L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Trentatré candidati, musica da camera e orchestra

di Daniele Valersi

Si svolge a Bolzano dal 23 agosto al 3 settembre il 64° Concorso pianistico internazionale “Ferruccio Busoni”, competizione tra le più prestigiose in campo internazionale, nota per l’impegno richiesto non solamente per quanto riguarda il livello tecnico, ma anche per l’entità del repertorio richiesto. Le prove sono divise storicamente in tre fasi a eliminazione diretta, al termine delle quali solo tre concorrenti si qualificano per la finalissima con orchestra. Da alcune edizioni è stata introdotta una novità rispetto all’impianto tradizionale, la Finale di Musica da Camera, a cui accedono i sei candidati che hanno superato le Semifinali e Finali solistiche. Nella presente edizione i concorrenti si esibiranno nell’esecuzione di un quintetto per pianoforte accompagnati dal celebre Isidore String Quartet, vincitore del Banff International String Quartett Competition, la cui partecipazione suggella la collaborazione tra i due concorsi, entrambi membri della WFIMC (World Federation of International Music Competitions). Solitamente suddivise in due serate, quest'anno le prove di musica da camera ne impegneranno invece tre, dal momento che oltre al quintetto con pianoforte i partecipanti dovranno anche esibirsi in un ultimo recital solistico. L’incontro tra il virtuosismo del giovane Isidore Quartet e il talento dei finalisti darà vita a tre veri e propri concerti all'Auditorium di Bolzano (29, 30 e 31 agosto alle ore 20); la Finalissima si disputerà invece il 3 settembre, al Teatro Comunale di Bolzano (ore 10), con l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta da Arvo Volmer (calendario delle prove e diffusione in diretta streaming sul sito www.busoni-mahler.eu).

Sono 33 i concorrenti che si sfideranno nelle fasi solistiche semifinali e finali (dal 23 al 27 agosto), tra i quali sono compresi tre pianisti che in periodo pandemico si erano avvalsi della possibilità di rinviare la loro partecipazione; i giovani virtuosi hanno già affrontato importanti sfide per aggiudicarsi l’ammissione al concorso: hanno innanzitutto superato una selezione tra circa 600 candidature per essere ammessi tra i centodieci partecipanti alle preselezioni, svoltesi l'anno scorso nella modalità del “Glocal Piano Project”. In questa fase i candidati hanno potuto esibirsi negli Showroom Steinway sparsi in tutto il mondo di fronte al pubblico locale; le loro esibizioni sono state registrate e rese disponibili in streaming a livello globale e sulla base di queste la giuria ha selezionato 26 candidati finalisti, a cui si aggiungono quattro candidati scelti col voto di oltre 10.000 utenti online e tre vincitori di concorsi membri della WFIMC; uno dei candidati è stato scelto sia dalla giuria sia dal pubblico. Questi i candidati del 64° Premio Busoni: Vladimir Aćimović, Hee Seok Ackerley, Doğaç Bezdüz, Matteo Bortolazzi, Mikhaïl Bouzine, Ryan Martin Bradshaw, Shuangqian Cai, Leo De María, Yubo Deng, Osvaldo N. E. Fatone, Miao Gao, Samuel Glicklich, Antonio Chen Guang, Ron Maxim Huang, Mirabelle Kajenjeri, Hyelim Kim, Song Hyeon Kim, Maxim Kinasov, Rafael Kyrychenko, Chang Gyu Lee, Philipp Lynov, Arsenii Mun, Anthony Ratinov, Hanna Schwalbe, Zeyu Shen, Hayata Shibano, Kostandin Tashko, Mikhail Troshkin, Zitong Wang, Ryota Yamazaki, Fangzhou Ye, Yoonji Yeo, Bo Zhang; si sono ritirati dalla competizione Kang Tae Kim e Angel Stanislav Wang.

Altra novità nello svolgimento delle prove è l’orario della Finalissima, che risponde all'esigenza di rendere la prova fruibile in diretta anche al pubblico asiatico, sempre più entusiasta e coinvolto nelle sfide pianistiche del Busoni; questa fascia oraria è ottimale anche per le emittenti radiofoniche e per RAI5, che trasmetterà il gran finale del Concorso Busoni in diretta televisiva. Altra importante novità riguarda i candidati, che dovranno per la prima volta presentare alla giuria una scelta tra due diversi concerti, rimettendo ai giurati la decisione su quale richiedere. Uno dei tratti distintivi del Concorso Busoni, considerato uno dei cinque più prestigiosi a livello mondiale, è l'attenzione nella scelta dei giurati, improntata a garantire l'indipendenza e la diversità della giuria chiamata a valutare da diverse prospettive artisti di rilievo internazionale, non solo strumentisti ma anche didatti e manager musicali. A presiedere la giuria di questa edizione è l'argentina Ingrid Fliter, pianista di grande fama lanciata al successo dalla sua vittoria del Gilmore Artist Award nel 2006. Ora la sua carriera si divide tra l'Europa e gli Stati Uniti dove collabora con tutte le più grandi orchestre esibendosi nelle più importanti istituzioni a livello globale. Siedono con lei altri artisti che hanno costruito importanti carriere a livello internazionale, quali Imogen Cooper, che nel mondo musicale britannico ha ricevuto ogni massimo riconoscimento (tra cui il titolo di Dama e la Medal for Music da parte della Regina Elisabetta, nel 2020), il trentenne Nicolas Namoradze, vincitore nel 2018 dell’Honens International Competition di Calgary, Aleksandar Madžar,premiato nell’albo d’oro del “Busoni”, con alle spalle una lunga carriera con orchestre del calibro dei Berliner Philharmoniker, BBC Philarmonic e molte altre; sono tra i giurati anche Chen Jiang, insegnante presso il Conservatorio di Shanghai, Iain Burnside, pianista scozzese e conduttore di diversi programmi musicali su BBC Radio3 e François-Frédéric Guy, musicista dalla ricca e lunga carriera internazionale, oltre a figure attive nel mondo musicale come Fulvia de Colle, direttrice artistica della Fondazione Musica Insieme e il CEO di Deutsche Grammophon Clemens Trautmann. Molti i media coinvolti, partner essenziali per una narrazione capace di valorizzare adeguatamente l'importanza del concorso, tra cui i partner storici come Rai Alto Adige, Rai Radio3 e Rai Südtirol, oltre a Rai5 con la sua diretta nazionale. La Rai presenterà anche le fasi finali sulla rete globale dell'EBU (European Broadcasting Union); la Finalissima sarà trasmessa in differita dall'emittente austriaca ORF III, mentre l'emittente pubblica RTHK, con sede ad Hong Kong, sarà la prima radio asiatica a diffondere la competizione in diretta. La partnership già avviata con la piattaforma cinese di streaming AMADEUS.TV sarà ampliata con un programma sulla musica classica sviluppato ad hoc per il mercato cinese; da ultimo, quest'anno per la prima volta il Concorso gode della collaborazione di Stage+, il servizio di streaming della Deutsche Grammophon lanciato di recente. Oltre a garantire un’ulteriore copertura a livello globale, Stage+ offrirà anche una moderazione nelle lingue cinese, giapponese e coreana; il vincitore della finalissima di quest'anno riceverà come premio speciale la possibilità di essere protagonista di un episodio della serie “Rising Stars” della Deutsche Grammophon, dedicata ai talenti emergenti.


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