L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Nono Rota con Bisanti e Michieletto

Il cappello di paglia di Firenze

Farsa musicale in quattro atti di Nino Rota su libretto proprio e di Ernesta Rinaldi dalla commedia Un chapeau de paille d’Italie di Eugène Labiche e Marc Michel

Venerdì 13 dicembre 2024, ore 20.00

La Stagione Lirica 24-25 dell’Opera Carlo Felice prosegue con il terzo titolo in cartellone: Il cappello di paglia di Firenze – farsa musicale in quattro atti di Nino Rota su libretto proprio e di Ernesta Rinaldi dalla commedia Un chapeau de paille d’Italie di Eugène Labiche e Marc Michel – sarà in scena venerdì 13 dicembre alle ore 20.00. Repliche domenica 15 dicembre alle ore 15.00 e martedì 17 dicembre alle ore 20.00.

La direzione è affidata a Giampaolo Bisanti, con la regia di Damiano Michieletto, le scene di Paolo Fantin, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Luciano Novelli. La nuova versione dell’allestimento del 2007 della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova è realizzata in collaborazione con l’Opéra Royal de Wallonie-Liège. Orchestra, coro e tecnici dell’Opera Carlo Felice. Maestro del coro Claudio Marino Moretti.

Il cast si compone di: Marco Ciaponi (Fadinard), Nicola Ulivieri (Nonancourt), Paolo Bordogna (Beaupertuis/Emilio), Didier Pieri (Lo zio Vezinet), Gianluca Moro (Felice), Blagoj Nacoski (Achille di Rosalba/Una guardia), Franco Rios Castro (Un caporale delle guardie), Benedetta Torre (Elena), Giulia Bolcato (Anaide), Marika Colasanto (La modista), Sonia Ganassi (La Baronessa di Champigny), Federico Mazzucco (Minardi).

Il cappello di paglia di Firenze è una delle più celebri opere di Nino Rota. Composta nel 1945 su libretto proprio e della madre Ernesta Rinaldi, l’opera venne rappresentata per la prima volta il 21 aprile del 1955 al Teatro Massimo di Palermo. Con un’ottima accoglienza da parte del pubblico, Il cappello venne presto ripreso in altri teatri italiani da registi affermati come Giorgio Strehler alla Piccola Scala e all’estero. Il libretto è tratto dalla farsa Un chapeau de paille d’Italie di Eugène Labiche e Marc-Michel, del 1851, e si articola in quattro atti. Splendido esempio di esilarante commedia alla francese, la vicenda vede protagonista il giovane Fadinard, che il giorno delle proprie nozze si trova a dover rincorrere per tutta la città un cappello di paglia, imbattendosi in vari personaggi fra travestimenti, gelosie e inganni. Rota sfrutta la drammaturgia di stampo ottocentesco del soggetto per creare una ricchissima rievocazione anche parodica della storia dell’opera, con un brillante ritmo narrativo e musicale nel quale emerge la consistente esperienza cinematografica del compositore.

«Il cappello di paglia di Firenze è un vero e proprio inno alla vita – dice Giampaolo Bisanti – un invito a sorridere e a lasciarsi trasportare dalla leggerezza della comicità. La partitura di Rota è un autentico capolavoro, una piccola gemma musicale novecentesca! Un turbine di note che si intrecciano e si rincorrono, creando un tappeto musicale su cui si muovono i personaggi della commedia. La musica, che in alcuni momenti sembra quasi “danzare”, è capace di evocare una miriade di emozioni, dal divertimento più sfrenato alla malinconia più sottile, passando per momenti di grande lirismo che disegnano suggestioni molto evocative».

Commenta Damiano Michieletto: «Ho accolto insieme allo scenografo Paolo Fantin la sfida che Il cappello di paglia di Firenze propone, quella di inventare una cifra che faccia convivere sia piccoli dettagli sia i grandi momenti di massa, creati dalla presenza del Coro, mantenendo un tono di leggerezza e fluidità costante nello scorrere dell’opera. C’è un oggetto che più di tutti, a mio avviso, rappresenta lo spirito del vaudeville ottocentesco: la porta. La porta come apertura e chiusura, nascondiglio o fuga di personaggi agitati, nervosi, spiazzati dall’imprevedibile. Le porte sono diventate quindi la sintesi del nostro spazio: un’astrazione mobile e continuamente rinnovata dal movimento della scena che si evolve senza pausa assecondando l’andamento circolare della vicenda».

Biografie

Giampaolo Bisanti, nato a Milano, compie i suoi studi musicali presso il Conservatorio della sua città diplomandosi con il massimo dei voti. Risulta vincitore di numerosi Concorsi Internazionali tra cui spicca il prestigioso “Dimitri Mitropoulos” di Atene. È regolarmente invitato dai più prestigiosi Teatri Italiani (Regio di Torino, Fenice di Venezia, Petruzzelli di Bari, Carlo Felice di Genova, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Lirico di Cagliari, Teatro Verdi di Trieste, Teatro Massimo di Palermo) e da alcune delle più prestigiose Istituzioni Internazionali (Deutsche Oper Berlin, Royal Opera House di Stoccolma, Dresden Semperoper, Opernhaus Zürich, Liceu de Barcelona, Bayerische Staatsoper di Monaco, Festival di Peralada, Chorégies d’Orange). Affronta con grande duttilità tutto il repertorio operistico italiano spaziando dal Belcanto di Bellini e Donizetti, passando per Verdi e arrivando a Puccini e tutto il repertorio verista. Da novembre 2016 è Direttore principale della Fondazione Petruzzelli di Bari. Nelle ultime Stagioni 2020-2021 ha affrontato altri straordinari debutti: L’elisir d’amore all’Opéra de Paris, Madama Butterfly all’Opera di Montecarlo, Lucia di Lammermoor in una nuova produzione della Staatsoper di Amburgo. Tra i suoi prossimi impegni figurano, tra gli altri: il debutto al Teatro alla Scala di Milano con Adriana Lecouvreur, l’Inaugurazione della Stagione dell’Opera di Seattle con L’elisir d’amore; Macbeth a Vienna, Aida a Berlino, La Gioconda a Verona, Tosca a Chicago, Aida all’Opera Australia di Sydney, Anna Bolena a Bilbao. Da Gennaio 2022 è Direttore musicale dell'Opéra Royal de Wallonie-Liège.

Damiano Michieletto è emerso nel giro di poco tempo sulla scena internazionale come uno dei rappresentanti più interessanti della nuova generazione di registi italiani. Ha studiato opera e produzione teatrale presso la Scuola d'Arte Drammatica di Milano Paolo Grassi e si è laureato in lettere moderne presso l’Università di Venezia, sua città natale. La sua produzione di Švanda il pifferaio di Jaromír Weinberger, acclamata dalla critica al Wexford Festival del 2003, ha vinto l’Irish Times ESB Theatre Award. Da allora si sono susseguiti incarichi importanti nei più prestigiosi teatri del mondo. Negli ultimi anni mette in scena Orfeo ed Euridice di Gluck alla Komische Oper di Berlino e al Festival di Spoleto, Le baruffe di Battistelli al Teatro La Fenice (con libretto proprio), Giulio Cesare in Egitto di Händel al Théâtre des Champs-Elysées, la premiere italiana di Mass di Bernstein alle Terme di Caracalla a Roma, la première mondiale di Animal Farm tratta dal celebre romanzo di Orwell e composta da Alexander Raskatov alla De Nationale Opera di Amsterdam e alla Wiener Staatsoper, Les Contes d’Hoffmann alla Sydney Opera House, Venezia e Londra, Aida alla Bayerische Staatsoper, Médée di Cherubini alla Scala, Carmen alla Royal Opera House di Londra e Don Quichotte di Massenet all’Opera di Parigi. Nella stagione 2024-2025 è impegnato con Messiah alla Komische Oper, La fille du régiment alla Bayerische Staatsoper, Matrimonio al convento al Theater an der Wien e la prima mondiale del Nome della rosa alla Scala, opera tratta dall’omonimo romanzo di Eco e composta da Francesco Filidei. Nel 2025 curerà il programma del Caracalla Festival, cartellone estivo del Teatro dell’Opera di Roma. A ottobre 2024 è impegnato nelle riprese del suo primo lungometraggio cinematografico, Primavera, liberamente tratto dal romanzo Stabat Mater di Tiziano Scarpa.

Biglietti: 13/12

I settore: da 85,00 a 100,00 euro

II settore: da 75,00 a 80,00 euro

III settore: da 55,00 a 60,00 euro

IV settore: da 45,00 a 50,00 euro

V settore: 35,00 euro

Under 30*: 25,00 euro

Under 18*: 15,00 euro

*tutti i settori

 

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it


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