L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Storia per la Memoria

DOMENICA 21/01/2023

Passato e Presente
La nascita del Pci

Ottobre 1917, in Russia scoppia la rivoluzione. La conquista del potere da parte della fazione bolscevica diventa la nuova bussola dell’orientamento politico del partito socialista italiano. Nel 1919 i socialisti sono la maggiore forza del paese e in ottobre il loro segretario, Giacinto Menotti Serrati, decide per l’adesione alla Terza Internazionale, l’organizzazione dei partiti comunisti appena battezzata a Mosca. Comincia così la storia politica che portò alla nascita del Pci ripercorsa dal professor Silvio Pons e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda domenica 21 gennaio alle 20.30 su Rai Storia.

In Italia, intanto, il 23 marzo 1919 Benito Mussolini ha fondato i Fasci italiani di combattimento e alla fine del 1920 comincia l’offensiva delle squadre fasciste, che dilaga con migliaia di spedizioni punitive contro le strutture sindacali, politiche e amministrative socialiste. Il 21 gennaio 1921, il Partito Socialista Italiano si riunisce al Teatro Goldoni di Livorno per il XVII congresso nazionale. Il partito è travagliato da profonde divisioni interne, tra le correnti riformista, massimalista e comunista. La frazione comunista, guidata da Amadeo Bordiga, di cui fanno parte Antonio Gramsci e Umberto Terracini, abbandona l’aula. Si trasferisce al teatro San Marco, dove viene decretata ufficialmente la costituzione del Partito Comunista d’Italia, sezione della Terza internazionale. 

Binario cinema
Il peccato. Il furore di Michelangelo

Il genio inquieto di Michelangelo alle prese con due grandi lavori commissionati da mecenati rivali, i Medici e i Della Rovere: lo fa rivivere il regista Andrey Konchalovskiy nel film “Il peccato. Il furore di Michelangelo”, in onda domenica 21 gennaio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”. Un affresco realistico del Rinascimento e un ritratto in carne e ossa di un artista dalle mani sporche e le unghie rotte dal lavoro, ambizioso e scaltro, sempre in bilico tra la grazia divina e la voglia di primeggiare che non si ferma davanti a niente. Nel cast, Alberto Testone, Jakob Diehl, Francesco Gaudiello, Federico Vanni, Glen Blackhall.

LUNEDI’ 22/01/2024

Passato e Presente
Nome in codice: Shingle. Lo sbarco di Anzio

Alle ore 2 del 22 gennaio 1944, il VI corpo d’armata americano sbarca nel tratto di costa compreso tra Anzio e Torre Astura mentre la I divisione britannica prende terra più a nord, verso Tor San Lorenzo. È l’inizio dell’Operazione Shingle, lanciata dai comandi Alleati per creare una testa di ponte sul tratto di costa tra Anzio e Nettuno, a circa sessanta chilometri dalla capitale. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Umberto Gentiloni a “Passato e Presente”, in onda lunedì 22 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

L’obiettivo è sfondare il settore tirrenico della linea Gustav, la linea fortificata di difesa fatta erigere da Hitler tra la foce del Garigliano a ovest e Ortona, sulla costa adriatica, a est, e raggiungere la capitale. Questi i piani. Ma la realizzazione non sarà facile. Gli errori strategici saranno molti e la reazione tedesca sarà accanita. La battaglia per Roma durerà quattro mesi, quattro mesi di distruzione, sfollamenti ed eccidi nazisti fino al 4 giugno, quando le truppe alleate oltrepasseranno le mura capitoline e finalmente libereranno la città eterna dal giogo del Terzo Reich.

L’Inghilterra vittoriana a colori
Le immagini della prima cinepresa

La Gran Bretagna vittoriana vista attraverso lo sguardo della nuova ed emozionante invenzione, la cinepresa, che cattura per la prima volta una nazione su pellicola. Un “ritratto” proposto da “L’Inghilterra vittoriana a colori” in onda lunedì 22 gennaio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia, con l’introduzione e la contestualizzazione della professoressa Valentina Villa.

Storia delle nostre città
Trento

Una città universitaria prospera e cosmopolita che conserva un fascino architettonico che si addice alla sua importanza storica: è Trento la protagonista di “Storia delle nostre città”, la serie di Rai Cultura che spiega l’evoluzione delle nostre città nel corso dei secoli in onda lunedì 22 gennaio alle 22.10 su Rai Storia. A Trento, dal 1545 al 1563, la Chiesa cattolica fu completamente ridefinita nel Concilio e da Trento prese il via la Controriforma che dopo lo scisma protestante riuscì a riportare tra le braccia del cattolicesimo milioni di fedeli. Per lungo tempo, inoltre, la città fu uno dei pochi principati ecclesiastici in Italia, poi passò sotto il dominio francese e austriaco prima di essere ricongiunta all’Italia in seguito alla Prima Guerra Mondiale.

MARTEDI’ 23/01/2024

Passato e Presente
Caterina, la grande di Russia

Quando nel 1744 la principessa prussiana Sofia di Anhalt-Zerbst, a quattordici anni, arrivò alla corte degli zar, nessuno poteva immaginare che sarebbe diventata la zarina Caterina II “La Grande”. Colta, imparò velocemente il russo e si convertì al cattolicesimo ortodosso per sposare l’erede al trono di Russia, il futuro zar Pietro III. Spregiudicata nella conquista del potere, solo sei mesi dopo l’incoronazione del marito, con un colpo di stato lo spodestò e salì lei stessa sul trono di Imperatrice di Tutte le Russie. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Adriano Roccucci nell’appuntamento con “Passato e Presente”, in onda martedì 23 gennaio alle ore 13.15 su Rai3 e alle ore 20.30 su Rai Storia.

Nei trentacinque anni del suo regno, Caterina riuscì a trasformare radicalmente la vita della Russia e attrasse l’attenzione di tutta l’Europa illuminata. Tenne rapporti con i principali esponenti dell’Illuminismo, da Voltaire a Diderot e inizialmente cercò di riformare il paese con l'idea d'una monarchia liberale ed umana.

È’ la vita privata dell’imperatrice, però, l’aspetto che colpì maggiormente la fantasia pruriginosa dell’epoca, i numerosi amanti che furono ricompensati con posizioni di potere e che l’aiutarono molto nel successo delle sue imprese.

Italic, carattere italiano
Guglielmo Marconi, un visionario in Inghilterra

La “strada” di Guglielmo Marconi: la ripercorre Giorgio Zanchini in "Italic, carattere italiano", in onda martedì 23 gennaio alle 21.10 su Rai Storia. "Guglielmo Marconi, un visionario in Inghilterra" racconta uno scienziato che ha rivoluzionato la storia delle comunicazioni e che, attraverso le sue intuizioni, ha spalancato le porte della modernità. La sua storia comincia sulle prime colline bolognesi, in una soffitta in cui fin da bambino ha effettuato i primi, rudimentali esperimenti sull’elettricità, per poi toccare i quattro angoli del pianeta. Comunicazioni wireless, radio, televisione: Marconi ha dato il suo contributo ad ognuno di questi apparecchi e lo ha fatto dal Regno Unito. Lì, il giovane scienziato ha consolidato i suoi esperimenti sulle onde elettromagnetiche, arrivando a collaborare con la Royal Navy e approntando i primi dispositivi per il salvataggio in mare. Grazie a Marconi e al telegrafo senza fili, furono inviati i primi messaggi di Sos. In questa puntata di “Italic”, realizzata in collaborazione con la Fondazione Marconi e Museo Marconi, verrà ricostruita la sua avventura nel Regno Unito, dal primo brevetto fino alla prima trasmissione transatlantica da Poldhu a Terranova, la sua più grande impresa, e al premio Nobel ricevuto nel 1909. Verranno visitati i luoghi in cui Marconi ha vissuto, da Londra, che a fine Ottocento ospitava una nutrita comunità italiana, Chelmsford, sede della sua prima azienda, Bath dove Marconi eseguì alcuni, determinanti esperimenti sulle comunicazioni a lunga distanza e la Bodleian Library di Oxford, che dal 2004 ospita la più grande collezione di documenti appartenuta a Marconi e alla sua compagnia. A corredare il racconto ci saranno servizi video originali realizzati tra l’Italia e la Gran Bretagna, che raccontano i luoghi e i paesaggi attraversati da Marconi; schede divulgative con materiali di repertorio fotografico e audiovisivo, proveniente da archivi italiani e internazionali, come BBC History, con ricostruzioni d’epoca ed estratti di documentari e serie televisive. Gli ospiti in studio completeranno il racconto: da Elettra Marconi (figlia di Guglielmo) a Guido Tonelli (fisico che è stato portavoce e ha contribuito all’esperimento che ha portato alla scoperta del bosone di Higgs) e Gabriele Balbi (professore di Media Studies). 

MERCOLEDI’ 24/01/2024

Passato e Presente
Oppenheimer, il padre della bomba atomica

Considerato il padre della bomba atomica, nel dopoguerra Robert Oppenheimer passa in breve tempo dal trionfo alla caduta. Il fisico statunitense viene infatti travolto da un’inchiesta che mette in dubbio la sua fedeltà alla nazione e che si concluderà con la revoca dell’autorizzazione all’accesso alle informazioni relative al programma atomico americano. Ne parlano il professor Leopoldo Nuti e Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda mercoledì 24 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

GRANDI DISASTRI:
10 ERRORI FATALI

Il disastro del dirigibile Hindenburg pt.1

Difetti di progettazione, errori di giudizio e protocolli falliti: così sono nati alcuni dei peggiori disastri che il mondo abbia mai visto. Li racconta “GRANDI DISASTRI: 10 ERRORI FATALI” la nuova serie Rai Cultura in onda da mercoledì 24 gennaio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Dall’incidente dell’Hindenburg alla Deepwater Horizon, le catastrofi umane più famose del mondo hanno una cosa in comune. Ciascuna fu il prodotto di una catena di errori. La serie si concentra su un disastro diverso in ogni episodio e rivela come i fallimenti spesso iniziarono sul tavolo da disegno e continuarono fino al momento in cui si verificò il disastro. Dall'assassinio di JFK alla distruzione delle Torri Gemelle, agli incidenti aerei del Boeing 737, ogni catastrofe viene messa a nudo, rivelando i momenti cruciali che ne hanno segnato il destino. Nel primo appuntamento, introdotto e contestualizzato dal professor Gregory Alegy il fatale incidente al dirigibile Hindenburg. Il 6 maggio 1937, alle 19:25, l'Hindenburg prese fuoco e venne completamente distrutto, nel giro di circa mezzo minuto, mentre cercava di attraccare al pilone di ormeggio della Stazione Aeronavale di Lakehurst, New Jersey.

La Croce e la Svastica”
I rapporti tra le chiese e il nazismo

Un’inchiesta sulla persecuzione e la deportazione nel campo di Dachau di oltre 2.800 cristiani da 14 nazioni europee da parte del regime nazista e sulle ragioni che ne sono alla base: mercoledì 24 gennaio alle 22:10 circa su Rai Storia, Rai Documentari propone “La Croce e la Svastica”, una coproduzione Rai Documentari, Iterfilm e Upside con il contributo del Mic e del fondo bilaterale “Italia-Francia”, per la regia di Giorgio Treves, scritto da Luca Scivoletto e Giorgio Treves con la partecipazione artistica di Margherita Buy, Massimo De Rossi e Stefano Dionisi.

Il documentario, girato tra Italia, Francia, Germania, Polonia, e Città del Vaticano, si sviluppa come un viaggio del regista Giorgio Treves, che, attraverso le testimonianze di alcuni sopravvissuti e le ricostruzioni degli storici, cerca di comprendere e fare chiarezza anche sui rapporti tra la chiesa cattolica, quella protestante e il nazional socialismo. La ricerca personale nasce da un bisogno di giustizia, rispetto e misericordia verso tutte le vittime del nazismo, di qualunque fede, etnia e nazionalità, e al contempo dal bisogno di sapere, di sollevare il velo su questa zona oscura della storia.

Perché Hitler deportò nei campi anche cattolici, protestanti, ortodossi e testimoni di Geova oltre a 6 milioni di ebrei? Giorgio Treves comincia la sua ricerca partendo dagli archivi segreti del Vaticano, rinominati Archivi Apostolici, dove su richiesta di Papa Francesco nel 2020 sono stati tolti i sigilli sul pontificato di Pio XII, con lo scopo di chiarire la posizione della chiesa durante la II guerra mondiale. 
Il documentario entra poi nel vivo dell’ascesa del nazismo, che con il Paragrafo Ariano porterà a compimento lo sterminio ebraico, e si conclude interrogandosi sull’atteggiamento messo in atto dal Vaticano. Cosa avrebbe potuto fare la chiesa? Cosa, forse, mancò di fare? 

“Il destino dei cristiani durante la guerra mi è sembrato un buco in questa narrazione storica, in modo particolarmente evidente nel paese in cui vivo, l'Italia, dove nessuno ne ha mai sentito parlare – dice Giorgio Treves. “La mia ambizione è proporre un film che sia illuminante attraverso le sue testimonianze e i suoi archivi, ma anche cogliere un argomento sensibile, quasi tabù. Una storia che contiene parti che sono state deliberatamente tenute all'oscuro per molto tempo”.
Le ricostruzioni da parte di storici italiani, francesi e tedeschi si alternano a momenti emotivi: le storie personali, i ricordi, gli aneddoti di coloro che vissero in prima persona questa tragedia - come la testimonianza di Simone Liebster e Emma Bauer sul tragico destino degli Ortodossi e dei Testimoni di Geova - sono intervallati da materiale inedito dagli archivi, tra cui Bundenarchive, Les Ateliers Des Archives, Critica Past e Istituto Luce.

Il percorso termina nel lungo viale alberato di Dachau, con un finale che, presentando le recenti manifestazioni neonaziste, è un monito volto a scongiurare la reiterazione di simili atrocità.

GIOVEDI’ 25/01/2024

Passato e Presente
St. Martin De Vesubie

Mentre i ghetti bruciano nell’Europa del 1943, c’è un paese, sulle montagne francesi che dominano la Costa Azzurra, in cui gli ebrei passeggiano liberamente, senza la stella gialla, dove i bambini vanno a scuola e gli adulti siedono nei caffè. È st. Martin de Vesubie, per dieci mesi un’oasi per merito dell’occupazione italiana, malgrado Mussolini sia stretto alleato della Germania nazista. Un’eccezionalità che non si spiega solo con il buon cuore delle truppe italiane ma che, ancora oggi, per tanti storici rimane un mistero. Ne parlano Paolo Mieli e la professoressa Barbara Berruti a “Passato e presente in ondagiovedì 25 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

I dimenticati di Sachsenhausen
Una ricerca inedita

Fino ad oggi si sapeva solo parzialmente quanti erano gli italiani deportati in quello che era noto come il campo di concentramento “modello” delle SS, Sachsenhausen. Mancava uno studio e una ricerca approfondita ed esclusiva. “I dimenticati di Sachsenhausen” - in onda giovedì 25 gennaio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia con la contestualizzazione della professoressa Anna Foa - è la storia di questa ricerca che passa attraverso campi di transito e concentramento, archivi e le storie dei deportati raccontate tramite la loro voce e quella dei propri cari.

a.C.d.C.
L’assedio di Orléans

All’apice della potenza, l’armata inglese stringe d’assedio la città di Orléans, di enorme importanza strategica e simbolica per entrambi i contendenti. Per mesi e mesi gli inglesi sembrano sul punto di prendere la città, ma le massicce fortificazioni resistono e l’arrivo di Giovanna d’Arco capovolge le sorti del conflitto. E’ l’episodio cruciale della Guerra dei cent’anni raccontata dal professor Alessandro Barbero in “a.C.d.C.”, in onda giovedì 25 gennaio alle 22 su Rai Storia.

VENERDÌ 26/01/2024

Passato e Presente
Gli ebrei salvati nei conventi

Dietro i silenzi di Pio XII che hanno sul genocidio degli ebrei c’è una cinica scelta antigiudaica o una abile mossa diplomatica per salvare più vite possibili? Una domanda al centro dell’appuntamento con “Passato e Presente”, in onda venerdì 26 gennaio alle 13.15 su Rai3 e sabato 27 gennaio alle 20.30 su Rai Storia. In studio, con Paolo Mieli, la professoressa Anna Foa. Dalle carte degli archivi oggi emerge con chiarezza l’opera del pontefice a favore degli ebrei. Nella sola città di Roma, sono stati almeno 4.500 gli ebrei che hanno trovato rifugio negli istituti religiosi. Emerge anche che, al momento della liberazione della città nel giugno del ’44, gli ebrei sopravvissuti chiedono di essere ricevuti dal papa. Un’udienza che, però, non verrà mai concessa, perché la guerra è ancora in corso e si temono possibili ritorsioni nei territori sotto controllo nazifascista.

Le storie degli Internati Militari Italiani
Per ricordare chi disse “no” ai nazifascisti

La vicenda degli internati militari italiani, gli Imi, quei soldati che, catturati dopo l’8 settembre del 1943 dai tedeschi, si rifiutano di continuare a combattere a fianco dei nazifascisti e per questo vengono deportati: la ricostruisce la programmazione che Rai Cultura propone venerdì 26 dicembre dalla 20.30 su rai Storia. Si comincia con “Passato e Presente”, in cui Paolo Mieli e la professoressa Chiara Colombini ricostruiscono la sorte di quei soldati, impiegati nell’industria bellica tedesca, sottoposti a maltrattamenti, ridotti alla fame, nonché pressati continuamente ad aderire alla Repubblica Sociale Italiana. Ma una volta finita la guerra e tornati a casa, gli ex Internati Militari Italiani passano velocemente, dall’entusiasmo di essere sopravvissuti, alla frustrazione della vergogna e dell’oblio. A distanza di tempo però, riaffiorano ricordi, foto, testimonianze e diari degli Imi, come quello del tenente Vittorio Vialli, che fu compagno di prigionia di Giovannino Guareschi. E proprio Vittorio Vialli è protagonista – alle 21.10 – di “Ho scelto la prigionia”, firmato da Francesco Conversano e Nene Grignaffini. Durante l’internamento, Vialli diventa una sorta di “fotografo clandestino” che gode della solidarietà dei compagni di prigionia e realizza una sorta di “reportage”, unico in tutta Europa. Sono quattrocentocinquanta scatti fotografici, sviluppati e stampati solo alla fine della guerra, all’interno dei quali è evidente un suo personale sguardo e “punto di vista” estetico e formale sull’avvenimento fotografato. La documentazione fotografica comincia il primo giorno della sua cattura, l’8 settembre del ‘43, e termina il giorno della sua liberazione, quando ritorna in Italia nel settembre del ‘45 e scatta l’ultima foto al Brennero. Attraverso le foto di Vialli, rivive la triste vicenda comune a centinaia di migliaia di prigionieri italiani; le sue fotografie raccontano la vita quotidiana dei soldati durante la prigionia, dalla lotta per la sopravvivenza fino al loro ritorno a casa. Il racconto è arricchito dai frammenti dei diari scritti da militari internati nei lager tra cui quello di Giorgio Raffaelli e dello scrittore Giovanni Guareschi.

Alle 22.10, infine, dalla serie "I giorni della nostra storia", un documentario di Stefano Munafò e Walter Preci con regia di Massimo Olmi sulla vicenda dei soldati italiani deportati nei campi di prigionia e di concentramento tedeschi tra il 1943 ed il 1945, internati in Germania come lavoratori coatti, e del loro rifiuto di arruolarsi per la Repubblica di Salò.

SABATO 27/01/2024

Binario cinema
La conferenza

La storica Conferenza di Wanseen, del 20 gennaio 1942, convocata dal generale delle SS Reinhard Heydrich per discutere la “Soluzione finale della questione ebraica”. La ricostruisce Matti Geschonneck nel film “La conferenza”, in onda sabato 27 gennaio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario Cinema”, in occasione del Giorno della Memoria. Nel cast, Philipp Hochmair, Johannes Allmayer, Maximilian Bruckner, Fabian Busch, Matthias Bundschuh, Jakob Diehl, Lilli Fichtner, Godehard Giese, Peter Jordan.

Documentari d’autore
Kinderbloch

La storia di Sergio De Simone, nato a Napoli, delle due cugine, Andra e Tatiana Bucci, e la tragedia dei bambini nella realtà di Auschwitz, riviste attraverso le testimonianze di sopravvissuti che all’epoca erano bambini. E’ “Kinderblock” di Ruggero Gabbai, in onda sabato 27 gennaio alle 22.55 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”. 

Prodotto dalla Fondazione Museo della Shoah in collaborazione con Rai Cinema e la Goren Monti Ferrari Foundation, il documentario raccoglie i ricordi degli allora bambini - vividi e al contempo frammentari - in un mosaico complesso e doloroso che fa emergere narrativa le atrocità dei campi di sterminio, come la sperimentazione medica sui bambini condotta dal Dottor Mengele, l’Angelo della Morte. Un susseguirsi di eventi porta il piccolo Sergio a quel fatidico passo avanti che rappresenta l’ultimo inganno: nell’illusione di ritrovare la propria madre, Sergio va incontro alla più atroce delle sperimentazioni e, infine, alla morte, insieme ad altri 19 bambini in uno scantinato della scuola di Bullenhuser Damm, ad Amburgo. 


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.