L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Musica d'acqua

 di Giuliana Dal Piaz

Quasi alla maniera ottocentesca, Christoph Altstaedt, il soprano Leslie Ann Bradley e la Toronto Symphony Orchestra propongono un programma eterogeneo che spazia nel tempo e nei generi proponendo anche trascrizioni liederistiche e sezioni di sinfonie con il fil-rouge dell'acqua.

TORONTO, 3 giugno 2018 - Fondata nel 1922 da un gruppo di concertisti torontini e da Luigi von Kunits – nato a Vienna da genitori serbi e registrato all’anagrafe come Ludwig, italianizzò il nome di battesimo quando intraprese la carriera musicale come enfant prodige – l’Orchestra Sinfonica di Toronto nacque come “Nuova Orchestra Sinfonica”. Quattro anni più tardi, il nome fu cambiato a Toronto Symphony Orchestra e tale è rimasto. Fin dalla sua prima presentazione nell’aprile 1923 e fino al 1982, la sede permanente dell’orchestra è stata “Massey Hall” che, inaugurato nel 1894, ha ospitato Enrico Caruso, George Gershwin, Igor Stravinskij, Pavarotti, la Callas e Di Stefano, Bob Dylan, fino al Dalai Lama per un incontro con il pubblico di Toronto nel 1990. Dal settembre 1982, invece, la Sinfonica suona alla “Roy Thomson Hall”, il più moderno e grande auditorio della città, completamente rinnovato dal punto di vista dell’acustica nel 2002.

Di fatto la Stagione sinfonica 2017-18 si sta avviando alla fine: Water Music è l’ultimo concerto con un direttore ospite, laddove gli altri cinque concerti programmati per il resto del mese di giugno costituiscono un omaggio e un saluto a Peter Oundjian, che ha guidato l’orchestra per oltre quattordici anni.

Nel dirigere Water Music, il tedesco Christoph Altstaedt ha stabilito come filo conduttore del programma il rapporto tra l’uomo e l’acqua, sotto forma di fiume o mare, un rapporto che può andare dalla serena contemplazione e l’idillio alla difficoltà della pesca o ai rischi mortali della tempesta. Non prende in particolare considerazione criteri cronologici o generi, cosicché le varie “visioni” ci portano ad autori di stili ed epoche molto eterogenei: la prima parte del concerto ha inizio con Haendel, visto che Water Music è per l’appunto il titolo di una delle sue composizioni più note, una serie di tre Suite del 1717; propone poi Johann Strauss II, il Re del Valzer, con il famosissimo An der schönen blauen Donau (Sul bel Danubio blu, 1866); Franz Schubert con Die Forelle (La trota) del 1817; Antonín Dvorak, con l’aria "Mesiku na nebi hlubokem" (Canto alla luna) dal primo atto dell’opera Rusalka (1901); Benjamin Britten con Quattro interludi marini, dal Peter Grimes, op. 33a (1945). La seconda parte del concerto presenta Bedrich Smetana, con Moldavia, il secondo dall’insieme dei sei poemi tonali che confluiscono in Má Vlast (Patria mia), omaggio al fiume che attraversa maestoso l’ex Cecoslovacchia, costeggiando luoghi colmi di tradizioni e leggende; Wolfgang Amadeus Mozart, con l’aria "Ah, lo previdi... Ah, t’invola... Deh, non varcar", K 272 (1777), e infine il compositore romantico per eccellenza, Robert Schumann, con i due movimenti finali della Sinfonía n. 3 in Mi Maggiore, op. 97 “Rhenish” (1850).

La Toronto Symphony Orchestra è una delle più importanti in Nordamerica, e schiera in quest’occasione un organico di oltre cinquanta strumenti, che forniscono un’eccellente esecuzione, benché Mozart ed Haendel siano apparsi ben più romantici e meno "autentici" di quanto non si sia abituati ad ascoltare a Toronto con complessi storicamente informati.

Altstaedt è un direttore molto giovane, energico e accattivante, che ha brevemente presentato, in un impeccabile inglese britannico e con buon senso dell’humour, i brani appena interpretati o da interpretare. Il soprano canadese Leslie Ann Bradley ha cantato in modo soddisfacente, con un buon timbro da soprano leggero, La trota di Schubert e il Canto alla luna di Dvorak; ha deluso, invece, nella complessa aria di Mozart, un brano che richiede una voce più matura di soprano di coloratura, quale Bradley non è: anzi, l’uso che fa del vibrato la fa cadere in inflessioni metalliche inappropriate, quando non addirittura stridule.

 


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.