. Il racconto si snoda attraverso le testimonianze dei familiari, compagni di lavoro e artisti amici e ammiratori di Gassman con una speciale attenzione ai suoi figli. “Sono Gassman Vittorio re della commedia” andrà in onda per il ciclo Documentari d’autore sabato 31 dicembre alle ore 23 su Rai Storia.


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