L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Stelle di oggi e di domani

di Michele Olivieri

Uno spettacolo all’insegna della danza piacentina nel mondo, nato quale segno di ripartenza del settore danza in presenza, e al battesimo di Étoile Ballet Theatre, compagnia di balletto professionale internazionale fondata nel settembre del 2020.

PIACENZA, 14 settembre 2021 - Nella solenne cornice di Palazzo Farnese a Piacenza, che riporta immediatamente ad antichi fasti, in una settembrina serata di fine estate ha avuto il suo debutto nazionale la Compagnia di balletto internazionale diretta e fondata da Ines Albertini & Walter Angelini, con ospiti di primo piano, a condurre un gala di danza improntato al classicismo accademico con echi moderni. Evento a chiusura della rassegna di successo che ha animato la stagione piacentina con più di cento spettacoli capaci di toccare ogni sfumatura dello spettacolo dal vivo. Partendo dal passato storico, con una menzione per Domenico da Piacenza (1390-1470 circa), danzatore e maestro di buone maniere, fondamentale nel far accettare la danza come arte democratica, elevandola e nobilitandola al pari della musica e della pittura, riconoscendo così agli albori la professione del ballerino, per giungere a oggi all’Étoile Ballet Theatre fondata nella città dell’Emilia-Romagna. La compagnia ha presentato alcuni estratti da creazioni note grazie all’intuito dei Direttori Artistici e Primi Ballerini Ines Albertini e Walter Angelini che, dopo dodici anni di successi negli Stati Uniti sono tornati a calcare le scene italiane “di casa” per far tornare a vivere l’arte nei luoghi deputati, a contatto col pubblico. Le difficoltà nate dall’emergenza sanitaria non hanno frenato il desiderio dei due professionisti di volgere lo sguardo al futuro, e di fornire una sede stabile al proprio ensemble. La Compagnia produce spettacoli, con un organico attuale di quindici ballerini, che presto diventeranno quaranta.

Il debutto ha preso l’avvio con Scheherazade e la partecipazione di due prestigiosi principal del calibro di Petra Conti ed Eris Nezha, in forze al Los Angeles Ballet, nei ruoli di Zobeide e dello Schiavo d’oro, accompagnati dalle odalische Carolina Sangalli, Giulia Schenato, Lisa Tumini. Un’occasione, tra le altre, imperdibile per rivedere sulle ribalte italiane i due danzatori, in passato già primi ballerini del Teatro alla Scala, in una coreografia rivista da Albertini/Angelini da Michel Fokine. Con l’estratto da Scheherazade viene offerto al folto pubblico presente (tra cui Giuseppina Campolonghi, figura e maestra di rilievo per la danza a Piacenza, oggi nel Consiglio direttivo del Teatro Municipale) anche un omaggio ai Ballets Russes e alle loro suggestioni. La versione del racconto persiano risuona nell’inebriante partitura di Nikolay Rimsky-Korsakov. Le ondulazioni ammalianti risaltano in un vento inaspettato, immergendo lo spettatore in danze sensuali, mentre sul fondale scorrono immagini in digitale che si amalgamano in un unico affresco. Con le sue atmosfere esotiche e colorate questo titolo è da sempre considerato l’epitome dell’orientalismo. La coppia ha saputo restituire un’emozione intricata, in continua evoluzione, lasciando ben presente la narrazione, senza offuscare il lavoro svolto dal dizionario del corpo. Petra si è confermata nuovamente quel cigno che tutti gli amanti di Tersicore ben conoscono, notoriamente simbolo di eleganza e flessuosità, accompagnata da una espressività persuasiva. Eris, virtuoso con portamento e temperamento sicuro, ha offerto una ammirata guida.

A seguire La fanciulla di neve su musica di Čajkovskij con Triana Botava e Ovidiu Chitanu (rispettivamente nei ruoli della protagonista del titolo e di Leshy, lo spirito della foresta). La breve coreografia, sempre a cura di Albertini/Angelini, è un importante contributo per porre in risalto le doti della coppia interprete. La storia narra di una creatura mitologica e del suo sogno di possedere un’anima umana e con essa la capacità di provare amore e sentimento. Poetica storia appartenente alla tradizione russa, fonte ispiratrice di celebri compositori, come ben appunto Čajkovskij, quale ponte tra il fantastico, l’incanto dell’inverno e il Natale, al di là di ogni differenza di appartenenza culturale, religione, razza, credo e status sociale.

Terzo pezzo del gala il Requiem su musica di Wolfgang Amadeus Mozart, coreografie di Albertini/Angelini, con Francesco Bruni, Rafael Planells, Giulia Schenato, Triana Botaya, Nicole Cattadori, Lilou Coulaud, Carolina De Giorgio, Alice Dipino, Kira Ewing, Ludovica Guglielmetti, Valentina Longhi, Viktória Mäsiarová, Miranda Olivi, Bianca Podestà, Carolina Sangalli, Victoria Simoes. Opera avvolta nel mistero, presentata con solide ed equilibrate linee. Dall’oscurità arriva la luce: i danzatori si muovono tra dolore e perdita in direzione della speranza.

Il programma prosegue con Vampiri, un estratto in anteprima dello spettacolo Vampires The Return che sarà in scena, in versione integrale, il 30 e 31 ottobre al Teatro Filodrammatici di Piacenza. La coreografia di Albertini/Angelini è interpretato nei ruoli principali dagli stessi artisti, saldamente radicati nel balletto classico, ma aperti ad esplorare ogni altro modo in cui un ballerino è in grado di muoversi, senza tralasciare l’emozione per amore dell’emozione. L’esibizione della bellezza del corpo, l’elegante allungamento di un’estensione, la collocazione perfetta di un “pas chassé” e la leggerezza eterea segnano lo spazio con colore e passione. Non compaiono gli estremi, a volte impacciati di alcune coreografie contemporanee, al contrario è ben presente una sintonizzazione del senso di proporzione, tensione e sostegno (malgrado le misure del palcoscenico, in ogni pezzo presentato, non risultino perfettamente funzionali alla danza che necessità di ampi spazi). Le geometrie vengono valorizzate da quel senso di eternità che Ines e Walter sanno restituire alla platea in un abbraccio radicato come forma di socialità viva nel talento. Le atmosfere ricordano quelle del cabaret, della rivista, dell’avanspettacolo di antica ma mai dimenticata memoria, con momenti leggeri e giocosi. I solisti, Giulia Schenato, Francesco Capuano, e le showgirl Lilou Coulaud, Alice Dipino, Kira Ewing, Valentina Longhi, Viktória Mäsiarová, Miranda Olivi, Victoria Simoes si muovono insieme in maniera accattivante, intrecciando le melodie di artisti vari.

A chiusura di serata Notte di Valpurga su coreografie di Albertini/Angelini e Leonid Lavrovsky. La musica di Charles Gounod riconsegna ad antiche celebrazioni legate alle stagioni del ciclo naturale, sostenute da canti, balli, feste, giochi della tradizione popolare, in una sorta di purificazione. Triana Botaya e Francesco Bruni nel pas de deux si lasciano andare a gestualità stilizzate e pure che si articolano, spezzandosi e ricomponendosi, in stilemi neoclassici. I solisti Francesco Capuano, Rafael Planells, Leandro Vasconcelos, Carolina Sangalli, Giulia Schenato e Lisa Tumini, con il corpo di ballo formato da Nicole Cattadori, Lilou Couland, Carolina De Giorgi, Alice Dipino, Kira Ewing, Ludovica Guglielmetti, Viktória Mäsiarová, Miranda Olivi, Bianca Podestà, Victoria Simoes rimandano ad un ballo dedicato alla luna che è stata la speciale ospite da lassù, e madrina della neonata compagnia di danza “Étoile Ballet Theatre”, quale segno di buon auspicio. Ines Albertini e Walter Angelini, con i loro ballerini, la stimata coppia ospite, e il maître Fabio Molfesi, hanno dato il senso di cosa significhi rivolgere la propria esperienza alle arti e al servizio di un ideale.

 


 

 

 
 
 

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