L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Dramma e devozione

 di Giuliana Dal Piaz

La Tafelmusik Baroque Orchestra dedica una serata alla produzione sacra e teatrale di Agostino Steffani, ancora poco noto nel Nord America.

TORONTO 8 novembre - Un gran bel concerto vocale e strumentale riapre l’attività della Tafelmusik Baroque Orchestra, reduce da una stagione 2017-18 di particolare successo. Protagonista assoluta la musica di Agostino Steffani, che il pubblico torontino scopre solo ora, grazie all’inventiva e alla ricerca di Ivars Taurins, direttore del coro, e di Elisa Citterio, direttore musicale dell’orchestra.

La prima parte del programma, dedicata alle composizioni religiose dell’autore, ha compreso Beatus vir, una delle opere giovanili di Steffani, e l’intenso Stabat Mater, composto invece l’anno della sua morte.

La seconda parte del concerto ha presentato una selezione dalle varie opere profane: da La superbia d’Alessandro, le arie “Non prendo consiglio”, “Tra le guerre e le vittorie” e “Air Tendre” (solo strumentale); da Niobe, Regina di Tebe, la Sinfonia, il duetto “T’abbraccio”, l’Accompagnato e aria “Sfere amiche”; dall’Henrico Leone, l’aria “Morirò tra strazi e scempi” e la “Chaconne”. Completavano il programma le strumentali Ouverture da La lotta d’Hercole, “Entrée des ombres” da La libertà contenta, “Sarabande” da I trionfi del fato, l’aria “Deh non far con le tue lagrime” da Tassilone (nella cui partitura appare un bellissimo assolo affidato all’oboe di John Abberger), l’aria “Ogni core può sperar” dal Servio Tullio, il duetto e coro “Timore, ruine” da Le rivali concordi, e il Coro “Non si parli” dal Marco Aurelio.

Noto ai suoi tempi in ambito europeo, Agostino Steffani non è abbastanza eseguito in epoca attuale ed è praticamente sconosciuto in America del Nord, come dichiara lo stesso mº Taurins nella sua presentazione del concerto: una serata a lui completamente dedicata rappresenta quindi una bellissima occasione di ascoltarlo dal vivo. Colpisce tuttora la vastità della sua opera, la molteplicità della sua ispirazione, la gran varietà di motivi e registri: senza aver mai raggiunto ai nostri tempi la fama di altri compositori coevi, non sfigura di certo a fianco di Haendel (che fu, in un certo senso, un suo allievo) o di Jean-Baptiste Lully. Nella sua musica è spesso riconoscibile l’influenza di Monteverdi, ma lo sviluppo delle opere è poi del tutto originale. Al tempo stesso, Steffani conduceva una vita professionale e diplomatica troppo intensa per assorbire molta musica contemporanea! Cantante pregevole e precoce, così come poi precoce compositore, lungo tutta la sua lunga carriera la musica è nata in lui spontanea e illimitata.

Con la musica di Steffani, l’altro importante protagonista della serata è stato il Coro  della Tafelmusik Baroque Orchestra. Sotto la guida di Ivars Taurins – di cui non amo granché lo stile di direzione d’orchestra ma che è uno straordinario docente/formatore/direttore di voci – questo gruppo di ventidue giovani interpreti è sempre più professionale e affidabile. Dal coro, emergono alcuni solisti per varie strofe dello Stabat Mater, tra cui particolarmente interessanti il soprano Emma Hannan, il tenore Cory Knight (capace di note acute da controtenore), e i bassi Graham Robinson e Keith Lam. Quanto all’ottimo contralto Victoria Marshall, oltre a gestire da solista, con i soprani Hannan e Agnes Zisigovics, due passi dello Stabat Mater, ha duettato con grande professionalità con il mezzosoprano invitato nei duetti “T’abbraccio” e “Timore, ruine”.

Quest'ultimo, solista ospite per l’occasione, era il mezzosoprano canadese di origine ungherese Krisztina Zsabò. Presenza imponente, buona estensione e coloratura, ha dato un’interpretazione giustamente più intima ed emotiva delle strofe che le corrispondevano nello Stabat Mater, riservando vigore vocale e incisività alle arie d’opera. Tecnicamente, si notai qualche asprezza nel registro più acuto. Umanamente, mi ha colpito la maniera distaccata e quasi altezzosa in cui si è comportata – nei duetti in cui hanno cantato insieme e negli applausi finali – nei confronti del giovane e promettente contralto Victoria Marshall. I grandi della musica operistica, si riconoscono anche dal calore e dalla generosità con cui fanno spazio ai loro epigoni ed eventuali grandi del futuro.

 

Stagione 2018-19 della Tafelmusik Baroque Orcehstra. Trinity-St. Paul’s Centre, Toronto (8-11 ottobre). Musiche di Agostino Steffani (1654-1728). Mezzosoprano invitato: Krisztina Szabò. Orchestra e Coro della Tafelmusik Baroque Orchestra, diretti da Ivars Taurins.

Cantanti del coro solisti nello Stabat Mater:

Emma Hannan, soprano

Agnes Zsigovics, soprano

Simon Honeyman, contralto

Victoria Marshall, contralto

Richard Whittall, contralto

Robert Kinar, tenore

Cory Knight, tenore

Keith Lam, basso

Matthew Li, basso

Graham Robinson, basso

Solista con Krisztina Szabò nei duetti: Victoria Marshall, contralto


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