L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Talento, carisma e tecnica

di Michele Olivieri

Apertura trionfale, al Teatro San Babila di Milano, per la tournée italiana del Royal National Ballet of Georgia, sia in termini di consenso sia di affluenza. Le figure e gli splendidi costumi hanno trasmesso la spiritualità e l'interiorità dalle quali l’ensemble nasce e alle quali continua ad ispirarsi.

MILANO, 8 aprile 2024 – L’idea di fondare il Royal National Ballet of Georgia appartiene a Gela Potskhishvili e a Maia Kiknadze. Entrambi accademici, sono alla guida di questa importante istituzione che porta in giro per il mondo le radici della gloria nazionale georgiana distinguendosi per gli approcci innovativi e l’alto livello professionale. Peraltro, il Royal National Ballet of Georgia è una compagnia di danza di ampio respiro internazionale, che coinvolge centinaia di persone provenienti da molte regioni della Georgia. Insieme veicolano lo sviluppo dell’arte moderna della nazione all’estero. Lo spettacolo giunto a Milano (con ulteriori tappe a Trieste, Verona e Mestre) combina le danze popolari con suggestivi dettagli scenici e costumistici. Gli straordinari ballerini e ballerine calcano il palcoscenico unendo folklore, classicismo, acrobazie, temperamento, grazia, sincronia. I loro nomi, meritevoli di essere citati, sono Zviadi Bagaturia, Irakli Gakharia, Shalva Elizbarashvili, Giorgi Tevdorashvili, Nikoloz Migriauli, Sandro Svanidze, David Dzmanashvili, Giorgi Meshveliani, Giorgi Chikovani, Levani Bobokhidze, Aleksandre Pilishvili, Aleksandre Narmania, Partiko Narmania, Levani Beburia, Rati Chinchaladze, Giorgi Elizbarashvili, Giorgi Metreveli, Kakha Kakhadze, Salome Abashidze, Tamari ZivZivadze, Mariam Gikashvili, Monika Bigvava, Mariam Dalalishvili, Mariam Kordzakhia, Elene Abuladze, Tiniko Tedoradze.

Da sottolineare che il cognome Potskhishvili appartiene a una famiglia che da decenni si adopera allo sviluppo della cultura georgiana, in particolare nel campo della coreografia folkloristica. Il loro stretto legame con il mondo dell’arte risale a Gelodi Potskhishvili che nel 1978 fonda il Teatro Danza Metekhi che nel tempo si è trasformato nell’attuale Royal National Ballet. I suoi successori, il figlio Gela Potskhishvili e la nuora Maia Kiknadze, oltre alla compagnia hanno anche fondato la DanceAcademy che è la prima scuola di danza professionale della Georgia votata allo sviluppo della attuale generazione coreografica a salvaguardia della tradizione. Gela Potskhishvili è stato uno dei migliori ballerini del nostro tempo, calcando numerosi palcoscenici in tutto il mondo e ottenendo prestigiosi riconoscimenti. Maia Kiknadze è stata la prima ballerina unica del Teatro Danza Metekhi, nonché coreografa, partecipando ad ogni spettacolo della compagnia in Georgia e all’estero. Oggi entrambi, oltre a dirigere la scuola e la compagnia, ne sono anche i maestri e coreografi. Il loro figlio Giorgi, il più giovane della dinastia Potskhishvili, è cresciuto tra le fila del Royal National Ballet of Georgia ed è attualmente primo ballerino del prestigioso Dutch National Ballet in Olanda diretto da Ted Brandsen che lo ha promosso al massimo rango della compagnia dopo l’esibizione di Raymonda nel ruolo dello sceicco Abd al-Rahman e ad aver ricevuto una nomination internazionale nella categoria Danzatore dell’anno dall’autorevole rivista Dance Europe.

La danza del Royal National Ballet trova le sue basi tecniche nei passi e nei movimenti dei balli popolari, che con il tempo e con le filologiche ricerche sono stati modificati, sviluppati e tramandati conferendo loro flessibilità ed eleganza.

La coreutica georgiana è una celebrazione della vita e della ricca e diversificata cultura. Ogni danza ritrae le caratteristiche della regione in cui ha avuto origine. Le danze delle montagne, come Khevsuruli o Mtiuluri, sono diverse dalle danze delle valli o delle pianure, ad esempio Acharuli e Davluri. I ballerini in quasi due ore di spettacolo con numerosi bis concessi nel gran finale hanno eseguito spettacolari salti e acrobazie, incredibili giravolte, vantando una tecnica basata sul rigore, sulla disciplina e sulla resistenza fisica. I danzatori ballano sulle punte senza l’aiuto di scarpe da ballo e lo fanno con forza, agilità, incredibile evoluzioni e soprattutto grande velocità. Le danzatrici ballano sinuose come se possedessero la leggerezza di una piuma, simulando il battito d’ali dell’elemento per antonomasia della storia del balletto, il cigno, che colpisce la fantasia dei presenti.

Il programma ha offerto nel primo tempo, la Suite colchica dove si uniscono due danze della Georgia occidentale: Partsa che ha origine dalla regione di Guria ed è caratterizzata dal suo ritmo veloce, dal suo umore festoso e dalla sua vivacità. Durante questa danza, il ballerino sembra volare in cielo. Adjaruli ha origine dalla regione di Achara e da lì prende il suo nome: i ballerini indossano costumi colorati e la danza ha un umore giocoso e divertente di per sé. La danza è caratterizzata da un giocondo corteggiamento tra maschi e femmine. A seguire la danza Samaia che originariamente veniva eseguita da tre donne. La danza ora include più di persone che formano piccoli cerchi e rappresenta la Regina Tamara di Georgia fondendo grazia nei movimenti delicati e incarnando le origini divine della sovrana. Spazio poi alle danza Sadarbazo - davluri e Kartuli. La prima è una danza nobile che ritrae l’aristocrazia cittadina coinvolgendo numerose coppie le quali si muovono lentamente formando file per poi disporsi in cerchio, dividersi e riunirsi nuovamente, ricordando i balli di corte nell’Italia del XV e inizio XVI secolo. Kartuli ci riporta alle feste di matrimonio ed è la più antica tra tutte le danze romantiche georgiane, eseguita in coppia. La donna effettua movimenti a tre passi senza che gli spettatori notino queste movenze. L’uomo fa movimenti chiamati Gasma, difficili in quanto deve essere immobile mentre solo i suoi piedi e le sue gambe si animano. La Khorumi è una danza di guerra e racconta di come gli antichi georgiani combatterono in molte battaglie. È caratterizzata dalla precisione dei gesti e dalle linee che i ballerini raggiungono anche grazie ad un infuocato gioco di spade. La danza maschile Atabe racconta la tenacia e il coraggio degli uomini cresciuti tra le montagne del Caucaso, in una celebrazione ornata da acrobazie mozzafiato che si intrecciano in un rituale collettivo di esplosiva energia. La danza della ragazza di Khevsuruli trasmette amore, sentimento, coraggio e rispetto per le donne, ma anche solidità, competizione e abilità.

Il secondo tempo si è aperto con una danza che narra la vita di Kharachokheli agghindato con il chokha nero (l’abbigliamento nazionale degli uomini in Georgia). Kharachokheli è un artigiano che ama il vino e le donne e i festeggiamenti. La danza Mukhambazi narra di una donna che vive in maniera anticonformista e libera e viene poi attaccata da un artigiano della città. Segue la danza dedicata ai Kinto che erano i commercianti di Tbilisi che indossavano pantaloni larghi e cappelli quadrati. La danzaJeirani si ricollega ai cacciatori di jeyran e trasmette il dolore degli animali che implorano i cacciatori per non essere uccisi. La danza Khonga, o anche detta dell’Invito, è di carattere nuziale e gli uomini ballano in punta di piedi con le maniche dei costumi molto lunghe e larghe per sottolineare lo status economico della famiglia. La danza dei Cavalieri Acrobati riflette l’immagine dei cavalieri georgiani che si distinguevano in tutto il Caucaso per il loro modo di combattimento a cavallo. La danza delle donne Imeretiane esprime la lirica delle principesse del Regno d’Imereti, la loro grazia e nobiltà di portamento. Mkhedruli è invece la danza del cavaliere e gode di un ritmo impetuoso, sempre più veloce.

In chiusura - come fosse una passerella - lo show ha visto sfilare i migliori momenti di danza di tutta la serata, terminando ripetutamente tra incitamenti e battimani della platea con acrobazie pirotecniche e vulcaniche, a riprova che la famiglia Potskhishvili da oltre sessant’anni custodisce e innova la tradizione coreografica georgiana senza mai tradire l’antica arte e vocazione.

A salutare il festoso pubblico, hanno fatto la loro comparsa in proscenio anche gli applauditissimi Gela Potskhishvili e Maia Kiknadze.

Michele Olivieri


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