L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Eravamo il suono

DEBUTTA IL 28 GENNAIO, IN PRIMA ASSOLUTA AL TEATRO ROSSINI DI PESARO, IL CONCERTO-SPETTACOLO DI ORCHESTRA OLIMPIA «ERAVAMO IL SUONO - LA STORIA DELL'ORCHESTRA FEMMINILE DI AUSCHWITZ», TRATTO DAL LIBRO DI MATTEO CORRADINI

 IL 27 GENNAIO, IN SINAGOGA, L’ORCHESTRA INCONTRA LE SCUOLE NEL GIORNO DELLA MEMORIA

Debutta in prima assoluta, martedì 28 gennaio, alle ore 21 al Teatro Rossini di Pesaro, il concerto-spettacolo di Orchestra Olimpia «Eravamo il suono - la storia dell'orchestra femminile di Auschwitz». Con questo evento, che è in collaborazione con il Comune di Pesaro, in partnership con la Banca di Pesaro ed ha il patrocinio di Regione Marche e Provincia di Pesaro-Urbino, Orchestra Olimpia accompagnerà il pubblico in una riflessione, tra musica e parole, sui temi del Giorno della Memoria attraverso la storia dell’orchestra femminile del campo di concentramento di Auschwitz.

Tratto dall’omonimo romanzo per ragazzi di Matteo Corradini, pubblicato nel gennaio dell’anno scorso e che ha ottenuto il premio speciale della giuria del prestigioso Premio Andersen 2024, «Eravamo il suono - la storia dell'orchestra femminile di Auschwitz» è una produzione interamente di Orchestra Olimpia, realtà tutta al femminile fondata da Roberta Pandolfi e Francesca Perrotta, che dai suoi esordi, nel 2018, unisce musica e impegno sociale. Regista del concerto-spettacolo è Valeria Fornoni, che ha già al suo attivo diverse regie e che con «Èidos - il Re delle Regine» è stata finalista alla Biennale Venezia Performer. La drammaturgia è di Zeno Piovesan, musica e orchestrazione di Danilo Comitini, i costumi di Helen Cerina, il disegno luci di Vincenzo Pedata, l’illustrazione di Francesca Gastone. La supervisione artistica è di Serena Sinigaglia, apprezzata regista e direttrice artistica con Lella Costa del Teatro Carcano di Milano, mentre la direzione artistica di produzione è di Roberta Pandolfi.

Attraverso la musica dell’Orchestra Olimpia, diretta da Francesca Perrotta, e la recitazione della nota attrice pesarese Clio Gaudenzi, rivive in scena l’esperienza di otto orchestrali, fino a quel momento lontane e sconosciute tra loro, che si ritrovano l’una davanti all’altra in una realtà dolorosa – Auschwitz, nell'anno 1944 – dove lo spazio e il tempo sembrano sospesi e la musica è una possibilità per non morire. Otto figure indimenticabili, tra le quali anche una illustre musicista, Alma Rosè, nipote del celebre Gustav Mahler, che diresse l'orchestra del campo fino alla sua misteriosa morte.

Nel raccontarne la storia, alla parola si uniscono le note, sia attraverso celebri brani di repertorio, da Robert Schumann a Dino Olivieri, che grazie al lavoro di Danilo Comitini, compositore pesarese, docente di Composizione al Conservatorio di Potenza, più volte al fianco di Orchestra Olimpia. Nel curare e realizzare tutto ciò che all’interno dello spettacolo può definirsi suono, Comitini ripercorre con la musica, proprio come il testo, un ritaglio di vita di ciascuna protagonista, precedentemente e posteriormente la reclusione. Talvolta il prima e il dopo entrano in ascolto reciproco e si fondono in un solo gesto sonoro, spogliato della componente melodica e costruito sul concetto primordiale di suono. Ma la musica non è stata pensata per descrivere acusticamente gli scenari che il testo propone, bensì come strato indipendente che segue l’arcata narrativa di ciascuna ragazza. Orchestra Olimpia calza una doppia veste: incarna via via ciascuna delle protagoniste, perdendosi nelle parole del loro racconto e facendosi dunque personaggio attivo della vicenda; parallelamente riporta il pubblico con rituale insistenza nella sala del comando del lager dove, attraverso i brani orchestrati dal compositore per questo specifico e particolare organico (che ricalca quello davvero esistito nel campo), le musiciste hanno il compito, il dovere, di allietare le orecchie e intrattenere il personale in servizio.

L’intenso lavoro di squadra tra il drammaturgo Zeno Piovesan e la regista Valeria Fornoni contribuisce a restituire il valore e l’emozione di una vicenda, drammaticamente vera, dove la musica non è solo espressione artistica, ma un gesto essenziale, capace di toccare e, talvolta, salvare le vite.

«Spesso si dice che noi, al presente, abbiamo bisogno del passato. Io credo che sia vero anche il contrario: il passato ha bisogno di noi, per essere ricordato. Le storie di ieri ci parlano ancora, narrano di persone che avevano desideri, passioni, dolori in tutto simili ai nostri. Fare memoria significa creare un legame. E il luogo perfetto per accogliere la storia dell’orchestra femminile di Auschwitz è l’Orchestra Olimpia, perché le storie di quelle donne, così uniche e forti, si rispecchiano nelle persone di oggi, nei loro occhi, nella loro musica. Sono molto grato a Orchestra Olimpia, e a tutti coloro che, ciascuno con la propria professionalità e la propria identità, hanno dedicato tempo ed energie a una storia fragile e luminosa. Il mio cuore (e le mie orecchie) sono già là, al 28 di gennaio», racconta Matteo Corradini, ebraista e scrittore, che è stato anche insignito del Premio Andersen 2018 come Protagonista della cultura per l’infanzia.

«Siamo lieti di affiancare in una occasione così significativa Orchestra Olimpia. Sosteniamo con entusiasmo la loro attività da diversi anni, in quanto simbolo di eccellenza che ha saputo andare oltre i confini locali», dicono Massimo Tonucci e Paolo Benedetti, rispettivamente presidente e direttore generale di Banca di Pesaro.

All’evento del 28 gennaio si affianca, lunedì 27 gennaio, Giorno della memoria 2025, un momento riservato alle scuole, su iniziativa di Orchestra Olimpia e promosso dal Comune di Pesaro. Orchestra Olimpia terrà, dalle ore 8.30 alle 11, nella Sinagoga di Pesaro, una lezione concerto con Roberta Pandolfi al pianoforte, Simona Cavuoto al violino, Vanessa Scarano al clarinetto e Ulyana Skoroplyas al violoncello. Il quartetto eseguirà Quatuor pour la fin du temps, brano che il compositore francese Olivier Messiaen scrisse nel campo di concentramento Stalag di Görlitz, in Polonia al confine con la Germania, dove era stato condotto dopo essere stato catturato dai tedeschi nel 1940. Fu un ufficiale responsabile del campo, amante della musica, a mettere in contatto Messiaen con altri tre prigionieri musicisti. Da questo incontro nacque la scintilla per il quartetto, con lo stesso Messiaen al pianoforte, Henri Akoka al clarinetto, Jean le Boulaire al violino ed Étienne Pasquier al violoncello. Il brano venne eseguito per la prima volta nel gennaio del 1941 davanti a un pubblico di cinquemila prigionieri. Sopravvissuti alla guerra, non eseguirono più, tutti e quattro insieme, il brano, che indaga il tema del tempo e che, grazie a questo linguaggio universale, è stato consegnato all’immortalità.

«Una grandissima occasione di crescita per tantissimi studenti e studentesse, una iniziativa che arricchisce il percorso di conoscenza, apprendimento e riflessione scaturita con le scuole in preparazione al Giorno della Memoria 2025. Il potere della musica condurrà gli spettatori nella conoscenza e consapevolezza della Shoah, dando la possibilità di scoprire una storia incredibile, femminile grazie alla sensibilità e maestria dell’Orchestra Olimpia», dichiara Camilla Murgia, Assessora alle Politiche educative, Politiche giovanili e Università della Città di Pesaro.

Per Orchestra Olimpia, che ha inaugurato l’anno con il Concerto di Capodanno al Teatro Comunale di Cagli, si tratta dei primi appuntamenti del 2025. In poco più di un quinquennio di attività – il debutto risale all’8 marzo 2019 – l’Orchestra, che per l’impegno profuso per la parità di genere ha ricevuto il prestigioso «Premio Giovanni Santi 2024 - Comunicatori di Valori» istituito da Ars Urbino Ducale, ha collaborato con oltre un centinaio di artiste, giovani talenti e affermate professoresse d’orchestra provenienti da tutta Italia e dall’estero. Tra gli eventi di primaria importanza di cui l’orchestra è stata protagonista, si ricordano, nel corso dell’ultimo anno, l’esibizione durante l'inaugurazione ufficiale di Pesaro 2024 Capitale Italiana della Cultura alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il concerto al Quirinale dell’8 marzo, la serata evento con Big Mama trasmessa su Rai Radio2, la rassegna Notturno Contadino e i concerti 50x50 Capitali al Quadrato in vari comuni della provincia. Orchestra Olimpia, in co-produzione con Pesaro 2024 Capitale italiana della cultura, ha inoltre raccontato la vita e l’opera di otto musiciste e compositrici degli ultimi due secoli, legate alla musica colta, nel podcast DiClassica.

Info biglietteria concerto-spettacolo «Eravamo il suono - la storia dell'orchestra femminile di Auschwitz» - Martedì 28 gennaio, ore 21, Teatro Rossini, Piazza Lazzarini – Pesaro

Biglietti da €. 5 a €. 25, disponibili sul circuito Vivaticket, presso i rivenditori autorizzati e al botteghino del teatro.


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