Storie di arte e musica
DOMENICA 22/12/2024
Alla ricerca di Mata Hari *
Il reportage di Piero Angela nel 1964
Il 7 Agosto 1876 nasce Mata Hari, danzatrice, spia, avventuriera. Il suo vero nome è Margaretha Geertruida Zelle, olandese, l’agente segreto più celebre e più romanzato della storia. Nel giorno della nascita di Piero Angela – il 22 dicembre 1928 - Rai Cultura ripropone il suo reportage “Alla ricerca di Mata Hari” in onda domenica 22 dicembre alle 16.45 su Rai Storia. Realizzato nel 1964 quando era inviato a Parigi e prossimo al trasferimento a Bruxelles, il documentario raccoglie le testimonianze di tutti coloro che conobbero la sensuale ballerina e agente segreto di origine olandese.
Alta, affascinante elegante, colta e intelligente, parla sei lingue ed è dotata di enorme intraprendenza. Quando arriva a Parigi nel 1904 non ha un soldo ma prende subito alloggio al Grand Hotel. Il successo artistico giunge abbastanza presto. Fa vita mondana e, dopo aver divorziato dal marito, passa da un amante all’altro. Con la guerra, Mata Hari diviene, col numero di codice h31, una delle più abili spie dei servizi segreti tedeschi. La fine di Mata Hari arriva quando, confidando troppo sulle sue protezioni altolocate, inizia a fare il doppio gioco servendo anche lo spionaggio francese. ‘Bruciata’ dagli stessi servizi segreti tedeschi e arrestata dal controspionaggio francese, Mata Hari viene fucilata il 15 ottobre 1917.
Passato e Presente
Gli ebrei di Salonicco
C’è una città in Grecia che si affaccia sul mare Egeo, Salonicco, che per secoli è stata ribattezzata “la Gerusalemme dei Balcani”. Qui, infatti, ha vissuto e prosperato la più grande comunità ebraica del mondo, accolta e protetta dalle tolleranti leggi dell’impero ottomano. Sinagoghe accanto a minareti, in pace. Una convivenza che diventa più complicata nel Novecento fino all’arrivo dei nazisti che annientano quella comunità e ogni memoria di pace. A “Passato e Presente”, in onda domenica 22 dicembre alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Giorgio Del Zanna.
Binario cinema
L’ufficiale e la spia
Un film di Roman Polanski con Louis Garrell, Jean Dujardin ed Emmanuelle Seigner che ripercorre la storia angosciante di Alfred Dreyfus, l’ufficiale francese ingiustamente accusato di tradimento e di atti di spionaggio a favore della Germania: è “L’ufficiale e la spia”, in onda domenica 22 dicembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”. Siamo nel 1895, precisamente in gennaio, e nel cortile dell'École Militaire di Parigi l'ufficiale dell'esercito francese, Georges Picquart, assiste alla condanna all'esilio del giovane uomo definito “informatore del nemico”. Dreyfus viene spedito nella remota Isola del Diavolo, al largo della costa della Guyana francese. Completamente solo e tormentato, il capitano trascorre il suo tempo a disperarsi e a scrivere alla moglie, rimasta in Francia. Dopo l'arresto di Dreyfus, Picquart viene promosso e messo a capo dell'unità di controspionaggio militare. Durante la carica si rende conto che, nonostante Dreyfus sia stato esiliato, le informazioni segrete francesi giungono ugualmente alle orecchie tedesche. Uscito in Francia con il titolo “J'accuse”, come l'omonimo articolo pubblicato nel 1898 da Émile Zola, il film è stato candidato a numerosi premi internazionali, tra cui i David di Donatello e l'European Film Awards, ed ha ricevuto il Gran premio della giuria alla 76ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Il titolo italiano del film riprende quello del romanzo storico di Robert Harris da cui Polanski ha tratto il film.
LUNEDI’ 23/12/2024
Omaggio a Piero Craveri
Il ricordo di Rai Cultura a un anno dalla scomparsa
Per ricordare Piero Craveri, storico dell’età contemporanea, ex presidente della Fondazione Croce e nipote del filosofo – scomparso il 23 dicembre 2023 - Rai Cultura ripropone la puntata di “Passato e Presente” dedicata a Benedetto Croce, in onda lunedì 23 dicembre alle 8.45 e in replica alle 14.15 su Rai Storia. Nella puntata, Craveri ripercorre con Paolo Mieli la traiettoria politica del più importante intellettuale italiano tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Autore di numerosi libri di filosofia, ma anche di letteratura, estetica e storia, Croce partecipa attivamente alla vita politica italiana sin dal 1910, quando viene nominato senatore per censo da Sonnino. Alla vigilia della Prima guerra mondiale prende parte al dibattito sull’intervento, assiste all’ascesa del fascismo e nel ’25 è lui a scrivere il “Manifesto degli intellettuali antifascisti”. Ma è a partire dal ’43, dopo il 25 luglio e la firma dell’armistizio, che il suo impegno politico diventa determinante per salvare l’integrità dello Stato ed aiutare il difficile trapasso dalla monarchia alla repubblica.
Attentato al Rapido 904 *
Il ricordo di Rai Cultura a quarant’anni dalla “strage itinerante”
Era il 23 dicembre 1984: un attentato dinamitardo colpisce, nella Grande Galleria dell'Appennino tra Firenze e Bologna, il treno rapido 904, provocando 16 morti e 267 feriti. A 40 anni dalla strage, il ricordo di Rai Cultura attraverso due contributi in onda lunedì 23 dicembre dalle 18.30 su Rai Storia: si inizia con una commossa Raffaella Carrà che il giorno dopo in "Pronto, Raffaella?" dedica la puntata al doloroso evento. A seguire, lo speciale “Rapido 904. Una strage al buio” di Alessandro Chiappetta, con la regia di Agostino Pozzi ne ripercorre la storia.
La strage del Rapido 904 commosse il paese e lo fece ripiombare nell’incubo del terrorismo, che aveva avvolto l’Italia dal 1969 in poi, con violenze quotidiane e centinaia di vittime innocenti. Anche per questo, si pensò subito ad un colpo di coda dell’estremismo eversivo. Ma le indagini saranno lunghe e complesse e, solo con la sentenza di Cassazione del 1992, si proverà la matrice "terroristico-mafiosa". Eppure, la ferita della strage di Natale resta ancora non rimarginata, anche a distanza di 36 anni. Rapido 904. Una strage al buio analizza la vicenda, racconta i fatti e restituisce la memoria della tragedia. Al racconto, contribuiscono le testimonianze dei superstiti: Enza Napoletano, Stefano Fabretti, Lucia Gallo; di Angela Calvanese, che perse la sorella e i nipoti, di Rosaria Manzo, figlia del macchinista e oggi Presidente dell'"Associazione tra i familiari della strage sul treno Rapido 904 del 23 dicembre 1984". Con loro, l'analisi degli storici Aldo Giannuli e Isaia Sales, dei giornalisti Roberto Scardova, Carlo Bonini, Marisa Figurato e Vincenzo Vasile, e del magistrato Paolo Itri.
Passato e Presente
Cleopatra
Alla morte di Alessandro Magno nel 323 a.C., l’Egitto, che aveva conquistato nel 332 a.C., venne spartito tra i suoi generali. Uno di loro, Tolomeo, nel 305 a.C. assunse il titolo di re dando il suo nome a una dinastia di quindici sovrani che avrebbe regnato per tre secoli, fino al 30 a.C., con Cleopatra VII, l’ultima regina della monarchia egiziana. Una sovrana raccontata da Paolo Mieli e dal professor Alessandro Barbero a “Passato e Presente”, in onda lunedì 23 dicembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Cleopatra è una donna colta ed eloquente: formatasi nella biblioteca di Alessandria, conosce la filosofia, la retorica e parla numerose lingue. Venerata come una divinità dopo la sua morte, è l’artefice principale del suo mito autocelebrandosi come Venere, Terra, madre di Sole e Luna, ma anche come signora della flotta, guerriera impavida e padrona dell’Asia. La sovrana, sin dai suoi primi atti, mira a rafforzare il regno e ad accentrare il potere nelle sue mani. Il suo è un progetto ben preciso: fare dell’Egitto una monarchia ancor più vasta di quella di Alessandro, e per farlo sfiderà la potenza di Roma.
Cronache eroiche *
Garibaldi. I due mondi
Giuseppe Garibaldi è l’eroe italiano per eccellenza. È un eroe reale che compete coi più eroici personaggi dei romanzi. Italiano non lo è per nascita, è suddito francese, ma lo diventa, e diventa il massimo apostolo dell’Unità nazionale. A “Cronache eroiche. Garibaldi” in onda lunedì 23 dicembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia, Cristoforo Gorno ne ripercorre le gesta soffermandosi sui momenti salienti dell’epopea garibaldina, e lo fa dai suoi luoghi del cuore, dall’isola di Caprera. Qui dove si ritira quando stanco dell’ambiguità della politica, cerca l’autenticità della natura, della famiglia. Dove si ritempra per rientrare da protagonista sul palcoscenico della Storia, e dove finisce i suoi giorni con lo sguardo rivolto al mare, dove tutto era cominciato. In questa prima puntata Cristoforo Gorno racconta gli anni della formazione, il Sudamerica, la Repubblica Romana, lo scoglio di Quarto.
Anno Santo. Pellegrini nella Storia
Nato in maniera quasi casuale, sotto una decisiva spinta popolare, sono stati necessari diversi secoli per fare assumere al Giubileo la sua attuale forma. È papa Bonifacio VIII, nel 1300, a “inventare” l’Anno Santo, trasformando l’iniziativa individuale di un ignoto predicatore, in un evento di portata universale. Un appuntamento che non ha conosciuto crisi, neanche durante il periodo avignonese, quando migliaia di pellegrini continuarono comunque a riversarsi nella città eterna. Alle porte del Giubileo 2025, Rai Cultura propone “Anno Santo. Pellegrini nella Storia” in onda lunedì 23 dicembre ore 21.45 su Rai Storia. Il secolo più buio per il Giubileo è certamente il XIX, quando a causa delle guerre napoleoniche e della Repubblica romana, non furono celebrati quelli del 1800 e del 1850. Quello del 1875, dopo l’annessione di Roma al Regno d’Italia, sarà celebrato senza particolare solennità. Una storia affascinante dove si intrecciano la fede popolare, la teologia, la politica e la guerra. Una storia che ci racconta il giornalista Mario Prignano, giornalista del TG1 e autore di numerosi saggi sulla storia della Chiesa e del recentissimo “Antipapi. Una storia della Chiesa” pubblicato da Laterza.
MARTEDI’ 24/12/2024
Passato e presente
Charles De Foucauld, il fratello universale
È una vita scapestrata e sregolata negli anni giovanili quella del visconte Charles de Foucauld: un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Andrea Riccardi a “Passato e Presente”, in onda martedì 24 dicembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. De Foucauld intraprende la carriera militare e si dà alla bella vita, ma in lui cresce giorno dopo giorno un’inquietudine che lo porta prima ad avventurarsi come esploratore nel nord Africa, poi a un altro passo, molto più impegnativo, che lo porterà a essere ordinato sacerdote nel 1901 e fondatore della famiglia dei fratelli di Gesù, una congregazione che intende ispirarsi alla vita di Gesù a Nazareth, un Cristo nascosto vicino alla sofferenza degli uomini, degli ultimi, dei più deboli ed emarginati. Ma non sarà lui a proseguire il progetto spirituale che ha elaborato: Charles de Foucauld viene ucciso nel 1916 a 58 anni da una banda di predoni.
Italic, carattere italiano
Enrico Caruso alla conquista dell'America
I grandi personaggi dell’arte, della scienza e della cultura che hanno esportato il genio italiano all’estero: è "Italic, carattere italiano", format originale prodotto da Rai Cultura e Stand by condotto da Giorgio Zanchini in onda martedì 24 dicembre ore 21.10 su Rai Storia. "Italic" è stato il primo carattere corsivo della storia e a inventarlo è stato uno stampatore veneziano, Aldo Manuzio, nel 1501. Da allora, per tutto il mondo, il corsivo è l’Italic. Il programma vuole fare lo stesso percorso che ha fatto questo carattere nel mondo: raccontare il carattere italiano, inteso nel senso più ampio, attraverso grandi personaggi della storia. Il protagonista della prima puntata è Enrico Caruso: il più famoso tenore del suo tempo e anche, ai primi del Novecento, la prima star globale della canzone. "Italic, carattere italiano" ripercorre la sua straordinaria storia umana e artistica, partendo dal quartiere povero di Napoli dove è nato e arrivando sul palco del più grande teatro lirico del mondo: il Metropolitan Opera House di New York.
Dallo studio virtuale Giorgio Zanchini, narratore e guida del racconto, ripercorre la strada di un grande italiano del passato e della nazione che ha beneficiato del suo ingegno e del suo talento, una strada che incrocia quella di altri nostri connazionali, noti e meno noti, che hanno portato l’italianità nel mondo. Il racconto si amplia così per diventare anche una scoperta di storie esemplari di vita di italiani in un Paese straniero e uno spaccato di storia e divulgazione. Ad arricchire la narrazione, ospiti d’eccezione e interviste in studio con esperti: nella prima puntata, Serena Autieri (conduttrice, attrice ma anche cantante e interprete di quel repertorio di canzoni napoletane che Caruso farà conoscere al mondo), Laura Valente (musicologa, curatrice del Museo Caruso a Palazzo Reale di Napoli), Giuliana Muscio (storica della emigrazione italiana), Luigi Carbone (compositore, musicista e presidente del Conservatorio di San Pietro a Majella a Napoli) e Candida Morvillo (giornalista e scrittrice).
A corredare le storie, servizi originali realizzati tra Italia, Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna, che raccontano i luoghi e i passaggi attraversati dal protagonista di puntata; e poi schede divulgative con materiale di repertorio - fotografico e audiovisivo - rarissimo, proveniente da archivi italiani e internazionali con estratti di documentari e serie televisive con ricostruzioni d’epoca.
Iconologie quotidiane
Raffaello Sanzio, l’incoronazione di Carlo Magno
Nel Natale dell'800, nell'antica basilica di San Pietro, papa Leone III incorona Carlo Magno imperatore. L'evento viene illustrato da Raffaello, tra il 1516 e il 1517, in un affresco presente nella stanza dell'Incendio di Borgo, all'interno delle stanze del Vaticano decorate dal pittore Urbinate. Raffaello attualizza l'evento: nell'affresco le sembianze di Leone III assumono quelle di Leone X, il suo committente, e il volto di Carlo Magno è quello di Francesco I, re di Francia. Il rimando è al Concordato tra la Santa Sede e il Regno di Francia avvenuto nel 1515. Ne parla lo storico dell’arte Rodolfo Papa in questa puntata di “Iconologie quotidiane” riproposta martedì 24 dicembre in terza serata e in replica alle 8.30 e alle 20.00 su Rai Storia in occasione dell’otto centenario dell’incoronazione di Carlo Magno.
MERCOLEDI’ 25/12/2024
Omaggio a Giorgio Strehler
Il ricordo di Rai Cultura nell’anniversario della scomparsa
Nel giorno dell’anniversario della scomparsa di Giorgio Strehler, Rai Cultura omaggia uno dei più grandi maestri del teatro italiano, mercoledì 25 dicembre alle 19.15 su Rai Storia, con “Palcoscenico 1997. Incontro con Giorgio Strehler”, una delle sue ultime interviste tv, e a seguire un documentario del 1974 di Carlo Battistoni racconta l’allestimento de “l’Opera da tre soldi” di Brecht con Domenico Modugno e Milva.
Passato e Presente
La regola di San Francesco
La vicenda di San Francesco d’Assisi è una storia di ribellione e di scandali, ma anche di ubbidienza e umiltà. La nascita dell’Ordine è un fatto che contrasta con l’atteggiamento di Francesco, ma è una fase voluta e compiuta dal santo stesso, uno snodo importante del suo pensiero, un avvenimento radicale e denso di futuro. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dalla professoressa Maria Giuseppina Muzzarelli a "Passato e Presente", in onda mercoledì 25 dicembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Rivisitare Nazareth
Nel 680 d.C. il vescovo franco Arculfo reduce da un avventuroso viaggio in Terra Santa, si ritrova nell’isola di Jona, a largo della costa occidentale della Scozia. Qui incontra il monaco irlandese Adamnano a cui racconta di essere stato anche al villaggio di Nazareth, dove la Sacra Famiglia avrebbe vissuto a lungo. Lo Speciale “Rivisitare Nazareth”, con l’introduzione del professor Giuseppe Albertoni, in onda mercoledì 25 dicembre alle 21.10 su Rai Storia, partendo da questo dato storico ricostruisce le ultime indagini archeologiche su quella che viene definita come la possibile dimora natale di Gesù.
GIOVEDI’ 26/12/2024
Passato e Presente
L'America di Elvis Presley
Mito assoluto degli anni '50, Elvis Presley è considerato tra i musicisti più innovativi e rivoluzionari del Ventesimo secolo, ma anche uno tra i personaggi pubblici con il maggior impatto sociale sulla storia dell’America e del mondo. A “Passato e Presente”, in onda giovedì 26 dicembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Ferdinando Fasce. Punto di incontro tra la musica country e afroamericana in un Paese ancora fortemente impregnato di razzismo, Elvis è icona di trasgressione e libertà nei costumi per intere generazioni soffocate dal bigottismo, ma anche soldato al servizio del suo Paese nella Germania del Secondo dopoguerra e - nei tardi anni Sessanta - “rocker” tanto “patriota” e “perbene” da farsi ricevere dal presidente Nixon alla Casa Bianca per discutere del problema degli stupefacenti nel suo Paese. Una piaga che egli stesso pagherà a prezzo della vita.
a.C.d.C.
Celestino V, il papa fuori dal mondo
Nonostante siano trascorsi secoli, la vicenda di Pietro da Morrone, eletto Papa come Celestino V nel 1294, per diventare poi famoso con la sua rinuncia, è ancora uno degli episodi storici più discussi e controversi del Medioevo. Influenzato dalla profezia di Gioacchino da Fiore che prevedeva l’avvento di un Papa riformatore e l’inizio dell’età dello Spirito Santo, il già ottantenne Pietro del Morrone – che godeva di fama per il dono dei miracoli attribuiti alla sua intercessione – accettò per fede e sottomissione a Dio il ruolo da Papa, al quale rinunciò però dopo meno di quattro mesi. Un personaggio fatto rivivere dal documentario firmato dalla regista Cinzia Th Torrini e prodotto da Cassiopea Film Production e Fondazione Pescarabruzzo, che Rai Cultura propone giovedì 26 dicembre ore 21.10 su Rai Storia per “a.C.d.C”, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.
L’importanza del suo pontificato è ancora oggi presente nella festività della Perdonanza, il primo giubileo nella storia cristiana che si celebra da più di 700 anni ogni agosto nella basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila e che dal 2019 è iscritto dall’Unesco nella lista del “Patrimonio culturale immateriale dell’umanità”.
Il documentario - con la co-regia di Ralph Palka e la musica del compositore abruzzese Marco Marrone - si chiede se Pietro del Morrone fu artefice del proprio destino o strumento del potere ecclesiastico e politico. La ricostruzione narrativa della sua vita avviene attraverso dieci interviste a storici, scrittori, giornalisti e prelati che, con le loro analisi, si concentrano sulle dinamiche della sua "rinuncia al potere" e sul suo rapporto con il cardinale Caetani, il futuro Papa Bonifacio VIII. Non manca l’aspetto della profonda armonia di Celestino con la natura.
L'Abruzzo con i suoi eremi, luoghi e paesaggi incontaminati diventa un set naturale. Le immagini significative provenienti da archivi storici illustrano il racconto e avvicinano emozionalmente lo spettatore alla “leggenda” del mitico personaggio. Le scene con ricostruzioni storiche che ricordano momenti cruciali e intimi della vita del santo eremita, sono state girate nei borghi di Capestrano e di Bominaco, nella Basilica di Collemaggio all'Aquila e in vari eremi dove ha vissuto il santo. Per il volto del Santo è stato scelto l'attore italo-canadese Marc Fiorini.
1223 - 2023: il presepe di San Francesco
Accade nella notte di Natale del 1223, a Greccio, un borgo vicino a Rieti: la scena, straordinariamente viva, della nascita di Gesù. Ma la storia della sua ideazione è complessa e si intreccia con quella di un uomo: San Francesco di Assisi che immagina la messa in scena della natività per lanciare un messaggio al mondo: Betlemme è dentro di noi. Un messaggio di pace, in tempo di guerra e battaglie crociate. A testimoniare la grandezza di quel momento gli affreschi di Giotto, le parole di Tommaso Da Celano e di San Bonaventura Da Bagnoregio, in un racconto che arriva fino ad oggi, in Piazza San Pietro. Rai Cultura, in accordo con la Diocesi di Rieti, propone lo speciale “1223-2023 Il presepe di San Francesco” in onda giovedì 26 dicembre alle 22.10 su Rai Storia, racconta le fasi dell'allestimento scenografico del Presepe, nel 2023 – otto centenario della ricorrenza - firmato dall'artista Francesco Artese. Il programma è firmato da Di Agata Maria Costanzo, Luca Mancini, Gianluca Miligi, con la collaborazione di Grazia D'Ascoli e Chiara Morellato. Produttori esecutivi Livia Lauriola, Roberta Sangermano. Regia di Luca Mancini.
VENERDÌ 27/12/2024
27.12.1947. Firma della Costituzione
Il 27 dicembre 1947 veniva promulgata la Costituzione della Repubblica italiana. Un evento e una ricorrenza alla quale - venerdì 27 dicembre alle 19.30 su Rai Storia - Rai Cultura dedica lo speciale “27.12.1947. Firma della Costituzione” che ne ripercorre le tappe.
Il processo che porta alla formazione dell’Assemblea costituente e alla stesura della Costituzione prende forma già durante gli ultimi mesi del secondo conflitto mondiale, con le prime esperienze di governo democratico nei territori liberati e le elaborazioni di programmi politici, economici e sociali. È nella fase cruciale della Resistenza al nazifascismo che si costituisce il terreno d’incontro tra correnti politiche e culture diverse che condividono il valore fondante della libertà e della democrazia. In questo contesto, si forma quello spirito di collaborazione, imperniato sul dialogo e la mediazione, che risulterà decisivo per superare divergenze e contrasti e giungere al termine del percorso. I lavori della Costituente si aprono il 25 giugno 1946: l’Assemblea, eletta da milioni d’italiani e italiane, ha il compito di scrivere - non senza difficoltà, come nel caso dell’art.7 (Patti lateranensi e Concordato) - una nuova Costituzione per la neonata Repubblica. La Costituzione fu il frutto di un equilibrato compromesso tra le principali forze politiche che conobbe anche momenti difficili. Il 22 dicembre 1947, con 453 voti favorevoli e 62 contrari, dopo 170 sedute, l’Assemblea costituente approva la Costituzione repubblicana, che entrerà in vigore il 1° gennaio 1948.
Passato e Presente
L’imperatore Commodo
Epigono della dinastia Antonina, l’imperatore Commodo interrompe il corso positivo che avevano impresso nella storia di Roma gli imperatori scelti per adozione. Un personaggio tratteggiato da Paolo Mieli e dalla professoressa Francesca Cenerini a “Passato e Presente”, in onda venerdì 27 dicembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Il padre Marco Aurelio lo designa imperatore, ma Commodo viene ricordato dagli storici coevi per il suo atteggiamento istrionico e per la sua politica contro il senato. Di lui il cinema darà un’immagine indimenticabile e infamante. Ma la responsabilità dei problemi di Roma non è tutta di Commodo. Il suo regno, che dura 12 anni, vive già i sintomi di una crisi, quella del III secolo, che infligge un colpo poderoso alla storia dell’impero.
Le ragazze
Dalla figlia di un partigiano martire delle Ardeatine a Teresa De Sio
Vite di donne, alcune famose e altre no, ma tutte interpreti del loro tempo. "Le Ragazze", il programma di Rai Cultura realizzato da Pesci Combattenti e condotto da Francesca Fialdini, torna venerdì 27 dicembre alle 21.10 su Rai Storia e ad aprire la puntata sarà come di consuetudine la decana, una Ragazza degli anni ‘50: Mira Micozzi, classe 1937. Mira, nata nel cuore di Roma, vicino al Pantheon, a 7 anni perde il padre, il partigiano Emidio Micozzi: è uno dei 335 martiri delle Fosse Ardeatine, l’eccidio nazista del 24 marzo 1944. Dopo la guerra, sua madre Bianca, rimasta senza alcuna risorsa, si affida all’iniziativa dei Treni della Felicità e manda Mira e suo fratello Dante a Carpi, in provincia di Modena, dove migliaia di bambini in gravi difficoltà vengono accuditi e sfamati dalle famiglie contadine della Pianura Padana. Quando torna a Roma, Mira decide di lasciare la scuola e si rimbocca le maniche per trovare lavoro pur di portare a casa un po’ di soldi: dalla commessa alla benzinaia, diventando infine parrucchiera. Mira impara, cresce e diventa una donna forte e sicura di sé, capace di portare avanti la famiglia e crescere i propri figli anche dopo la fine del suo matrimonio. Sarà poi la volta di due Ragazze degli anni ‘80. Poetessa, scrittrice, giornalista, Maria Grazia Calandrone, finalista al Premio Strega 2023, è oggi una delle figure di maggior rilievo nella poesia e nella narrativa del nostro tempo. Maria Grazia è figlia di un adulterio: i genitori, Lucia e Giuseppe, sono amanti clandestini di un piccolo paese del Molise quando ancora non c’è il divorzio e l’abbandono del tetto coniugale è un reato. La coppia fugge prima a Milano e poi a Roma dove mette in atto il progetto di abbandonare la bambina di soli otto mesi a Villa Borghese e di annegarsi nelle acque del Tevere. Maria Grazia verrà ritrovata da un passante e in seguito ad una gara di solidarietà sarà adottata da Giacomo Calandrone, dirigente comunista, e da sua moglie Consolazione. A intrecciarsi al racconto di Maria Grazia Calandrone è la storia di Paola Dee, nome d’arte di Paola Di Francescantonio, nata a Foggia, figlia di un impiegato della USL e di un’insegnante di francese. Dopo un’infanzia turbolenta a causa del rapporto conflittuale dei suoi genitori, che si separeranno quando lei ha solo 12 anni, Paola trova rifugio nella TV e negli show di Raffaella Carrà. Dopo il liceo si trasferisce a Roma per studiare Psicologia e proprio in questi anni presso al circolo di cultura omosessuale "Mario Mieli" si ritrova a fare, suo malgrado, la DJ. Ha inizio così l’era del Mucca Assassina, le serate romane della movida gay di cui Paola è la regina indiscussa.
Seguono due Ragazze degli anni ‘70. Teresa De Sio nasce a Napoli, la sua famiglia si trasferisce molto presto a Cava de’ Tirreni dove trascorre l'infanzia, qui inizia a studiare danza classica presso la succursale del San Carlo di Napoli. È una donna curiosa, indomabile, assetata di vita, lascia la danza classica e inizia a studiare recitazione in una compagnia di Salerno. Nel ’76 arriva l’incontro che le cambia la vita: una sera, mentre è a cena al ristorante, Eugenio Bennato la sente cantare con gli amici e la vuole nel suo gruppo, e da lì ha inizio la sua carriera di cantante. Vanta collaborazioni straordinarie, tra cui quelle con Brian Eno e Fabrizio De Andrè e i suoi successi come "Voglia 'e turnà", "Aumm aumm" e "Pianoforte e voce" diventano immortali. La sua storia è intrecciata con quella di Maria Luisa Franchi, un'interprete LIS, la lingua dei segni italiana. Bilingue fin dalla nascita a causa della sordità del padre, cresce di fatto in una famiglia "segnante". Questo vivere tra due culture, o meglio tra due mondi porta Maria Luisa ad approfondire con dedizione e caparbietà la lingua dei segni. È stata l’interprete che ha inaugurato la nascita del Tg1 LIS il 6 giugno 1994, ha tradotto discorsi di Papa Giovanni Paolo II, l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e presso la Camera dei deputati, ricevendo diversi premi e riconoscimenti. In questa puntata Francesca Fialdini incontrerà anche lo scrittore e drammaturgo Stefano Massini.
SABATO 28/12/24
Passato e Presente
Il terremoto di Messina e Reggio nel 1908
È l’alba del 28 dicembre 1908 quando una scossa del settimo grado della scala Richter fa tremare la terra tra Messina e Reggio Calabria. Il sisma devasta le due città. È il più grande terremoto della storia italiana, uno dei più devastanti della storia mondiale. Nel giorno dell’anniversario, una tragedia raccontata dal professor Lucio Villari con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 28 dicembre alle 9.00 e alle 14.15 su Rai Storia. Le notizie dell’accaduto arrivano a Roma solo la sera del 28 dicembre. Il governo in carica, presieduto da Giovanni Giolitti, si mobilita immediatamente, ma il disastro ormai è avvenuto. Le vittime saranno oltre centomila. Navi russe e inglesi, di stanza nel Mediterraneo, si precipitano a portare soccorso. Nei giorni successivi, da ogni parte del mondo arrivano aiuti, viveri, vestiti, denaro. Ci vorranno anni affinché le due città possano risollevare la testa. Insieme al professor Villari l’analisi dei fatti e le conseguenze sociali e politiche che hanno reso questo terribile episodio una data spartiacque della storia italiana.
Omaggio a Giuseppe Saragat *
Il ricordo di Rai Cultura nel sessantesimo anniversario dell’elezione a Presidente della Repubblica
La vita del quinto Presidente della Repubblica Italiana, il torinese Giuseppe Saragat, iniziando dalla “scissione di Palazzo Barberini”, che determinò la sua vita politica e quella dell’Italia del dopoguerra: la ripercorre Enrico Salvatori in “Italiani”, in onda sabato 28 dicembre alle 12.00 su Rai Storia a sessant’anni dall’elezione a Presidente della Repubblica. Federico Fornaro, autore di una poderosa biografia di Saragat, e Paolo Mattera, storico del socialismo italiano, fanno da guida nella biografia dell’uomo politico e del rappresentante delle Istituzioni, mentre il racconto comincia con Paola Caridi, giornalista e autrice di un libro sui mesi che precedettero la svolta di Palazzo Barberini.
Sorelle
Storia delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana
28 dicembre 1908, terremoto calabro-siculo: il tragico evento rappresentò la prima missione in cui il Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa affiancò l’esercito italiano. L’assistenza e le cure alla popolazione di Messina e Reggio Calabria sono il primo duro banco di prova per le donne uscite dalla scuola infermieristica dell’ospedale militare del Celio. Un momento fondamentale di modernizzazione del ruolo delle donne in un’epoca in cui era a loro ancora precluso l’accesso alla sfera pubblica e ai diritti politici. Ne parla lo speciale di Marta La Licata, diretto da Matteo Berdini, “Storia delle infermiere volontarie della CRI”, riproposto sabato 28 dicembre alle 18.00 su Rai Storia, con le illustri testimonianze della storica Stefania Bartoloni, di Sorella Monica Dialuce, Ispettrice Nazionale delle IIVV della CRI dal 2014 al 2018, del Col. Med. Ettore Calzolari dell’ufficio storico della CRI militare, e delle sorelle Alessandra Legnani, Elisabetta Gualdi e Ilaria Valeri. La ricca memorialistica lasciata dalle crocerossine racconta l’entusiasmo della partecipazione a momenti storici fondamentali, ma anche l’orrore di dover ricucire giovani corpi dilaniati dalle mitragliatrici durante la Grande Guerra, ma anche la paura, la morte. Dopo la Seconda guerra mondiale, le infermiere volontarie hanno prestato soccorso durante emergenze come l’alluvione del Polesine e il disastro del Vajont, e sono tornate al fianco delle forze armate con le missioni di pace e di peace keeping a partire dagli anni ‘80. Oggi le sorelle della CRI operano sulle navi della Marina Militare che fa fronte agli sbarchi dei migranti o a bordo dei velivoli dell’Aeronautica Militare durante il trasporto di pazienti in pericolo di vita. Svolgono servizio anche nei presidi della Croce Rossa in cui si occupano di assistenza socio-sanitaria e di diffusione del diritto umanitario.
Passato e presente
Gandhi, la grande anima
Mohandas Karamchand Gandhi nasce nel 1869 quando l’India è ancora una colonia dell’Impero britannico. A 13 anni si sposa con un matrimonio combinato e giovanissimo si trasferisce a Londra per studiare legge. Diventato avvocato, ritorna in India. Una ditta lo incarica di difendere i propri interessi in una causa che si dibatte in Sudafrica. Qui il giovane Gandhi prende le difese dei suoi connazionali sfruttati e inizia il percorso che lo porterà a entrare nel Congresso Nazionale indiano con un nuovo obiettivo: l’indipendenza dell’India. Un personaggio che il professor Franco Cardini analizza con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 28 dicembre alle 20.30 su Rai Storia. Nel 1942 il primo ministro Winston Churchill invia in India una missione con l’obiettivo di raggiungere un accordo tra nazionalisti indù e minoranza musulmana. La missione si conclude con un nulla di fatto. Gandhi scrive allora la risoluzione “Quit India”, con la quale chiede agli Inglesi di lasciare immediatamente il Paese. Le grandi manifestazioni di piazza che seguono si concludono con arresti e repressioni violentissime. La moglie di Gandhi muore in carcere. Lui, gravemente malato, viene rilasciato dopo due anni di prigionia. L’indipendenza dell’India arriva il 15 agosto 1947 con la costituzione di due diversi Stati: l’Unione indiana (a maggioranza indù) e il Pakistan (a maggioranza musulmana). Gli inglesi lasciano il Paese, mentre milioni di indù e musulmani attraversano il subcontinente in un vero e proprio esodo incrociato, con massacri e disordini che sfociano poco dopo nella guerra per il controllo del Kashmir. Il 13 gennaio 1948 Gandhi comincia un nuovo sciopero della fame perché termini l’ostilità tra le due comunità religiose e perché l’India paghi il debito maturato nei confronti del Pakistan, cosa che poco dopo avviene. Il 30 gennaio 1948 Gandhi viene raggiunto da tre colpi di pistola esplosi a distanza ravvicinata. L’uomo che ha sparato a Gandhi è un fanatico indù.
Cinema Italia
Io la conoscevo bene
La bella e ingenua Adriana, trasferitasi a Roma dalla provincia di Pistoia, passa con poca fortuna da un lavoro all'altro e da un uomo all'altro. Tre Nastri d'Argento e una Grolla d'Oro 1966 per “Io la conoscevo bene” in onda sabato 28 dicembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”. Di Antonio Pietrangeli, con Nino Manfredi, Mario Adorf, Enrico Maria Salerno, Ugo Tognazzi, Stefania Sandrelli, Jean-Claude Brialy.
Documentari d’autore
Storia di un italiano
Ritratto di Alberto Sordi attraverso i suoi film, e insieme ritratto degli italiani, dalla Seconda Guerra Mondiale fino agli anni ’90 del 900, così come i personaggi interpretati da Sordi li hanno via via raccontati. In questa puntata, brani tratti da: I nostri mariti – In viaggio con papà – Dove vai in vacanza? Io so che tu sai che io so – Nestore, l’ultima corsa A cura di Luca Verdone, la terza puntata di “Storia di un italiano” andrà in onda sabato 28 dicembre alle 23 ca su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”.