L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Regine e artisti

DOMENICA 14/01/2024

Passato e Presente
Elisabetta, l'ultima Tudor

Il rinascimento inglese è incarnato dalla grande figura della regina Elisabetta I, ricordata come la sovrana più celebre della storia britannica.  Eppure, essendo la minore di due figlie nate da Enrico VIII, non avrebbe mai dovuto essere regina. A “Passato e Presente”, in onda domenica 14 gennaio alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e la professoressa Valentina Villa tratteggiano il ritratto di Elisabetta I, l’ultima Tudor. Il matrimonio dei suoi genitori, annullato prima dell'esecuzione di sua madre Anna Bolena, dichiara Elisabetta illegittima e la nascita del fratellastro Edoardo nel 1537 rende le sue prospettive di ereditare il trono ancora più remote. E invece, nel 1559 la giovane Tudor è incoronata regina di Inghilterra e Irlanda accompagnata da un’ondata di gioia popolare. Considerata dalla maggior parte dell'Europa cattolica come un'usurpatrice eretica e illegittima, fin dall'inizio Elisabetta I è accerchiata da molti avversari. La più agguerrita è la cugina Maria Stuart, nonché regina di Scozia, che rivendica il diritto alla corona inglese e che sarà una spina nel fianco di Elisabetta per quasi 30 anni. Austera e ieratica, Elisabetta, la Regina Vergine, ricambia l’amore dei suoi sudditi dedicando la propria esistenza all’Inghilterra: non si sposerà mai e regnerà per 45 anni. Il suo lungo regno è stato testimone di una serie di risultati notevoli: un nuovo insediamento religioso, l'espansione all'estero, grandi vittorie militari come quella contro l'Invincibile Armada di Filippo II di Spagna e una fioritura della vita culturale rappresentata nel teatro di Shakespeare. Non c'è da stupirsi che la sua epoca sia stata descritta come l'"età d'oro".

Binario cinema
1918. I giorni del coraggio”

Fine della Grande Guerra mondiale, pochi giorni prima della cosiddetta “offensiva di primavera”, l’ultimo grande attacco delle forze tedesche sul Fronte occidentale. Un gruppo di soldati inglesi impegnati in Francia attende il nemico: fra di loro il sottotenente Jimmy Raleigh, che si è fatto assegnare alla compagnia, guidata da un suo amico d’infanzia. Ma l’uomo che trova in trincea è molto diverso da quello che Jimmy si ricordava. E’ il film “1918. I giorni del coraggio”, pellicola britannica del regista Saul Dibb andrà in onda domenica 14 gennaio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”. Nel cast, Sam Claflin, Paul Bettany, Asa Butterfield, Stephen Graham.

LUNEDI’ 15/01/2024

Passato e Presente
Giulia maggiore, figlia di Augusto

La storia di Giulia Maggiore, unica figlia dell’imperatore Augusto, da sempre cattura il pubblico degli appassionati per il coraggio della sua resistenza alla politica restauratrice del padre e per la parabola sfortunata che ne seguì. Quanto c’è di vero su quanto ci riporta la storiografia antica a proposito di Giulia? E quanto invece è stato inventato da quella cultura improntata a un severo maschilismo, che fatica tutt’oggi a tramontare? Ne discute con Paolo Mieli la professoressa Francesca Cenerini a “Passato e Presente”, in onda lunedì 15 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Italia. Viaggio nella bellezza
Uomini di Altamura. Memorie da un campo di prigionia

Se si parla di archeologia ad Altamura il primo pensiero va allo scheletro di Neanderthal ritrovato trent’anni fa. Oggi invece, è un nuovo filone dell’archeologia, quella contemporanea, a fare ricerca nel territorio dell’Alta Murgia. Una zona da sempre periferica e scarsamente abitata, sfruttata nel corso del ‘900 per scopi militari. Campo 65, nel comune di Altamura, è stato il campo di concentramento per prigionieri alleati della Seconda Guerra Mondiale più grande d’Italia. Ne parla la nuova puntata - firmata da Brigida Gullo, con la regia di Eugenio Farioli Vecchioli - di“Italia. Viaggio nella bellezza” in onda lunedì 15 gennaio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. I pochi resti sono oggi oggetto di indagine e scavo degli archeologi delle università di Bari e Foggia che tentano di ricostruire la storia di un luogo trasformato, dopo l’armistizio, in campo di addestramento per partigiani jugoslavi e poi convertito in campo di accoglienza per profughi italiani. Campo 65 è stato a lungo un luogo abbandonato e oggi ritrovato grazie all’impegno dell’associazione che porta il suo nome e che si occupa di mantenere viva l’attenzione sul campo e sulle sue storie. Le testimonianze di chi vi ha vissuto da prigioniero o profugo fanno parte di un racconto ampio che tenta di restituire e rendere questo come un luogo di patrimonio. Ma il secolo dei conflitti ha lasciato in questa parte di Murgia, altre tracce che oramai si confondono con il paesaggio: è il caso degli altri campi di prigionia delle due guerre mondiali e delle basi missilistiche costruite durante la guerra fredda dagli Stati Uniti. Grazie alla ricerca archeologica e alle testimonianze anche questi luoghi smettono di essere solo dei ruderi e rivestono il ruolo di protagonisti di una storia ai margini, mai abbastanza raccontata. Tra gli intervistati: Domenico Bolognese (Presidente Associazione Campo 65), Giuliano De Felice (archeologo, Università degli Studi di Bari Aldo Moro), Isabella Insolvibile (storica), Leopoldo Nuti (Università degli Studi Roma Tre). “Cosa fare del campo 65 e dei suoi resti? È un problema – dice Giuliano De Felice - che noi archeologi, insieme con la comunità di patrimonio, stiamo affrontando concretamente. L'idea su cui stiamo lavorando è farne il centro di un luogo da visitare che possa essere intitolato al paesaggio degli estremi, cioè al paesaggio di questo strano ‘900 che è un secolo che ha visto una bellicosità inedita nella storia dell'umanità.”

Storia delle nostre città
Parma

Una tra le più eleganti città del nord Italia: Parma. Nota per la sua arte, per la gastronomia, per le splendide case in stucco dal colore dell’oro antico che si affacciano sulle strade di ciottoli, e situata in posizione strategica sulla via Francigena, nel 1248 - dopo essere stata riconquistata dai Guelfi - resistette all’assedio di Federico II di Svevia, diventando così una delle cause che posero fine ai sogni di dominio dell’imperatore sull’intera penisola. Un luogo e una storia raccontati da “Storia delle nostre città”, in onda lunedì 15 gennaio alle 22.10 su Rai Storia. Con la creazione del ducato, nel 1545 Parma - grazie ai Farnese - divenne una splendida città, tra i maggiori centri di cultura di tutta l’Europa. La puntata ne racconta la bellezza dei luoghi, i fatti storici principali, i personaggi più importanti che hanno contribuito all’aspetto odierno della città e hanno influenzato il carattere degli abitanti, l’identità e le usanze. 

MARTEDI’ 16/01/2024

Passato e Presente
Luigi Capello, parabola di un comandante

Il percorso umano e politico-militare del generale Luigi Capello: lo ricostruiscono Paolo Mieli e il professor Marco Mondini a “Passato e Presente”, in onda martedì 16 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Alto ufficiale del Regio esercito, comandante di prestigiose unità durante il primo conflitto mondiale, il primo dopoguerra lo vede protagonista di una vicenda complessa con un epilogo drammatico. Dopo l’iniziale infatuazione per il fascismo, se ne allontana progressivamente fino ad assumere atteggiamenti di aperta avversione. Nel 1925 viene arrestato per la presunta connivenza col progettato attentato alla vita di Mussolini imbastito dal socialista Tito Zaniboni. Due anni dopo è condannato a trent’anni di carcere. A partire dal 1937 trascorre i suoi ultimi anni in famiglia, dopo la concessione della detenzione domiciliare per motivi di salute. Morirà da detenuto il 25 giugno 1941. Solo nel 1947 verrà completamente riabilitato e riammesso nel ruolo e nel grado.

Italic, carattere italiano
Caterina de' Medici, Regina in Francia

Da Firenze al regno di Francia: “Italic, carattere italiano”, il format originale prodotto da Rai Cultura e Stand by me, in onda martedì 16 gennaio alle 21.10 su Rai Storia propone "Caterina de’ Medici, Regina in Francia".

Dallo studio virtuale, ispirato ad una cupola rinascimentale in costruzione, multiforme e dinamica, Giorgio Zanchini, narratore e guida del racconto, ripercorre la strada di Caterina de Medici, nata nella Firenze dei Medici e diventata Sovrana di Francia. Un regno durato oltre quarant’anni, difeso con spregiudicatezza e determinazione a tal punto che Caterina è stata dipinta per secoli da storici e scrittori come una sovrana spietata e senza scrupoli. Le è stata attribuita persino la responsabilità di uno degli eventi più tragici della sua epoca, il massacro della notte di San Bartolomeo. In realtà Caterina, divenuta Regina in un Paese che non era il suo, era una donna intelligente, curiosa, molto più abile e istruita di tanti suoi contemporanei uomini. Regina nera o innovatrice? Si cercherà di scoprirlo seguendo l’avventura che l’ha portata a diventare una figura chiave della storia del XVI secolo. A corredare il racconto di Zanchini, servizi originali realizzati tra l’Italia e la Francia, che raccontano i luoghi ed i paesaggi attraversati da Caterina e schede divulgative con materiali di repertorio, fotografico e audiovisivo, provenienti da archivi italiani e internazionali con ricostruzioni d’epoca ed estratti di documentari e serie televisive.

Ospiti d’eccezione e interviste in studio con esperti completano il racconto: Marcello Simonetta (docente di Storia europea e Teoria politica a Parigi e documentarista), Lia Celi (giornalista e scrittrice), Elena Valeri (docente Università di Roma La Sapienza), Florence Mangin (Ambasciatrice di Francia presso la Santa Sede) e Giovanna Botteri (Corrispondente Rai dalla Francia).

MERCOLEDI’ 17/01/2024

Passato e Presente
La peste di Camus

L’assurdo e la rivolta. Intorno a questi due temi si svolge l’opera e l’impegno politico dello scrittore franco-algerino Albert Camus, premio Nobel per la letteratura nel 1957. Un’attività incessante che ha il suo snodo essenziale nel romanzo La Peste, capolavoro della letteratura del XX secolo, uscito nel 1947 e che ancora oggi, a quasi 80 anni dalla pubblicazione, resta di straordinaria attualità. Ne parlano il professor David Bidussa e Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda mercoledì 17 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Leonardo da Vinci. L’ultimo ritratto
L’eredità del genio

Qual è l’eredità di Leonardo da Vinci, cosa lo ha consacrato, negli ultimi due secoli, come uno degli scienziati e degli artisti più importanti della storia dell’umanità? La seconda parte di “Leonardo da Vinci. L’ultimo ritratto”, in onda mercoledì 17 gennaio alle 21.10 su Rai Storia, ripercorre in modo analitico le cesure più significative nel suo percorso artistico e scientifico, così come in quello postumo che ha portato alla riscoperta e alla valorizzazione dei suoi studi eclettici. In compagnia di esperti di fama mondiale, il doc cerca di fare chiarezza sugli aspetti principali, ma anche su quelli più curiosi e insoliti, che ne contraddistinguono la genialità, e ricostruisce le tecniche pittoriche, gli esperimenti di aerodinamica, così come quelli di ingegneria, anatomia e di molte altre discipline. Tra gli intervistati, Carlo Vecce (biografo di Leonardo), Paolo Galluzzi (storico della scienza, presidente del comitato per il Cinquecentenario della morte di Leonardo), Alessandro Barbero (Storico medievalista), Francesca Borgo (Storica dell’arte), Fritjof Capra (fisico), Pietro Marani (Storico dell’arte). Tutte le riprese sono state effettuate nei luoghi natali di Leonardo, e in tutte le città in cui svolse la sua attività, ossia Firenze, Milano, Roma e Amboise.

4 giorni per la libertà. Napoli 1943”
Una grande, dolorosa vittoria

Con l’armistizio dell’8 settembre 1943, la guerra si fece ancora più sanguinosa. Le truppe tedesche e i soldati fascisti, invece di lasciare il Golfo da sconfitti, ordinarono lo sgombro di centinaia di migliaia di abitanti dalla costa, continuando a mettere a fuoco e saccheggiare, ordinando il rastrellamento dei giovani, e la fucilazione per chi si sottraeva. Hitler ordinò che Napoli venisse ridotta in “cenere e fango”. Ma Napoli reagì, «prima metropoli europea a levarsi contro l’oppressore nazifascista con le sole forze del suo popolo», come ha scritto lo studioso Guido D’Agostino, rendendosi protagonista di una delle pagine più intense e commoventi della Resistenza. Pagine di storia al centro di “Quattro giorni per la libertà: Napoli 1943” - una produzione Big Sur con Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Documentari, Titanus s.p.a. e Mad Entertainment con il contributo di Regione Campania e Film Commission Regione Campania e il sostegno del Comune di Napoli – in onda mercoledì 17 gennaio alle 22 su Rai Storia.

Tra il 27 e il 30 settembre 1943 in strada scesero tutti, aristocratici e operai, donne, femminielli e bambini; si persero moltissime vite, ma la vittoria arrivò, dolorosa, eroica e potente. Prodotto da Lorenza Stella, Maria Carolina Terzi, Carlo e Luciano Stella, che lo ha anche scritto insieme al regista Massimo Ferrari, il docufilm racconta quella straordinaria epopea popolare e civile attraverso documenti inediti, testimonianze, materiali d’archivio, animazioni e sequenze tratte dal film Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy del ’62. «Una pagina storica che ha un valore contemporaneo perché racconta come e quanto la popolazione civile sia sempre, sistematicamente e volutamente aggredita in ogni conflitto – dichiara Luciano Stella. Ma anche quanto sia capace di reagire con la forza della propria comunità. Una vicenda che rivela la natura di Napoli, la sua capacità di tollerare la sofferenza ma anche la sua capacità di ribellione. Una pagina eroica, unica: come la città stessa». A dare voce a Napoli, su testi di Maurizio de Giovanni, è Luisa Ranieri, “la voce di dentro”. Gli inserti animati di Alessandro Rak e Dario Sansone, sorretti dalla colonna sonora di Antonio Fresa, raccontano le storie dei più giovani eroi di quelle giornate, con le voci di Sara Mormile, Massimo Andrei, Marianna Fontana, Mario Di Leva.
Il docufilm raccoglie anche molte interviste: quella all’ex ragazzino partigiano Antonio Amoretti, morto a 95 anni nel dicembre scorso; e quelle a Marisa Laurito, Cristina Donadio, Peppe Barra, Enzo Gragnaniello. Queste ultime, così come la speciale performance di Massimiliano Gallo, sono ambientate nelle Catacombe di San Gennaro, ventre di Napoli che custodì sotto ai bombardamenti sogni, desideri, e speranze di un’intera città.

GIOVEDI’ 18/01/2024

Passato e Presente
L'incidente del Tonchino

Una delle più colossali “fake news” della storia, dalle conseguenze devastanti. Nell’estate del 1964 il coinvolgimento americano nella guerra civile del Vietnam è ancora marginale, ma nel giro di poche settimane tutto cambia: il 2 agosto il cacciatorpediniere americano Maddox, mentre svolge una missione di spionaggio nel Golfo del Tonchino, è attaccato in acque internazionali da tre torpediniere nordvietnamite. Una pagina di storia analizzata da Paolo Mieli e dalla professoressa Giordana Pulcini a “Passato e Presente”, in onda giovedì 18 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Due giorni dopo, secondo la versione ufficiale statunitense, la stessa imbarcazione viene attaccata di nuovo. Il presidente Johnson reagisce dopo poche ore: chiede e ottiene una risoluzione del Congresso che lo autorizzi a intervenire militarmente nel sudest asiatico. L’escalation della guerra in Vietnam ha così inizio. Ma come si scoprirà in seguito, la seconda aggressione al cacciatorpediniere Maddox non è mai avvenuta e, probabilmente, Johnson ne era da subito consapevole.

a.C.d.C.
Gli ultimi re guerrieri d'Europa: la battaglia di Hastings

Dopo essere stata bloccata in porto dal cattivo tempo per mesi, la flotta normanna del duca Guglielmo può finalmente attraversare la Manica per invadere l’Inghilterra. Il re Aroldo è nel nord e il suo esercito, benché vittorioso, è esausto dalla lotta contro i vichinghi. Aroldo deve tornare al più presto nel sud, radunare un nuovo esercito e affrontare questa nuova invasione. I due eserciti si incontreranno ad Hastings, il 14 ottobre 1066. Un momento cruciale della storia inglese al centro di “a.C.d.C.”, in onda giovedì 18 gennaio alle 21.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.

I costruttori di castelli”
Sogni e fiabe

Il momento in cui il castello, da struttura prettamente difensiva, si trasforma in vera e propria residenza di nobili e Re: lo “fotografa” l’ultimo appuntamento con “I costruttori di castelli”, in onda giovedì 18 gennaio alle 22.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.
Questa trasformazione ovviamente implica un cambiamento della sua funzione: il castello diventa un luogo dove mostrare il proprio potere, ma anche luogo di rappresentanza, dove si svolgono feste e banchetti. Dal famoso castello di Windsor e da quelli altrettanto celeberrimi della Loira, fino ai meno conosciuti castelli della Germania, la puntata entra nei luoghi ormai entrati nell'immaginario collettivo e ancora capaci di affascinare ogni visitatore.

VENERDÌ 19/01/2024

Passato e Presente
Lenin, vita di un rivoluzionario

Nel marzo 1917, febbraio secondo il calendario giuliano all’epoca vigente in Russia, un’insurrezione popolare pone fine alla dinastia zarista dei Romanov. Il governo provvisorio, di orientamento liberale, stenta ad affermare la propria autorità. Anche coloro che aspirano a un radicale cambiamento, tuttavia, sono convinti che i tempi non siano ancora maturi per la rivoluzione socialista. In aprile, dopo più di quindici anni di esilio, fa ritorno in Russia il leader bolscevico Vladimir Il’ič Ul’janov. Lenin, questo il suo pseudonimo, pensa invece che le circostanze eccezionali nelle quali si trovano la Russia e l’intera Europa possano accelerare i tempi della Storia. Un personaggio analizzato dal professor Marcello Flores e da Paolo Mieli in “Passato e Presente”, in onda venerdì 19 gennaio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Inferno sotto i mari
Missione Royal Navy

Settembre 1939. Dopo essere stato artefice del primo affondamento tramite U-Boot della Seconda guerra mondiale, il comandante tedesco Gunther Prien viene improvvisamente richiamato dal suo servizio di pattugliamento e gli viene offerta una missione segreta per colpire la Royal Navy nel suo porto di Scapa Flow. La missione incontra molti ostacoli, ma è un successo. Lo racconta “Missione Royal Navy”, in onda venerdì 19 gennaio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo "Inferno nei mari". A introdurre la puntata, lo storico militare Francesco Zampieri.

Trotzkij, un uomo da uccidere

Il 21 agosto 1940, dopo 11 anni di esilio, Lev Davidovic Bronstein - meglio conosciuto come Trotzkij - viene assassinato in Messico dal comunista spagnolo Ramón Mercader. Nello stile di un thriller politico, lo speciale “Trotzkij, un uomo da uccidere” - introdotto e dal professor Lucio Villari, e in onda venerdì 19 gennaio alle 22.10 su Rai Storia - racconta gli ultimi anni in Messico della lunga caccia all'uomo, orchestrata dai servizi segreti sovietici, che alla fine riuscirono nel loro intento di abbattere il nemico giurato di Stalin.

SABATO 20/01/23

Passato e Presente”
Lyndon B. Johnson

La scalata al potere è Lyndon B. Johnson, 36° Presidente degli Stati Uniti: le esperienze con il New Deal rooseveltiano; l'abilità nel gestire la campagna elettorale e nel tessere la rete di relazioni che utilizzerà nel momento in cui diventerà senatore e leader del partito democratico; la vicepresidenza e l'inattesa presidenza dopo l'assassinio di John Fitzgerald Kennedy. A "Passato e Presente", in onda sabato 20 gennaio alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la professoressa Raffaella Baritono. In primo piano, l'idea di società americana di Lyndon B. Johnson, riassunta nella "Great society", i provvedimenti in materia di diritti civili e le più importanti riforme dal New Deal: i contributi casa, i sussidi scolastici, i fondi per le famiglie povere e le madri sole, ma anche la riforma sanitaria con il Medicare. L'escalation della guerra del Vietnam e le proteste dei campus universitari e dei mezzi di informazione, lo porteranno il 31 marzo 1968 a rinunciare alla candidatura per un secondo mandato. 

Cinema Italia
L’albero degli zoccoli

Nella campagna del bergamasco di fine Ottocento la vita quotidiana dei contadini e della natura che li circonda si esprime attraverso il lirismo magico della semplicità. Unanimemente considerato pietra miliare della cinematografia italiana, il film è stato scritto, diretto, montato e prodotto da Ermanno Olmi, un’opera in cui memoria autobiografica e collettiva si fondono e la storia familiare di piccole comunità incontra la Storia d’Italia. Vincitore della Palma d’oro a Cannes nel 1978, è il più emozionante e appassionato affresco della civiltà contadina del cinema del dopoguerra. Di Ermanno Olmi, interpretato da Luigi Ornaghi e Francesca Moriggi, il capolavoro “L’albero degli zoccoli” andrà in onda per il ciclo “Cinema Italia” sabato 20 gennaio alle 21.10 su Rai Storia.

Documentari d’autore
Il tempo rimasto”

Una riflessione sulla vecchiaia e su cosa si può̀ scoprire guardandosi in questo specchio, che nasce da un lungo percorso di ascolto e decine di lunghi incontri in diverse regioni italiane, alla ricerca di un mondo “fino a ieri” che a volte appare remotissimo e a volte stranamente presente. E’ il documentario di Daniele Gaglianone – prodotto da ZaLab Film con Rai Cinema e Luce Cinecittà – “Il tempo rimasto”, in onda sabato 20 gennaio alle 00.10 su Rai Storia per “Documentari d’autore”

Il protagonista di questo film è il tempo, rimasto nelle pieghe della vita. È un film su bambini e giovani che ora, con le rughe disegnate sul viso, ritornano indietro, a volte come se fossero di nuovo là dove sono stati. In questa distanza che cerca di annullarsi abita il confronto fra il tempo che resta e quello che resterà̀.


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