L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Händel per pochi

di Ramon Jacques

Il pubblico di Los Angeles ha purtroppo disertato la produzione in forma oratoriale dell'Alcina di Händel, affidata all'esperienza dell'orchestra inglese The English Concert e a un cast complessivamente assai buono.

Los Angeles, 5 novembre 2021. Alcina, opera che è stata rappresentata per la prima volta in versione scenica trentacinque anni fa da questa compagnia, è il quarto titolo dell'attuale stagione della Los Angeles Opera. L'opera seria in tre atti di Händel è stata ascoltata questa volta in concerto e ha sostituito Tamerlano, che è stato cancellato con il resto della stagione scorsa e prevedeva un cast completamente diverso da Alcina; è rimasta solo l'orchestra inglese The English Concert, diretta dal suo titolare Harry Bicket. A proposito di Tamerlano, messo in scena qui nel novembre 2009, e fino ad oggi l'ultimo titolo barocco visto in questo teatro, si evidenziano le riserve e i dubbi della direzione del teatro in relazione alla proposta di questo tipo di opere; così sono state programmate solo due date di Alcina. Purtroppo la recita a cui ho partecipato ha avuto un pubblico scarso, comprendendo anche tutti coloro che hanno deciso di lasciare la sala durante il primo intervallo. 

Anche se accennare a questo sembrerebbe una questione irrilevante, quando ciò che conta è ciò che si vede e si sente sul palco, colpisce ancora quanto poco sia stato fatto per coinvolgere e interessare il pubblico ad apprezzare questa meravigliosa musica, soprattutto quando si vive in un periodo in cui le risorse dei teatri sono scarse e ogni posto vuoto deve rappresentare una dolorosa perdita finanziaria. Dalla versione ascoltata sono stati omessi la maggior parte dei recitativi, tuttavia il risultato musicale è stato ampiamente soddisfacente, a cominciare da The English Concert, che nella sua esecuzione si è mostrato come un ensemble compatto, omogeneo e dinamico, che ha saputo realizzare brillantemente i passaggi orchestrali sotto la direzione di Harry Bickett, il quale ha concertato dal clavicembalo. Alcina è l'opera che questa orchestra esegue di più durante le sue tournée. 

Il cast si è destreggiato in maniera eccezionale, a cominciare da Bradamante, interpretata dal mezzosoprano Elizabeth De Shong, che ha cantato con maestria vocale pirotecnica ed elettrizzante in ciascuna delle sue arie. Dizione impeccabile, eleganza e sfarzo vocale è ciò che ha donato al pubblico. Da parte sua, Lucy Crowe ha colpito per la brillantezza e chiarezza del suo timbro e per la grazia che ha saputo infondere al personaggio di Morgana; sia lei sia il mezzosoprano Paula Murrihy, nella parte di Ruggiero, sono state molto convincenti vocalmente e attorialmente, poiché entrambe hanno mostrato dedizione e vitalità. Murrihy, inoltre, ha un timbro seducente, scuro e colorito. Karina Gauvin, ha offerto un'eccezionale dimostrazione vocale nei panni di Alcina. La sua voce ha acquisito corpo e colore e, sebbene sia piaciuta per la sua impostazione, si è notata una certa disconnessione e distanza con il resto dei personaggi. Alek Schrader, ha reso con una caratterizzazione divertente e non forzata il personaggio di Oronte, evidenziando il calore del suo leggero timbro tenorile. Completava il cast, il basso Wojtek Gierlach come Melisso dalla voce potente, profonda, ma francamente fuori stile. 


 

 

 
 
 

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