L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Luca lombardi piano works

Piani privati

 di Roberta Pedrotti

L. Lombardi

Piano Works (1963-2003)

Alessandra Ammara, Giancarlo Cardini, Alessandra Gentile - pianoforte

CD Continuo Records CR115, 2015

Sono quarant'anni di musica quelli che abbraccia questa raccolta di brani pianistici di Luca Lombardi (1945), che agli ottantotto tasti ha riservato appena un decimo del suo catalogo, ma con costanza nell'arco di oltre mezzo secolo d'attività.

Compositore versato soprattutto al teatro, sia a quello vero e proprio agito sul palcoscenico, sia quello sintetizzato nelle varie forme cantate (con esiti anche surreali, come nei divertiti Minima animalia in collaborazione con Elio), Lombardi sembra trovare nel piano solo uno spazio intimo, minimalista, di affetti e di ricerche, nonché di continua, minuziosissima elaborazione estetica fra astrazione e concetto.

Ne sono un chiaro esempio le Variazioni su “Avanti popolo alla riscossa” (1977): Variazioni e non Tema e variazioni, si badi bene, ché rinvenire la silouette del celeberrimo motivo appare, all'ascolto, impresa ardua e pressoché disperata. Lombardi utilizza solo materiale derivante all'intonazione di quelle quattro parole, ma, tranne chein un istante, nulla che con la melodia di quelle quattro parole abbia palesemente a che fare: frammenti, piuttosto, idee ritmiche, addirittura un'unica nota – il Si naturale, intorno a cui si articola il tema fantasma. L'elaborazione minuziosa della pura materia giunge a un livello d'astrazione extra semantica assoluta, eppure la scelta della sorgente di quella materia, il titolo stesso non potrebbe essere più programmatico, più engagé.

Parimenti Albumblätter (1967/68)e Wiederkehr (1971) suonano come un ostinato, instancabili rimuginare sulla ricerca armonica, sui sistemi sonori, sulla matericità dello strumento e della sua voce, fra parcellizzazioni, ostinati, cluster, manipolazioni (Lombardi non può non guardare anche alle possibilità del pianoforte preparato di Cage). Il tratto privato e quasi sperimentale, però, resta organizzato con la lucidità del saggista, che con chiarezza enciclopedica esplora ed espone la sua ricerca senza cedere a rapsodici disordini. In questo, il dialogo con l'avanguardia a cavallo fra anni '60 e '70 resta fratello del classicismo formale del Divertimento composto appena diciottenne, tradizionalmente tripartito in Mosso, Marca funebre e Vivace, già pervaso nella nettezza ritmica e nel dominio armonico dello stesso carattere personale che riscontreremo nelle opere più mature.

Fra queste, recentissimi, stanno gli Otto saluti dei primi anni Duemila (2001-2003), dedicati ad amici, colleghi e non, per compleanni e nozze, comprese le proprie; non manca nemmeno un Commiato dall'anno vecchio – Saluto dell'anno nuovo a segnare il passaggio di millennio fra il 2000 e il 2001. Da Wagner a Tanti auguri a te, dalle melodie yiddish fino all'antico gioco – almeno là dove le note hanno nomi di lettere – dell'enigmistica musicale, Lombardi anima questi messaggi sonori di allusioni e citazioni che possono essere, ancora, puro materiale, ma anche di per sé significanti, portatori di un preciso valore semantico.

Senza parole, dunque, la musica di Lombardi, parla, e, come su un ideale palcoscenico, gioca sull'ambiguità di più livelli di lettura, più prospettive d'interpretazione possibili e compresenti. Art pour l'art e Art engagé, foss'anche con ironia, in un abbraccio indissolubile.

Impeccabili i tre pianisti: Alessandra Ammara, Alessandra Gentile e quel Giancarlo Cardini già dedicatario e primo interprete di Wiederkehr.

Si apprezzano nel ben curato libretto, le note fluide e minuziose di Jurgen Thym (anche destinatario di uno dei Saluti), in originale tedesco e in traduzione inglese e italiana.


 

 

 
 
 

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