Percorsi
Dopo l’importante anno dedicato agli anniversari pucciniani, la Fondazione del Teatro Grande di Brescia presenta la programmazione 2025 , con un ricco palinsesto suddiviso nei due semestri di Stagione.
Da gennaio a giugno e da settembre a dicembre, il cartellone abbraccerà i diversi generi dello spettacolo dal vivo con una programmazione tra le più ricche degli ultimi anni: concerti, spettacoli di danza, progetti culturali e per le scuole, performance outdoor e progetti di confine tra le diverse discipline artistiche metteranno in dialogo tra loro ambiti culturali tra i più eterogenei.
Grandi interpreti e formazioni di fama mondiale, ma anche giovani talenti saranno protagonisti nei magnifici spazi del Teatro Grande: la Sala Grande, il settecentesco Ridotto, il suggestivo Salone delle Scenografie e l’affascinante Sala Palcoscenico Borsoni.
LaStagione Opera e Balletto sarà come da tradizione collocata nella seconda metà dell’anno e avrà una presentazione dedicata nei prossimi mesi.
“La Stagione 2025 – afferma il Sovrintendente e Direttore Artistico Umberto Angelini – è una finestra sul mondo, sui grandi capolavori della storia della musica (la Quinta di Mahler, la Nona, la Quinta e la Sesta di Beethoven, le Quattro Stagioni di Vivaldi, il Magnificat di Bach) e sulle sue pagine meno conosciute, sui nuovi talenti come Arsenii Moon, vincitore del Concorso Busoni e del Premio Arturo Benedetti Michelangeli e sulle più importanti produzioni coreografiche. Una Stagione che ribadisce la centralità del Teatro Grande nel panorama nazionale, il suo concreto impegno nel contrastare la povertà educativa e la sua cura verso le fragilità e le marginalità sociali.”
La Fondazione del Teatro Grande riconferma inoltre l’attenzione verso temi importanti, come quelli dell’inclusione, dell’accessibilità e del turismo culturale individuando nuove occasioni per promuovere e valorizzare la bellezza della musica, dell’arte e della danza anche al di fuori della cornice prestigiosa degli spazi del Teatro.
Il 2025 vedrà il ritorno del progetto Il Grande in Provincia , in collaborazione con la Provincia di Brescia, con la Fondazione Provincia di Brescia Eventi e con le diverse realtà del territorio che partecipano all’iniziativa, con l’obiettivo di dar vita a una nuova edizione capace di portare grandi voci e grandi interpreti in alcuni suggestivi luoghi della nostra provincia. La rassegna – diventata negli anni uno dei momenti più attesi della programmazione estiva bresciana – giunge quest’anno al traguardo dei 10 anni , un impegno che ha
consentito di creare nuove occasioni di valorizzazione territoriale, portando il pubblico in piccoli borghi, antiche pievi, suggestivi scorci naturalistici e tesori architettonici meno conosciuti.
Nell’ambito dell’inclusione, si confermano nella Stagione 2025 il progetto OPEN. Il Grande accessibile – vincitore del Premio Cultura + Impresa 2024 e dedicato alle persone con disabilità sensoriali e cognitive – il lavoro sulla rete Grande Comunità che, partecipata da 18 soggetti, diffonde la bellezza della musica anche alle persone più fragili coinvolgendo realtà del sociale della città, e gli appuntamenti di Dance Well rivolti prevalentemente alle persone che convivono con il Parkinson che ogni settimana si ritrovano negli spazi del Teatro per le lezioni di questa pratica di danza che ha l’obiettivo di migliorare il benessere fisico e psicologico dei partecipanti.
Per il 2025 la Fondazione sarà inoltre impegnata nell’attività di valorizzazione dei propri spazi : oltre alle aperture del fine settimana del Caffè del Teatro Grande – Berlucchi (sabato e domenica dalle 10.00 alle 20.00), che contempleranno anche alcuni venerdì sera con gli Aperitivi in jazz , il Teatro aprirà le sue porte ai visitatori offrendo loro la possibilità di scoprire la storia e gli aneddoti che hanno reso il Grande celebre in tutto il mondo attraverso un ventaglio di percorsi per tutte le età . Questi appuntamenti saranno occasione per far conoscere al pubblico anche l’importante impegno nella conservazione e nel restauro degli spazi del Teatro che la Fondazione ogni anno mette in atto.
GLI APPUNTAMENTI CON LA MUSICA
La Musica torna ad essere grande protagonista della nuova Stagione della Società dei Concerti del Teatro Grande . Il 2025 sarà l’anno del trentennale della scomparsa di Arturo Benedetti Michelangeli e per questo i programmi dei concerti in cartellone daranno ampio spazio alle composizioni per pianoforte. È inoltre previsto uno specifico appuntamento dedicato alla ricorrenza legata al grande pianista Benedetti Michelangeli.
La Stagione si aprirà ufficialmente venerdì 24 gennaio alle ore 20.00 in Sala Grande con il concerto della Budapest Festival Orchestra , diretta dal Maestro Iván Fischer , direttore d’orchestra considerato uno dei più gradi visionari della musica del nostro tempo. Vincitrice del prestigioso premio “Orchestra of the Year” della rivista Gramophone nel 2022 e riconosciuta come la più giovane formazione ad entrare nella top ten delle orchestre sinfoniche del mondo, la Budapest Festival Orchestra eseguirà sul palcoscenico del Teatro Grande un raffinato programma che prevede Schnell Fliehen die Schatten der Nacht di Fanny Mendelssohn, il Concerto in mi minore per violino e orchestra, op. 64 di Felix Mendelssohn Bartoldy – con la straordinaria partecipazione del musicista Renaud Capuçon , in qualità di violino solista – e la Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler.
Lunedì 27 gennaio la Sala Grande ospiterà il dèdalo ensemble in un concerto organizzato in collaborazione con Casa della Memoria . Per la prima volta in Sala Grande, il tradizionale concerto in occasione del Giorno della Memoria per la commemorazione delle vittime dell’Olocausto porterà sulla scena l’esecuzione in forma di concerto di Der Kaiser Von Atlantis , opera di Viktor Ullmann , tra le più toccanti partiture scritte da compositori di origine ebrea. Composta durante l’internamento nel ghetto di Theresienstadt (Terezín) nel 1943, l’opera fu pesantemente soggetta alla censura nazista, che ne vietò la rappresentazione. La sua rappresentazione oggi offre al pubblico una riflessione importante e profonda sulla natura umana.
Nel Ridotto del Teatro Grande, il 31 gennaio alle ore 20.00, il violoncellista Mario Brunello e il giornalista e divulgatore Guido Barbieri daranno vita allo spettacolo dal titolo Studi sullo stile di Bach di Pier Paolo Pasolini , una serata in cui la voce recitante di Guido Barbieri, studioso, musicologo e storica voce di Radio3, si alternerà alle note del violincello piccolo di Mario Brunello per esplorare il saggio pasoliniano sulla musica di Bach.
Mercoledì 5 febbraio alle ore 20.00 il Fontamar Consort eseguirà in prima assoluta in Sala Grande Ramour (“Riamore”, in italiano), titolo del primo album del Fontamar Consort, presentato per la prima volta dal vivo. Il progetto racchiude un vero e proprio inno alla poesia, alla luminosità e all’energia che ispira da tempo la ricchissima storia musicale delle canzoni d’amore scritte da Jean Fontamar (aka Cyrille Doublet) per la voce della compagna Laurianne Langevin. Special guest d’occasione sarà Paolo Fresu , noto trombettista, compositore, flicornista italiano che ha all’attivo numerose collaborazioni in ambito sinfonico e jazzistico, come quella con la Grande Orchestra Italiana, l'Orchestra nazionale di Jazz francese (ONJ), l'Orchestra della radio tedesca di Amburgo (NDR), l'Orchestra sinfonica della Rai, l'Orchestra dell'Arena di Verona e I Virtuosi Italiani. In questa occasione il Maestro Fresu è coinvolto anche in qualità di produttore musicale del disco che dà il nome al concerto.
Il Ridotto del Teatro Grande torna ad essere una delle sale principali dei concerti di musica da camera della Stagione. Martedì 18 febbraio alle ore 20.00 il violinista di fama internazionale Mauro Loguercio ed Emanuela Piemonti – pianista con una lunga carriera concertistica – si esibiranno in duo nel concerto dal titolo Viaggio verso la gioia , dedicato alla Sinfonia n.9 op. 125 di Ludwig Van Beethoven, nella trascrizione per violino e pianoforte di Hans Sitt. L’ascolto della Sinfonia nella trascrizione del musicista boemo Hans Sitt offrirà al pubblico un’occasione per apprezzare sotto una nuova luce e in una dimensione più raccolta il grande capolavoro del repertorio sinfonico.
Lunedì 24 febbraio alle ore 20.00 il Ridotto del Teatro Grande accoglierà il concerto Verso la sintesi del pianista e compositore Orazio Sciortino , recentemente nominato Composer of the Year agli International Classical Music Awards. Orazio Sciortino collabora con importanti istituzioni musicali italiane ed estere, partecipando anche a progetti di divulgazione che combinano musica, arti visive e neuroscienze. Il programma Verso la sintesi riunisce alcune composizioni di Robert Schubert, Johannes Brahms e Franz Joseph Haydn in un interessante confronto.
Les Musiciennes du Concert des Nations si esibiranno giovedì 6 marzo in Sala Grande nella serata dal titolo L’Orchestra dell’Ospedale della Pietà , diretta dal Maestro Jordi Savall , con la partecipazione della musicista Alfia Bakieva in qualità di violino solista. Per la prima volta nella Stagione della Fondazione del Teatro Grande, il grande direttore d'orchestra e violista catalano Jordi Savall si esibirà con una formazione musicale di straordinarie musiciste: un ensemble tutto al femminile , nato come progetto speciale in seno allo storico ensemble da lui fondato nel 1989, Le Concert des Nations, e composta da donne che si ispirano alle giovani musiciste dell'Ospedale della Pietà di Venezia e al loro grande maestro, Antonio Vivaldi. La formazione eseguirà sul palcoscenico del Grande un programma monografico dedicato ad Antonio Vivaldi che prevede il Concerto per violino, violoncello, archi e cembalo RV544 Il Proteo, o sia Il mondo al Rovescio, il Concerto per violino, violoncello, archi e continuo RV 547, il Concerto per violino, archi e basso continuo La tempesta di mare e Le Quattro Stagioni .
Durante l’anno quattro saranno gli appuntamenti con l’ Ensemble del Teatro Grande , formazione musicale residente della Fondazione del Teatro Grande, che da sempre affronta il repertorio cameristico con raffinate esecuzioni che spaziano dai grandi capolavori alle partiture contemporanee. Il 16 marzo alle ore 11.00 si esibiranno la flautista Sonia Formenti , il violinista Marco Mandolini e il pianista Andrea Rebaudengo in un programma tutto dedicato al Novecento che mette a confronto le musiche di Luciano Berio e Luigi Dallapiccola, nel ricordo del centenario della nascita di Berio e dei 50 anni dalla morte di Luigi Dallapiccola.
Il6 aprile , sempre alle ore 11.00, si esibiranno per l’Ensemble Sonia Formenti (flauto), Francesca Rodomonti (oboe), Anton Dressler (clarinetto), Carmen Maccarini (fagotto), Maria Elisa Aricò (corno) e Andrea Rebaudengo (pianoforte). Il programma monografico sarà interamente dedicato a Francis Poulenc con l’esecuzione del Trio per oboe, fagotto e pianoforte, della Sonata per clarinetto e pianoforte e del Sestetto per flauto, oboe, clarinetto, fagotto, corno e pianoforte.
Nella seconda metà dell’anno, è previsto permercoledì 8 ottobre alle ore 20.00 il concerto di violoncello solo del Maestro Paolo Bonomini , primo violoncello della Camerata di Salisburgo e vincitore del XX Concorso Internazionale J.S. Bach di Lipsia. Il programma prevede la Suite n.3 in Do maggiore di Johann Sebastian Bach, la Sonata per violoncello solo di György Ligeti e la Suite n. 4 in Mi bemolle maggiore di Johann Sebastian Bach.
Nell’ultimo appuntamento dell’anno, previsto per lunedì 27 ottobre alle ore 20.00, l’Ensemble del Teatro Grande si esibirà nella formazione in Quartetto che prevede la partecipazione dei violinisti Marco Mandolini e Daniele Richiedei , nuovamente del violoncellista Paolo Bonomini e del pianista Andrea Rebaudengo . Anche questo concerto avrà un programma monografico, in questa occasione dedicato a Erich Wolfgang Korngold, compositore di origini austriache, poi trasferitosi negli Stati Uniti dove ha condotto nel corso del Novecento gran parte della sua carriera che è stata per altro premiata con due Oscar per la miglior colonna sonora.
Giovedì 27 marzo alle ore 20.00 la Sala Palcoscenico Borsoni accoglierà il musicista Alessandro “Asso” Stefana (lap steel, chitarra acustica, armonica, organo) nella presentazione del suo nuovo album. Forte di un percorso di ricerca che lo ha visto a fianco di grandi artisti internazionali (tra cui PJ Harvey), Alessandro “Asso” Stefana condividerà il palco per questo live con il musicista Emanuele Maniscalco (batteria e sintetizzatori) per una serata che si annuncia imperdibile e ricca di suggestioni che intrecciano folk, jazz, atmosfere da colonna sonora e sperimentazione.
Mercoledì 16 aprile alle ore 20.00 il Ridotto del Teatro Grande farà da cornice al concerto che vedrà protagonista il Quartetto Eos in un programma dal titolo L’evoluzione della forma , un’esplorazione dello sviluppo della forma musicale del quartetto attraverso tre opere emblematiche di Franz Joseph Haydn, Filippo Del Corno e Felix Mendelssohn Bartholdy. Semifinalista nel 2023 della 77ª edizione del prestigioso Concorso di Ginevra, il quartetto formato da Elia Chiesa (violino), Giacomo Del Papa (violino), Alessandro Acqui (viola) e Silvia Ancarani (violoncello) , il Quartetto Eos si è aggiudicato nel 2018 il Premio “Piero Farulli” nell’ambito del Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana.
Torna nel mese di maggio il tradizionale appuntamento annuale con il concerto dell’Orchestra STU.D.I.O . del Conservatorio Luca Marenzio di Brescia . Venerdì 9 maggio alle ore 20.00 la formazione, diretta dal Maestro Pier Carlo Orizio , sarà protagonista del concerto realizzato in collaborazione con il Conservatorio Luca
Marenzio di Brescia e la Casa della Memoria in occasione del Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo . La serata vedrà in scena un’orchestra formata da studenti e insegnanti del laboratorio/bottega di pratica professionale messo in campo dal Conservatorio bresciano per dare la possibilità ai giovani orchestrali di apprendere sul campo quanto viene studiato a lezione. Il concerto, offerto gratuitamente alla città, vedrà l’esecuzione della Sinfonia n. 9 in mi bemolle maggiore di Dmitrij Šostakovič e il celebre brano L'oiseau de feu di Igor Stravinskij.
Una interessante lezione-concerto dedicata alla tematica del recupero da parte del compositore Antonio Giacometti della Forma Sonata ciclica si terrà nel foyer del Teatro Grande mercoledì 14 maggio alle ore 20.00. Le musicologhe Ingrid Pustijanak e Gloria Galbiati proporranno un interessante confronto tra la Sonata in si minore di Franz Liszt e Die Tiefere Stimme del noto compositore bresciano Antonio Giacometti, proposta in prima esecuzione italiana dalla pianista Maria Perrotta che – diplomata al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, all’École Normale de Musique di Parigi e all'Accademia nazionale di Santa Cecilia di Roma – è vincitrice di numerosi premi, tra cui il prestigioso Concorso Pianistico Internazionale Shura Cherkassky di Milano del 2009.
Nel secondo semestre dell’anno, un altro imperdibile appuntamento con la grande musica sarà quello di venerdì 17 ottobre alle ore 20.00 che vedrà sul palco della Sala Grande l' Orchestre des Champs-Elysées diretta dal Maestro Philippe Herreweghe , apprezzato sulla scena internazionale soprattutto in ambito barocco e per le sue interpretazioni di Bach. Sotto la sua guida, l'orchestra si dedica sin dalla sua fondazione all'interpretazione, con strumenti d'epoca, del repertorio che va dal Rinascimento alla musica contemporanea. Per la serata al Teatro Grande è previsto un programma in omaggio a Ludwig Van Beethoven con l’esecuzione della Sinfonia n. 5 e della Sinfonia n. 6 , due tra i più grandi capolavori del compositore tedesco.
Mercoledì 5 novembre alle ore 20.00 nel Ridotto del Teatro Grande il Maestro Pierangelo Taboni sarà protagonista del concerto per pianoforte solo dal titolo ::NOUVEAU , un lavoro che pone a confronto le musiche di Erik Satie con quelle dei contemporanei Claude Debussy e Maurice Ravel. L’appuntamento sarà l’occasione per ricordare l’importante produzione musicale del compositore e pianista francese Erik Satie anche in occasione dei cento anni dalla sua scomparsa.
La chitarristaCarlotta Dalia e il violoncellista Maximilian Hornung – straordinari e pluripremiati interpreti della scena musicale contemporanea – saranno protagonisti lunedì 17 novembre alle ore 20.00 nel Ridotto del Teatro con un’affascinante serata all’insegna delle musiche popolari spagnole e dei ritmi andalusi. Il ricco programma musicale spazierà da Franz Schubert a Francisco Tárrega, passando per Enrique Granados, Isaac Albeniz, Gaspar Cassadò, Manuel De Falla e Joaquìn Turina. Un interessante accostamento che consentirà al pubblico di apprezzare l'interazione armoniosa dei due strumenti.
In occasione del trentennale dalla scomparsa del Maestro Arturo Benedetti Michelangeli , la Fondazione del Teatro Grande porta in scena uno dei nuovi grandi interpreti della scena pianistica internazionale. Mercoledì 10 dicembre alle ore 20.00 in Sala Grande Arsenii Moon , giovane prodigio del pianoforte – vincitore assoluto del 64° Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni 2023 e del prestigioso Premio Arturo Benedetti Michelangeli, assegnato solo dal verdetto unanime della giuria e per questo motivo assente da quasi trent’anni – si esibirà in un emozionante concerto per il pubblico del Teatro Grande. Il programma della serata prevede i 24 Preludes op.11 di Aleksandr Scriabin, la Barcarolle op. 60 e la Sonata n. 3 di Fryderyk Chopin.
Tra gli appuntamenti più amati e attesi della Stagione, ilConcerto di Natale si terrà lunedì 22 dicembre alle ore
20.00 in Sala Grande. Come da tradizione, la chiusura della Stagione musicale del Teatro Grande sarà affidata all’eleganza della musica antica, quest’anno rappresentata dal Vox Luminis Ensemble , vincitore del Baroque Vocal Award e del prestigioso premio “Recording of the Year” ai Gramophone Classical Music Awards. Diretto dal Maestro Lionel Meunier che lo ha fondato, Vox Luminis Ensemble darà vita a uno straordinario concerto eseguendo sul palcoscenico del Grande le Cantate Christen, atzen diesen Tag e il Magnificat di Johann Sebastian Bach, tra le più importanti opere vocali del compositore tedesco.
GLI APPUNTAMENTI CON LA DANZA
Prosegue il percorso intrapreso dalla Fondazione del Teatro Grande che ha reso il Massimo cittadino uno dei palcoscenici italiani più interessanti per la programmazione di danza. Anche il 2025 darà la possibilità al pubblico di poter apprezzare i lavori di compagnie e coreografi di fama internazionale, ma anche nuove creazioni del contesto coreografico italiano.
Martedì 11 febbraio alle ore 20.00 in Sala Grande i talentuosi giovanissimi danzatori del Ballet Junior de Genève – formazione tra le più affermate del contesto europeo – presenteranno i lavori di quattro grandi coreografi della scena internazionale. Cathedral – coreografia di Marcos Morau , rimontata da Valentin Goniot – sarà il lavoro di apertura, nel quale le musiche di Arvo Pärt portano lo spettatore a riflettere sull’esistenza e sul rapporto tra l’uomo e l’immensità dell’universo. Seguirà Touch Base , lavoro coreografico composto dal duo Imre et Marne Van Opstal nell’agosto 2019 in occasione del Summer Intensive al Nederlands Dans Theater e Tenir les temps , di Rachid Ouramdane , una riflessione danzata sul senso del ritmo, della velocità e del movimento continuo che incarna lo scorrere inesorabile del tempo. La filosofia del Ballet Junior de Genève è proprio quella di formare i giovani danzatori mettendoli alla prova con i lavori dei grandi coreografi internazionali e questa serata ne è una testimonianza.
Lo straordinario coreografo e danzatore giapponeseSaburo Teshigawara – insignito nel 2022 del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia – fa il suo ritorno martedì 11 marzo alle ore 20.00 al Teatro Grande con una nuova creazione che prende spunto dal capolavoro letterario L’Idiota di Fëdor Dostoevskij. Magistralmente interpretato dallo stesso Teshigawara e dalla danzatrice Rihoko Sato , figura centrale dell’universo creativo del coreografo giapponese, The Idiot si preannuncia una serata di grande poesia, dove la danza incontrerà alcune delle partiture più toccanti di Claude Debussy, Pëtr Il’ič Tchaikovsky, Frédéric Chopin, Dmitrij Šostakovič, Franz Schubert e tanti altri.
Hatched Ensemble è l’ultimo lavoro coreografico di Mamela Nyamza , pluripremiata coreografa di origini sudafricane che martedì 1 aprile alle ore 20.00 porterà sul palcoscenico del Teatro Grande un’opera che ha già raccolto il plauso della critica internazionale. Cresciuta nel difficile contesto del Sudafrica degli anni ’70, Mamela Nyamza è nota per le sue performance innovative che sfidano i cardini della danza classica per generare nuovi e inaspettati orizzonti. Anche il lavoro Hatched Ensemble riconferma l’attenzione della coreografa verso tematiche di forte valenza sociale.
Il Ballet de l’Opéra de Lyon sarà il grande protagonista in Sala Grande mercoledì 7 maggio alle ore 20.00 per lo spettacolo Last Work , lavoro del celebre coreografo Ohad Naharin , noto nel mondo per i suoi emozionanti lavori e per la sua nuova idea di danza chiamata “Gaga” che si basa su movimenti semplici, improvvisazione e una forte carica di emozioni. Considerato tra i pionieri nell'esplorazione dei più alti livelli della danza contemporanea, il Ballet de l’Opéra de Lyon prosegue con questa performance il percorso nelle nuove forme coreografiche con la precisa volontà di porre in dialogo la tradizione e le nuove forme sperimentali, il proprio territorio d’appartenenza e le suggestioni che arrivano dai talenti internazionali, in un perpetuo laboratorio di forme e corpi danzanti.
Uno fra gli appuntamenti più innovativi e particolari delle proposte di danza del 2025 sarà SPEEED , progetto coreografico e musicale proposto dal collettivo Parini Secondo in collaborazione con il musicista e produttore Alberto Ricca, in arte bienoise . La performance si svolgerà in uno dei quartieri decentrati della città ed è programmata per sabato 20 settembre in doppia replica alle 19.30 e alle 21.00. Il punto di partenza del lavoro è il fenomeno della Para Para, stile di danza in voga negli anni ’90 in Giappone, caratterizzato da movimenti e gestualità rapide e complesse su uno sfondo di colori brillanti e travolgenti. Le danzatrici di Parini Secondo si muovono su vorticose sonorità eurobeat riprodotte da automobili da tuning, parte integrante dell’esibizione, coinvolgendo lo spettatore in un’estasi entusiasmante di suoni e colori.
Il talento coreografico di Raffaella Giordano , danzatrice e coreografa tra le più importanti esponenti del teatro-danza in Italia, verrà re-intepretato dalla giovane autrice e danzatrice Stefania Tansini in un progetto di trasmissione che la vedrà impegnata in Sala Palcoscenico Borsoni mercoledì 22 ottobre alle ore 20.00 nell’interpretazione del lavoro Tu non mi perderai mai . Creato e danzato da Raffaella Giordano nel 2005,
questo assolo si ispira liberamente al Cantico dei Cantici . La coreografa ne restituiva la sua personale visione in movimento e ora Stefania Tansini ne raccoglierà il testimone.
Venerdì 24 ottobre l’intima Sala Palcoscenico Borsoni ospiterà Alcune coreografie del coreografo e filmmaker Jacopo Jenna . Danza, performance, cinema e immagine si fondono in una cosa sola, attraverso un lavoro coreografico che esplora e porta in scena nuovi linguaggi e inedite suggestioni visive. I movimenti della danzatrice Ramona Caia prendono vita attraverso la rielaborazione di immagini poste in dialogo con un video originale dell’artista Roberto Fassone che riflette sull’intangibilità della danza. Arte astratta e corpo fisico sono chiamati quindi a tessere nuove relazioni, creando infinite simbologie visive.
La coreografa e performer fiorentina Cristina Kristal Rizzo ritorna ad esibirsi nella Sala Palcoscenico Borsoni il 30 ottobre alle ore 20.00 con Diana Anselmo , performer sordo e attivista sui temi del transqueerfemminismo intersezionale. Monumentum DA prosegue l’indagine già avviata da Cristina Kristal Rizzo sulle forme della memoria collettiva e del ritorno delle immagini, mutando la propria struttura per adattarsi a un duo in cui il singolo è sia protagonista che elemento di una formazione. Da sempre attiva sulle scene internazionali, Cristina Kristal Rizzo dà vita ad una performance raffinata e potente, arricchita da testi sulle scritture di Yvonne Rainer, John Cage, Simone Weil, Ilya Kaminsky e CKR.
Alessandro Sciarroni e Marta Ciappina portano al Teatro Grande Op. 22 No. 2 , assolo coreografato da Alessandro Sciarroni per la danzatrice Marta Ciappina che nel 2023 si è aggiudicata il Premio UBU come miglior performer. Vincitore del Leone d’Oro alla carriera per la Danza nel 2019, Sciarroni reinterpreta il poema sinfonico del compositore finlandese Jean Sibelius Il cigno di Tuonela , a partire da uno dei poemi più celebri della mitologia finlandese. La performance, sarà proposta in doppia alle 19.00 e 21.30 replica martedì 11 novembre nel settecentesco Ridotto del Teatro Grande. Nella stessa serata alle ore 20.00 , in Salone delle Scenografie, la Stagione 2025 accoglierà una nuova creazione commissionata dalla Fondazione del Teatro Grande al coreografo bresciano Diego Tortelli . Formatosi come danzatore in Italia presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma e poi al Teatro Alla Scala di Milano, ha danzato in importanti compagnie di rilievo internazionale per poi affermarsi come coreografo in Italia e all’estero.
I PROGETTI SPECIALI
Il 2025 accoglierà nuovi importanti ritorni delle rassegne più amate, tra cui il nuovo ciclo delle Lezioni di Storia realizzate in collaborazione con la Casa Editrice Laterza . Cinque nuovi incontri sul tema “I confini del mondo” prenderanno il via sabato 18 gennaio alle ore 11.00 in Sala Grande. Gli appuntamenti successivi si terranno nei giorni 1, 8, 22 febbraio e 1 marzo sempre alle ore 11.00 e vedranno la partecipazione di alcune tra le firme più autorevoli del panorama storico letterario nazionale, come Laura Pepe, Amedeo Feniello, David Salomoni, Michela Ponzani e Paolo Ferri. Gli interventi saranno affiancati dalla voce dell’attrice Elena Vanni .
Sabato 12 aprile si terrà l’ottava edizione de La Grande Notte del Jazz : il Ridotto, la Sala Palcoscenico Borsoni, il Salone delle Scenografie e la Sala Grande saranno le suggestive cornici che daranno vita alla maratona jazz che ogni anno accoglie gli appassionati del jazz. Tre percorsi e una pluralità di interpreti del contesto nazionale e internazionale, offriranno al pubblico di neofiti e appassionati una speciale serata con oltre sette ore di musica dal vivo .
Festa dell’Opera farà il suo ritorno sabato 7 giugno , trasformando gli spazi della città di Brescia in una grande scena diffusa, sulla quale dall’alba alla mezzanotte si alterneranno artisti italiani e internazionali nell’esecuzione delle più belle arie del repertorio operistico. La celebre manifestazione, giunta alla sua XIV edizione , è ormai divenuta uno degli eventi chiave del palinsesto culturale cittadino, caratterizzandosi come uno degli appuntamenti più amati dai bresciani e non solo. La sua modalità diffusa permetterà ancora una volta di coinvolgere piazze, chiese, stazioni della metropolitana, palazzi storici, balconi, residenze private, teatri, auditorium, luoghi della cura e della solidarietà all’insegna dell’amore e della passione per l’Opera. Venerdì 6 giugno , un’ anteprima della Festa coinvolgerà alcuni dei luoghi di maggiore importanza sociale della città, portando la bellezza della musica in spazi sempre diversi. Il tema della Festa dell’Opera 2025 sarà Libertà per omaggiare e ricordare l’ottantesimo anniversario della liberazione e della vittoria contro il nazifascismo.
Da sempre attenta alle realtà che operano nella sfera dell’accoglienza e della cura della persona, la Fondazione del Teatro Grande rinnova anche per il 2025 il suo impegno attivo nell’ambito del progetto Grande Comunità. La Musica come infrastruttura sociale . Un ricco programma di eventi, concerti e percorsi di visita viene dedicato ogni anno agli ospiti di case di riposo, ospedali, carceri, mense per i poveri, strutture di ospitalità e di sostegno alle persone fragili, con l’obiettivo di dar vita a nuove occasioni culturali maggiormente inclusive, accessibili e sostenibili. La rete Grande Comunità fondata dal Teatro Grande nel 2018 è oggi composta da 18 soggetti oltre alla Fondazione del Teatro Grande: Associazione Donatori di Musica, Associazione Volontari per Brescia, Casa circondariale “Nerio Fischione” Canton Monbello, Casa di reclusione di Verziano, Fondazione Opera Caritas San Martino, Fondazione Casa di Dio Onlus, Fondazione Teresa Camplani – Casa di Cura Domus Salutis, Croce Bianca di Brescia, Il Calabrone – società cooperativa sociale Onlus, Casa di Industria Fondazione Onlus, Conservatorio di Musica Luca Marenzio, Associazione Filarmonica Isidoro Capitanio - Banda Cittadina di Brescia, Associazione Amici della Banda Cittadina di Brescia, Associazione Amici del Fai, Fondazione Poliambulanza, ASST Spedali Civili, Istituto Clinico Città di Brescia, Irccs Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli.
L’estate 2025 vedrà invece il ritorno della rassegna Il Grande in Provincia , realizzata in collaborazione con la Provincia di Brescia, la Fondazione Provincia di Brescia Eventi e le diverse realtà del territorio. Un ricco palinsesto di concerti, recital, reading e nuove suggestioni al confine tra i generi della musica darà vita a una rassegna a partecipazione interamente gratuita , in cui i piccoli borghi, i tesori architettonici meno conosciuti e i suggestivi scorci paesaggistici della nostra provincia si trasformeranno in inaspettati palcoscenici in grado di creare nuove occasioni di valorizzazione territoriale.
PROGETTI EDUCATIONAL
L’avvicinamento del pubblico più giovane alle attività di spettacolo si riconferma uno degli obiettivi che più stanno a cuore alla Fondazione del Teatro Grande: anche per l’anno 2025 il cartellone riconferma i progetti educational che la Fondazione ha in questi anni potenziato anche alla luce del gradimento riscontrato dal pubblico delle scuole e delle famiglie.
Il mese di marzo porterà con sé una nuova edizione del progetto Opera Domani con cui da sempre la Fondazione del Teatro Grande promuove l’avvicinamento all’Opera di bambine e bambini della Scuola Primaria e della Secondaria di Primo Grado. Ogni edizione prevede la messa in scena di un capolavoro operistico che viene appositamente riadattato per i ragazzi ed è pensato per coinvolgere attivamente i partecipanti. Falstaff. Gli allegri giocattoli di Windsor è il titolo che debutterà sulla scena del Massimo cittadino il 16 marzo , con due rappresentazioni aperte al pubblico delle famiglie – che si terranno alle ore
16.00 e alle 19.30 – e quindici repliche per le scuole che si terranno dal 17 al 21 marzo . Partendo da una rivisitazione del celebre Falstaff di Giuseppe Verdi, i giovani studenti verranno coinvolti in un percorso educativo che coinvolgerà le classi già nelle settimane precedenti lo spettacolo, con attività didattiche e ludiche legate alla musica. Gli studenti impareranno poi alcuni dei brani cantati, in modo da accompagnare alcuni momenti dello spettacolo. A dirigerli sarà la bacchetta del Maestro Massimo Fiocchi Malaspina. La regia dell’opera è invece affidata al regista Andrea Piazza , mentre le scene sono di Alice Vanini e i costumi di Rosario Martone.
Domenica 18 maggio alle ore 17.00 si terrà l’esibizione finale degli allievi del progetto Facciamo la Banda che saliranno sul palcoscenico del Teatro Grande per la tradizionale esibizione annuale di fine corso. Il progetto educativo, nato dalla proficua collaborazione tra la Fondazione del Teatro Grande e la Banda Cittadina Isidoro Capitanio, permette ogni anno ai giovani tra i 9 e i 12 anni di avvicinarsi allo studio di uno strumento musicale e di provare l’esperienza di far parte di un corpo bandistico. Le lezioni di musica, iniziate lo scorso ottobre presso gli spazi storici del Grande e presso la sede della Banda, offrono ai giovani studenti, a tariffe calmierate, la possibilità di preparare un’esibizione conclusiva dell’anno accademico e di confrontarsi con un pubblico prestigioso come quello del Massimo cittadino. Il concerto sarà offerto gratuitamente alla città.
Sabato 4 ottobre Il Grande per i piccoli farà il suo ritorno per trasformare gli ambienti principali del Teatro Grande in uno spazio multidisciplinare con laboratori, aree gioco, attività tematiche e narrazioni. L’evento, dedicato alle bambine e ai bambini under11 e alle loro famiglie, vedrà un pomeriggio di attività laboratoriali ed educative tutte diverse che consentono anche ai più piccoli e alle loro famiglie di scoprire gli ambienti del Teatro, per poi concludersi con uno spettacolo in Sala Grande. L’approccio coinvolgente al mondo della musica e dell’arte, unito all’utilizzo di nuovi linguaggi multidisciplinari, diventa così la scintilla per incoraggiare l’immaginazione e la creatività dei piccoli partecipanti.
BIGLIETTI E PERCORSI PER GLI APPUNTAMENTI DI MUSICA, DANZA E PROGETTI SPECIALI
I biglietti per tutti gli spettacoli di Musica e Danza della Stagione 2025 saranno in vendita a partire da martedì 10 dicembre alla Biglietteria del Teatro Grande e sui siti teatrogrande.it e vivaticket.com .
Per gli appuntamenti di Musica e Danza è previsto un biglietto scontato al 50% per gli studenti . Ricordiamo inoltre che la Fondazione del Teatro Grande fa parte dei soggetti aderenti ad App18 , Carta Docente e Carte del Merito .
Oltre alle consuete riduzioni riservate agli under30 e agli over65, la Stagione 2025 offre diverse tipologie di Percorsi che saranno in vendita sempre dal 10 dicembre .
Si ricordano gli orari di apertura della Biglietteria del Teatro Grande: dal martedì al venerdì dalle 13.30 alle 19.00 e il sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.00; chiusura domenica, lunedì e festivi a eccezione dei giorni di spettacolo.
Sul sito teatrogrande.it e sui canali social del Teatro saranno resi disponibili in tempo reale gli aggiornamenti sulla programmazione della Stagione e sull’attività del Teatro.
----- -
Stagione 2025
INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA
Biglietti e Percorsi in vendita da martedì 10 dicembre 2024
BUDAPEST FESTIVAL ORCHESTRA, LES MUSICIENNES DU CONCERT DES NATIONS, ORCHESTRE DES CHAMPS ÉLYSÉES
[SALA GRANDE]
BIGLIETTI |
INTERO |
UNDER30 |
OVER65 |
Platea e Palchi I-II-III ordine |
€ 60,00 |
€ 35,00 |
€ 48,00 |
I Galleria e Palchi IV ordine |
€ 35,00 |
€ 24,00 |
€ 30,00 |
II Galleria |
€ 24,00 |
€ 16,00 |
€ 18,00 |
FONTAMAR CONSORT|PAOLO FRESU, JUNIOR BALLET DE GENÈVE, SABURO TESHIGAWARA|RIHOKO SATO, MAMELA
NYAMZA, BALLET DE L’OPÉRA DE LYON, ARSENII MOON, CONCERTO DI NATALE [SALA GRANDE]
BIGLIETTI |
INTERO |
UNDER30 |
OVER65 |
Platea e Palchi I-II-III ordine |
€ 34,00 |
€ 24,00 |
€ 27,00 |
I Galleria e Palchi IV ordine |
€ 27,00 |
€ 20,00 |
€ 22,00 |
II Galleria |
€ 22,00 |
€ 16,00 |
€ 18,00 |
MARIO BRUNELLO|GUIDO BARBIERI, MAURO LOGUERCIO|EMANUELA PIEMONTI, ORAZIO SCIORTINO, ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE (16/3, 6/4, 8/10, 27/10) , QUARTETTO EOS, MARIA PERROTTA, PIERANGELO TABONI, CARLOTTA DALIA|MAXIMILIAN HORNUNG
[ RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE]
ALESSANDRO “ASSO” STEFANA|EMANUELE MANISCALCO, RAFFAELLA GIORDANO|STEFANIA TANSINI, JACOPO JENNA,
CRISTINA KRISTAL RIZZO|DIANA ANSELMO, ALESSANDRO SCIARRONI|MARTA CIAPPINA, DIEGO TORTELLI
[SALA PALCOSCENICO BORSONI]
BIGLIETTI |
INTERO |
UNDER30 |
OVER65 |
SERATA DANZA 11/11** |
POSTO UNICO |
€ 18,00 |
€ 10,00 |
€ 13,00 |
€ 20,00 |
LEZIONI DI STORIA [SALA GRANDE]
BIGLIETTI |
INTERO |
CARNET 5 LEZIONI |
POSTO UNICO |
€ 10,00 |
€ 40,00 |
OPERADOMANI [SALA GRANDE 16/3 h 16.00 e h 19.30]
BIGLIETTI |
INTERO |
UNDER11 |
POSTO UNICO |
€ 15,00 |
€ 10,00 |
IL GRANDE PER I PICCOLI [SALA GRANDE]
BIGLIETTI INTERO UNDER11
POSTO UNICO € 13,00 € 5,00
DÈDALO ENSEMBLE IN OCCASIONE DEL GIORNO DELLA MEMORIA, ORCHESTRA STU.D.I.O., CONCERTO FACCIAMO LA BANDA [SALA GRANDE]
INGRESSO LIBERO SINO AD ESURIMENTO DEI POSTI E PREVIO RITIRO DEI BIGLIETTI PRESSO LA BIGLIETTERIA DEL TEATRO GRANDE
Biglietto studenti 50% sul prezzo intero*
* riservato agli studenti delle Scuole primarie, Scuole secondarie di primo e secondo grado, Università e Istituti equiparati, Conservatori. Il Biglietto studenti è acquistabile solo in Biglietteria, previa presentazione della International Student Card in corso di validità, o del libretto universitario o di altro documento su carta intestata comprovante l’iscrizione scolastica per l’anno in corso. Il Biglietto studenti non si applica agli spettacoli di Opera Domani e al Grande per i piccoli.
** Il Biglietto Serata Danza comprende i due spettacoli dell’11 novembre: ALESSANDRO SCIARRONI|MARTA CIAPPINA e DIEGO TORTELLI
Percorsi Stagione 2025*
Percorso Musica_ 150 €
-
FONTAMAR CONSORT|PAOLO FRESU
-
LES MUSICIENNES DU CONCERT DES NATIONS
-
ORCHESTRE DES CHAMPS ÉLYSÉES
-
ARSENII MOON
Percorso Danza_ 100 €
-
JUNIOR BALLET DE GENÈVE
-
SABURO TESHIGAWARA|RIHOKO SATO
-
MAMELA NYAMZA
-
BALLET DE L’OPÉRA DE LYON
Percorso Young_ 60 €
3 SPETTACOLI A SCELTA
(PERCORSO RISERVATO AGLI UNDER30)
* Disponibilità di posti limitata e solo per posti di primo Settore. I Percorsi della Stagione 2025 sono validi per gli spettacoli della Stagione 2025.
VENERDÌ 24 GENNAIO ORE 20.00 SALA GRANDE
BUDAPEST FESTIVAL ORCHESTRA
IVÁN FISCHER DIRETTORE
RENAUD CAPUÇON VIOLINO
L’inaugurazione della Stagione concertistica 2025 del Teatro Grande è affidata alla Budapest Festival Orchestra, formazione creata nel 1983 da Iván Fischer. Grazie all’approccio innovativo alla musica e alla dedizione dei suoi musicisti, la BFO è diventata il più giovane ensemble ad entrare nella top ten delle orchestre sinfoniche del mondo. I successi più importanti della BFO e del suo Direttore sono legati a Mahler: al Teatro Grande l’Orchestra presenterà la sua Sinfonia n.5, oltre al Concerto per violino e orchestra, op. 64 di Mendelssohn e il brano Schnell Fliehen die Schatten der Nacht – scritto dalla sorella dello stesso compositore, Fanny Mendelssohn – che i musicisti della BFO intoneranno come fossero un coro.
PROGRAMMA
Fanny Mendelssohn Schnell Fliehen die Schatten der Nacht
Felix Mendelssohn Bartoldy Concerto in mi minore per violino e orchestra, op. 64
Renaud Capuçon violino solista
***
Gustav Mahler Sinfonia n. 5
IVÁN FISCHER
Direttore d’orchestra, compositore direttore lirico, pensatore ed educatore, ancorato alla tradizione dei grandi sapienti della musica, Iván Fischer ha sviluppato nuovi format di concerti e ha riformato struttura e metodo di lavoro dell’orchestra sinfonica. A metà degli anni ’80 ha fondato la Budapest Festival Orchestra, dove, nel corso degli anni, ha introdotto e consolidato numerose innovazioni. La sua idea è quella di un gruppo di musicisti strutturato in varie combinazioni e stili musicali, al servizio della comunità. Iván Fischer ha fondato diversi festival, fra cui il Budapest Mahlerfest, il Festival Bridging Europe e il Vicenza Opera Festival. Il World Economic Forum gli ha conferito il Crystal Award per i suoi successi e la promozione a livello internazionale delle relazioni culturali. È stato Direttore Principale della National Symphony Orchestra di Washington, dell’Opéra National de Lyon e della Konzerthausorchester di Berlino. Quest’ultima lo ha nominato Conductor Laureate. L’Orchestra Reale del Concertgebouw lo ha nominato Direttore Ospite Onorario dopo molti decenni di collaborazione. È spesso ospite dei Berliner Philharmoniker, della Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks e della New York Philharmonic Orchestra. Ha studiato pianoforte, violino e violoncello a Budapest, prima di unirsi al leggendario corso di direzione d’orchestra di Hans Swarowsky a Vienna. Ha fatto decollare la propria carriera internazionale vincendo il concorso per direttori della Rupert Foundation a Londra. Dopo diverse apparizioni in sale internazionali, ha fondato la Iván Fischer Opera Company. Le produzioni della IFOC, dove strumentisti e cantanti si mescolano, negli ultimi anni hanno riscosso grande successo a New York, Edimburgo, Abu Dhabi, Berlino, Ginevra e Budapest. Compone opere dal 2004; si tratta soprattutto di musica vocale con ensemble strumentali. La sua opera The Red Heifer è diventata famosa in tutto il mondo; l’opera per bambini The Gruffalo è stata riproposta più volte a Berlino; la sua opera eseguita più di frequente, Eine Deutsch- Jiddische Kantate, è stata eseguita e registrata in diversi paesi.
RENAUD CAPUÇON
Nato a Chambéry nel 1976, Renaud Capuçon ha iniziato gli studi musicali al Conservatoire National Supérieur de Musique di Parigi all’età di quattordici anni, vincendo numerosi riconoscimenti nei cinque anni che vi ha trascorso. In seguito, si è trasferito a Berlino per studiare con Thomas Brandis e Isaac Stern e ha ricevuto un Premio dalla Akademie der Künste della città. Nel 1997 Claudio Abbado lo ha nominato primo violino della Gustav Mahler Jugendorchester, dove è rimasto per tre anni. Da allora si esibisce con le più rinomate orchestre del mondo. Nella stagione 2022-23 ha debuttato alla Carnegie Hall in un programma come direttore/solista con la Orpheus Chamber Orchestra, ottenendo enorme successo. Tra gli eventi della stagione 2023-24 menzioniamo il ritorno alla Chicago Symphony diretta da Semyon Bychkov per l’esecuzione del Concerto per violino n. 3 di Saint Saëns. Il grande impegno e interesse nella musica da camera lo hanno portato a collaborare con artisti da tutto il mondo, così come insieme a suo fratello, il violoncellista Gautier Capuçon, in festival internazionali rinomati. Ha
anche rappresentato la Francia in alcuni dei più rinomati eventi internazionali: si è esibito con Yo-Yo Ma sotto l’Arco di Trionfo per la commemorazione ufficiale del Giorno dell’Armistizio alla presenza di più di 80 Capi di Stato e ha suonato per i Leader mondiali al G7 Summit a Biarritz. È Direttore Artistico del Sommets Musicaux de Gstaad dal 2016, del Festival di Pasqua di Aix-en-Provence, che egli stesso ha fondato nel 2013, e del Rencontres Musicales Festival di Evian dal 2023. Dalla stagione 2021/22 anche Direttore Artistico dell’Orchestre de Chambre de Lausanne. Ha costruito una vasta discografia e, fino a poco fa, ha registrato in esclusiva per Erato/Warner Classics. Nel settembre 2022 ha annunciato la sua nuova collaborazione con Deutsche Grammophon, per la quale due mesi dopo ha pubblicato il primo album. Suona il violino Guarneri del Gesù “Panette” (1737), che apparteneva a Isaac Stern. Nel giugno 2011 è stato nominato “Chevalier de l'Ordre National du Mérite” e nel marzo 2016 “Chevalier de la Légion d'honneur” dal Governo Francese.
BUDAPEST FESTIVAL ORCHESTRA
Quando nel 1983 Iván Fischer ha fondato la Budapest Festival Orchestra con Zoltán Kocsis ha realizzato un sogno personale. Grazie all’approccio innovativo alla musica e alla dedizione senza compromessi dei suoi musicisti, la BFO è diventata il più giovane ensemble ad entrare nella top ten delle orchestre sinfoniche del mondo. Oltre a Budapest, l'orchestra si esibisce regolarmente in alcune delle più importanti sedi concertistiche della scena musicale internazionale ed è presente anche sulle piattaforme di streaming internazionali. Dalla sua fondazione è stata premiata da Gramophone per ben tre volte: nel 1998 e nel 2007, la giuria professionale della rivista ha assegnato alla BFO il premio per la migliore registrazione, mentre nel 2022, grazie ai voti del pubblico, è stata nominata Orchestra dell'anno. I successi più importanti del BFO sono legati a Mahler: la loro registrazione della Sinfonia n. 1 ha ricevuto una nomination per il Grammy Award 2013. Oltre ai successi discografici e alle acclamate tournée, la BFO è nota in tutto il mondo per la sua serie di Cocoa Concerts in favore dei bambini affetti da autismo, i Surprise Concerts, le maratone musicali di un'intera giornata, le esibizioni informali di Midnight Music rivolte ai giovani adulti, i concerti all'aperto a Budapest, le Community Weeks a ingresso gratuito e il Festival Bridging Europe – organizzato in collaborazione con Müpa Budapest, la sede concertistica dell'orchestra a Budapest – tutti eventi unici a loro modo. Un'altra caratteristica speciale dell'orchestra è che i suoi membri formano regolarmente un coro durante i concerti. Ogni anno la BFO, in collaborazione con la Iván Fischer Opera Company, il Müpa Budapest, il Vicenza Opera Festival e il Festival dei Due Mondi di Spoleto, mette in scena anche una produzione operistica. Le rappresentazioni sono state invitate al Mostly Mozart Festival di New York, al Festival Internazionale di Edimburgo e alla Elbphilharmonie di Amburgo. Il Vicenza Opera Festival, fondato da Iván Fischer, ha debuttato nell'autunno 2018 al Teatro Olimpico.
LUNEDÌ 27 GENNAIO ORE 20.00 SALA GRANDE
DÈDALO ENSEMBLE
DER KAISER VON ATLANTIS
OPERA DI VIKTOR ULMANN IN VERSIONE CONCERTO
IN OCCASIONE DELGIORNO DELLA MEMORIA
Evento realizzato in collaborazione conCasa della Memoria
“Der Kaiser Von Atlantis è a mio avviso la cosa musicalmente più bella ed emozionante scritta in un campo di concentramento nazista, considerando che il Quatuor di Messiaen fu scritto invece in un campo di prigionia per militari nemici, e ha una storia particolare. Ullmann, già allievo di Schoenberg e assistente di Zemlinsky, esperto di antroposofia, fu internato a Terezin, una cittadina attualmente nella Repubblica Ceca, trasformata in luogo chiuso con tutte le nefandezze naziste nei confronti degli ebrei ma che, per far credere al mondo si trattasse di tutt'altro, i nazisti truccarono persino da set cinematografico per un film di propaganda e dove consentivano agli ebrei di fare attività artistica. In realtà Terezin era un campo di smistamento verso altri campi dove si sarebbe praticata la cosiddetta "soluzione finale". In questo ambiente Ullmann scrisse quest'opera, su libretto di un giovanissimo internato, Peter Kien e la orchestrò per gli strumenti che poteva avere a disposizione cioè flauto, oboe, clarinetto, saxofono, tromba, percussioni, banjo, chitarra, clavicembalo, pianoforte , quintetto d'archi. Il Kaiser Von Atlantis del titolo è l’Imperatore del Mondo che ha dichiarato la guerra di tutti contro tutti in un mondo in cui la Vita e la Morte hanno perso ogni significato ma che sentirà perduto il suo Potere quando la Morte, sentendosi schernita, non permetterà più a nessuno di morire. Sarà lo stesso Kaiser a chiederle di ritornare al suo ruolo originale, la Morte accetterà ma solo a patto di poter iniziare proprio da lui. A fianco dei personaggi principali le amare riflessioni di un Pierrot, un tamburino e una coppia di giovani di eserciti contrapposti che, non essendo riusciti a uccidersi per lo sciopero della Morte, si sono innamorati. Ullmann riuscì a iniziare persino le prove ma quando i nazisti si accorsero che il soggetto era una feroce critica della dittatura (con tanto di inno tedesco in tonalità minore...) fermarono tutto, spedirono Ullmann e famiglia oltre al librettista ad Auschwitz dove quest’ultimo morì di stenti mentre i primi furono subito uccisi nelle camere a gas. Uno degli interpreti, un basso, ricevette la partitura dalle mani di Ullmann e, sopravvissuto, a guerra finita la portò a Londra dove rimase a lungo sepolta prima di finire nelle mani dell'editore Schott. Adesso viene rappresentata in diversi teatri. Lo stile è fra l'espressionismo tedesco, Weill e Hindemith e la qualità è elevatissima. Un piccolo aneddoto personale. Nella primavera del 2023 mi trovavo a Praga e visitai il complesso centrale delle Sinagoghe dove la principale contiene un impressionante museo comprendente i nomi di tutti gli ebrei della regione uccisi nei campi nazisti. In quell’occasione sentii una anziana guida turistica raccontare delle esperienze musicali di Terezin e mi misi a parlare con lui. Si trattava del figlio del direttore di scena del tentativo di rappresentare Der Kaiser Von Atlantis , lui stesso nato a Terezin.”
Vittorio Parisi
Vittorio Parisi Direttore
Kaiser Overall Johao Koo
Der Tod Stefano Paradiso
Ein Soldat Flavio D'Ambra
Harlekin Flavio D'Ambra
Bubikopf Claudia Ceraulo
Der Trommler Benedetta Mazzetto
Der Lautsprecher Nicola Ciancio dèdalo Ensemble
dèdalo Ensemble
Daniela Cima flauto e ottavino
Silvano Scanziani oboe Nicola Zuccalà clarinetto Alberto Frugoni tromba Gianni Alberti saxofono
Giacomo Invernizzi, Michela Dapretto violini
Carlo Costalbano viola
Matteo Zurletti violoncello Gianpiero Fanchini contrabbasso Leopoldo Saracino chitarra e banjo
Elena Pasotti, Chiara Rizza pianoforte, clavicembalo e tastiere
Luca Gusella, Matteo Este percussioni
VITTORIO PARISI
Nato a Milano, studia al Conservatorio G.Verdi pianoforte con Carla Giudici e Piero Rattalino, composizione con Azio Corghi e direzione d’orchestra con Mario Gusella e Gianluigi Gelmetti, di cui è stato a lungo assistente. Si perfeziona col grande direttore russo Kirill Kondrashin e inizia poi una carriera che lo porta a dirigere le principali orchestre sinfoniche e l iriche italiane in opere e concerti in un vasto repertorio dal barocco alle ultime espressioni dell’avanguardia a cui dedica molta parte del proprio lavoro oltre alla riproposizione di opere di ogni epoca rimaste fuori repertorio per vari motivi. Dirige in molti Paesi collaborando con prestigiosi registi e cantanti e solisti di grande fama internazionale, è Primo direttore dell’Orchestra dell’Angelicum di Milano, direttore artistico e stabile dei Solisti Aquilani e dal 1995 è direttore artistico del dèdalo ensemble. Ha inciso per case discografiche come Stradivarius, Dynamic, Bongiovanni, La Nuova Era e insegna direzione d’orchestra al Conservatorio di Milano dal 1997.
DÈDALO ENSEMBLE
Punto di riferimento per la musica del Novecento e contemporanea a Brescia da più di un quarto di secolo, dèdalo ensemble tiene un numero considerevole di concerti in città soprattutto tramite l’annuale rassegna “Sulle Ali del Novecento”, presentando un considerevole numero di prime esecuzioni assolute e collaborando anche con molti fra i più grandi compositori della scena internazionale. Oltre a incisioni discografiche e concerti in Europa e Stati Uniti, dèdalo ensemble organizza il Concorso internazionale di Composizione dedicato a Camillo Togni e il Concorso di Direzione d’Orchestra “Città di Brescia-Giancarlo Facchinetti” e ospita anche manifestazioni collaterali alle proprie, come una mostra dedicata ad Arnold Schönberg. Nella propria attività anche la realizzazione di opere teatrali in prima assoluta fra cui Viaggio musicale all’inferno di Giancarlo Facchinetti al Teatro Grande. È formato attualmente da strumentisti di varie generazioni che si sono formati in importanti orchestre sviluppando un forte interesse per le nuove musiche e le tecniche a esse collegate. dèdalo ensemble è diretto stabilmente da Vittorio Parisi.
VENERDÌ 31 GENNAIO ORE 20.00 RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
MARIO BRUNELLO GUIDO BARBIERI
STUDI SULLO STILE DI BACH DI PIER PAOLO PASOLINI
È intorno a Johann Sebastian Bach che si sviluppa la serata di musica e poesia, quel Bach sul quale un Pasolini ancora adolescente scrisse un saggio dalla forza e profondità sbalorditive. Vergato su un quadernetto a righe, gli esempi musicali di pugno del giovanissimo Pasolini, il saggio su Bach (la prima stesura risale al 1944-45) rivela un mondo poetico già straordinario, e una penetrazione dell’arte dei suoni di eccezionale maturità. Il saggio, una vera rarità nella letteratura pasoliniana, sarà letto da Guido Barbieri, studioso, musicologo, voce di Radio3, e insieme alla lettura del saggio su Bach, ascolteremo, nell’interpretazione di Mario Brunello gli esempi bachiani citati nel testo Pasoliniano riguardanti la Prima Sonata e la Terza Partita per violino solo, una sonorizzazione del pensiero originalissimo del giovane Pasolini. Segue l’esecuzione integrale delle musiche Bachiane analizzate da Pasolini, questa volta sul violoncello piccolo o “violincello”, rarissimo strumento in uso all’epoca di Bach, accordato come un violino, ovviamente all’ottava bassa.
Mario Brunello violincello piccolo
Guido Barbieri voce recitante
MARIO BRUNELLO
Solista, direttore, musicista da camera e di recente pioniere di nuove sonorità con il suo violoncello piccolo, è stato il primo Europeo a vincere il Concorso Čaikovskij a Mosca nel 1986. Il suo stile autentico e appassionato lo ha portato a collaborare con i più importanti direttori d’orchestra. Nell’arco della sua lunga carriera, Mario Brunello si è esibito con le più prestigiose orchestre del mondo. La sua attività concertistica è molto densa di impegni sia in Italia che all’estero. Brunello suona un prezioso Maggini dei primi del Seicento, al quale ha affiancato negli ultimi anni il violoncello piccolo a quattro corde. Questo strumento era molto usato nell'epoca Barocca, in particolare da J.S. Bach, che lo ha inserito in una decina di cantate. Lo strumento di Brunello, ispirato ad un modello Amati oggi conservato a Cremona, è costruito nella tipica accordatura violinistica (mi, la, re, sol), ma un’ottava più bassa, mantenendo così la profondità e le sfumature più scure tipiche del violoncello. Proprio queste peculiarità hanno spinto Brunello ad esplorare i capolavori musicali del repertorio per violino di Bach, Vivaldi, Tartini e dei loro contemporanei. L’integrale delle Sonate e Partite di J.S. Bach al violoncello piccolo è stata la prima rivelatoria incisione discografica di Mario Brunello per ARCANA/OUTHERE, nel 2019, ed ha ricevuto il plauso della critica. Le potenzialità del violoncello piccolo sono state amplificate con un secondo album, Sonar in Ottava con Giuliano Carmignola, l’Accademia dell’Annunciata e Riccardo Doni vincitore del Best Concert Recording del 2020 da BBC Music Magazine. Il terzo disco dedicato a Giuseppe Tartini per il 250esimo anniversario dalla sua morte è stato premiato con il DIAPASON d’OR. L’album con le Sei Suonate a cembalo certato e violino solo di JS Bach arricchisce la trilogia BRUNELLO BACH SERIES per ARCANA/OUTHERE, completata nel gennaio del 2023 con l’ultimo CD intitolato Bach Transcriptions dedicato alla trascrizione dei Concerti di Bach per vari strumenti, con Mario Brunello al cello piccolo nuovamente affiancato dall’Accademia dell’Annunciata e Riccardo Doni. Dalla stretta collaborazione con la Kremerata Baltica e Gidon Kremer sono nate due registrazioni d’eccezione: The Protecting Veil di Tavener registrato al Festival di Lockenhaus e Searching for Ludwig (novembre 2020) – tributo a Beethoven, che vede due quartetti di Beethoven nella versione per orchestra d’archi dividersi la scena con brani contemporanei d’ispirazione beethoveniana di Léo Ferré e Giovanni Sollima. Il 22 marzo è uscito il suo ultimo lavoro discografico, con il violoncello solo nuovamente protagonista nelle Sonate di Weinberg. L’album ha ricevuto critiche entusiaste nelle più importanti riviste internazionali di settore, tra cui 5* su Rondò magazine, Diapason e Musica, e i prestigiosi “Amadeus d’Oro” in Italia e “Exceptional” sul periodico spagnolo Scherzo. Mario Brunello è il Direttore Artistico dei Festival Arte Sella e dei Suoni delle Dolomiti. A ottobre 2020 è stato nominato Direttore Artistico del Festival di Stresa, succedendo a Gianandrea Noseda.
GUIDO BARBIERI
Per vent’anni critico musicale del quotidiano La Repubblica Guido Barbieri scrive attualmente per pagine culturali de Il Manifesto. Dal 1980 voce “storica” di Radio 3 e docente di Storia della musica nei conservatori italiani, si dedica principalmente, oggi, alla drammaturgica musicale, rivolgendo una particolare attenzione alla musica della realtà e alle scritture biografiche. Ha scritto testi, libretti e readings destinati ad alcuni dei maggiori compositori italiani: Ennio Morricone, Adriano Guarnieri, Azio Corghi, Ivan Fedele, Lucia Ronchetti, Silvia Colasanti, Riccardo Nova, Andrea Molino, Fabio Cifariello Ciardi, Fabrizio De Rossi Re, Claudio Rastelli, Mauro Cardi, Luigi Ceccarelli, Paolo Marzocchi, Massimo Marchi, Michele Tadini, Luigi Sammarchi, Carla Magnan, Carla Rebora, Marcello Fera, Gabrio Taglietti, Massimo Pupillo, Orazio Sciortino e molti altri. Ha condiviso il palcoscenico, nel ruolo di voce narrante e recitante, con musicisti come Mario Brunello, Giuliano Carmignola, Andrea Lucchesini, Marco Rizzi, Alessio Allegrini, Luca Franzetti, Francesco Dillon, Gabriele Mirabassi, Michele Marco Rossi, Massimo Mercelli, Laura Catrani, Monica Bacelli, Ramin Bahrami, Maurizio Baglini, Silvia Chiesa, Gabriele Pieranunzi, Francesco Senese, Roberto Prosseda, Federica Lotti, Giuseppe Andaloro, Valentina Coladonato, Manuel Zurria, Oscar Pizzo, il Quartetto Prometeo, l’Ensemble Ars Ludi, il quartetto vocale Faraualla, Il Duo Alterno, Frankie Hi-Nrg. I suoi testi sono stati messi in scena e interpretati, in diversi teatri italiani e stranieri, da personalità del teatro come Giorgio Barberio Corsetti, Elio De Capitani, Fabio Cherstich, Alessio Pizzech, Cesare Scarton, Carlo Cecchi, Ottavia Piccolo, Iaia Forte, Elena Bucci, Toni Servillo, Maria Paiato, Sonia Bergamasco, Moni Ovadia, Vinicio Marchioni e altri. Tuttora scrive saggi e tiene conferenze per le maggiori istituzioni musicali italiane. Ha collaborato come tutor alla Biennale Musica di Venezia ed è stato direttore artistico della stagione “Contemporanea” presso la Fondazione Musica per Roma, della Società Aquilana dei Concerti, del Teatro delle Muse di Ancona e della Società dei Concerti “Guido Michelli” di Ancona. Attualmente è consulente musicale dell’American Academy in Rome e della Fondazione Merz, nonché consigliere artistico della Fondazione Nazionale Archivio del Diario. Dal gennaio del 2024 è membro della Commissione Musica presso il Ministero della Cultura.
MERCOLEDÌ 5 FEBBRAIO ORE 20.00
SALA GRANDE
FONTAMAR CONSORT RAMOUR
PAOLO FRESU SPECIAL GUEST
PRIMA ASSOLUTA
Le produzioni del Fontamar Consort prendono spunto dalle canzoni del poeta e pianista parigino Jean Fontamar (aka Cyrille Doublet). Sono canzoni d'amore, scritte e composte per la voce della sua consorte, Laurianne Langevin. Lungo quasi vent’anni di vita in Italia, i due artisti francesi, ben conosciuti ormai dal pubblico bresciano, hanno dato forma al loro lavoro a stretto contatto con musicisti di spicco della scena jazz italiana: il contrabbasso di Marco Bardoscia, la chitarra baritono di Valerio Daniele, le percussioni di Vito de Lorenzi e il sassofono di Roberto Gagliardi. Un filo conduttore unisce inoltre, a vari titoli, questi sei musicisti: la figura di Paolo Fresu. Il grande trombettista non ha solo lasciato un segno indelebile nella storia recente del jazz da musicista. Lo sta anche facendo, da quasi quindici anni, da produttore. Con la sua casa discografica Tǔk ha deciso di produrre il primo disco del Fontamar Consort, intitolato Ramour (“Riamore”, in italiano) riconoscendo in queste canzoni d'amore l'ideale di poesia, di luminosità e di energia che ispira da tempo la sua ricchissima storia musicale. Un grande esponente della scena jazz italiana incontra due stelle nascenti della canzone francese: musicisti parigini e musicisti del Sud Italia decidono di far confluire in un unico abbraccio le acque della Senna e quelle del Mediterraneo. Un grande importante incontro in prima mondiale al Teatro Grande di Brescia.
FONTAMAR CONSORT
Jean Fontamar pianoforte Laurianne Langevin voce Marco Bardoscia contrabbasso
Valerio Daniele chitarra baritono Roberto Gagliardi sassofono Vito de Lorenzi percussioni
Paolo Fresu tromba, flicorno, effetti
LAURIANNE LANGEVIN
Nata a Le Mans nel 1977, danzatrice formata al Conservatorio di Le Mans e attrice formata al metodo Grotowski nella compagnia Théâtre 2 l’Acte di Tolosa, si diploma in canto lirico in Italia sotto la guida della Maestra Silvia Dalla Benetta. Varie collaborazioni portano le sue ricerche in più direzioni, dall’arte della performance vocale fino alla musica antica (con numerosi concerti incentrati sull’opera di Hildegard von Bingen e sull’improvvisazione vocale sacra), senza dimenticare il patrimonio della canzone popolare parigina. Tra le sue collaborazioni: Simone Prando, Fausto Beccalossi, Gino Zambelli, Mauro Occhionero, Federico Bardazzi, Ayela Seidelman e Mariella Maddalena Manna. Dal 2016 dirige il progetto Ubuntu Vocal Ensemble, incarico a cui si aggiunge, dal 2019, quello della direzione del Coro Luca Marenzio di Darfo Boario Terme (BS). Nello stesso anno, esce su etichetta Movimento Classical il disco Bohèmes, in collaborazione con il fisarmonicista Gino Zambelli. Nel 2020 esce il disco Paris-Piaf, realizzato insieme al pianista Cyrille Doublet.
CYRILLE DOUBLET
Nato a Parigi nel 1977, inizia lo studio del pianoforte con la nonna materna, pianista e scrittrice. Dal 1985 al 1992 è allievo di Philippe Soler al Conservatorio di Lione, per poi approfondire la conoscenza dello strumento al Conservatorio di Strasburgo con Françoise Claustre. Nel 2000 si laurea in Lettere Moderne alla Sorbonne di Parigi. Nel 2005 le sue produzioni letterarie lo fanno notare da Claudia Stavisky della quale fino al 2006 è assistente artistico e tecnico. Nel 2012 assume la direzione del Teatro delle Ali di Breno (BS): durante i tre anni della sua gestione l’istituzione ospiterà artisti come Toni Servillo, Alessandro Bergonzoni, il Giardino Armonico, Groundation e Richard Galliano. Specializzato nell’interpretazione del repertorio barocco su pianoforte, l’incontro con Laurianne Langevin nel 2017 segna un punto di svolta nel suo percorso musicale. Paris-Piaf, uscito nel 2020, è il primo disco del duo.
PAOLO FRESU
Onnivoro in tutti i sensi e aperto a 360° verso tutto ciò che è arte e cultura, il trombettista sardo vanta un curriculum sorprendente, capace di avvicinarlo ai pochi globe-trotter culturali che hanno fatto del viaggio e di mille esperienze diverse la loro ragione d’essere primaria. Dai tempi della banda musicale del suo piccolo paese sardo ai grandi premi e riconoscimenti internazionali conquistati, dalle Lauree Honoris Causa dell’Università Bicocca di Milano e della Berklee School of Music americana alla oggi ex-presidenza della Federazione del Jazz italiano, dall’impegno sempre solidale ad ampio spettro nel mondo dello spettacolo ai cinquecento dischi incisi lungo una carriera che ha ormai superato i quarant’anni, Paolo Fresu è ormai davvero diventato un importante e riconosciuto personaggio stimato in vari ambiti della vita pubblica e sociale del nostro paese. Protagonista dei più importanti festival del mondo e collaboratore di grandissimi nomi dell’entourage del jazz moderno, ha dalla sua un impegno implacabile e stakanovista. Basterebbe citare i lunghi anni di direzione del suo festival Time in Jazz che ogni estate richiama migliaia di appassionati in Sardegna o la sua etichetta Tǔk Music, fiore all’occhiello delle migliori esemplificazioni di gestione di un’impresa davvero culturale capace di dare voce a decine di nuovi protagonisti del jazz moderno. Se a questo si aggiungono la lunga attività didattica, le tante sue escursioni nei campi della musica classica, dell’arte pura, del cinema, della televisione, della danza, del teatro e il suo riconosciuto vasto impegno sociale, il cerchio di una davvero rara personalità è presto delineato.
MARTEDÌ 11 FEBBRAIO ORE 20.00
SALA GRANDE
BALLET JUNIOR DE GENÈVE MARCOS MORAU CATHEDRAL
IMRE ET MARNE VAN OPSTAL TOUCH BASE
RACHID OURAMDANE TENIR LE TEMPS
CATHEDRAL
Creata nell’ottobre 2019 per lo Scapino Ballet Rotterdam, questa coreografia è entrata a far parte del repertorio del Ballet Junior de Genève nel maggio 2023. Accompagnata dalla musica spirituale di Arvo Pärt, pura come un battito del cuore, Cathedral ci chiede di riflettere sulla natura dell'esistenza. Sul mistero dell'uomo in mezzo alla grandezza della natura e dell'universo infinito. Marcos Morau colloca i danzatori in un'atmosfera suggestiva, scenario perfetto per le sue coreografie splendidamente disegnate e per il linguaggio inventivo del movimento. Si possono quasi percepire i dodici danzatori che si muovono e scattano, passando da un movimento staccato all'altro. Il coreografo immagina i danzatori come giocattoli rotti all’interno in una sala giochi.
Coreografia Marcos Morau , rimontata da Valentin Goniot
Assistente Alma Munteanu
Musica Arvo Pärt
Luci Mårten K. Axelsson
Scene e costumi Silvia Delaugnea
Marionette Christopher Kiss
TOUCH BASE
Touch Base viene creata nell’agosto 2019 in occasione del Summer Intensive al Nederlands Dans Theater ed entra nel repertorio del Ballet Junior de Genève nel dicembre 2024.
Coreografia e scelta musicale Imre et Marne Van Opstal
rimontata da Chloé Albaret
Luci Loes Schakenbos
Costumi Marne Van Opstal & Yolanda Klompstra
TENIR LES TEMPS
Creato nel luglio 2015 per il Festival Montpellier Danse ed entrato nel repertorio del Ballet Junior de Genève nel febbraio 2019,Tenir les temps parte da un interrogatorio posto dal coreografo Rachid Ouramdane: “Chi controlla quanto accade nella nostra società che corre a più velocità?”. “Per questo brano, ho immaginato di sottoporre i 16 artisti a un meccanismo che li superi, fatto di azioni ritmiche, movimenti a domino e reazioni a catena”, dice Ouramdane. In questo impeto di danza, i corpi testimoniano una situazione di crisi, in cui il legame tra individuo e gruppo è in costante negoziazione. Insieme, senza essere all'unisono, negli sprazzi di assoli e duetti, gli interpreti dimostrano una formidabile spinta alla vita. Tra movimento continuo, vuoto e pieno, tensione e abbandono, Tenir le temps è uno dei pezzi più danzati di Rachid Ouramdane. La partitura del compositore Jean-Baptiste Julien risponde in perfetta sintonia alla scrittura del coreografo. Questi due creatori ci ricordano che l'arte della ripetizione, del canone e del leitmotiv è un concetto fondante nel mondo della danza.
CoreografiaRachid Ouramdane
Assistenti al coreografoAgalie Vandamme & Sebastien Ledig
Luci Stéphane Graillot Musica Jean-Baptiste Julien Costumi La Bourrée
BALLET JUNIOR DE GENÈVE
Quale modo migliore per formare le nuove generazioni di interpreti se non esponendoli al lavoro di e con coreografi affermati. Il Ballet Junior de Genève lo fa da oltre 40 anni, peculiarità che rende questa istituzione unica nel suo genere in Europa. Con regolarità vengono invitati alcuni dei nomi più emergenti della scena contemporanea per affidare loro intense sessioni di lavoro con i danzatori, in questo modo ogni stagione la compagnia prepara programmi che vengono presentati in Svizzera e all’estero. Un vero e proprio trampolino di lancio tra formazione e carriera professionale. Nel 1980 Beatriz Consuelo fonda il Ballet Junior de Genève. Il suo obiettivo è quello di permettere ai suoi migliori allievi di sviluppare il proprio senso artistico attraverso l'esperienza in palcoscenico. La piccola compagnia presenta in media un programma all'anno. Le coreografie sono principalmente di Beatriz Consuelo ma a partire dal 1982 vengono integrati altri coreografi, tra questi i danzatori con vocazione coreografica del Ballet du Grand Théâtre de Genève. Nel 1999 Patrice Delay (ex allievo dell’École de Danse de Genève che ha svolto la sua carriera al Ballet Royal des Flandres, Victor Ullate Ballet e al Malandain Ballet Biarritz) e Sean Wood assumono la direzione del Ballet. La continuità è così assicurata ma la scuola è ora aperta anche agli adulti. Il corso pre-professionale offre una stagione a tempo pieno per gli studenti, nonché un numero sempre maggiore di scambi con altre compagnie professionali in Svizzera e all'estero. Nel corso del tempo, il Ballet Junior inizia a lavorare con un repertorio più contemporaneo. A partire dal 2005 e fino ad oggi si intensificano le sinergie e si aggiungono repertorio e creazioni di Lucinda Childs, Olivier Dubois, Sidi Larbi Cherkaoui, Sasha Waltz, Alessandro Sciarroni, Rachid Ouramdane, Marcos Morau tra gli altri.
MARTEDÌ 18 FEBBRAIO ORE 20.00 RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
MAURO LOGUERCIO VIOLINO EMANUELA PIEMONTI PIANOFORTE
VIAGGIO VERSO LA GIOIA
“Chi non ha mai sognato di portarsi dietro un pezzo di infinito? Chi non si è mai portato a casa, che so: un po' di sabbia del suo mare preferito, o una piantina di quel meraviglioso posto di montagna, o la Torre Eiffel in miniatura? Herr Professor Hans Sitt (Praga 1850 – Vienna 1920) ha fatto una cosa simile: ha trascritto per violino e pianoforte tutte e 9 le Sinfonie di Beethoven, così da potersele suonare quando ne aveva voglia (mica c'era YouTube o Spotify, allora...). È un po' come prendersi l'oceano e metterlo in una bottiglia, con tutti i suoi colori, le suggestioni, i suoi rimandi, la rifrazione delle sue luci, riporlo nello zainetto e portarselo a spalla: monumenti giganteschi in scatola, come sculture da viaggio. E potrete immaginare che bel viaggio stiamo facendo Emanuela Piemonti e io con il nostro progetto di suonarle tutte e inciderle per la Brilliant Classics. Buon ascolto, ma una raccomandazione: cercate di dimenticare la versione orchestrale e di arrivare vergini all’ascolto! E allora ne scoprirete delle belle…”
Mauro Loguercio
Mauro Loguercio violino
Emanuela Piemonti pianoforte
PROGRAMMA
Ludwig Van Beethoven Sinfonia n.9 op. 125,
trascrizione per violino e pianoforte diHans Sitt
MAURO LOGUERCIO
Loguercio si è esibito come solista in sale prestigiose, quali Queen Elizabeth Hall di Londra, Filarmonica di Berlino, Concertgebouw, Accademia dí Santa Cecilia di Roma e Tonhalle di Zurigo, collaborando con direttori quali Riccardo Chailly, Eliau Inbal e Roberto Abbado. È stato ospite dei Festival di musica da camera di Marlboro, Dresda e St. Moritz e delle Settimane Musicali Internazionali di Napoli, oltre ad aver suonato per le più importantì società concertistiche italiane. Nel corso della sua carriera ha suonato in trio con Nikita Magaloff e Antonio Meneses, mentre in duo ha collaborato con Maria Joao Pires, Tamás Vásáry, Bruno Canino, Philip Fowke, Rocco Filippini, Franco Petracchi e Astor Piazzolla. Per 14 anni è stato leader del Quartetto David di Milano, col quale ha inciso l'integrale dei quartetti di Luigi Cherubini, Puccini e Verdi. Da 20 anni suona con i fratelli Angelo e Francesco Pepicelli, coi quali ha creato il Trio Metamorphosi: con loro ha inciso, per DECCA, l’integrale dei Trii di Beethoven e di Schumann. Dopo il successo ottenuto con la prima registrazione mondiale della Nona Sinfonia di Beethoven per violino e pianoforte nella trascrizione di Hans Sitt in compagnia di Emanuela Piemonti al pianoforte, la casa discografica Brilliant gli ha proposto di registrare l’integrale delle Sinfonie, progetto sposato dalla maggior parte delle società che avevano ospitato la Nona. È stato docente di violino al Conservatorio di Milano e alla Guildhall School di Londra.
EMANUELA PIEMONTI
Si accosta al pianoforte a quattro anni sotto la guida della madre e studia poi al Conservatorio di Milano diplomandosi nel 1980. L'esperienza del "suonare insieme" l’ha condotta fin dai suoi undici anni a collaborare prima con giovani talenti poi con interpreti di fama internazionale quali Baumann, Maggio Ormezowski, Mackeney, Dindo, Hossen, Scharapan. Alla Scuola di Fiesole frequenta i corsi tenuti dal Trio di Trieste e incontra personalità musicali per lei determinanti: Dario De Rosa, punto di riferimento costante, Piero Farulli, Amedeo Baldovino, Renato Zanettovich, Maureen Jones, Norbert Brainin e Valentin Berlinskij. Nel 1982 fonda il Trio Matisse con il quale vince i Premi Internazionali Vittorio Gui di Firenze, Atkinson di Milano e Città di Torino, risultando finalista alla Melbourne Chamber Music Competition. Ha suonato per le Società e nelle Sale italiane più prestigiose (Teatri La Fenice, S. Carlo, Carlo Felice, Ponchielli, Olimpico di Vicenza e di Roma, Bibiena, Quirinale, Sala Verdi di Milano, Lingotto, Salone dei Cinquecento...) e ha effettuato tournées in Germania, Spagna, Francia, Austria, Portogallo, Bulgaria, Israele, Australia, Cina. Esperienza essenziale è la collaborazione con
compositori quali Kagel, De Pablo, Sciarrino, Kurtág, Francesconi, Fedele, Solbiati. Ha inciso per le etichette Aura, Amadeus, EmaVinci Records, LimenMusic e Stradivarius. Ha registrato per Naxos i due Tripli Concerti di Casella e di Ghedini, CD che ha vinto il premio Choc de Classica per la rivista francese Classica Magazine. È titolare della cattedra di musica da camera presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
LUNEDÌ 24 FEBBRAIO ORE 20.00 RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
ORAZIO SCIORTINO PIANOFORTE
VERSO LA SINTESI
Schubert, Brahms e Haydn con le loro composizioni pianistiche scritte durante il periodo della maturità permettono all'ascoltatore di intraprendere un percorso verso la sintesi del pensiero musicale nel quale ogni elemento è necessario, strutturalmente imprescindibile. Nei brani di questo concerto, profondità e ironia, malinconie d'abisso e squarci luminosi di rasserenata leggerezza convivono nella complessità del sentire umano.
PROGRAMMA
Musiche diFranz Schubert, Johannes Brahms e Franz Joseph Haydn .
ORAZIO SCIORTINO
Pianista e compositore, Orazio Sciortino è stato nominato Composer of the Year agli International Classical Music Awards 2024. Collabora con importanti istituzioni musicali italiane ed estere: Teatro alla Scala di Milano, MiTo Settembremusica, Orchestra Verdi di Milano, Orchestra del Teatro La Fenice, Bologna Festival, IUC di Roma, Ravello Festival, I Solisti Aquilani, Orchestra di Padova e del Veneto, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Fondazione Arena di Verona, Festival della Valle d'Itria, Sagra Malatestiana di Rimini, Società del Quartetto di Milano, I Concerti della Normale di Pisa, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Sociedad Filarmonica di Lima, Nuova Harmonìa di Buenos Aires, Festival di Ankara, Konzerthaus di Berlino, Salle Molière di Lyon, Ottawa Chamber Music Festival, Sala Cecilia Meireles di Rio De Janeiro, Megaron di Atene, Orquestra de Valencia etc. Ha inciso per le case discografiche Dynamic, Bottega Discantica, Limen Music, Claves e Sony Classical. Per il teatro musicale ha composto La Paura, opera sulla Grande Guerra (Teatro Coccia di Novara) e per il Teatro alla Scala (stagione 2016/2017) ha composto La Gattomachia, favola musicale per narratore, violino concertante e archi, brano che è stato più volte eseguito. Nel 2016 è stato nominato Krug Ambassador. La prestigiosa maison di champagne, per la prima volta nella sua storia, chiede ad un compositore di comporre un brano dedicato alla Krug Grande Cuvée. Nasce così il pezzo pianistico Livesthroughaglassincluso nell’album Self Portrait, con sue composizioni pianistiche, pubblicato da Sony Classical. Di recente uscita, nella doppia veste di direttore e solista, il CD C.P.E.Bach- Piano Concertos and other worksfor solo pianoregistrato con l'Orchestra di Padova e del Veneto e pubblicato dall'etichetta Hänssler Classic. Insegna pianoforte al Conservatorio di musica Luca Marenzio di Brescia.
GIOVEDÌ 6 MARZO ORE 20.00 SALA GRANDE
LES MUSICIENNES DU CONCERT DES NATIONS
JORDI SAVALL DIRETTORE
ALFIA BAKIEVA VIOLINO SOLISTA
L’ORCHESTRA DELL’OSPEDALE DELLA PIETÀ
“Per questo progetto la nostra orchestra sarà guidata da me e dall’eccellente e virtuosa solista e violinista di origini tartare Alfia Bakieva: insieme condurremo questo ensemble verso l’eccellenza, la scoperta e la compartecipazione. Questo nuovo Ospedale musicale del XXI secolo si propone di seguire l’esempio delle formazioni di giovani cantanti e strumentisti dell’antico Ospedale della Pietà veneziano, con la creazione di un nuovo spazio di incontro esclusivamente femminile, che sarà un luogo di studio, di dialogo rispettoso, di perfezionamento di diffusione di un repertorio che spazia dall’epoca pre-vivaldiana agli albori del Romanticismo (1600-1850). Les Musiciennes du Concert des Nations si propone di accogliere ogni anno le migliori interpreti di strumenti d’epoca del nostro continente e del mondo che siano interessate alla condivisione e alla diffusione del patrimonio musicale europeo, a tutti i livelli della nostra società e con un’attenzione particolare ai giovani e alle minoranze.”
Jordi Savall
PROGRAMMA
L’Orchestra dell’Ospedale della Pietà
Antonio Vivaldi Concerto per violino, violoncello, archi e cembalo RV 544 “ Il Proteo o sia il Mondo a Rovescio”
Concerto violino, violoncello, archi e continuo, RV 547
Concerto per violino, archi e basso continuo"La tempesta di mare" , op. 8 n. 5, RV 253
Le Quattro Stagioni
Concerto n. 1, opera 8, RV 269(La primavera)
Concerto n. 2, opera 8, RV 315(L'estate)
Concerto n. 3, opera 8, RV 293(L'autunno)
Concerto n. 4, opera 8, RV 297(L'inverno)
JORDI SAVALL
Jordi Savall è una delle personalità musicali più polivalenti della sua generazione. Dedito alla ricerca di musiche antiche, le legge e le interpreta con la sua viola da gamba o in veste di direttore. Le sue attività come concertista, pedagogo, ricercatore e creatore di nuovi progetti, sia musicali che culturali, ne fanno uno dei principali artefici del fenomeno di rivalorizzazione della musica storica. È fondatore, insieme a Montserrat Figueras, dei gruppi musicali Hespèrion XXI (1974), La Capella Reial de Catalunya (1987) e Le Concert des Nations (1989). Con la sua fondamentale partecipazione al film di Alain Corneau Tutte le mattine del mondo (vincitore del Premio César per la migliore colonna sonora), la sua intensa attività di concertista (circa 140 concerti all’anno), la sua discografia (6 incisioni all’anno) e la creazione nel 1998, con Montserrat Figueras, di una propria casa discografica, Alia Vox, Jordi Savall dimostra che la musica antica non è necessariamente elitaria. Nel corso della sua carriera ha registrato e pubblicato più di 230 dischi di repertori di musica medievale, rinascimentale, barocca e dell’epoca classica, con un’attenzione speciale al patrimonio musicale ispanico e mediterraneo, dischi che hanno meritato molti riconoscimenti, come il Midem Awards, l’International Classical Music Awards e un Grammy Award. I suoi programmi di concerto hanno fatto della musica uno strumento di mediazione per l’intesa e la pace tra popoli e culture diverse e talvolta in conflitto. Non per caso nel 2008 Jordi Savall viene nominato
Ambasciatore dell’Unione Europea per il dialogo interculturale e, assieme a Montserrat Figueras, eletto Artista per la Pace nell’ambito del programma Ambasciatori di buona volontà dell’UNESCO. Tra il 2020 e il 2021, in occasione del 250° anniversario di Ludwig van Beethoven, ha diretto l’integrale delle sue sinfonie con l’orchestra Le Concert des Nations e le ha registrate in due CD dal titolo Beethoven Révolution. L’impatto sul mercato discografico internazionale è stato definito addirittura come “un miracolo” (Fanfare) e la critica tedesca ha conferito al volume II il Schallplattenkritik Prize come miglior disco orchestrale. La sua carriera musicale è stata premiata con i più alti riconoscimenti nazionali e internazionali, tra i quali il titolo di Dottore Honoris Causa delle Università di Évora (Portogallo), di Barcellona, di Lovanio (Belgio), di Basilea (Svizzera) e di Utrecht (Paesi Bassi), la nomina a Cavaliere della Legion d’Onore della Repubblica francese, il Premio Internazionale di Musica per la Pace del Ministero di Cultura e Scienza della Bassa Sassonia, la Medaglia d’oro della Generalitat de Catalunya, il Premio Helena Vaz da Silva, il prestigioso Premio Léonie Sonning, considerato il Nobel della musica; è inoltre membro d’onore della Royal Philharmonic Society, dell’Accademia reale svedese di musica e dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
ALFIA BAKIEVA
Alfia Bakieva è una violinista di origini tatare e vive attualmente a Salisburgo, in Austria. È una polistrumentista, soprattutto nell'ambito della musica popolare: suona il violino, il violino folk, il kylkobiz, il ghizzhak e altri strumenti simili. Inoltre, è membro fondatore dell'ensemble di musica popolare Ekiyat, che si è concentrato sulle tradizioni popolari tatare. Ha studiato violino alla Scuola di Musica di Novosibirsk e violino barocco, concentrandosi sulla prassi esecutiva storicamente informata nel repertorio rinascimentale, barocco, classico e romantico. Dal 2004 al 2008 è stata assistente Concertmaster e violino solista dell'orchestra Musica Aeterna, orchestra del Teatro Accademico Statale dell'Opera e del Balletto di Novosibirsk, di Teodor Currentzis. Alfia ha ottenuto numerose borse di studio, in particolare da Roman Abramovich e dalla famiglia Shostakovich, ricevuta al VII concorso internazionale di quartetti di D. Shostakovich. Nel 2017 è stata finalista del Concorso di musica antica di Brugge e nel 2018 ha vinto tutti e tre i premi per gruppi di musica da camera al Concorso Händel di Göttingen. Nel 2023 è stata nominata per il premio Addicted to Bach donato dalla famiglia del premio Nobel Günter Blobel. Oltre alla musica antica e alla musica popolare, collabora con l'argentina Tango Orchestra Rascasuelos, diretta dal compositore e bandoneonista Patricio Bonfiglio. Insieme si sono esibiti al Rock Festival Roskilde di Copenaghen nel 2018. Attualmente è impegnata come solista, concertmaster e primo violino con vari gruppi e orchestre. Nel settembre 2021, Alfia Bakieva è stata una fra i pochissimi musicisti a partecipare alle Jumpstart Jr. Audition ad Amsterdam, nei Paesi Bassi. Le è stato assegnato un violino di Francesco Ruggeri, costruito nel 1680 a Cremona, per un periodo di 7 anni.
LES MUSICIENNES DU CONCERT DES NATIONS
Questo ensemble nasce su ispirazione delle attività musicali che si svolgevano nel famoso Ospedale della Pietà di Venezia, un convento – fondato nel 1346 – che inizialmente ospitava i crociati e nei secoli successivi, come altri ospedali, divenne un’istituzione benefica che accoglieva orfane e bambine abbandonate. Insieme convento, orfanotrofio femminile e scuola, era anche un luogo in cui le fanciulle studiavano musica fin da piccole, svolgendo importanti attività musicali sotto la direzione dei migliori musicisti veneziani dell’epoca. In virtù dell’eccezionale livello delle interpretazioni, nel corso del Sei e del Settecento l’orchestra e il coro dell’Ospedale godettero di grande prestigio, soprattutto negli anni in cui il responsabile della scuola fu Antonio Vivaldi. Grazie alle numerose audizioni per l’ammissione alle Accademie di perfezionamento (che dal 2019 ogni anno Le Concert des Nations organizza) e al lavoro condotto nelle stesse accademie, dal 2019 al 2022 in poi vengono selezionate molte eccellenti musiciste. Les Musiciennes du Concert des Nations comincia il suo percorso con un effettivo di venti giovani musiciste di grande talento, provenienti da otto paesi diversi: Regno Unito, Austria, Spagna, Francia, Ungheria, Polonia, Russia e Giappone. Molte di loro hanno avuto modo di partecipare, dal 2019, ai grandi progetti sinfonici realizzati da Le Concert des Nations, con opere di Mozart, Haydn, Beethoven, Schubert e Mendelssohn.
MARTEDÌ 11 MARZO ORE 20.00
SALA GRANDE
SABURO TESHIGAWARA RIHOKO SATO
THE IDIOT
“Ero cosciente circa l’impossibilità di creare un lavoro in danza partendo da questo capolavoro letterario, tuttavia questa difficoltà è stata la chiave per approcciare e creare qualcosa di completamente nuovo. Una danza che possa esistere solo qui. Senza utilizzo alcuno del testo, un pezzo di pura danza. Non solo impersonando il carattere legato al testo originale, ma l’incarnazione del movimento esistente all’interno delle parole. Voci silenti che si sentono tra le parole, urla e gemiti, mormorii e sussurri tutto diventa movimento e danza. Provenienti dall’interno e che muovono il corpo. La danza di una vita in movimento nella forma di un corpo umano. Un corpo senza risposte che continua ad interrogare la vita attraverso il continuo movimento. Il potere delle voci silenti e di un corpo rumoroso sono la struttura dell’interno lavoro. The Idiot raccontato dal corpo e non dalle parole.”
Saburo Teshigawara
Direzione, luci, design Saburo Teshigawara
Danza Saburo Teshigawara, Rihoko Sato
Musica Claude Debussy, Pëtr Il’ič Čajkovskij, Oval, Frédéric Chopin, Nocturnal Emissions, Dmitrij Šostakovič, Franz Schubert, John Balance, Peter Christopherson, Drew McDowall, The Beloved , Geir Jenssen, Beequeen, Johann Sebastian Bach, Giuseppe Tartini
Produzione KARAS
SABURO TESHIGAWARA
Inizia la sua carriera nel 1981, nella nativa Tokyo, dopo aver studiato arti plastiche e balletto classico. Nel 1985 con Key Miyata fonda la Compagnia KARAS, iniziando così a creare oltre che per se stesso anche per altri interpreti. Da allora è invitato con KARAS a esibirsi regolarmente nelle principali città del mondo. Nel 1994/95 è invitato da William Forsythe a creare coreografie per il Ballet Frankfurt, mentre nel 1999 realizza Le Sacre du printemps per il Bayerisches Staatsballett di Monaco e nel 2000 lavora con il Nederlands Dans Theatre. Nel febbraio del 2003 gli viene commissionata la nuova coreografia AIR da parte del Ballet de l’Opéra National de Paris. Per il Ballet du Grand Théâtre de Genève, crea Para-Dice nel 2002 e Vacant nel 2006. Nel 2010 il Teatro La Fenice di Venezia gli commissiona regia, scene e costumi dell’opera Dido and Aeneas. A Milano si esibisce al Teatro dell’Arte e al Teatro alla Scala. Dal 2006 al 2013 è professore alla St. Paul’s (Rikkyo) University in Giappone, dove insegna presso il dipartimento di Expression Studies. Dal 2014 è professore alla Tama Art University. I suoi lavori ottengono diversi premi prestigiosi in Giappone e nel mondo, tra i quali il Bessie Award (The New York Dance and Performance Awards) nel 2007 e la Medaglia d’Oro dell’Imperatore nel 2009. Nel 2017 è nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese, nel 2022 riceve il Leone d’Oro alla carriera dalla Biennale Danza di Venezia e nello stesso anno viene insignito dal Ministro della Cultura Giapponese dell’onorificenza “Person of Cultural Merits”.
RIHOKO SATO
Rihoko Sato entra nella compagnia KARAS nel 1996 e da allora prende parte come interprete a tutte le produzioni, oltre ad assistere Saburo Teshigawara nelle sue creazioni. È riconosciuta come una delle figure centrali dell’universo creativo del grande coreografo giapponese. Segue i progetti educativi di KARAS e S.T.E.P. (Saburo Teshigawara Educational Project) e assiste il coreografo in qualità di maître de ballet in occasione di produzioni commissionate da altre compagnie. Riceve, tra i numerosi riconoscimenti, il Best Dancer Award (per il passo a due con Vaclav Kunes Scream and Whisper) a Cannes per Les Étoiles de Ballet2000 nel 2005, il Japan Dance Forum Award nel 2007 e il Premio Positano Léonide Massine per la Danza nel 2012.
DOMENICA 16 MARZO ORE 11.00 RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE
Sonia Formenti flauto
Marco Mandolini violino
Andrea Rebaudengo pianoforte
PROGRAMMA
Luciano Berio Six Encores per pianoforte
Sequenza I per flauto solo
Luigi Dallapiccola Tartiniana II per violino e pianoforte
Sonatina canonica per pianoforte su Capricci di Paganini Due studi per violino e pianoforte
ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE
L’Ensemble del Teatro Grande è la formazione musicale residente della Fondazione del Teatro Grande. Il gruppo, nato nel 2012, si declina in differenti formazioni per esplorare il repertorio cameristico, affrontando affascinanti viaggi musicali che di volta in volta si concentrano su differenti temi: omaggi a compositori che hanno fatto la storia della musica, selezioni musicali per aree geografiche, programmi che mettono in luce un particolare strumento. I concerti dell’Ensemble si distinguono per le ricercate esecuzioni che spaziano dai capolavori della musica alle nuove composizioni contemporanee. L’organico dell’Ensemble si completa in alcune occasioni con la partecipazione di musicisti illustri o di giovani talenti che si stanno distinguendo nel panorama musicale italiano. L’Ensemble è coordinato da Andrea Rebaudengo che è anche pianista dell’Ensemble.
SONIA FORMENTI
Diplomatasi nel 2001 al Conservatorio di Milano, viene ammessa all'Accademia per professori d'orchestra del Teatro alla Scala. Suona in teatri, festival e orchestre sia come solista che in quartetto e quintetto di fiati, formazioni con le quali nel 2000 rappresenta l'Italia al Festival Internazionale di Musica di Kyoto e all’ambasciata italiana di San Pietroburgo. Ricopre dal 2003 al 2008 il ruolo di primo flauto nell'Orchestra Luigi Cherubini diretta da Riccardo Muti e suona con le principali orchestre italiane partecipando a produzioni operistiche e sinfoniche dirette da alcuni dei più affermati direttori della scena contemporanea. Viene premiata in numerosi concorsi nazionali ed internazionali, riceve dal Presidente della Repubblica la medaglia di bronzo quale "Benemerita della Cultura e dell’Arte”. Con mdi ensemble conduce un’intensa attività concertistica e vince il premio “Una vita nella musica” del Teatro La Fenice nel 2017 e il Premio Abbiati 2020. Insegna presso il Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo.
MARCO MANDOLINI
Studia al Conservatorio di Montréal e di Utrecht, alla Prague Mozart Academy e alla Hochschule für Musik und darstellende Kunst a Vienna. Si perfeziona con Boris Belkin, Viktor Liberman, Gerhard Schulz e con il Quartetto Alban Berg. È membro della European Community Chamber Orchestra e della Wiener Kammerorchester. Come Spalla dei primi violini collabora con l’Orchestra del Teatro alla Scala, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli, l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, l’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, la Tiroler Symphonieorchester Innsbruck, l’Orquésta Sinfónica de Galicia, l’Orquésta Filarmónica de Gran Canaria con i direttori Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Valery Gergiev, Peter Ötvös, Daniel Ohren, Peter Ötvös, Dennis Russell Davies, Maxim Vengerov. Dal 1997 è Spalla dei primi violini dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento.
ANDREA REBAUDENGO
Studia pianoforte con Paolo Bordoni, Lazar Berman, Alexander Lonquich, Andrzej Jasinski e composizione con Danilo Lorenzini. Vince il primo premio al Concorso Pianistico Internazionale di Pescara nel 1998. Suona per il Teatro alla Scala di Milano, l’Unione Musicale di Torino, il Festival di Ravello, il Bologna Festival, il Ravenna Festival. Si esibisce in Europa, Stati Uniti, Canada, Colombia, Uzbekistan ed Emirati Arabi. Suona come solista con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, l’Orchestra Sinfonica di Zwickau, l’Orchestra Filarmonica di Torino, l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano, gli ottoni della Scala. È il pianista dell’ensemble Sentieri selvaggi, con il quale si esibisce all’Accademia di Santa Cecilia di Roma, Bang-on-a-canMarathondi New York, Dom di Mosca, Sacrum Profanum di Cracovia, Festival MiTo, Biennale di
Venezia. È pianista e coordinatore dell’Ensemble del Teatro Grande di Brescia. Ha un duo con Cristina Zavalloni con cui si esibisce alla Carnegie Hall di New York, allo Strathmore di Washington, al Teatro della Maestranza di Siviglia, al Festival Ilkhom-XX di Tashkent, al Festival di West Cork, al Festival del Castello di Varsavia, al Festival di Cheltenham, ai Concerti del Quirinale, al Teatro Rossini di Pesaro e nei Festival jazz di Berchidda, Roccella Jonica e Parma Frontiere. Suona in duo con la violista Danusha Waskiewicz, l’oboista Fabien Thouand, il percussionista Simone Beneventi e in duo pianistico con Emanuele Arciuli. Con Klaidi Sahatci e Sandro Laffranchini fonda l’Altus Trio. È il pianista di Solo Goldberg Improvisation, spettacolo con Virgilio Sieni. Insegna al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
GIOVEDÌ 27 MARZO ORE 20.00
SALA PALCOSCENICO BORSONI
ALESSANDRO “ASSO” STEFANA
CON EMANUELE MANISCALCO
Alessandro “Asso” Stefana, chitarrista, compositore e polistrumentista italiano, intreccia folk, sonorità cinematografiche e ambient in trame sonore di intenso fascino. Negli ultimi due decenni ha costruito un percorso atipico, lontano dai riflettori, ma ricco di collaborazioni con grandi artisti italiani e internazionali come PJ Harvey, Mike Patton, Micah P. Hinson, Vinicio Capossela, Calexico, Penguin Cafè, e molti altri. Il suo ultimo lavoro solista, pubblicato da Ipecac Recordings, è un viaggio sonoro di profonda introspezione che parte dalle terre polverose del folk fino ad innalzarsi alla polvere di stelle. A sostenere questo progetto è stata proprio PJ Harvey, in veste di produttrice esecutiva, che nelle note di copertina del disco ha definito la sua musica “misteriosa e bellissima”.
Alessandro “Asso” Stefana lap steel, chitarra acustica, armonica, organo
Emanuele Maniscalco batteria, synth
ALESSANDRO “ASSO” STEFANA
Alessandro "Asso" Stefana è un musicista italiano, stimato per le sue doti di chitarrista, polistrumentista, compositore e produttore. Nato il 25 settembre 1981 a Brescia, il percorso di Stefana nella musica è iniziato da giovane con gli studi di chitarra classica, spinto dalla sua passione per la chitarra e per suoni non convenzionali. Traendo ispirazione da diversi generi musicali, dalla musica folk e dal blues primitivo fino alle colonne sonore, psichedelia, desert balladse musica ambient, Stefana ha creato un insieme unico di suoni, rendendo la sua firma musicale assolutamente riconoscibile. Nel corso della sua carriera, è stato coinvolto in numerosi progetti musicali, sia come artista solista che come collaboratore. Ha pubblicato diversi album che evidenziano il suo talento come chitarrista e compositore, ricevendo apprezzamenti dalla critica per il suo approccio innovativo alla musica. Alessandro ha collaborato con molti artisti e band, dalle sessioni di registrazione con Pj Harvey per TheHopeSixDemolitionProject(2016) e il successivo tour mondiale, a Mike Patton MondoCane (2010), Calexico El Mirador (2022), Micah P. Hinson I Lie toYou (2022), Penguin Café Rain before Seven… (2023) e molti altri, contribuendo con la sua firma distintiva a molti progetti. Con la sua band Guano Padano ha pubblicato diversi dischi acclamati dalla critica, con featuring di ospiti illustri. La sua discografia include anche un album solista intitolato Poste e Telegrafi (Important Records - 2007), che mette in risalto la sua maestria nel fondere i suoni e la sua capacità di trascendere i generi musicali. Ha composto musiche originali per colonne sonore di film, come Billy di Emilia Mazzacurati (Jolefilm/Rai Cinema, 2023) e I Pionieri di Luca Scivoletto (Fandango, 2022). Inoltre, alcune delle sue composizioni sono state sincronizzate in altri film, come Vengeance(USA, 2022) e in videogiochi. In qualità di produttore ha lavorato con artisti emergenti e affermati. In Italia collabora stabilmente con Vinicio Capossela, condividendo con lui un viaggio musicale che abbraccia oltre due decenni di collaborazione e concerti in tutto il mondo. Nel corso della sua carriera, Alessandro "Asso" Stefana ha costantemente esplorato nuove sonorità, evolvendosi come artista e consolidando la sua reputazione come uno dei chitarristi più apprezzati d'Italia, guadagnandosi il rispetto di colleghi e appassionati. Il suo album solista omonimo è stato pubblicato da Ipecac Recordings e vede PJ Harvey in veste di produttrice esecutiva oltre ad aver contribuito alle note di copertina del disco.
EMANUELE MANISCALCO
Dopo gli studi musicali condotti tra Brescia e Siena, in larga misura da autodidatta, Emanuele Maniscalco matura significative esperienze concertistiche in Italia e all’estero (con Enrico Rava, Stefano Battaglia, Ares Tavolazzi, Francesco Bearzatti), prima di trasferirsi a Copenaghen dal 2012 al 2014, dove consegue una laurea specialistica sull’improvvisazione e ha l’opportunità di integrarsi compiutamente nella scena locale. Pianista e batterista particolarmente a suo agio in organici ridotti, in meno di un decennio incide dodici album a suo nome, dal solo al quartetto, di cui due per l’etichetta tedesca ECM con il trio svizzero- italiano Third Reel. Degne di nota sono anche le tre pubblicazioni per l’etichetta danese ILK, una in duo con il contrabbassista americano Thomas Morgan e due in trio con Francesco Bigoni e Mark Solborg. È batterista e compositore per il progetto Lumina, fondato nel 2016 da Paolo Fresu e tuttora attivo. Grazie alla sua originalità e sensibilità, Emanuele Maniscalco è apprezzato come sideman da musicisti di diverse generazioni e vari generi musicali; è ricercato come didatta e produttore artistico. Da alcuni anni è attivo anche come fotografo.
MARTEDÌ 1 APRILE ORE 20.00
SALA GRANDE
MAMELA NYAMZA HATCHED ENSEMBLE
Dieci danzatori in timido equilibrio sulle punte con le spalle rivolte al pubblico si muovono sulle note di Le Cygne di Camille Saint-Saëns: così si apre HATCHED ENSEMBLE . Mentre nascondono i loro volti, mostrano al pubblico piccole sculture in ferro lavorate a mano. La coreografia è sviluppata dall'artista sudafricana Mamela Nyamza, nota per aver demistificato e decostruito la storia della danza, calpestando le norme e gli standard dei classici. Utilizzando materiali domestici di poco valore quali mollette, uno stendibiancheria, un telo di plastica e alcuni grembiuli rossi, i danzatori evocano immagini che ricordano il lavoro che si fa in casa, muovendosi in modo eccezionalmente preciso e toccante. Ispirandosi alla musica classica occidentale, alla danza e alle partiture vocali sudafricane, comparano il vocabolario del movimento delle loro diverse culture. I danzatori raccontano storie profondamente personali che sfidano le norme razziali e di genere, mentre i loro movimenti sono costellati da momenti di balletto miniaturizzato, eseguiti con frenesia e gioia. Con piccoli gesti e grande sensibilità, si apre un intero universo, di cui la storia della danza non avrebbe mai sospettato l'esistenza, traboccante di urgenza e sottile virtuosismo.
Co-produttori di HATCHED ENSEMBLE National Arts Council of South Africa (NAC): Makhanda National Arts Festival of South Africa (NAF)
Concept, Coreografia e Direzione Mamela Nyamza
Coordinatrice prove Kirsty Ndawo
Luci Buntu Tyali
Costumi Mamela Nyamza & Bhungane Mehlomakulu
Cantante lirica Litho Nqai
Strumenti tipici africani Given “Azah” Mphago
Danzatori Kearabetswe Mogotsi, Khaya Ndlovu, Thamsanqa Tshabalala, Dineo Mapoma, Itumeleng Chiloane, Amohelang Rooiland, Noluyanda Mqulwana, Zandile Constable, Pavishen Paideya, Thimna Sitokisi
MAMELA NYAMZA
Mamela Nyamza è nata e cresciuta nella township di Gugulethu, vicino a Città del Capo, in Sudafrica. Nonostante un contesto sfavorevole, Nyamza si è laureata alla Tshwane University of Technology con un diploma nazionale in danza classica nel 1994. Dopo aver conseguito il diploma ha ottenuto un contratto di lavoro presso il Teatro di Stato di Pretoria. È durante questo periodo che Nyamza ha iniziato a pensare di decostruire radicalmente le aspettative di chi si qualifica per essere una ballerina classica. Nel 1999 ha vinto un'audizione per una prestigiosa borsa di studio per approfondire gli studi alla Alvin Ailey International School for Dance di New York, negli Stati Uniti d'America. Qui ha co-creato e interpretato The Dying Swan, che le è valso il Dance Umbrella Award for Outstanding Performance by a Female Dancer in Contemporary Style nel 2000. Il 2007 è l’anno dell'acclamato HATCHED, il suo primo lavoro verso la demistificazione, decostruzione e calpestamento delle norme e degli standard della danza classica. Nyamza ha vinto lo Standard Bank National Young Artist for the Dance nel 2011, grazie alle sue coreografie e performance innovative nell'arte della danza. Il suo ultimo lavoro HATCHED ENSEMBLE è già stato definito “un'opera straordinariamente originale, un'installazione d'arte, una performance di danza che ha come tema principale la liberazione della comunità” (The Times, 10 ottobre 2024, Regno Unito); e “una produzione perspicace e stimolante, che trasmette con forza le sfide della tradizione” (Daily Dispatch, 28 giugno 2023, Sudafrica). Tutti i lavori di Nyamza sono opere che affrontano importanti questioni socio-politiche del Sudafrica di oggi e che si allineano con le problematiche del continente africano e del mondo intero. Nel 2007 nasce Nyamza, il cui obiettivo principale è quello di trasformare la danza in un genere teatrale che trasmetta la politica del corpo su tutte le questioni sociali, non solo per intrattenere, ma per educare, poiché “non si può separare il concetto dalla creazione e dalla coreografia: tutti devono andare di pari passo per dare vita a un artista completo”. Attraverso la sua nuova società no-profit MAMELAS ARTISTIC MOVEMENT, Nyamza ha realizzato il suo desiderio di fornire una casa creativa agli artisti di danza che non trovano lavoro. Grazie a questo lavoro di sensibilizzazione, ha ricevuto un premio Marraines Fiddo dal Burkina Faso Festival International de Danse de Quagadougou nel 2022.
DOMENICA 6 APRILE ORE 11.00 RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE
Sonia Formenti flauto Francesca Rodomonti oboe Anton Dressler clarinetto Carmen Maccarini fagotto Maria Elisa Aricò corno
Andrea Rebaudengo pianoforte
PROGRAMMA
Francis Poulenc Trio per oboe, fagotto e pianoforte
Sonata per clarinetto e pianoforte
Sestetto per flauto, oboe, clarinetto, fagotto, corno e pianoforte
ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE
L’Ensemble del Teatro Grande è la formazione musicale residente della Fondazione del Teatro Grande. Il gruppo, nato nel 2012, si declina in differenti formazioni per esplorare il repertorio cameristico, affrontando affascinanti viaggi musicali che di volta in volta si concentrano su differenti temi: omaggi a compositori che hanno fatto la storia della musica, selezioni musicali per aree geografiche, programmi che mettono in luce un particolare strumento. I concerti dell’Ensemble si distinguono per le ricercate esecuzioni che spaziano dai capolavori della musica alle nuove composizioni contemporanee. L’organico dell’Ensemble si completa in alcune occasioni con la partecipazione di musicisti illustri o di giovani talenti che si stanno distinguendo nel panorama musicale italiano. L’Ensemble è coordinato da Andrea Rebaudengo che è anche pianista dell’Ensemble.
FRANCESCA RODOMONTI
Francesca Rodomonti consegue nel 2012 il Diploma Accademico di primo livello presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali
A. Peri di Reggio Emilia e nel 2014 presso lo stesso istituto il Diploma Accademico di secondo livello. Nel 2021 consegue il Master di perfezionamento presso l’Universität Mozarteum di Salisburgo che frequenta dal 2018 sotto la guida del MAESTRO Stefan Schilli. Dal 2014 ad oggi ha frequentato Masterclass con il MAESTRO Luca Vignali, il MAESTRO Jean-Louis Capezzali, con il MAESTRO Marco Schiavon e il Maestro Viola Wilmsen, con il MAESTRO Francesco di Rosa e con il MAESTRO Domenico Orlando. Nel 2015 vince il Premio Nazionale delle Arti “Claudio Abbado”. Nel 2017 vince il terzo premio al Concorso Internazionale di Chieri. Nel 2018 vince il primo premio al Concorso Internazionale AudiMozart. Dal 2013 ad oggi ha ottenuto molte idoneità distinguendosi in audizioni, grazie alle quali ha collaborato e collabora in qualità di Primo e Secondo Oboe presso numerosi Teatri e Orchestre Giovanili come la Fondazione Arena di Verona, l'Orchestra Giovanile Italiana, l’Orchestra Giovanile L. Cherubini, l'Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, la Filarmonica e l'Orchestra del Teatro Regio di Torino, l'Orchestra dell'Accademia del Teatro alla Scala, l’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, il Teatro Verdi di Salerno, l’Orchestra Filarmonica di Torino, la Bergen Philarmonic Orchestra, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, Leipziger Symphonieorchester, La Fondazione Arturo Toscanini di Parma, il Teatro La Fenice di Venezia, i Solisti Veneti, il Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, l’Ensemble Sentieri Selvaggi, la Filarmonica del Teatro alla Scala, la Mozarteumorchester di Salisburgo, il Teatro alla Scala. Da fine 2020 ricopre stabilmente il ruolo di Primo Oboe presso la Fondazione Arena di Verona.
ANTON DRESSLER
Nato a Mosca nel 1974, a sette anni viene ammesso alla Scuola Centrale di Musica dove studia sotto la guida di Lev Mikhailov e Vladimir Sokolov. Nel 1995 si diploma al Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna con Italo Capicchioni e nel 1998 completa la post-laurea con menzione d’onore al Conservatorio Superiore “P.I. Tchaikovsky” con Vladimir Sokolov. Durante gli anni di studio partecipa ai corsi tenuti da Antony Pay, Fabrizio Meloni, Sabine e Wolfgang Meyer, Eddie Daniels. Ha vinto il primo premio in concorsi come “Giovani Talenti dell’Unione Sovietica”, “Città di Stresa”, “A. Ponchielli”, “Rovere d’Oro”. Inoltre è premiato al Concorso Internazionale di Markneukirchen (Germania), al Torneo Internazionale Musicale di Roma (T.I.M) ed al Concorso Internazionale “Bucchi” a Roma. Anton Dressler ha registrato per “Atopos” il “Quatuor Pour la Fin du Temps” di Messiaen, “Ouverture su temi ebraici” di Prokof’ev per “Russian Seasons”; musiche russe per clarinetto e pianoforte per l’etichetta giapponese “Chryston” con Boris Petrushansky; un cd con elementi di improvvisazione con Andrea Rebaudengo “Duo al Opera” per l’Università Bocconi e partecipato alla registrazione dedicata a Leonid Desyatnikov “The Leaden Echo” per la Quartz, UK. È del 2020 il suo album “livemovement” interamente dedicato alla sua musica per clarinetto e live electronics. Insegna clarinetto al Conservatorio “D’Annunzio” di Pescara, “C. Monteverdi” a Cremona, e musica da camera all’Accademia “Incontri col Maestro” ad Imola. Ha tenuto masterclass all’università “Bar Ilan” a Tel Aviv, alla Columbus University negli Stati Uniti.
CARMEN MACCARINI
Nata a Bergamo, si diploma al Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Como con il massimo dei voti e la lode sotto la guida del Maestro Giorgio Versiglia. Continua gli studi con O. K. Dahl all’University of Stavanger e presso la Hochschule der Künste di Zurigo, nella classe di G. Mandolesi. Nel Settembre 2007 è stata invitata da Daniele Damiano, primo fagotto dei Berliner Philharmoniker, a partecipare all’Accademia Internazionale “G. Mahler” e nel 2008 è stata membro della European Union Youth Orchestra (EUYO) con la quale ha effettuato tournée in Romania, Bulgaria, Regno Unito, Austria, Germania, Olanda, Cina, Korea e Giappone sotto la guida di V. Ashkenazy e V. Petrenko. Nell’anno 2008 ha ricoperto il ruolo di Primo fagotto dell’Orchestra Giovanile Cherubini diretta da Riccardo Muti. Nel luglio 2010 risulta finalista al Concorso per Primo Fagotto Solista alla Royal Opera House di Londra ed invitata poi a ricoprire tale ruolo nella stagione 2010/2011. Con l’orchestra del Teatro alla Scala e dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha suonato sotto la prestigiosa bacchetta di S. Bychcov, V. Gergiev, D. Baremboim, A. Pappano, D. Harding, R. Chailly, D. Gatti. Nel Maggio 2013 risulta finalista al concorso per primo fagotto al Maggio Musicale Fiorentino, in seguito al concorso è invitata dal Maestro Zubin Mehta a ricoprire il ruolo di primo fagotto solista in tale orchestra e all’Orchestra del Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia. È docente di fagotto presso il Conservatorio Statale di Musica “L. Marenzio” di Brescia. Ha suonato nell’ensemble di fagotti “Quartetto Acero” con il quale ha inciso un CD, per la Carisch Edition, ed effettuato una tournée negli Stati Uniti su invito della Boston University. Dal 2013 è cofondatrice della ditta Andante e Rondò che si occupa della produzione, realizzazione e vendita di materiali e macchine per la preparazione dell’ancia di fagotto.
MARIA ELISA ARICÒ
Nata a Reggio Calabria, intraprende gli studi musicali all'età di 11 anni. Nel 2012 inizia a studiare corno presso il Conservatorio di Musica Francesco Cilea di Reggio Calabria dove, all’età di 18 anni, consegue il Diploma Accademico. Studia presso il Conservatorio della Svizzera italiana a Lugano dove frequenta il secondo anno del Master of Arts in Music Performance. A marzo del 2022 vince l’audizione per 2° e 4° corno con l’obbligo del 3° e seguenti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con la quale collabora già dall’ottobre del 2021. Ha suonato con diverse formazioni di rilievo. È stata selezionata come membro effettivo dell’EUYO (European Union Youth Orchestra) in qualità di corno alto. Si è esibita in sale sotto la direzione dei maggiori Maestri. È vincitrice di vari primi premi e primi premi assoluti di concorsi nazionali e internazionali, tra i più importanti il Concorso Internazionale Musicale città di Philadelphia del 2019 e, nello stesso anno, il Concorso Internazionale del Festival Cornistico dell'Etna; è stata inoltre finalista al Concorso Internazionale per Corno Gianni Bergamo Classic Music Award 2021 tenutosi a Lugano nel settembre 2021. In ambito cameristico si esibisce con l'Ensemble Italiano Nuova Opera, formato dalle prime parti dell'Orchestra del Teatro Cilea di Reggio Calabria, e con il Linus Winds Quintet, formato da giovani musicisti che studiano in Svizzera e Germania. Ha partecipato a masterclasses con alcuni tra i cornisti più riconosciuti a livello mondiale.
MERCOLEDÌ 16 APRILE ORE 20.00 RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
QUARTETTO EOS
L'EVOLUZIONE DELLA FORMA: I QUARTETTI DI HAYDN, DEL CORNO E MENDELSSOHN
Il quartetto d'archi esplora l'evoluzione della forma musicale attraverso tre opere emblematiche di Haydn, Del Corno e Mendelssohn. Ogni compositore, pur appartenendo a diversi periodi storici, trasforma il quartetto d'archi in un veicolo di espressione e innovazione.
Elia Chiesa violino Giacomo Del Papa violino Alessandro Acqui viola Silvia Ancarani violoncello
PROGRAMMA
Franz Joseph Haydn Quartetto per archi, op. 20 n. 5
Filippo Del Corno Allegro
Felix Mendelssohn Bartholdy Quartetto per archi, op. 80 in fa minore
QUARTETTO EOS
Formatosi nel 2016 presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma, il Quartetto Eos si è subito imposto all'attenzione del mondo musicale per la sua freschezza e profondità delle sue interpretazioni, vincendo nel 2018 il Premio Farulli assegnato dalla Critica Musicale Italiana nell'ambito del Premio Franco Abbiati. L'ensemble ha già ottenuto importanti successi in concorsi internazionali, come il 1º premio all'Orpheus Chamber Music Competition di Winterthur nel 2020, Premio Speciale al 13° International String Quartet Competition Premio Paolo Borciani di Reggio Emilia, all'International Chamber Music Competition Anton Rubinstein di Düsseldorf nel 2019 ed il Primo Premio al Concorso Amur Nuovi Talenti di Milano nel 2024. Nel 2023 è semifinalista alla 77ª edizione del prestigioso Concorso di Ginevra. Il Quartetto Eos suona regolarmente per le più importanti istituzioni musicali in Europa come la Società del Quartetto di Milano, Davos Festival, Istituzione Universitaria Concerti (IUC), il Teatro la Fenice di Venezia, Flagey a Bruxelles, Philharmonie de Paris e altri. Collabora periodicamente con musicisti del calibro di Calogero Palermo, primo clarinetto della Royal Concertgebouw Orchestra, Gustavo Nuñez, primo fagotto della Royal Concertgebouw Orchestra, Quartetto Jerusalem, Quartetto di Cremona, Enrico Pace, Aron Chiesa, primo clarinetto del Teatro alla Scala, Enrico Dindo, Cristian Poltéra e Alexander Krichel. Nel 2022 esce l'album di debutto, interamente prodotto e finanziato da Da Vinci Records, con brani di Janacek, Mendelssohn e Webern. Nel 2024 un CD monografico sul compositore Ermanno Wolf-Ferrari, prodotto dall'etichetta Brilliant Classic. Nel 2024 è impegnato nella registrazione dell'integrale della musica da camera per archi di G. Sgambati con l'etichetta Tactus.
MERCOLEDÌ 7 MAGGIO ORE 20.00
SALA GRANDE
BALLET DE L’OPÉRA DE LYON
OHAD NAHARIN LAST WORK
Danzare, come se fosse l’ultima volta. Anche se Last Work non è l'ultima opera di Ohad Naharin, il suo titolo può essere interpretato come una promessa di intensità. Impegno fisico e determinazione politica, linguaggio del corpo viscerale e messaggio eloquente: questa creazione del coreografo celebrato in tutto il mondo è a tutti gli effetti un manifesto. Last Work entra nel repertorio della Compagnia del Ballet de l’Opéra de Lyon perché spinge all'estremo lo spirito di Naharin, occupando allo stesso tempo un posto unico nella produzione di questo coreografo che ha profondamente trasformato il panorama della danza. In questa creazione emerge la firma inconfondibile di colui che viene chiamato Mr. Gaga, dal nome del singolare linguaggio corporeo che lui stesso ha inventato. Tematiche ricorrenti: l’onnipresenza dei conflitti, il posto dell’individuo nel gruppo, la forza della festa. Più crepuscolare e onirico di altri pezzi, Last Work lascia spazio alla personalità degli interpreti, mostrando così tutta la virtuosità degli artisti del Ballet de l'Opéra de Lyon.
Coreografia Ohad Naharin
Musica/compositore Grischa Lichtenberger, Maxim Warrat
Costumi Eri Nakamura
Scenografia Zohar Shoef
Assistenti coreografi/maestri di ballo Ariel Cohen, Guy Shomroni
Luci Avi Yona Bueno (Bambi)
Data e luogo di creazione Batsheva Dance Company, prima mondiale 2 giugno 2015, Suzanne Dellal Center, Tel- Aviv
Coni ballerini del Ballet de l’Opéra de Lyon
Prodotto originariamente dalla Batsheva Dance Company
Co-produttori Montpellier Danse & Hellerau European Center for the Arts, Dresda Sostenuto dal Batsheva New Works Fund e Dalia, Eli Hurvitz Foundation
BALLET DE L’OPÉRA LYON
Con Françoise Adret, Yorgos Loukos, Julie Guibert e ora Cédric Andrieux come direttori artistici che si sono succeduti, il Ballet de l'Opéra di Lione rimane pioniere nell'esplorazione dei più alti livelli della danza contemporanea. Laboratorio di produzioni sperimentali e innovative, con particolare attenzione ai repertori complementari, il Balletto ospita i più grandi artisti di ieri, oggi e domani. Profondamente radicata nella sua regione e rilevante sulla scena internazionale, la compagnia si dedica a raccontare e scrivere parte della storia della danza con una costante consapevolezza delle problematiche del nostro tempo. Dopo Françoise Adret e Yorgos Loukos, che hanno entrambi introdotto una notevole diversità di stili in questa dimora di formazione classica, il lavoro di Julie Guibert come direttrice artistica ha ruotato in modo continuativo intorno alla qualità e all'unicità degli artisti. Tenendo presente questa eredità, Cédric Andrieux, l'attuale direttore artistico del Balletto, è ora determinato a fare la sua parte per renderlo la sede dei più grandi coreografi di ieri, oggi e domani. Sia per il pubblico che per i ballerini, il suo obiettivo è quello di promuovere opere di grande maestria, con un programma che si sdoppia completamente. Questa rassegna di repertori ed epoche complementari racchiude l'eredità della danza postmoderna americana e di quella francese degli anni '90, oltre a forme sperimentali. Il programma esplora un'ampia varietà di tematiche geografiche ed estetiche, scavando negli archivi del Balletto (con oltre un centinaio di lavori), incoraggiando gli artisti contemporanei a reinventare i classici e, ancora una volta, intersecando in modo innovativo le discipline.
VENERDÌ 9 MAGGIO ORE 20.00 SALA GRANDE
ORCHESTRA STU.D.I.O. DEL CONSERVATORIO LUCA MARENZIO DI BRESCIA
PIER CARLO ORIZIO DIRETTORE
Concerto dedicato alle vittime del terrorismo interno e internazionale
In collaborazione conCasa della Memoria e Conservatorio Luca Marenzio di Brescia
La Fondazione del Teatro Grande propone anche nel 2025 un concerto dedicato alle vittime del terrorismo. Realizzato in collaborazione con il Conservatorio Luca Marenzio di Brescia e con Casa della Memoria, l’evento sarà offerto gratuitamente alla Città e vedrà protagonista l’Orchestra STU.D.I.O. del Conservatorio Luca Marenzio di Brescia diretta dal Maestro Pier Carlo Orizio. Il progetto STU.D.I.O. nasce come un laboratorio/bottega di pratica professionale orchestrale in cui insegnanti e studenti si esibiscono fianco a fianco.
PROGRAMMA
Dmitrij Šostakovič Sinfonia n. 9 in mi bemolle maggiore, op. 70
Igor Stravinskij L'oiseau de feu
PIER CARLO ORIZIO
Si diploma in pianoforte con Sergio Marengoni e in direzione d’orchestra con Donato Renzetti, frequentando altresì i corsi di perfezionamento tenuti da Emil Tchakarov e da Leonard Bernstein. Dirige alcune delle principali orchestre europee tra cui la Filarmonica di San Pietroburgo, la Russian National, l’Orchestra Filarmonica Nazionale Armena, la Camerata Salzburg, la Tchaikovsky Symphony, la Danish National Symphony. Con la Prague Philharmonia registra per la RAI il Concerto n. 1 di Beethoven e il Concerto di Schumann, solista Martha Argerich. È direttore artistico del Beijing International Piano Festival. Dal 2008 dirige nelle principali sale cinesi la Beijing Symphony e la Shenzhen Philarmonic Orchestra. Collabora con Mstislav Rostropovich, Sir James Galway, Rudolf Buchbinder, Boris Berezovsky su invito dei maggiori festival europei. Profondamente interessato alla musica del nostro tempo, dirige brani di Arvo Pärt, Sofia Gubaidulina, Krzysztof Penderecky e prime assolute di Giancarlo Facchinetti e Mauro Montalbetti. Nel 2018 dirige la Russian National Orchestra a Mosca per l’inaugurazione del Festival Rostropovich e nel 2019 esordisce con la Royal Philharmonic Orchestra e la Belgian National Orchestra. È docente di Direzione d’orchestra al Conservatorio Luca Marenzio di Brescia.
ORCHESTRA STU.D.I.O. DEL CONSERVATORIO LUCA MARENZIO DI BRESCIA
Il Progetto STU.D.I.O. nasce nel 2017 con l’intento di fornire agli studenti di fascia accademica del Conservatorio un laboratorio/bottega di pratica professionale orchestrale “a fianco” dei docenti. Tutto il progetto è supportato da borse di studio a favore dei selezionati. Spesso l’Orchestra si esibisce senza Direttore sul podio, ma diretta dal Primo Violino, così come nella tradizione fino a buona parte dell’Ottocento. Questo richiede ad ogni esecutore una particolare preparazione e attenzione e fornisce agli studenti un’esperienza professionalizzante che difficilmente avranno modo di sperimentare in Italia. Nel contempo, fornisce al pubblico un emozionante esempio di virtuosismo, anch’esso raramente riscontrabile. L’organico orchestrale varia da un minimo di 35 elementi a un massimo di 75, a seconda del repertorio affrontato. Abitualmente vengono realizzate quattro produzioni all’anno, di cui due senza Direttore, per un totale di otto/dieci concerti all’anno nella città di Brescia e in provincia. I programmi spaziano dal repertorio sinfonico del ‘700/’800 a quello del ‘900. L’Orchestra è attenta a valorizzare autori della tradizione bresciana come Antonio Bazzini di cui è stato eseguito il Poema Sinfonico Francesca da Rimini.
MERCOLEDÌ 14 MAGGIO ORE 20.00 RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
MARIA PERROTTA PIANOFORTE ANTONIO GIACOMETTI COMPOSITORE INGRID PUSTIJANAC E GLORIA GALBIATI RELATRICI
CICLI E RICICLI DEL PASSATO
Maria Perrotta interpreta Liszt e Giacometti
Partendo dalla tesi universitaria sulla Sonata Die Tiefere Stimme di Antonio Giacometti, discussa nell’a.a. 2022- 2023 presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell'Università degli Studi di Pavia (sede di Cremona) dalla studentessa bresciana Gloria Galbiati (relatrice la Prof.ssa Ingrid Pustijanac, nota musicologa e pubblicista italiana), nasce una lezione-concerto dedicata alla tematica del recupero da parte del compositore bresciano della Forma Sonata ciclica e il rapporto in tal senso della sua Sonata con quella in Si minore composta da Franz Liszt più di un secolo e mezzo prima, peraltro l’unica nel catalogo del compositore ungherese. La Sonata di Giacometti verrà eseguita per la prima volta a Brescia dalla pianista Maria Perrotta, dedicataria dell'opera e interprete ampiamente apprezzata a livello internazionale per le sue raffinate qualità artistiche.
PROGRAMMA
Franz Liszt Sonata in si minore
Antonio Giacometti Die Tiefere Stimme (prima esecuzione bresciana)
MARIA PERROTTA
Si afferma in importanti Concorsi Internazionali fra cui il Rina Sala Gallo di Monza, il Premio Encore! Shura Cherkassky (2008) e il Concorso J. S. Bach di Saarbrücken (2004). La sua incisione dal vivo delle Variazioni Goldberg di Bach ottiene 5 Stelle delle riviste Amadeus e Musica, 5 Stelle e Disco del Mese della rivista Suonare News, Premio della Critica 2012 promosso dalla rivista Musica & Dischi. Nel 2013 la Decca pubblica un cd con la sua registrazione dal vivo delle tre ultime Sonate di Beethoven che ottiene 5 Stelle Amadeus e diventa miglior cd del mese. Nel giugno 2015 esce sempre Decca, un recital chopiniano registrato live che ottiene 5 stelle e proclamato Disco del mese dalla rivista ClassicVoice. Nel 2017 esce sempre per Decca un disco dedicato a F.Schubert, che ottiene recensioni entusiastiche da parte della critica. Hanno scritto per lei i compositori Antonio Giacometti, Marco di Bari, Benoit Menut. Maria Perrotta si diploma con lode al Conservatorio di Milano sotto la guida di Edda Ponti. Nel 2007 si diploma con lode presso lAccademia Nazionale di Santa Cecilia nella classe di Sergio Perticaroli. Collabora stabilmente con l’Ensemble Calliopée, con il quale ha registrato per l'etichetta discografica Airon un disco dedicato alla compositrice francese Graciane Finzi.
ANTONIO GIACOMETTI
Antonio Giacometti (Brescia, 1957) è compositore attivo nel campo della pedagogia musicale, dove ha lasciato in quarant’anni una significativa quantità di contributi, sia come pubblicista che come aggiornatore. Premiato in trenta concorsi nazionali ed internazionali di composizione, ha in catalogo 200 opere, la maggior parte delle quali eseguite in Festival e Rassegne in tutto il mondo. Vincitore di due Premi “Abbiati” per la scuola (nel 2004 e nel 2008), nel 2019 gli è stata assegnata la “Chitarra d'oro” per la sua produzione compositiva dedicata a quello strumento. Impegnato da anni nell’appoggio alla lotta contro il disboscamento della foresta amazzonica, ha realizzato le musiche per il concerto Jungle Jazz. Uma Sinfonia amazônica , tenutosi nel 2019 presso il famoso Teatro Amazonas di Manaus e scritto il libro Passaggio a Nord-Ovest (Secop edizioni, 2023). Nel 2024 è andato in scena a Brescia il suo concerto con voci A chi non c’era per ricordare il cinquantenario dalla bomba di Piazza Loggia.
INGRID PUSTIJANAC
Ingrid Pustijanac è professoressa associata di musicologia all’Università degli Studi di Pavia. Le sue pubblicazioni includono la monografia su György Ligeti e numerosi articoli in volumi e riviste nazionali e internazionali sulla musica del tardo ventesimo e del ventunesimo secolo, con particolare attenzione alla musica spettrale e post-spettrale, ai sound studies, all’improvvisazione sperimentale ed elettroacustica, allo studio degli schizzi e dei processi compositivi. Membro del comitato editoriale della rivista «Archival notes. Sources and Research from the Institute of Music» della Fondazione Cini di Venezia, è fondatrice del gruppo di ricerca DALM / Dialogic Approaches to Living Musics, volto allo studio della creatività musicale contemporanea attivo presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali di Cremona e con il quale da anni realizza il progetto “Musica del XXI secolo. Ciclo di seminari e incontri con i compositori del nostro tempo”. Vi hanno partecipato compositrici e compositori, tra cui Ambrosini, Bedrossian, Filidei, Iannotta, Lanza, Maresz, Momi, Sciarrino, Streich, Verrando, per citarne solo alcuni. Fa parte di comitati scientifici di importanti convegni internazionali e di gruppi di ricerca come ACTOR / Analysis, Creation, and Teaching of Orchestration Project, University of McGill.
GLORIA GALBIATI
Gloria Galbiati si è laureata in Musicologia presso l’Università degli Studi di Pavia e ha studiato pianoforte con il MAESTRO Enrico Reali e il MAESTRO Sergio Marengoni, con il quale si è perfezionata presso l’Accademia della Fondazione “R. Romanini” di Brescia. In qualità di divulgatrice musicale e di critico musicale, ha collaborato con il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, Bresciaoggi, BresciaMusica, Cremona Musica e Cremona Pianoforum. Nel dicembre 2023, ha partecipato come relatrice ad una lezione-concerto sulla figura della compositrice Cécile Chaminade all’interno del progetto “Che Sagome”, promosso dal Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali di Cremona (Università degli Studi di Pavia). Da oltre dieci anni, collabora regolarmente con l’Associazione GIA – Giovani Interpreti Associati, storica realtà bresciana, contribuendo alla realizzazione della Stagione Concertistica e del Concorso Pianistico Internazionale “Arturo Benedetti Michelangeli”. È inoltre docente di pianoforte presso accademie di musica della provincia di Brescia.
SABATO 20 SETTEMBRE ORE 19.30 E ORE 21.00
SPAZI ESTERNI
PARINI SECONDO X BIENOISE SPEEED
SPEEED è un progetto coreografico e musicale ispirato dal fenomeno della Para Para e dell’Eurobeat, diffusosi negli anni 90 nei club di Tokyo. È un lavoro mimetico perchè copia fedelmente la sua fonte d'ispirazione: le danzatrici in scena stimolano il pubblico ad agire, uno schiaffo a 160 bpm lo lancia al centro di una centrifuga di puro e genuino entusiasmo dove automobili da tuning suonano dell’Eurobeat a volume altissimo.
Idea Parini Secondo x Bienoise
Con Sissj Bassani, Camilla Neri, Martina Piazzi, Francesca Pizzagalli
Musica Alberto Ricca | Bienoise
Coreografia Parini Secondo , liberamente ispirata a contenuti online
In collaborazione con La Boutique dell’Autoradio Bologna, Finizio Power Team Bologna, Audiogamma Hi-Fi Trento
Con il supporto di Mastronauta Omegna (VCO), Comune di Verbania, Fondazione Comunitaria VCO, Nexus Factory Bologna
Ringraziamenti speciali a Andrea Ruschetti, Riccardo Brezza (Comune di Verbania), Scoppiati Racing Team (Verbania), MIGMA Collective, Centro Commerciale Le Isole (Gravellona Toce, VB), Giostra Esagerata F.lli Uga.
Progetto selezionato alla Vetrina della Giovane danza d’autore 2022 e sostenuto da Dancescapes
progetto promosso da Danza Urbana, con il sostegno di MIC e il supporto di h(abita)t
PARINI SECONDO
Parini Secondo nasce nel 2017 da un’idea di Sissj Bassani (Cesena, 1997) e Martina Piazzi (Bologna, 1997) e coinvolge le danzatrici Camilla Neri e Francesca Pizzagalli. Questionando il rapporto tra arte e originalità, il gruppo utilizza la coreografia per sublimare tendenze pop, ispirandosi a materiale già presente online. Collabora con il musicista, produttore e insegnante Alberto Ricca/bienoise (Verbania, ‘85), sottolineando l’importanza del rapporto tra musica, ritmo e danza. Nel 2020 nasce SPEEED, selezionato a La Vetrina della giovane danza d’autore 2022 con un tour nazionale e internazionale da più di 20 date nel 2023/24. Nel 2021 Parini e Magdalena Oettl firmano la co-produzione internazionale be me, vincitrice del programma di residenza KreativCampus.Rhur di ecce - european centre for creative economy (Essen, DE). Con doaround-the-world (2023), Parini è selezionata alla NID Platform e con HIT (2024) riceve il sostegno di SIAE ‘Per chi crea’, firmano una co-produzione con Santarcangelo Festival e Bolzano Danza e fissando un tour mondiale che la porta in Francia, Norvegia e Taiwan. Nel 2024 Parini crea e cura la rassegna Tra questa gente esiste un sentimento all’interno della programmazione del Teatro Petrella di Longiano (FC), in collaborazione con Cronopios e ATER Fondazione. Parini Secondo ha partecipato a diversi eventi e festival in Italia e all’estero, tra i quali Fron+@Festival (Murska Sobota, Slovenia, 2018); NAOcrea (Milan, Italy, 2019); Multiplicidades Festival (Santa Cruz, Portugal, 2019); ELEMENTI Festival (Cervia, Italy, 2020); Danza Urbana (Bologna, Italy, 2021 and 2023); Vetrina della giovane danza d'autore - Network Anticorpi XL (Ravenna, Italy, 2022); Festival Catalysi (Cesena, Italy, 2022); Supernova Festival (Rimini, IT, 2023), Kilowatt Festival (Cortona, Italy, 2023), B.Motion Festival (Bassano del Grappa, Italy, 2023), MilanOltre (Milano, Italy, 2023), Venere in Teatro (Forte Marghera, Italy, 2023), Le Carreau du Temple (Paris, 2023), Theatre l’Aire Livre (Rennes, FR 2024), La Briqueterie (Paris, 2024), BIT TeaterGarasjen (Bergen, NO 2024), ShineHouse Theatre (Taipei, TW 2024).
MERCOLEDÌ 8 OTTOBRE ORE 20.00 RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE
Qualche anno fa Paolo Bonomini ha vinto il Primo premio al Concorso J.S. Bach di Lipsia, è quindi il miglior violoncellista possibile per farci entrare nel magistero del grande maestro tedesco. Le sue Suites per violoncello sono il perfetto connubio tra poesia e matematica, tra linea e intreccio, tra danza e musica assoluta. A far da spartiacque tra le due Suites, la Sonata per violoncello solo di Ligeti, un brano del primo periodo del compositore ungherese, in cui la grande forza espressiva della sua musica si accompagna al coraggio delle proprie scelte, spesso invise alle autorità dell’epoca.
Paolo Bonomini violoncello
PROGRAMMA
Johann Sebastian Bach Suite 3 in Do maggiore BWV 1009 per violoncello solo
György Ligeti Sonata per violoncello solo
Johann Sebastian Bach Suite 4 in Mi bemolle maggiore BWV 1010 per violoncello solo
PAOLO BONOMINI
Vincitore del primo premio al XX Concorso Internazionale J.S. Bach di Lipsia, Paolo Bonomini è attualmente primo violoncello della Camerata di Salisburgo, e assistente di insegnamento di Jens Peter Maintz all’Universität der Künste di Berlino. È anche regolarmente invitato come assistente di Antonio Meneses presso la Hochschule der Künste di Berna. Il suo primo CD (“Violoncello italiano”), pubblicato da Genuin Classics, è stato accolto dalla critica con recensioni particolarmente favorevoli. Membro fondatore del Trio Boccherini, Paolo Bonomini gode di un’attiva carriera internazionale di musica da camera e si è esibito in rinomate cornici quali Wigmore Hall, Konzerthaus di Berlino, Bach-Archiv a Lipsia, MITO Festival. Ha anche suonato nei più importanti teatri italiani insieme a Giovanni Sollimae ha collaborato con altri musicisti di fama internazionale. È stato invitato ad esibirsi come primo violoncello presso la Deutsches Symphonie-Orchestre di Berlino e la Mahler Chamber Orchestra, e collabora regolarmente come violoncello solista con Camerata Bern e la Deutsche Kammerphilharmonie di Brema. Inoltre, ha suonato alla Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks e alla Luzern Festival Orchestra, e ha suonato sotto la direzione di Claudio Abbado, Mariss Jansons, Riccardo Muti, Daniel Harding, Herbert Blomstedt, Sir Roger Norrington e Yannick Nézet-Séguin. Nel 2020 la sua registrazione dei Trii op.9 di Beethoven con il Trio Boccherini (Suyeon Kang, violino e Vicki Powell, viola) per Genuin Classics ha ricevuto recensioni entusiastiche. Ha suonato come solista con orchestre in Europa, Sud America e Australia. Ha completato i suoi studi alla Hochschule der Künste Bern e all’Universität der Künste Berlin e ha partecipato a masterclass con Giovanni Sollima, Enrico Dindo e David Geringas. Ha ricevuto un’ulteriore formazione in musica da camera alla Hochschule für Musik di Basilea. Paolo Bonomini si esibito più volte in diretta su Radio RAI 3, sia come solista che in formazione da camera. Suona attualmente un violoncello di Andrea Guarneri, per gentile concessione della Boubo Music Fondation.
VENERDÌ 17 OTTOBRE ORE 20.00 SALA GRANDE
ORCHESTRE DES CHAMPS-ÉLYSÉES PHILIPPE HERREWEGHE DIRETTORE
L'Orchestre des Champs-Élysées si dedica all'interpretazione, con strumenti d'epoca, del repertorio che spazia da Haydn a Debussy. La sua creazione nel 1991 è dovuta all'iniziativa congiunta di Alain Durel, direttore del Théâtre des Champs-Elysées e Philippe Herreweghe, Direttore d’Orchestra belga pionire delle esecuzioni storicamente informate. La serata al Teatro Grande si propone come un omaggio al grande compositore tedesco Ludwig Van Beethoven.
PROGRAMMA
Ludwig Van Beethoven Sinfonia n. 5
Sinfonia n. 6
PHILIPPE HERREWEGHE
Philippe Herreweghe è nato a Gent e lì ha studiato sia all'Università sia al Conservatorio di Musica. Durante questo periodo ha iniziato a dirigere e nel 1970 ha fondato il Collegium Vocale Gent. Nel 1977 Philippe Herreweghe ha fondato a Parigi l'ensemble La Chapelle Royale, con il quale ha eseguito musiche del Secolo d'Oro francese. Dal 1982 al 2002 è stato direttore artistico delle Académies Musicales de Saintes. In questo periodo fonda diverse formazioni con le quali realizza interpretazioni storicamente appropriate del repertorio che va dal Rinascimento alla musica contemporanea. Tra questi l'Ensemble Vocal Européen e l'Orchestre des Champs Élysées. Dal 2009, Philippe Herreweghe e il Collegium Vocale Gent lavorano attivamente allo sviluppo di un grande coro sinfonico a livello europeo. Dal 2001 Philippe Herreweghe è direttore artistico dell'Accademia delle Crete Senesi, dal 2017 conosciuta come il Festival Collegium Vocale Crete Senesi. Dal 1997 è aggregato all'Orchestra Sinfonica di Anversa (deFilharmonie) come direttore sia principale sia ospite. Ha realizzato una discografia di oltre 120 registrazioni con vari ensemble, collaborando con etichette di prestigio come Harmonia Mundi France, Virgin Classics e Pentatone. Tra le sue incisioni di spicco figurano opere di Lassus, Bach, Beethoven, Schumann, Mahler, Bruckner, Schönberg e Stravinsky. Nel 2010, ha lanciato l'etichetta φ (PHI) con Outhere Music, arricchendo il panorama musicale con oltre 30 nuove registrazioni che spaziano da William Byrd a Igor Stravinsky, incluse opere notevoli di Bruckner, Bach e Gesualdo. Herreweghe ha ricevuto riconoscimenti significativi per il suo contributo artistico, tra cui il titolo di Personalità musicale dell'anno nel 1990 dalla stampa musicale europea, la nomina a Ambasciatore Culturale delle Fiandre nel 1993, diverse onorificenze dal governo belga e francese, un dottorato onorario dall'Università Cattolica di Leuven, la Medaglia Bach dalla città di Lipsia per l'interpretazione delle opere di Bach, un dottorato honoris causa dall'Università di Gent e l'Ultima, un premio alla carriera dal governo fiammingo nel 2021.
ORCHESTRE DES CHAMPS- ÉLYSÉES
Nata nel 1991, l’Orchestre des Champs-Élysées ha una “residenza” da diversi anni al Théâtre des Champs-Élysées, al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles e si è esibita nelle più importanti sale da concerto. L’Orchestra è affidata alla direzione di Philippe Herreweghe ma diversi direttori sono stati invitati a dirigerla, tra cui Daniel Harding, Christian Zacharias, Heinz Holliger, Christophe Coin e René Jacobs. Il repertorio dell'Orchestre des Champs-Élysées si è notevolmente ampliato nel corso degli anni, coprendo ormai più di 150 anni di musica. Sotto la guida di Philippe Herreweghe, l'orchestra continua la sua ricca collaborazione artistica con il Collegium Vocale Gent, con il quale registra le più grandi opere del suo repertorio. Dal 2014 l'Orchestre ha sviluppato un rapporto privilegiato con il direttore Louis Langrée sia per l'opera sia per la musica francese. L'Orchestre des Champs-Élysées, associata al TAP – Théâtre Auditorium de Poitiers e residente nella Nouvelle Aquitaine, è sovvenzionata dalla DRAC Nouvelle-Aquitaine, dalla Regione Nouvelle-Aquitaine e dalla Città di Poitiers. L'Orchestra è regolarmente supportata dal Centre National de la Musique e le sue tournée all’estero vengono sostenute dall’Institut Français e dalla SPEDIDAM (Société de Perception et de Distribution des Droits des Artistes- Perpreteurs), mentre il suo progetto musica e memoria viene sostenuto dall'AG2R La Mondiale e dal Département de la Vienne. È membro fondatore della FEVIS (Federazione degli Ensemble Vocali e Strumentali Specializzati). Fa anche parte del sindacato PROFÉDIM (Unione professionale di produttori, festival, ensemble, divulgatori musicali indipendenti).
MERCOLEDÌ 22 OTTOBRE ORE 20.00
SALA PALCOSCENICO BORSONI
RAFFAELLA GIORDANO STEFANIA TANSINI
TU NON MI PERDERAI MAI
liberamente “inspirato” dal Cantico dei Cantici
Protagonista del contemporaneo “storico”, instancabile istigatrice di sensibili incontri coreutici, Raffaella Giordano s’affida a un’artista speciale per re-interpretare, dopo vent’anni dal debutto, il suo Tu non mi perderai mai . Liberamente ispirato al Cantico dei Cantici , l’assolo – fra i suoi più inafferrabili – è quello che più s’attaglia alla semplicità intima e “sacra” della Tansini. Presenza/assenza in un deserto di lacerti gestuali, Giordano lanciava fra sé e il pubblico con esiti ipnotici una promessa di lunga attesa e indugiava tra una vita non ancora vissuta e un desiderio svanito. Oggi la pièce potrebbe risorgere con la melanconica estraneità dalle mille tensioni velate della Tansini. Così il messaggio diverrà medium di sensoriali tenerezze e dolorose sfide. (Tratto dal testo Il mistero e la sua sfida di Marinella Guatterini)
coreografieRaffaella Giordano
danzate daStefania Tansini
creazione luciGianni Staropoli, Maryse Gaultier
disegno del suono e composizione elettroacusticaLorenzo Brusci
suono aggiuntoJòhann Jòhannsson
costumiBeatrice Giannini
esecuzione tecnica: suonoAndreas Froeb a | luci Alessia Massai, Maria Virzì
RAFFAELLA GIORDANO
Si concentra da sempre sull’osservazione del mondo compiuta con crudezza e disarmante innocenza. Protagonista della danza europea da oltre trent’anni, Giordano si è formata come allieva e interprete con Carolyn Carlson e Pina Bausch e nel 1985 è co fondatrice del collettivo Sosta Palmizi. Dal 1986 inizia un suo personale percorso di ricerca dando vita a numerose opere corali e solistiche, ricevendo numerosi riconoscimenti fra i quali il prestigioso Premio Speciale UBU con lo spettacolo Quore, per un lavoro in divenire (2000). Nel tempo collabora a progetti teatrali, operistici e cinematografici con diversi registi e autori della scena contemporanea: A. Baricco, C. Ronconi, M. Martone, F. Tiezzi e L. Di Costanzo (L’intrusa Premio Nuovo Imaie come miglior attrice rivelazione 2017). Fortemente impegnata nell’ambito della formazione, promuove e dirige progetti di studio per la sensibilizzazione e lo sviluppo delle arti corporee e accompagna nel tempo numerosi autori/autrici della scena contemporanea in percorsi di scrittura multidisciplinare. Dal 1994 dirige a Cortona (AR), insieme a Giorgio Rossi, l’Associazione Sosta Palmizi, realtà di riferimento e di sostegno per la danza contemporanea italiana.
STEFANIA TANSINI
Danzatrice e autrice, è fra le coreografe più stimate della danza contemporanea italiana degli ultimi anni. Vincitrice di diversi premi fra i quali il Premio Ubu 2022 come Miglior performer Under35, nelle sue produzioni indaga la capacità del corpo di trasformarsi e modificarsi, anche attraverso l’utilizzo della voce. I lavori di Stefania Tansini sono stati presentati in numerosi festival, tra cui RomaEuropa Festival, Festival FOG di Milano, Festival di Sant’Arcangelo, Festival Gender Bender di Bologna, Festival La democrazia del corpo di Firenze, Festival Interplay. Diplomata all’Accademia Paolo Grassi, ha lavorato come danzatrice per Romeo Castellucci, Cindy Van Acker, Simona Bertozzi, Luca Veggetti, Enzo Cosimi, Ariella Vidach. Collabora come danzatrice per Motus e con altri artisti. È artista associata alla Fondazione Teatro Grande di Brescia.
VENERDÌ 24 OTTOBRE ORE 20.00
SALA PALCOSCENICO BORSONI
JACOPO JENNA ALCUNE COREOGRAFIE
Alcune Coreografie mette in dialogo la danzatrice Ramona Caia con un prezioso e ponderoso lavoro di raccolta video, montaggio e successiva rielaborazione di una serie di tipologie di danze. La coreografia si costruisce attraverso la mimesi di una moltitudine di frammenti video montati in una sequenza serrata, frugando tra la storia della danza e della performance, attraversando il cinema e internet, in cerca di una materia cinetica sensibile. Diviso in due parti distinte, Alcune Coreografie parla della danza che parla della danza attraverso la danza e che con essa si confonde fino a produrre nuove immagini. La danzatrice incarna, trasforma, connette e riporta al presente il corpo dell’immagine, ne sonda la dinamica, la libertà e l’immediatezza linguistica senza un punto di vista privilegiato, lo sradica dall’immaginario nello svolgimento di una coreografia esatta. La danza tenta di liberarsi dalla forza dell’immagine, smettendo di riferirsi a qualcos’altro, per iniziare a rifarsi solo a se stessa. Nella seconda parte un video originale dell’artista Roberto Fassone offre una sequenza di coreografie visive, un paesaggio simbolico dove l’umano è assente ma che ancora cerca un rapporto con il corpo in scena e riflette su quella materia intangibile di cui la danza è fatta.
ideazione, regia e videocoreografia Jacopo Jenna collaborazione e danza Ramona Caia collaborazione e video Roberto Fassone
musica originale Francesco Casciaro luci e direzione tecnica Mattia Bagnoli costume Eva di Franco
organizzazioneLuisa Zuffo
produzioneKLm - Kinkaleri
coproduzioneCentrale Fies con il supporto di Azienda Speciale Palaexpo - Mattatoio Progetto PrendersiCura
JACOPO JENNA
Jacopo Jenna è un coreografo, performer e filmaker. La sua ricerca indaga il corpo in relazione al movimento, attraverso un dialogo che investe la danza, la coreografia e il video generando diversi contesti performativi. Laureato in Sociologia, sviluppa i suoi studi nella danza presso Codarts (Rotterdam Dance Academy). Si occupa di formazione e percorsi educativi per varie fasce di età elaborando nuove strategie di relazione con l’arte perfomativa. Ha collaborato in Europa con compagnie stabili, progetti di ricerca coreografica e vari artisti tra cui Jacopo Miliani, Caterina Barbieri, Roberto Fassone, Ramona Caia, Bassam Abou Diab, Alberto Ricca Bienoise. Il suo lavoro è prodotto e supportato da spazioK/Kinkaleri, ha presentato i suoi progetti presso festival ed istituzioni internazionali tra i quali Centrale Fies (Dro), La Democrazia del Corpo (Firenze), MART (Rovereto), Contemporanea Festival (Prato), Pépinières européennes pour jeunes artistes/Jeune Création-Vidéo Cinéma, Fondazione Palazzo Strozzi (Firenze), Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci (Prato), Fabbrica Europa (Firenze), Fuorimargine (Cagliari), CROSS award, Danae Festival (Milano), Short Theatre (Roma), Dansem (Marsiglia), Bipod Festival (Beirut), Palazzo Grassi Punta della Dogana (Venezia), Chantiers d’Europe – Théâtre de la Ville (Parigi), Do Disturb – Palais de Tokyo (Parigi), Mudam – Museo di arte contemporanea Lussemburgo, Aerowaves Twenty22.
LUNEDÌ 27 OTTOBRE ORE 20.00 RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE
Marco Mandolini violino Daniele Richiedei violino Paolo Bonomini violoncello
Andrea Rebaudengo pianoforte
PROGRAMMA
Erich Korngold Viel Lärmen um Nichts , op. 11 per violino e pianoforte
Romance improptu per violoncello e pianoforte
Suite per due violini, violoncello e pianoforte sola mano sinistra, op.23
MARCO MANDOLINI
Studia al Conservatorio di Montréal e di Utrecht, alla Prague Mozart Academy e alla Hochschule für Musik und darstellende Kunst a Vienna. Si perfeziona con Boris Belkin, Viktor Liberman, Gerhard Schulz e con il Quartetto Alban Berg. È membro della European Community Chamber Orchestra e della Wiener Kammerorchester. Come Spalla dei primi violini collabora con l’Orchestra del Teatro alla Scala, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli, l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, l’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, la Tiroler Symphonieorchester Innsbruck, l’Orquésta Sinfónica de Galicia, l’Orquésta Filarmónica de Gran Canaria con i direttori Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Valery Gergiev, Peter Ötvös, Daniel Ohren, Peter Ötvös, Dennis Russell Davies, Maxim Vengerov. Dal 1997 è Spalla dei primi violini dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento.
DANIELE RICHIEDEI
Violinista attivo nella musica contemporanea con incursioni nel repertorio del Novecento, classico-romantico e barocco, è improvvisatore e compositore in diversi linguaggi. Laureato in violino classico e jazz, studia nei Conservatori di Brescia e Milano e si esibisce in rassegne nazionali e internazionali. Collabora con Fausto Beccalossi, Glauco Venier, Michael Blake, Mauro Ottolini, Maria Faust, Marc Ribot, Sandro Gibellini, Andrea Dulbecco, Andrea Rebaudengo, Laura Marzadori, Mirco Ghirardini, Konstantin Bogino, Kleidi Sahatchi, Salvatore Quaranta, Sandro Laffranchini, Lena Yokoyama, Myung Whun Chung, Paolo Bonomini, Matteo Fossi.
PAOLO BONOMINI
Vincitore del primo premio al XX Concorso Internazionale J.S. Bach di Lipsia, Paolo Bonomini è attualmente primo violoncello della Camerata di Salisburgo, e assistente di insegnamento di Jens Peter Maintz all’Universität der Künste di Berlino. È anche regolarmente invitato come assistente di Antonio Meneses presso la Hochschule der Künste di Berna. Membro fondatore del Trio Boccherini, Paolo Bonomini gode di un’attiva carriera internazionale di musica da camera e si è esibito in rinomate cornici quali Wigmore Hall, Konzerthaus di Berlino, Bach-Archiv a Lipsia, MITO Festival. Ha anche suonato nei più importanti teatri italiani insieme a Giovanni Sollima e ha collaborato con altri musicisti di fama internazionale. È stato invitato ad esibirsi come primo violoncello presso la Deutsches Symphonie-Orchestre di Berlino e la Mahler Chamber Orchestra, e collabora regolarmente come violoncello solista con Camerata Bern e la Deutsche Kammerphilharmonie di Brema. Ha suonato come solista con orchestre in Europa, Sud America e Australia. Ha completato i suoi studi alla Hochschule der Künste Bern e all’Universität der Künste Berlin e ha partecipato a masterclass con Giovanni Sollima, Enrico Dindo e David Geringas. Ha ricevuto un’ulteriore formazione in musica da camera alla Hochschule für Musik di Basilea. Paolo Bonomini si esibito più volte in diretta su Radio RAI 3, sia come solista che in formazione da camera. Suona un violoncello di Andrea Guarneri, per gentile concessione della Boubo Music Fondation.
ANDREA REBAUDENGO
Studia pianoforte con Paolo Bordoni, Lazar Berman, Alexander Lonquich, Andrzej Jasinski e composizione con Danilo Lorenzini. Vince il primo premio al Concorso Pianistico Internazionale di Pescara nel 1998. Suona per il Teatro alla Scala di Milano, l’Unione Musicale di Torino, il Festival di Ravello, il Bologna Festival, il Ravenna Festival. Si esibisce in Europa, Stati Uniti, Canada, Colombia, Uzbekistan ed Emirati Arabi. Suona come solista con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, l’Orchestra Sinfonica di Zwickau, l’Orchestra Filarmonica di Torino, l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano, gli ottoni della Scala. È il pianista dell’ensemble Sentieri selvaggi, con il quale si esibisce all’Accademia di Santa Cecilia di Roma, Bang-on-a-can Marathon di New York, Dom di Mosca, Sacrum Profanum di Cracovia, Festival MiTo, Biennale di Venezia. È pianista e coordinatore dell’Ensemble del Teatro Grande di Brescia. Ha un duo con Cristina Zavalloni con cui si esibisce alla Carnegie
Hall di New York, allo Strathmore di Washington, al Teatro della Maestranza di Siviglia, al Festival Ilkhom-XX di Tashkent, al Festival di West Cork, al Festival del Castello di Varsavia, al Festival di Cheltenham, ai Concerti del Quirinale, al Teatro Rossini di Pesaro e nei Festival jazz di Berchidda, Roccella Jonica e Parma Frontiere. Suona in duo con la violista Danusha Waskiewicz, l’oboista Fabien Thouand, il percussionista Simone Beneventi e in duo pianistico con Emanuele Arciuli. Con Klaidi Sahatci e Sandro Laffranchini fonda l’Altus Trio. È il pianista di Solo Goldberg Improvisation, spettacolo con Virgilio Sieni. Insegna al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
GIOVEDÌ 30 OTTOBRE ORE 20.00
SALA PALCOSCENICO BORSONI
CRISTINA KRISTAL RIZZO DIANA ANSELMO
MONUMENTUM DA
Monumentum è un progetto della coreografa Cristina Kristal Rizzo, che interroga le forme della memoria collettiva e del ritorno delle immagini riflettendo sul dispositivo del Monumento, come traccia vivente nel suo dispiegarsi in materia corporea. Ha preso avvio nel 2022 con un solo interpretato dalla danzatrice Megumi Eda e con una creazione per ensemble. Adesso Monumentum muta forma e continua moltiplicando gli sguardi lungo il filo della coreografia in una nuova tappa che si avvale della collaborazione e interpretazione di Diana Anselmo, performer sordx bilingue in italiano e LIS e attivista/co-founder dell’associazione Al.Di.Qua.Artists. Monumentum DA è una dedica alla sua singolarità.
DiCristina Kristal Rizzo, Diana Anselmo
CoreografiaCristina Kristal Rizzo
PerformanceDiana Anselmo, Cristina Kristal Rizzo
Testo a cura diCristina Kristal Rizzo, Diana Anselmo e Laura Pante
Su scritture diYvonne Rainer, John Cage, Simone Weil, Ilya Kaminsky e CKR
Accompagnamento teoricoLaura Pante, Sergio Lo Gatto
ProduzioneFuorimargine Centro di Produzione di danza e Arti Performative della Sardegna e TIR Danza
Con il sostegno diMilanOltre Festival e Oriente Occidente
Residenze artistichePARC - Performing Arts Research Centre, Kilowatt, Armunia
CRISTINA KRISTAL RIZZO
Cristina Kristal Rizzo è una dancemaker fiorentina tra i fondatori dello storico collettivo Kinkaleri, con il quale ha collaborato attivamente sino al 2007 attraversando la scena performativa internazionale e ricevendo numerosi riconoscimenti. Tra le sue ultime creazioni: TOCCARE The white dance, ULTRAS sleeping dances, VN Serenade, Hypernating, Prélude, ikea, BoleroEffect. Alla circuitazione degli spettacoli affianca un’intensa attività di proposte sperimentali, conferenze, laboratori, alta formazione e scrittura teorica. Come coreografa ospite ha creato per i principali enti lirici e istituzioni tra i quali Teatro Comunale di Firenze/Maggio Musicale Fiorentino, Balletto di Toscana, Aterballetto, LAC Lugano, MU-SEION Bolzano, Museo Pecci Prato, Museo del 900 Firenze, MACRO/ PalaExpo Roma. Ha collaborato alla creazione del progetto speciale “La Piattaforma della Danza Balinese” per Santarcangelo Festival 2014 e 2015 e all’edizione 2021 di Live Arts WeekN con Xing. Dal 2019 ha una parte attiva nel progetto di trasmissione Sup de Sub Campus, a giovanissimi non professionisti delle banlieu di Marsiglia e Parigi. Il suo lavoro è sostenuto da TIR Danza e Ministero della Cultura.
DIANA ANSELMO
È performer e artista visivo Sordo, attivista ed essere umano improvvisato. Bilingue LIS e Italiano, debutta con la sua prima performance “Autoritratto in 3 atti” (2021), tutt’ora presentata in vari festival italiani e non (Serbia, Svizzera, Portogallo, Germania, Cipro). All’estero esordisce a Berlino, performando ne "Le Sacre du Printemps (2022) di Xavier Le Roy. È co-autore, insieme a Cristina Kristal Rizzo, della performance "Monumentum DA" (2024). Recentemente ha esposto la sua prima mostra “Je Vous Aime" in Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (2024), ed ora è rappresentato dalla galleria Eugenia Delfini. E tra i fondatori di Al.Di.Qua. Artists, prima associazione europea di categoria di e per artist* con disabilità, per cui ha partecipato in vari Festival europei. Fra le varie cose, membro più giovane del Cultural Advisory Board del British Council.
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE ORE 20.00 RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
PIERANGELO TABONI
::NOUVEAU
“Satie ci è indispensabile” scriveva John Cage negli anni sessanta. È noto che il carattere e l’erudizione di Satie, fomentatore indefesso del Nuovo, lo abbiano posto al centro della vita culturale francese a cavallo tra il XIX e XX secolo. Le repentine alleanze che si scioglievano spesso in brutali polemiche erano consuetudine in quell’epoca di raro fermento; fermento che ha coinvolto in modo corale tutte le arti del tempo e tutti i suoi principali esponenti. In occasione del centenario della morte del “candido guru” (1866-1925), la serata vedrà l’esecuzione di alcune delle sue più conosciute ed importanti composizioni. Il programma è pensato per rendere evidenti le strette relazioni musicali e preziose differenze compositive con i suoi contemporanei – amici a fasi alterne, stimati sempre – Ravel e Debussy.
PROGRAMMA
Musiche diClaude Debussy, Maurice Ravel e Erik Satie .
PIERANGELO TABONI
Dopo il diploma al Conservatorio Luca Marenzio di Brescia, si perfeziona a Trento con Leonid Margarius e a Parigi con Aldo Ciccolini. Dal 2007 al 2011 frequenta presso l’Accademia Musicale Santa Cecilia di Bergamo i seminari d’improvvisazione Tabula Rasa tenuti dal pianista Stefano Battaglia. Nel 2010 incontra Jean François Zygel, pianista e regista teatrale francese, grazie al quale si esibisce nella Grande Notte dell’Improvvisazione al Teatro Chatelet di Parigi e nello spettacolo Bach to the Future al Grand Théâtre di Aix en Provence. Nel 2012 fonda con l’associazione Quid il gruppo di ricerca improvvisativa Extempora Orchestra. In occasione della prima edizione del festival Romanino: rabbia e fede , conosce il videoartista Wladimir Zaleski con il quale realizza lo spettacolo ContemporaneaMente Romanino . Nel 2014 inizia la collaborazione e ricerca in duo col violinista Daniele Richiedei. Sempre con Zaleski nel 2017, per la mostra di tappeti antichi Serenissime Trame in Ca’ D’oro a Venezia, compone ed esegue le musiche per il pitto-racconto Un turco a Venezia e poco dopo firma le musiche di And Then The Morning Came , un film omaggio a Giorgio Franchetti; dal 2020 cura esecuzione e registrazione del progetto di valorizzazione e divulgazione dell’opera pianistica del compositore Giancarlo Facchinetti con l’omonima Fondazione di Brescia.
MARTEDÌ 11 NOVEMBRE ORE 19.00 E ORE 21.30
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
ALESSANDRO SCIARRONI MARTA CIAPPINA
OP. 22 NO. 2
Op. 22 No. 2 è il titolo di un breve assolo coreografato da Alessandro Sciarroni, commissionato e a partire da un’idea di Emanuele Masi per BolzanoDanza, ispirato al poema sinfonico Il cigno di Tuonela del compositore finlandese Jean Sibelius e basato sul poema epico Kalevala della mitologia finlandese. Il solo coreografico viene interpretato da Marta Ciappina, danzatrice vincitrice del Premio UBU come miglior attrice/performer 2023, artista con la quale Sciarroni collabora da diversi anni.
Di Alessandro Sciarroni Con Marta Ciappina Musica Jean Sibelius Costumi Ettore Lombardi
Cura, promozione e sviluppoLisa Gilardino
Produzione esecutivaChiara Fava
Cura tecnicaValeria Foti
Alessandro Sciarroni è artista associato del CENTQUATRE – PARIS e della Triennale Milano Teatro 2022-2024 Commissione Festival Bolzano Danza | Tanz Bozen
Produzione MARCHE TEATRO Teatro di Rilevante Interesse Culturale, Corpoceleste_C.C.00# in coproduzione con Festival Bolzano Danza | Tanz Bozen con il sostegno di NOI Techpark Südtirol / Alto Adige
ALESSANDRO SCIARRONI
Alessandro Sciarroni è un artista italiano attivo nell’ambito delle Performing Arts con alle spalle diversi anni di formazione nel campo delle arti visive e di ricerca teatrale. I suoi lavori vengono presentati in festival di danza e teatro contemporanei, musei e gallerie d’arte, così come in spazi non convenzionali rispetto ai tradizionali luoghi di fruizione e prevedono il coinvolgimento di professionisti provenienti da diverse discipline. Tra i vari riconoscimenti, gli viene assegnato nel 2019 il Leone d’Oro alla carriera per la DanzaLe sue creazioni sono state presentate in tutta Europa, in Nord e Sud America, Medioriente e Asia. Tra le principali manifestazioni internazionali ha preso parte alla Biennale de la Danse di Lione, Kunstenfestivaldesarts di Brussels, Impulstanz Festival a Vienna, Festival d’Automne e Festival Séquence Danse del 104 a Parigi, Abu Dhabi Art Fair, Juli Dans Festival ad Amsterdam, Crossing the Line di New York, Hong Kong Art Festival, il Festival TBA di Portland, Festival Panorama Rio de Janeiro, la Biennale di Venezia (che gli dedica una monografica nel 2017) e presentato il suo lavoro presso il Centre Pompidou di Parigi, The Walker Art Center di Minneapolis, Punta della Dogana- Palazzo Grassi a Venezia e il Museo MAXXI di Roma. Alessandro Sciarroni è artista associato del CENTQUATRE-PARIS ed è sostenuto come focus artist da apap – Performing Europe 2020.
MARTA CIAPPINA
Danzatrice e didatta, Marta Ciappina si forma a New York al Trisha Brown Studio e al Movement Research. Come danzatrice affianca Alessandro Sciarroni, Michele Di Stefano, Marco D’Agostin, Anagoor, Simona Bertozzi, Chiara Bersani, Tiziana Arnaboldi, Daniele Albanese, Daniele Ninarello. Ariella Vidach. Come docente collabora con la Scuola Luca Ronconi del Piccolo Teatro di Milano diretta da Carmelo Rifici, con il corso di Alta Formazione diretto dalla Compagnia Arearea, con la Biennale Danza di Venezia diretta da Wayne McGregor e con il progetto DA.RE diretto da Adriana Borriello. Nel 2022 riceve il Premio Danza&Danza come interprete e nel 2023 il Premio Ubu come perfomer.
MARTEDÌ 11 NOVEMBRE ORE 20.00
SALONE DELLE SCENOGRAFIE
DIEGO TORTELLI
NUOVA CREAZIONE
Diego Tortelli, coreografo bresciano che si è affermato negli ultimi anni nel panorama internazionale, torna per il secondo anno consecutivo nella Stagione del Teatro Grande. Tortelli costruisce una performance site-specific per il Salone delle Scenografie in cui mette in relazione i danzatori con lo spazio e il suono. Il pubblico è invitato in una dimensione di movimento in continuo divenire che trae ispirazione dallo spazio circostante.
DIEGO TORTELLI
Diego Tortelli è nato nel 1987 e ha studiato all'Accademia Teatro alla Scala. La sua carriera è iniziata con il Ballet de Teatres di Valencia, seguito da un invito di Gustavo Ramirez a unirsi al Luna Negra Dance Theater di Chicago. Nel 2012 è diventato membro del Ballet National de Marseille sotto la direzione artistica di Frédéric Flamand. Dal 2015 è un libero professionista e ha lavorato, tra gli altri, con il Bavarian State Ballet, The Bakery and Ballet of Difference di Richard Siegal, Korzo Theatre e La Veronal. Dal 2015 si concentra anche sulla propria pratica coreografica, creando pezzi per Introdans e CND Madrid, Teatro Massimo di Palermo, MILANoLTRE Festival e Palcoscenico Danza Torino, MCA Chicago. Nel 2017 ha presentato il suo primo pezzo completo Sleeping Beauty per Nuovo Balletto di Toscana. L'anno successivo crea Lorca sono tutti e Domus Aurea, parte del Progetto Bach, per la Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto. Nel 2019 la sua prima collaborazione con la drammaturga Miria Wurm, intitolata Shifting Perspective, è stata presentata in anteprima alla Muffathalle di Monaco. Il secondo lavoro Snow Crash segue nel 2020, poi HOLE IN SPACE nel 2021, Fo:No per la Biennale di Venezia e God's Formula nel 2022. Nel 2023 debutta l'ultimo lavoro con la sua compagnia “TERRANOVA | body maps” coprodotto da Orsolina28. Dal 2019 a oggi, Diego Tortelli è stato nominato coreografo in residenza presso la Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto in Italia, dove ha creato molteplici lavori per la compagnia sotto forma di produzioni sceniche. Dal 2021 a oggi Diego Tortelli ha creato 20 opere per la Compagnia come coreografo di casa. Nel 2021 è stato il vincitore del primo bando per artisti italiani lanciato dalla Biennale di Venezia con il Dipartimento Danza, diretto da Wayne McGregor. Nel 2023 segue questi due aspetti della sua carriera, dividendosi tra la creazione di opere per le compagnie e la lavorazione di progetti cinematografici come “PARADE” per arte.tv e per il suo collettivo di Monaco di Baviera insieme alla dramaturg Miria Wurm su GOD's FORMULA - the movie e un cortometraggio in omaggio a Raimund Hoghe intitolato H - Schritte inschwarzen Räumen. Nel novembre 2023 ha presentato in anteprima un adattamento del suo pezzo Hole in Space per l'Opera di Atene e ha appena presentato una nuova creazione per lo Stattballet di Hannover, una versione contemporanea dell'Opera ORFEO etEURIDICE.
LUNEDÌ 17 NOVEMBRE ORE 20.00 RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
CARLOTTA DALIA CHITARRA
MAXIMILIAN HORNUNG VIOLONCELLO
La giovane e pluripremiata chitarrista Carlotta Dalia torna a esibirsi nel Ridotto del Teatro Grande, questa volta in duo con il violoncellista Maximilian Hornung, anch'egli vincitore di numerosi riconoscimenti. Per la serata hanno preparato un programma con musiche di Franz Schubert, in accostamento a quelle di grandi compositori spagnoli quali Granados, Albeniz, Turina e altri.
Carlotta Dalia chitarra
Maximilian Hornung violoncello
PROGRAMMA
Franz Schubert Arpeggione Sonata in A minor D. 821
Enrique Granados Romanza
Danza española Andaluza Op. 37 N. 5 Danza española Oriental Op. 37 N. 2
Gaspar Cassadò Suite
Isaac Albeniz Còrdoba
Joaquìn Turina Sevilla
Francisco Tárrega Capricho Árabe
Manuel De Falla Siete canciones populares españolas
CARLOTTA DALIA
Dal suo primo concerto da solista all'età di dodici anni, Carlotta Dalia ha vinto oltre quaranta concorsi nazionali e internazionali, tra cui i primi premi a Uppsala, Hong Kong, Miami e Madrid, oltre che al Concorso Internazionale Niccolò Paganini di Parma. Oggi è ospite regolare sui palcoscenici di tutto il mondo. Attualmente si esibisce in duo con il violinista Giuseppe Gibboni, vincitore del Concorso violinistico Paganini di Genova nel 2021 - i due hanno suonato, tra l'altro, al Palazzo del Quirinale di Roma su invito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella; il concerto è stato trasmesso in diretta dalla radio italiana. I concerti più recenti hanno portato Carlotta Dalia in tutta Italia e a Uppsala con il Concerto per chitarra n. 1 di Mario Castelnuovo-Tedesco insieme alla Swedish Chamber Orchestra; si è inoltre esibita in Norvegia, Brasile, Atene e alla Nikolaisaal Postdam e ha tenuto un recital e concerti orchestrali allo Staatstheater Darmstadt. A 16 anni ha pubblicato il suo primo CD Gran Solo con opere di Castelnuovo-Tedesco, Scarlatti, Bach e Sor. Nel 2020 ha registrato una sonatina di Angelo Gilardino a lei dedicata con il titolo di Angelus, pubblicata insieme a opere di altri compositori; nello stesso anno è apparsa la sua registrazione dell'integrale delle opere per chitarra di Ida Presti. Per questa registrazione le è stato assegnato il premio Chitarre d'oro a Milano nell'ottobre 2022. Carlotta Dalia ha iniziato a suonare la chitarra all'età di otto anni e si è diplomata con lode nel 2017 presso la rinomata Accademia Chigiana di Siena, dove ha studiato con Oscar Ghiglia. Ha completato gli studi post-laurea come allieva di Laura Young al Mozarteum di Salisburgo nel 2022 ed è un'artista D'Addario dal 2016. È sostenuta da Classically Connected, Inc. (ex Si-Yo Music Foundation) di New York e dalla Fondazione Adopt a Musician di Lugano - quest'ultima le ha anche gentilmente prestato la chitarra Hermann Hauser I del 1939, costruita per Andrès Segovia. Carlotta Dalia suona anche la chitarra Matthias Dammann 2023. Dal 2024 è docente presso il “Gaetano Donizetti” - Politecnico delle Arti di Bergamo.
MAXIMILIAN HORNUNG
Maximilian Hornung si è esibito come solista con le più rinomate orchestre del contesto contemporaneo sotto la direzione dei più grandi Maestri viventi. È stato invitato a numerosi festival ed è ospite regolare di sedi quali le Filarmonie di Berlino, Colonia ed Essen, il Musikverein di Vienna, il Concertgebouw di Amsterdam e la Wigmore Hall di Londra. Negli ultimi anni si è fatto conoscere anche come solista e direttore d'orchestra e dirige regolarmente progetti, da ultimo con l'Orchestra della Svizzera italiana. Ha ricevuto il premio ECHO Klassik per il suo primo album (Sony 2011) - per il quale è stato nominato giovane
artista dell'anno - e per la registrazione del Concerto per violoncello di Dvořák con la Sinfonica di Bamberg sotto la direzione di Sebastian Tewinkel l'anno successivo (Sony 2012). Altre registrazioni hanno incluso le principali opere per violoncello di Richard Strauss con l'Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese diretta da Bernard Haitink (Sony 2014) e i concerti per violoncello di Joseph Haydn con la Kammerakademie Potsdam diretta da Antonello Manacorda (Sony 2015). Nel 2017 Deutsche Grammophon ha pubblicato un'acclamata registrazione del Quintetto della trota di Schubert con Anne-Sophie Mutter e Daniil Trifonov, tra gli altri. Come violoncellista del Trio Tecchler, nel quale ha suonato fino al 2011, ha vinto il primo premio del Concorso musicale ARD nel 2007. A soli 23 anni è diventato primo violoncellista dell'Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese, carica che ha mantenuto fino al 2013. Maximilian Hornung è stato sostenuto e sponsorizzato dalla sua mentore Anne-Sophie Mutter e dal Borletti-Buitoni Trust di Londra. Dalla primavera del 2022 è direttore artistico dei Traunsteiner Sommerkonzerte.
MERCOLEDÌ 10 DICEMBRE ORE 20.00 SALA GRANDE
ARSENII MOON
Concerto in occasione del trentennale dalla scomparsa di Arturo Benedetti Michelangeli
Vincitore assoluto del 64° Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni 2023, il pianista Arsenii Moon si è aggiudicato anche il prestigioso Premio Arturo Benedetti Michelangeli che, assegnato solo in caso di verdetto unanime della giuria, non veniva concesso da quasi tre decenni. Inoltre, è stato votato online da un’ampia maggioranza di spettatori da tutto il mondo, aggiudicandosi anche il Premio del Pubblico.
Arseneii Moon pianoforte
PROGRAMMA
Aleksandr Skrjabin Ventiquattro Preludi, op. 11
***
Fryderyk Chopin Barcarola in fa diesis maggiore per pianoforte, op. 60
Fryderyk Chopin Sonata n. 3 in si minore per pianoforte, op. 58
ARSENII MOON
Arsenii Moon è nato a San Pietroburgo nel 1999. All'età di sei anni ha iniziato a studiare pianoforte con Elena Zyabreva e dal 2010 al 2017 ha studiato con Alexander Sandler, inizialmente presso la Scuola Secondaria Speciale di Musica del Conservatorio Statale Rimsky-Korsakov di San Pietroburgo e successivamente presso il conservatorio stesso. Nel 2024 si è laureato alla Juilliard School di New York come studente di Sergei Babayan. Nel 2009 ha debuttato con un'orchestra sinfonica alla St Petersburg Philharmonia e nel 2011 ha tenuto il suo primo recital alla Mozarthaus di Vienna. Da allora si è esibito nelle principali sale da concerto di tutto il mondo. Ha collaborato con importanti direttori d'orchestra come Stanislav Kochanovsky, Joseph Swensen, Mei-Ann Chen, Dmitri Matvienko, Mark Russell Smith, Ian Hobson, Valery Gergiev, tra gli altri.Nelle prime fasi della sua carriera Arsenii ha vinto premi in diversi concorsi importanti, come il primo premio alla Horowitz Competition in Ucraina, il secondo premio alla Cliburn Junior Competition negli Stati Uniti, il primo premio all'Artur Rubinstein in Memoriam Competition in Polonia e il primo premio alla St. Priest Competition in Francia. Il tour di concerti per la stagione 2024/25 prevede più di 100 esibizioni, sia in recital che con orchestre, in importanti sedi e festival in Italia, Svizzera, Germania, Francia, Austria, Corea del Sud e Giappone, tra cui sale come la Konzerthaus di Vienna, la Elbphilharmonie di Amburgo, il Seoul Arts Center, la Tonhalle di Zurigo, la Gewandhaus di Lipsia, oltre a produzioni discografiche con la Deutsche Grammophon e la ORF Vienna Radio Orchestra. In occasione del suo 125° anniversario, l’etichetta discografica Deutsche Grammophon ha lanciato il suo nuovo servizio STAGE+. Arsenii è presente nella sezione “Rising Stars” e comprende un ritratto audiovisivo del concerto finale del Concorso Busoni e versioni audio digitali su STAGE+. L’etichetta ha incluso la sua interpretazione di Feux d'artifice di Debussy nella raccolta "100 Great Musical Moments" (2024) che annovera esibizioni di rinomati artisti internazionali (come Daniel Barenboim, Hélène Grimaud, Kian Soltani e Andreas Ottensamer) e nuovi talenti del concertismo.
LUNEDÌ 22 DICEMBRE ORE 20.00
SALA GRANDE
VOX LUMINIS ENSEMBLE LIONEL MEUNIER DIRETTORE
CONCERTO DI NATALE
Il Concerto di Natale 2025 è affidato all’Ensemble Vox Luminis, fondato dal pluripremiato musicista belga Lionel Meunier, che l’ha composto in modo tale che ogni voce possa brillare da sola ma anche fondersi con le altre. A seconda del repertorio, questo nucleo di cantanti è affiancato da un ampio continuo, da strumenti solisti o dall'intera orchestra. Per il Concerto di Natale al Teatro Grande la formazione presenterà un programma interamente bachiano con l’esecuzione di due Cantate.
PROGRAMMA
Johann Sebastian Bach Christen, atzen diesen Tag BWV 63;
Magnificat in Es BWV 243a
VOX LUMINIS ENSEMBLE
Fondata e diretta da Lionel Meunier, l’ensemble Vox Luminis lavora con un repertorio comprendente principalmente musica inglese, italiana e tedesca del XVII e dell'inizio del XVIII secolo. Nel 2012 l’ensemble ha vinto il Baroque Vocal Award e il prestigioso Recording of the Year ai Gramophone Classical Music Awards per Musikalische Exequien di Schütz. Sette anni dopo, sempre dalla rivista Gramophone, è arrivato il Choral Award per la registrazione Buxtehude: Abendmusiken. Nel frattempo, il medagliere si è riempito di premi quali il Klara Ensemble of the Year 2018, un 2018 nella categoria Coro, numerosi Diapasons d'Or, il Premio Caecilia 2020 e diversi Preis der Deutschen Schalplattenkritik. Vox Luminis è artist-in- residence al Concertgebouw di Brugge e all'Abbaye Musicale de Malonne (Namur). Nel 2021 ha avviato una partnership su base continuata e duratura con la prestigiosa Freiburger Barockorchester e il Freiburger BarockConsort, per diversi progetti ogni anno. L'ensemble è anche un gradito ospite nelle principali sale da concerto e festival di tutto il mondo, tra cui Bozar e Flagey a Bruxelles, De Singel ad Anversa, l’Auditorio Nacional al Teatro Real di Madrid, L'Auditori e il Palau de la Musica di Barcellona, la Salle Gaveau e l’Auditorium de Radio France a Parigi, la Wigmore Hall di Londra, la Philharmonie di Berlino e di Colonia, la Laeiszhalle e la Elbphilharmonie di Amburgo, la Konzerthaus di Dortmund, il Lincoln Center di New York, la Jordan Hall di Boston, la Zaryadye Hall di Mosca, il Festival van Vlaanderen, il Festival de Wallonie, il Festival de Saintes, il Festival Oude Muziek di Utrecht, il Musikfest di Brema, la Bachfest di Lipsia, il Klangvokal di Dortmund, la Salzburg Festspiele, il Festival di Aldeburgo e l’ Early Music Festival di Boston, tra gli altri. Nella stagione 2023-2024, Vox Luminis festeggia il suo ventesimo anniversario. Vox Luminis gode del prezioso sostegno della Fédération Wallonie-Bruxelles (FWB) e di Wallonie-Bruxelles International (WBI).
LIONEL MEUNIER
Famoso a livello internazionale quale fondatore e direttore artistico del pluripremiato ensemble vocale belga Vox Luminis, il direttore d'orchestra e basso francese Lionel Meunier è ampiamente considerato uno dei leader artistici più dinamici e acclamati nei campi dell'esecuzione storica e della musica corale. La svolta internazionale di Lionel Meunier è arrivata nel 2012 con il premio Gramophone Recording of Year a Vox Luminis, per la registrazione di Musicalische Exequien di Heinrich Schütz. In qualità di direttore ospite, Lionel Meunier ha lavorato con la Netherlands Bach Society, il Dutch National Vocal Ensemble, il Netherlands Chamber Choir, il Salzburg Bach Choir e il Boston Early Music FestivalCollegium; ha diretto inoltre Vox Luminis in progetti in collaborazione con la B'Rock Orchestra, la Philharmonia Baroque Orchestra e L'Achéron, tra molti altri. Lionel Meunier mantiene uno stretto rapporto con la Freiburger Barockorchester e Consort, tornando comunque regolarmente a dirigere progetti di ampio repertorio con Vox Luminis. La stagione 2023/2024 lo ha visto esibirsi in tutta Europa e Nord America con Vox Luminis, oltre che in una residenza al CNSMD di Parigi dove Lionel Meunier ha diretto l’Oratorio di Natale e la Passione secondo Giovanni di Bach. È anche stato direttore ospite al Conservatorio di Amsterdam per una serie di concerti sull'Ode a Santa Cecilia di Henry Purcell. Nato in Francia, Lionel Meunier si è formato in canto e flauto dolce e ha iniziato la sua carriera come basso in rinomati ensemble quali il Collegium Vocale Gent, l'Amsterdam Constitutional Choir e la Capella Pratensis.
PROGETTI SPECIALI
DA GENNAIO A MARZO 2025
SALA GRANDE
LEZIONI DI STORIA
I CONFINI DEL MONDO
In collaborazione conEditori Laterza
SABATO 11 GENNAIO ORE 11.00
LAURA PEPE – I CONFINI DEL MONDO SECONDO I GRECI
Se si fosse messo per mare e, con pazienza e fortuna, ne avesse percorso un lungo tratto, un uomo greco vissuto ai tempi di Omero sarebbe giunto ai confini di Oceano, in un luogo perennemente avvolto dalla nebbia e dalle nubi, mai riscaldato dai raggi del sole. Nel profondo Nord, forse, ma chissà: difficile, se non impossibile, individuare con precisione la geografia omerica. Attraverso il filo rosso della letteratura, un viaggio per scoprire i confini del mondo secondo i Greci.
LauraPepe insegna Istituzioni di diritto romano e Diritto greco antico all’Università degli Studi di Milano.
SABATO 1 FEBBRAIO ORE 11.00
AMEDEO FENIELLO – MARCO POLO E LA NUOVA IDEA DI CONFINI NEL MEDIOEVO
Quanto spazio c’è per il ricordo e la memoria nel chiuso di una cella? Davvero poca. Eppure è proprio in questo spazio minuscolo che Marco Polo elabora tutto il racconto del suo Milione: la storia di uno spazio infinito e pressoché senza confini, oltre qualunque immaginazione per ogni uomo del Medioevo; e di un viaggio da rivivere, e su cui fantasticare, ben oltre il mondo conosciuto d’allora.
Amedeo Feniello insegna Storia medievale al Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila.
SABATO 8 FEBBRAIO ORE 11.00
DAVID SALOMONI – FRANCIS DRAKE. UN CORSARO AI CONFINI DEL MONDO
Il Cinquecento è stato un secolo di cambiamento radicale e traumatico. Tra le sfide più vertiginose di quei decenni vi fu l’espansione europea verso i nuovi continenti: America, Asia e Africa. Furono tanti gli attori coinvolti in questa esperienza: missionari, esploratori, mercanti, soldati. Il corsaro Francis Drake incarnò molte, se non tutte queste figure: mercante di schiavi, guerriero al servizio della regina Elisabetta I, fervente predicatore protestante, ma anche esploratore, scienziato, geografo, la sua figura è tra le più affascinanti della storia europea.
DavidSalomoniè storico modernista; insegna all’Università per Stranieri di Siena.
SABATO 22 FEBBRAIO ORE 11.00
MICHELA PONZANI – “L’APPARIRE DELLE COSE IMPOSSIBILI”. LA PATRIA OLTRE I CONFINI DALL’ANTIFASCISMO
ALLA RESISTENZA
Camilla Ravera, Sandro Pertini, Ada Gobetti, Ursula Hirschmann… sono alcuni degli uomini e delle donne dell'antifascismo e della Resistenza che hanno scardinato l'idea dei confini (ideologici e politici) in nome dell'unità antifascista, per un Patria immaginata e per molto tempo solo immaginaria.
Michela Ponzani è storica, scrittrice, autrice e conduttrice televisiva.
SABATO 1 MARZO ORE 11.00
PAOLO FERRI – I CONFINI DEL SISTEMA SOLARE
Quando, il 7 gennaio 1610, Galileo puntò il telescopio verso Giove e vide tre misteriose stelline vicino al pianeta, comprese presto l’enormità di questa scoperta: Giove aveva delle lune che gli orbitavano attorno, così come la nostra Luna fa con la Terra. I confini del mondo si erano spostati di colpo dalla Terra ai pianeti. Oggi abbiamo scoperto una fascia di milioni di nuovi corpi celesti a distanze enormi dal Sole, e poi ancora più lontano, abbiamo raggiunto il limite della tenue ma turbolenta atmosfera solare. Abbiamo trovato il nuovo confine del mondo.
PaoloFerri, fisico teorico, ha lavorato per quasi 40 anni al centro spaziale dell’Agenzia Spaziale Europea a Darmstadt, in
Germania e nella sua carriera ha vissuto direttamente gran parte della storia dell’esplorazione spaziale europea.
Con la partecipazione dell’attriceElena Vanni.
PROGETTI SPECIALI
SABATO 12 APRILE
LA GRANDE NOTTE DEL JAZZ
PROGETTO REALIZZATO CON LA COLLABORAZIONE ARTISTICA DIEMANUELE MANISCALCO E LUIGI RADASSAO
VENERDÌ 6 GIUGNO (ANTEPRIMA)
SABATO 7 GIUGNO
FESTA DELL’OPERA
DA GIUGNO A SETTEMBRE
IL GRANDE IN PROVINCIA
PROGETTO REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CONPROVINCIA DI BRESCIA
EFONDAZIONE PROVINCIA DI BRESCIA EVENTI
DA GENNAIO A DICEMBRE
OPEN – IL GRANDE ACCESSIBILE
DA GENNAIO A DICEMBRE
LUOGHI VARI DELLA CITTÀ
GRANDE COMUNITÀ
La Musica come infrastruttura sociale
DA GENNAIO A DICEMBRE
TEATRO GRANDE
DANCE WELL. Ricerca e movimento per il Parkinson
VENERDÌ 14 FEBBRAIO · VENERDÌ 7 MARZO · VENERDÌ 28 MARZO · VENERDÌ 4 APRILE · VENERDÌ 16 MAGGIO
CAFFÈ DEL TEATRO GRANDE - BERLUCCHI
APERITIVI IN JAZZ
PROGETTI EDUCATIONAL
DAL 16 AL 21 MARZO
SALA GRANDE
OPERA DOMANI
FALSTAFF. GLI ALLEGRI GIOCATTOLI DI WINDSOR
DOMENICA 18 MAGGIO ORE 17.00 SALA GRANDE
FACCIAMO LA BANDA
CONCERTO CONCLUSIVO DEL PROGETTO DI EDUCAZIONE MUSICALE REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON
ASSOCIAZIONE FILARMONICA “ISIDORO CAPITANIO” BANDA CITTADINA DI BRESCIA
SABATO 4 OTTOBRE ORE 15.00 SPAZI DEL TEATRO GRANDE
IL GRANDE PER I PICCOLI
Laboratori, installazioni, performance per l’infanzia
PERCORSI DI VISITA
Alla scoperta del Teatro Grande
È il tradizionale percorso che racconta l’eccezionale storia dell’edificio, dalla sua genesi come Accademia seicentesca degli Erranti, fino alla sua trasformazione in Teatro di Tradizione all’italiana. Il tour ha una durata di 60 minuti, durante i quali è possibile ammirare il Ridotto del Teatro – una delle meraviglie architettoniche più suggestive della città di Brescia – la Sala Grande con il suo inconfondibile assetto, la splendida Sala delle Statue che, con i suoi oltre 200 anni di storia, è stata oggetto di un recente restauro e la Saletta Butterfly, divenuta scrigno dei cimeli storici legati alla prima rappresentazione bresciana della celebre opera pucciniana, di cui è ricorso proprio nel 2024 il 120° anniversario.
Che favola di Teatro!
È il percorso che svela alcune delle più suggestive storie del Teatro Grande di Brescia conservate in un’antica teca girevole che bambini e bambine sono invitati ad azionare. Accomodati negli spazi del Teatro i partecipanti ascoltano racconti e curiosità e possono inventare nuove storie circondati dall’atmosfera magica del Grande. Il percorso ha una durata di 60 minuti ed è dedicato a bambini e famiglie, permettendo di coinvolgere grandi e piccini in quest’insolito viaggio nella fantasia.
Caccia al tesoro del Grande
Con la Caccia al tesoro del Grande bambini e bambine sono invitati a scoprire le meraviglie del Teatro tra quiz e piccoli giochi di abilità. L’esperienza si conclude con una merenda al Caffè del Teatro Grande – Berlucchi per tutti i piccoli esploratori e le piccole esploratrici.
Raccontami del Grande
Dal dopoguerra a oggi le sale del Massimo cittadino non hanno ospitato solo spettacoli ma anche balli nel Foyer, l’antico cinema e persino celebri pugili. Il percorso Raccontami del Grande – consigliato a visitatori e visitatrici over65 – è l’occasione per portare a Teatro i nostri padri e le nostre madri, le nostre nonne e i nostri nonni e rivivere insieme la memoria degli anni passati legati al magnifico Teatro Grande. Il percorso, della durata di 90 minuti, vede la sua conclusione con un momento di convivialità davanti a un tè al Caffè del Teatro Grande – Berlucchi.
Grand Tour
Durante l’estate è inoltre previsto il ritorno dell’attesissimo Grand Tour , un percorso di visita della durata di 90 min, condotto a più voci direttamente dal personale del Teatro Grande alla scoperta della macchina teatrale e dei suoi spazi tecnici. Il Grand Tour porta ogni anno il pubblico alla scoperta di luoghi dal fascino intramontabile, come il Palco Reale e alcuni degli spazi del dietro le quinte.