L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Ricordare Dante e le Fosse Ardeatine

DOMENICA 23/03/2025

Passato e Presente
Romania 1989 la fine di Ceausescu

21 dicembre 1989. Bucarest, Romania. Durante un grande raduno ufficiale in piazza Gheorghe Gheorghiu-Dej, una folla di manifestanti contesta apertamente Nicolae Ceausescu, il dittatore che detiene il potere nel Paese da quasi 25 anni. È l’inizio di una rivoluzione che, con l’appoggio dell’esercito, porterà in pochi giorni alla caduta del regime. Ne parlano il professor Marcello Flores e Paolo Mieli a “Passato e Presente”, programma di Rai Cultura in onda domenica 23 marzo alle 20.30 su Rai Storia, a sessanta anni dalle elezioni. Il dittatore, assieme alla moglie Elena e ad alcuni stetti collaboratori, prova a mettersi in salvo, ma viene catturato e processato davanti a un tribunale militare speciale. Il 25 dicembre viene emessa la sentenza: condanna a morte. Poche ore dopo, la notte di Natale, va in scena l’ultimo macabro capitolo della rivoluzione: i cadaveri di Nicolae ed Elena Ceausescu vengono mostrati in televisione alla popolazione romena e al mondo intero. 

Binario cinema
Cento giorni a Palermo

Il 3 settembre 1982, a Palermo, veniva assassinato in un agguato mafioso il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Nell’attentato furono uccisi anche sua moglie, Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo. Il film di Giuseppe Ferrara “Cento giorni a Palermo” (1984), in onda domenica 23 marzo alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”, racconta il periodo in cui Dalla Chiesa fu nominato prefetto del capoluogo siciliano, prima dell’attentato. Nel cast, Lino Ventura, Giuliana De Sio, Arnoldo Foà, Lino Troisi, Stefano Satta Flores.
Il racconto della figura pubblica e la vicenda privata del generale s’intrecciano con profondità ed equilibrio, grazie al rigore e alla mano sicura del regista, veterano del genere biografico e giudiziario. Merito di Ferrara è anche quello di dotare il film di una traccia d’inchiesta molto precisa, pur avendo cominciato a realizzare il lavoro a pochi mesi dal tragico attentato: la tensione è continua, alimentata dal tema costante dello scontro del protagonista con un’istituzione ostile e a tratti collusa con la mafia. Molto potente l’interpretazione di Lino Ventura, in un azzeccato contrappunto con la delicata e leale presenza di Giuliana De Sio. 

LUNEDI’ 24/03/2025

Rai Cultura ricorda la strage delle Fosse Ardeatine
La programmazione nell'anniversario su Rai Storia

Ottantuno anni fa, il 24 marzo 1944, i nazisti, guidati dal colonnello Herbert Kappler, coadiuvato dal capitano Priebke, fucilano, nei pressi di Roma, 335 persone. La strage, conosciuta come “l’Eccidio delle Fosse Ardeatine”, è la reazione all’attentato di Via Rasella, organizzato dai Gruppi di Azione Patriottica nelle 24 ore precedenti, dove avevano trovato la morte 33 militari tedeschi. Una pagina tragica della storia italiana ricordata da Rai Cultura, nel giorno dell’anniversario, lunedì 24 marzo, su Rai Storia. Si parte alle 11.15 – e in replica alle 19.30 - con una puntata di “Viva la storia”. Partendo da Via Rasella, luogo dell’attentato partigiano che uccise 33 soldati tedeschi, si arriva al Museo storico della Liberazione di Via Tasso che, nel 1944, era un carcere dove venivano rinchiusi oppositori politici ed ebrei. Sulle mura di Palazzo Tittoni, in quella stessa strada, sono ancora visibili i fori provocati dai proiettili tedeschi che, una volta sentita l’esplosione, spararono in aria credendo che l’attacco arrivasse dai piani alti dei palazzi.

Doppio appuntamento con “Pietre d’inciampo”: alle ore 15.00, si ripercorre la vicenda di Italo e Spartaco Pula, due fratelli romani che partecipano alla Resistenza contro l’occupazione nazista. Nelle loro case avevano nascosto volantini, armi e munizioni. Arrestati il 12 gennaio 1944, vengono portati a via Tasso, torturati e in seguito incarcerati a Regina Coeli. Moriranno entrambi nella strage delle Fosse Ardeatine. Alle 16.00, altra puntata della serie che si avvale della guida di Annalena Benini, dedicata a due giovanissimi amici, Orlando Orlandi Posti e Ferdinando Agnini, di 18 e 20 anni, membri della resistenza studentesca di Montesacro, imprigionati e torturati nel carcere di Via Tasso di Roma e assassinati nell’eccidio delle Fosse Ardeatine. 

Alle 20.30 – replica delle 13.15 dello stesso giorno su Rai3 - nella puntata di “Passato e Presente” dal titolo “Fosse Ardeatine. La memoria”, Paolo Mieli e il professor Alessandro Portelli, con il contributo della dottoressa Alessia Glielmi, si soffermano sulle operazioni di esumazione, identificazione e sepoltura delle salme delle vittime, iniziate il 27 luglio 1944, su insistenza dei famigliari delle vittime.

Si chiude alle 23.00, sempre su Rai Storia, con lo spettacolo teatrale di Francesca Comencini “Tante facce nella memoria”. Sei donne, sedute in fila l’una accanto all’altra, sullo sfondo scuro e spoglio di un teatro, raccontano. Sei donne - Lucia Ottobrini, Carla Capponi, Luisa Musu, Ada Pignotti, Vera Simoni, Gabriella Polli – si raccontano. Mogli, madri e figlie di sei di quei 335 uomini che il 24 marzo del 1944, furono trucidati e interrati alle Fosse Ardeatine. Francesca Comencini porta sullo schermo “Tante facce nella memoria”, lo spettacolo teatrale da lei curato con Mia Benedetta e tratto dalle registrazioni raccolte da Alessandro Portelli tra il 1997 e il 1999, che Rai Cultura propone, con l’introduzione di Amedeo Osti Guerrazzi. “Una cosa di cui io non m’ero mai molto reso conto prima è che lì alle Fosse Ardeatine sono morti tutti uomini e hanno lasciato tutte donne. Questa è una storia che non viene mai raccontata: le vite delle persone che sono rimaste, sua madre, sua sorella”. Da questa riflessione di Alessandro Portelli nel suo libro “L’ordine è già stato eseguito” nasce l’idea di mettere in scena le storie di queste donne, le loro testimonianze di una delle pagine più drammatiche del nostro tempo. 

Passato e Presente
Fosse Ardeatine, la memoria

Ottantuno anni fa, il 24 marzo 1944, i Gruppi di Azione Patriottica eseguono un’azione di guerra in Via Rasella, a Roma. Nell’attacco alla colonna del Polizeiregiment “Bozen” muoiono 33 soldati tedeschi. Nell’arco delle 24 ore successive, i nazisti eseguono velocemente una rappresaglia in alcune gallerie sulla via Ardeatina, uccidendo 335 persone. Una pagina tragica ricostruita dal Paolo Mieli e dal professor Alessandro Portelli, con il contributo della dottoressa Alessia Glielmi, a “Passato e Presente”, in onda lunedì 24 marzo alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. La strage verrà ricordata come “l’Eccidio delle Fosse Ardeatine”. Il 27 luglio 1944, su insistenza dei famigliari delle vittime, iniziano le operazioni di esumazione, identificazione e sepoltura delle salme delle vittime, coordinate dal professor Attilio Ascarelli e Ugo Sorrentino, direttore della Scuola di Polizia Scientifica di Roma. Il 24 marzo 1949 viene inaugurato il Mausoleo delle Fosse Ardeatine. 

In carne e bronzo
Il santuario di San Casciano dei Bagni – Prima visione

Cosa succede quando l’emozione della scoperta archeologica, immediata e contagiosa, cede il passo all’ emozione del produrre conoscenza? È la domanda alla quale tenta di rispondere la nuova puntata di “Italia. Viaggio nella bellezza” dal titolo “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni”, di Brigida Gullo, regia di Eugenio Farioli Vecchioli, in onda in prima visione lunedì 24 marzo alle 21.10 su Rai Storia. L’ultima campagna di scavo presso il sito archeologico del Bagno Grande, finita a ottobre del 2024, ha rivelato scoperte eccezionali. Ma la ricerca archeologica non è una caccia al tesoro. L’aspirazione più alta per uno studioso è infatti quella di produrre conoscenza: ovvero interrogare i reperti e restituire al pubblico la loro storia.  

Il santuario etrusco e romano di San Casciano dei Bagni è una delle più importanti scoperte archeologiche degli ultimi decenni. La vasca sacra del Bagno Grande è il cuore centrale di un santuario dapprima etrusco e poi romano che ha accolto devoti per quasi 800 anni, dal III secolo a.C. al V d.C. Dal 2020 a oggi gli scavi hanno riportato alla luce uno straordinario deposito votivo intatto che l’acqua e il fango hanno conservato per più di duemila anni. Anche l’ultima campagna di scavo, nell’estate de 2024 ha colpito gli archeologi e l’opinione pubblica, per numero, varietà e stato di conservazione dei reperti. Una bellissima statua di bambino, che nasconde il suo segreto in una manina, un busto tagliato a metà con una posa regale, un serpente alato, il demone della vasca sacra e ancora monete, tante: sono solo alcune delle testimonianze fuse nel bronzo, che hanno chiamato a raccolta un team di esperti. La ricerca archeologica, oggi, si avvale delle più svariate discipline. Il bronzo è una materiale misterioso che pone molte domande: quanto corre veloce la corrosione? Qual è il modo migliore per fermarla? E ancora: quando è stata fusa e dove una statua? Tutte le scienze applicate ai beni culturali mettono a disposizione i propri strumenti per offrire risposte a queste domande. Ed ecco che fisici, chimici, geologi, storici dell’arte antica, numismatici, epigrafisti e restauratori si riuniscono tutti intorno ai reperti nel tentativo di tracciarne la storia. Ma il popolo dei bronzi non è l’unico oggetto di studio: l’approccio portato avanti dal gruppo di ricerca ha preso in considerazione anche il popolo dei vivi. L’archeologia, a San Casciano bussa così alla porta dell’antropologia, per compiere un’opera di scavo sul terreno della memoria. Ed ecco che insieme ai bronzi vengono a galla anche i ricordi di una comunità. Diffondere il prima possibile i risultati della ricerca multidisciplinare alla comunità scientifica e al pubblico più ampio possibile, è il primo obiettivo del team. A  San Casciano dei Bagni l’archeologia è un viaggio nel passato che dà nuova vita al presente: è proprio grazie alla ricerca e al suo racconto che la comunità dei vivi entra in contatto con la comunità dei bronzi.   

La bussola e la clessidra
Dal Medioevo all'Umanesimo

Alessandro Barbero continua a rispondere alle domande del pubblico, partendo dalla serie firmata Rossellini “La lotta dell’uomo per la sopravvivenza”, nel nuovo appuntamento con “La bussola e la clessidra”, in onda lunedì 24 marzo alle 22.10 su Rai Storia. In primo piano, il cosiddetto Basso Medioevo, tra produzione tessile e rinascita della metallurgia in Europa. Numerose le curiosità sull’importanza dell’oro, ma anche sulla produzione della carta e della cera. Spazio, infine, alla nascita delle università e della stampa a caratteri mobili.

MARTEDI’ 25/03/2025

Giornata internazionale ricordo delle vittime della schiavitù e della tratta degli schiavi
Doppio appuntamento su Rai Storia

Per la Giornata internazionale ricordo delle vittime della schiavitù e della tratta degli schiavi, Rai Cultura offre un doppio appuntamento su Rai Storia martedì 25 marzo.

Alle 9.00 e alle 14.20 Paolo Mieli e il professor Lucio Villari, a “Passato e Presente”, ripercorrono l’ignobile pratica della tratta degli schiavi fino alla denuncia di tale abominio da parte degli illuministi francesi: "La storia delle due Indie", l'opera con cui Raynal e Diderot descrivono la realtà dello schiavismo, farà compiere al mondo occidentale il primo passo che porterà all'abolizione della vergognosa tratta.

Alle 23.15, “Terre di schiavi”: lo speciale di Giuseppe Giannotti ripercorre la rotta delle navi negriere, dalla partenza nei freddi porti della costa Atlantica a Nantes, fino alle coste dell'Africa subsahariana, in Ghana. Finalista al Premio Ilaria Alpi 2008. Che cosa rappresentava la schiavitù nella cultura africana? Come poteva uno schiavo africano diventare re nella sua terra? Quale trasformazione i bianchi, con la loro sete di potere e dominio, hanno determinato? Quali i rapporti tra schiavisti bianchi e schiavisti neri? Che cosa rimane oggi di quel fenomeno? È veramente scomparsa la schiavitù? “Terre di Schiavi” ripercorre le origini e l’evoluzione della schiavitù ma soprattutto racconta una delle pagine più drammatiche della storia umana: la “tratta atlantica”.

Storie dall’Europa
Lo speciale di “Insieme” nell’anniversario della firma dei Trattati di Roma

Cosa lega il trattato di Maastricht del 1992 o quelli di Roma del 1957, al concerto dei Rolling Stones a Varsavia nel 1967, o a quello di Bruce Springsteen a Berlino Est, nel 1988? Per quanto diversi, sono tutti eventi che hanno contribuito all’abbattimento dei confini politici e culturali nel vecchio continente, a partire dalla seconda metà del secolo scorso, favorendo la nascita dell’Unione Europea. Nella puntata “Storie dall’Europa” di “Insieme”, riproposta martedì 25 marzo alle 12.00 su Rai Storia, in occasione dell’anniversario della firma dei Trattati di Roma, Serena Scorzoni - con gli approfondimenti dei professori Francesco Gui e Guido Crainz - va alla scoperta di alcune tappe cruciali della storia culturale e sociale comunitaria, e di alcuni protagonisti inaspettati che hanno accompagnato il processo istituzionale di unificazione. Dalla comunità scientifica alle subculture giovanili, dal turismo ai mass media: sono molteplici i fattori che hanno surrogato e talvolta anticipato l’iniziativa politica, spianando la strada a un destino che dalla fine della Seconda guerra mondiale ai giorni nostri, nonostante le difficoltà e gli incidenti di percorso, sembra ineluttabile. Un destino che Altiero Spinelli e Ernesto Rossi avevano intuito e prefigurato in un documento di rara bellezza, che proprio quest’anno festeggia gli 80 anni di vita, passato alla storia come “Il Manifesto di Ventotene”.

Ottantacinque anni di Mina
L’omaggio di Rai Cultura per il compleanno della “tigre di Cremona”

In occasione dell’ottantacinquesimo compleanno di Mina, Rai Cultura, il 25 marzo alle 13.15 su Rai Storia, ripropone una carrellata delle sue canzoni ed esibizioni come “Il cielo in una stanza”, da “Il signore delle 21” del 1962, a “Grande, grande, grande” a “Teatro 10” del 1972, a “Se telefonando” a “Studio Uno” del 1966.

Un giorno con Dante
La programmazione di Rai Cultura per il "Dantedì"

Una giornata in compagnia del Sommo Poeta e delle sue opere: in occasione del “Dantedì” di sabato 25 marzo, Rai Cultura dedica al creatore della Commedia un palinsesto che attraversa la giornata di Rai Storia, in particolare saluta il Dantedì dalle 8.30 con “Nel mezzo del cammin”,

le terzine dantesche in “pillole” realizzate in collaborazione con il ministero della Cultura, lette e interpretate dagli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia e dell’Accademia Nazionale d’Arte drammatica Silvio d’Amico, che ne offrono la propria interpretazione.
I versi, in un tentativo di rappresentazione sintetica di tutta La Divina Commedia, sono stati selezionati dal professor Carlo Ossola, presidente del Comitato nazionale delle Celebrazioni per il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri.

Dal Dante poeta dell’amore e cantore dell’Italia al Dante capace persino di salvare la vita ad altri poeti, dopo di lui: è un viaggio alla scoperta del Sommo Poeta e di temi e sentimenti ancora attuali che permeano la Divina Commedia è la serie condotta da Aldo Cazzullo, con Alessandro Preziosi, “Dante, la voce che parla di noi”. I sei appuntamenti sono riproposti nell’arco della giornata (Ore 11.30, 13.45, 17.20, 18.45, 19.45 e alle 23.05).

Alighieri Durante detto Dante. Vita e avventure di un uomo del Medioevo è di scena alle 17.45: un viaggio tra 1200 e 1300, guidato dal professor Alessandro Barbero con la “complicità” di personaggio dell’epoca del Sommo Poeta, come Giovanni Boccaccio, Dino Compagni, Leonardo Bruni, Giovanni e Filippo Villani, Jacopo Di Pandolfino, interpretati rispettivamente da Martino Duane, Bruno Santini, Roberto Attias, Alessio Sardelli, Mirko Cardinale. Lo speciale ricostruisce i primi 36 anni di vita di Dante Alighieri, dalla sua infanzia all’esilio da Firenze: sono gli anni di formazione del giovane Durante, ovvero Dante, gli anni in cui incontra Beatrice, in cui combatte come cavaliere a Campaldino e in cui decide di entrare in politica. Gli anni di cui si dispone del maggior numero di fonti. E proprio partendo dalle fonti, gli autori hanno scelto di dare “voce e volto” a testimoni e biografi delle gesta del Sommo Poeta, al di là del suo mito.

E non manca la poesia di Dante che è anche musica, proprio come poteva capitare con i suoi sonetti, destinati a diventare canzoni. E tocca a due giovani rapper – Emme Mash ed Elle – dare la propria personalissima, ma altrettanto fedele interpretazione del sonetto "A ciascun'alma presa, e gentil core".

La narrazione del documentario è ambientata nel Castello medievale dei Conti Guidi, a Poppi (Arezzo), che ospitò Dante per un periodo del suo esilio, mentre le immagini che arricchiscono il racconto sono state girate nella sua patria, Firenze.

Infine, alle 20.30 (replica delle 13.15 su Rai3) Paolo Mieli e il professor Giuseppe Ledda raccontano il Poeta e la Commedia in “Passato e Presente”. IIl racconto della puntata, scandito dalla lettura di brani delle opere di Dante, seguirà il percorso della creazione della Commedia, legando la composizione dei canti agli episodi più significativi della vita del poeta.

Passato e Presente
Dante e la Commedia con il prof. Giuseppe Ledda

La nascita del capolavoro dantesco, intrecciata alla vita del suo creatore: a “Passato e Presente”, in occasione del Dantedì, in onda martedì 25 marzo alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ospita il professor Giuseppe Ledda, docente di letteratura italiana all’Università di Bologna, membro del comitato scientifico della Società Dantesca Italiana e del Gruppo Dante dell’Associazione degli Italianisti, e autore di numerosi saggi su Dante e sulla Commedia. Il racconto della puntata, scandito dalla lettura di brani delle opere di Dante, seguirà il percorso della creazione della Commedia, legando la composizione dei canti agli episodi più significativi della vita del poeta. Il primo capitolo parte dalla fine della “Vita Nova”, dove Dante annuncia un’opera dedicata a Beatrice ascesa in Paradiso, e si chiude con la sconfitta politica e l’esilio, durante il quale il poeta definisce il suo ruolo di intellettuale, riscopre nel “Convivio” l’attualità politica dell’impero e rilegge il poema virgiliano dell’Eneide. Il secondo capitolo si concentra su “l’ideazione della Commedia e la scrittura dell’inferno” e racconta come, attraverso il recupero del modello virgiliano del viaggio nell’al di là, si realizza la sintesi tra il progetto di poema paradisiaco dedicato a Beatrice e quello politico morale dedicato a Virgilio. Il terzo capitolo si concentra infine sul sorgere e sul tramontare delle speranze politiche di Dante legate alla discesa di Arrigo VII in Italia e sul passaggio quindi “dal sogno imperiale alla città celeste: Purgatorio e Paradiso” e racconta la stesura della seconda e della terza cantica della Commedia, collegandola agli anni di esilio sino all’approdo a Verona e poi a Ravenna.

La fine del nazismo
In trappola pt.2

Mentre l’esercito tedesco subisce gravi perdite sui fronti di guerra, si avvicina la fine del regime nazista. È “La fine del nazismo”, la serie Bbc proposta da Rai Cultura in onda martedì 25 marzo alle 21.10 su Rai Storia, che racconta gli ultimi mesi di vita di Hitler, cerca di spiegare le sue scelte, mentre si aggrappa al potere circondato dai suoi fedelissimi, nascosto nel Bunker a Berlino. I gerarchi intorno a lui tramano per la propria salvezza, ognuno con la propria illusione sul futuro della Germania. Pochi sopravviveranno per affrontare la giustizia. Nel primo episodio i gerarchi nazisti, dalla fine del 1944, si raccolgono intorno al loro Führer, convinti di poter ancora vincere la guerra. Il nuovo anno si apre con la speranza nella vittoria finale. Nel giro di pochi mesi si consuma la fine della loro lealtà verso Hitler e verso il popolo tedesco. Speer, Göring, Goebbels e Himmler si nascondono nel Bunker a Berlino insieme a Hitler e diventano rivali, mentre l’inevitabilità della sconfitta si fa strada nelle loro menti.

1939 – 1945: La Seconda guerra mondiale
La Repubblica Sociale Italiana

12 settembre 1943, con un blitz aereo, i tedeschi liberano Mussolini dalla prigione di Campo Imperatore sul Gran Sasso. Il Duce è immediatamente condotto da Hitler e il 18 settembre, da Radio Monaco, annuncia la costituzione del Partito Fascista Repubblicano e di un “stato” nelle regioni d’Italia occupate dai nazisti. È l’ultima pagina del fascismo, nasce la Repubblica Sociale Italiana.

Questi gli eventi al centro del tredicesimo appuntamento con la serie “1939 - 1945 – La seconda guerra mondiale” in onda martedì 25 marzo alle 22.10 su Rai Storia. La serie presentata da Paolo Mieli, con l’avvincente narrazione di Carlo Lucarelli, e l’analisi e l’approfondimento di illustri storici scelti a seconda del tema trattato e alla luce delle nuove interpretazioni storiografiche, è arricchita da un racconto per immagini con materiali di repertorio “restaurati” in alta definizione ed edizioni di grandi documentari provenienti dalle Teche Rai con rare interviste a protagonisti e testimoni ormai scomparsi. Tra i consulenti della serie, gli storici Giovanni Sabbatucci, Nicola Labanca, Lutz Klinkhammer.

MERCOLEDI’ 26/03/2025

Ultimo dei marescialli d’Italia, per nomina e per vigenza del grado, Giovanni Messe è stato protagonista di uno dei periodi più travagliati della storia d’Italia, veterano di ben diciannove campagne militari, pluridecorato al valore militare e per meriti di guerra. E’ l’unico maresciallo d’Italia ad aver servito anche la Repubblica, oltre ad essere il solo militare di tutta la storia italiana ad aver ricoperto tutti i gradi della gerarchia: dal più umile al più importante. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Marco Mondini a Passato e presente in onda mercoledì 26 marzo alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Mai + trasmessi PRIMA VISIONE
Un'ora con Ugo Procacci pt.7

“Un’ora con Ugo Procacci” è un ritratto del 1972 girato a colori, quando la Rai ancora trasmetteva in bianco e nero- di Ugo Procacci, Sovrintendente alle Belle Arti Firenze, Arezzo, Pistoia e Firenze, firmato dal regista e sceneggiatore Massimo Mida Puccini. Il programma è al centro della nuova puntata di “Mai + trasmessi”, con il commento di Simona Vanni, in onda mercoledì 26 marzo alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Procacci e i suoi collaboratori ricordano la fase cruciale dell’alluvione dell’Arno del 4 novembre 1966, che provoca gravi danni al patrimonio artistico della città del Giglio, affrontati con passione e metodo dal Laboratorio del Restauro degli Uffizi, oggetto, in quel 1972, della mostra al Mostra alla Fortezza da Basso “Firenze Restaura”.

GIOVEDI’ 27/03/2025

Passato e Presente
Ezio Tarantelli. L’ultima lezione – 1^TX

Il 27 marzo 1985, cade in un agguato mortale Ezio Tarantelli, brillante docente di Economia Politica all’università la Sapienza di Roma. Aveva appena terminato la sua lezione in facoltà. L’attentato viene rivendicato dalla Brigate Rosse, Partito Comunista Combattente. È l’ennesimo atto criminale che colpisce una figura del dialogo, intento ad offrire il suo contributo per portare l’Italia fuori dalla grave crisi economica che affligge l’Italia tra gli anni ‘70 e i primi anni ‘80. Paolo Mieli e il professor Agostino Giovagnoli lo raccontano a “Passato e Presente”, in onda giovedì 27 marzo alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, a quaranta anni dall’omicidio.

5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità
Rapa Nui, indagine su una catastrofe – Prima visione
a.C.d.C.
Gli Stuart. un regno di sangue p.2
La guerra civile inglese

Prosegue il racconto della dinastia degli Stuart: con l’introduzione del professor Alessandro Barbero, in questa seconda puntata, in onda per “a.C.d.C.” giovedì 28 marzo alle 22.10 su Rai Storia, obiettivo su Carlo I che nel 1625 succede al padre Giacomo come re d’Inghilterra: il suo governo autoritario, le tensioni religiose e lo scontro con il Parlamento portano alla guerra civile inglese. Per la prima volta nella storia, un re viene giudicato, condannato e decapitato dalla propria nazione. Nasce il Commonwealth diretto da Oliver Cromwell.

VENERDÌ 29/03/2025

Passato e Presente
Elisa Chimenti. L’intellettuale mediterranea – 1^TX

Elisa Chimenti, nasce a Napoli, ma trascorre in nord Africa tutta la sua vita, prima a Tunisi e poi a Tangeri, in Marocco. Scrittrice, poetessa, insegnante, giornalista, Elisa assorbe le usanze e la cultura magrebina facendole proprie e finisce per diventare una sorta di ponte tra il mondo arabo e quello occidentale. La raccontano Paolo Mieli e la professoressa Camilla Cederna a “Passato e Presente” in onda venerdì 29 marzo alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Nel 1914 fonda una scuola italiana a Tangeri, che si trasforma in un centro multietnico, multiculturale e di dialogo tra le religioni. Nel 1927 il governo fascista assume il controllo della scuola e allontana Elisa Chimenti, che inizia un periodo di difficoltà economiche. Solo nel 1957 il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi riconosce e premia il suo valore con la medaglia di Cavaliere al Merito della Repubblica.

Un mondo diviso – PRIMA VISIONE
RESISTERE A TUTTI I COSTI pt.3

Nel 1942, la battaglia per Stalingrado sembra persa per i sovietici. Ma arrendersi è per Nikita Krusciov è fuori discussione. Al contrario, esorta le truppe a montare un contrattacco che ribalti le sorti della guerra. Inizia così il terzo episodio della nuova serie proposta da Rai Cultura “Un mondo diviso” in onda venerdì 28 marzo alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Riceve poi la notizia che il figlio maggiore Leonid, pilota di caccia, è disperso in azione. Leonid è morto o, peggio, potrebbe essere un disertore? Non c'è tempo per il tempo per il lutto, perché la nuora viene immediatamente arrestata. Prendendo una decisione rapida, Kruscev decide di salvare sua nipote, la piccola Julia, dall’essere accolta in un istituto governativo, facendola passare per sua figlia. Krusciov conosce bene le terribili conseguenze per lui e la sua famiglia se Stalin dovesse scoprire questo segreto.

Con i bombardamenti alleati che stanno spazzando via il Reich tedesco, Wernher von Braun può finalmente può finalmente festeggiare il primo passo avanti del suo programma di ricerca sul programma di ricerca sui reattori. L'“arma miracolosa” che Hitler e Goebbels stavano aspettando

potrebbe ribaltare la sconfitta di Stalingrado, sperano i nazionalisti. Ma poi il centro di ricerca e di produzione di Peenemünde viene inaspettatamente distrutto dalla Royal Air Force britannica. Wernher von Braun accetta un accordo crudele con le SS, che trasferiscono la produzione dei loro razzi in una struttura sotterraneo e si avvale della manodopera dei prigionieri dei campi di concentramento. Nell'ex colonia francese della Martinica, Frantz Fanon si offre volontario per il servizio militare a all'età di 17 anni. In quanto uomo nero, sperimenta il peso del razzismo quotidiano nell'esercito francese: le Forze francesi libere (FFL), in Europa. Quando gli inglesi e gli americani sbarcano in Americani sbarcano in Normandia, Fanon e i suoi compagni avanzano dal sud della Francia.

Maxi. Il grande processo alla mafia
Faccia a faccia pt.3

Sono passati quasi due anni dall'inizio del dibattimento e il Maxiprocesso sta per arrivare alla sentenza. Due anni in cui Palermo ha vissuto sospesa, tra speranza e preoccupazione. Il processo ha vissuto fasi di stanchezza e i giornalisti Rai hanno fatto i conti con le procedure lunghe e macchinose di un processo così grande, arrivato a 349 udienze. Le arringhe difensive sono state 635 e i pubblici ministeri hanno parlato per dodici giorni nelle loro requisitorie. Lo racconta “Maxi. Il grande processo alla mafia”, il programma di Rai Cultura in onda venerdì 28 marzo alle 22.10 su Rai Storia. Franco, Teresa e Gianni rivivono emozioni e ricordi del processo alla vigilia della sentenza, prima di entrare per l'ultima volta in aula bunker ed aspettare che la Corte rientri in aula per l’ultima volta. E' il 16 dicembre 1987, l'aula torna a riempirsi di giornalisti provenienti da ogni paese, dei parenti delle vittime, degli imputati a piede libero. Tutti insieme, per due ore, ad ascoltare la sentenza, che porta a 19 ergastoli e 2665 anni di carcere. Una vittoria dei pubblici ministeri che vede reggere il proprio impianto accusatorio, una sconfitta per Cosa Nostra, che per la prima volta vede condannati i più importanti boss e scritto sul marmo giudiziario l'esistenza stessa dell'organizzazione. Franco vive la fine del processo con soddisfazione e partecipazione, accompagnata a quel fatalismo siciliano che lo contraddistingue. Il giorno dopo ha un ultimo importantissimo appuntamento: raccogliere la testimonianza di Giovanni Falcone.

SABATO 29/03/2025

Passato e Presente
Elezioni in America 1980 Reagan – Carter

Tra la crisi economica e il riaccendersi di tensioni internazionali, le elezioni del 1980 si svolgono in un periodo decisamente complicato per gli Stati Uniti. A contendersi il posto alla Casa Bianca il democratico Jimmy Carter, presidente uscente, e il repubblicano Ronald Reagan, ex attore e poi governatore della California. Una sfida raccontata dal professor Massimo Teodori con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 29 marzo alle 20.30 su Rai Storia. Se da un lato, la presidenza Carter annovera tra i suoi successi il raggiungimento dello storico trattato di pace tra Egitto e Israele firmato nel 1978 a Camp David, dall’altra assiste a un evento, pochi mesi prima delle elezioni, che terrà i cittadini americani con il fiato sospeso a lungo: dopo la rivoluzione islamica del 1979, un gruppo di diplomatici americani fu preso in ostaggio dai rivoluzionari e tenuto prigioniero nell’Ambasciata di Teheran, in Iran. L’inutilità dei vari tentativi diplomatici e militari messi in atto per liberarli, insieme alla forte inflazione, pesarono notevolmente sul consenso del presidente uscente Jimmy Carter, contribuendo a creare l’immagine di un esecutivo impotente e debole. Il 1980 vedrà la vittoria di Ronald Reagan che riuscì a convincere la maggioranza degli elettori americani con la promessa, oggi tornata di nuovo attuale, di rendere l'America di nuovo grande ("to make America great again"). È l'inizio della svolta: con gli anni Ottanta l'America entra negli anni della "Reaganomics", in un contesto generale di politiche neoliberiste. 

Cinema Italia
Pane, amore e…

Lasciata l'Arma, il maresciallo Carotenuto torna nella natia Sorrento come capo dei vigili urbani. Terzo capitolo della serie "Pane, amore", e primo a colori. Vincitore di due David di Donatello nel 1956, uno per Vittorio De Sica e uno per Goffredo Lombardo. Di Dino Risi, con Antonio Cifariello, Vittorio De Sica, Sophia Loren, Mario Carotenuto, Tina Pica, “Pane, amore e…” andrà in onda per il ciclo “Cinema Italia” sabato 29 marzo alle 21.10 su Rai Storia.

Documentari d’autore
Il mio corpo

Sicilia. Un ragazzino, con il fratello di poco più grande, raccoglie in discariche abusive ferro vecchio per il padre che lo rivende un tanto al chilo. Un immigrato, arrivato in Italia via mare, fa le pulizie in una chiesa in cambio di viveri, lavora in vigna, fa il pastore. Di Michele Pennetta, “Il mio corpo” andrà in onda per il ciclo “Documentari d’autore” sabato 29 marzo alle 22.45 su Rai Storia.


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