L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Il amait un automat!

di Roberta Pedrotti

AA.VV

Magic Boxes: meccanismi incantati

When the Piano becomes a Carillon

Dario Müller - pianoforte

registrato all'Auditorium della Radio Svizzera Italiana (Lugano) il 18/08/2007 e il 07/01/2009

1 CD Dynamic CDS 7684, 2014

 

Amare un automa, una bambola meccanica, come Hoffmann con Olympia.

Una scatoletta, un portagioie, uno strumento musicale in miniatura o un oggetto insospettabile, ma con un piccolo pulsante, una levetta, una manovella a innescare una magia che è tutta meccanica e artigianato. E la tentazione irresistibile dell'infanzia curiosa di scoprire il mistero, entrare nel cuore del giocattolo incantato e scoprire quel pettinino metallico, quella specie di microscopica tastiera di tintinnanti lamelle agitate da un rullo irto di spine, musico porcospino, fratello minore dei rotoli di cartone forato che azionavano i pianoforti dei saloon quando ormai si era sparato sul pianista.

Ora li vendono perfino nudi, in qualche libreria e cartoleria, cilindri e pettini montati a vista su un supporto rigido minimalista, ma anche se non c'è più nessun arcano da svelare, non tramonta il fascino di carillon, boîte à musique e di ogni meccanismo o automa musicale. Non è un gioco da bambini, e non è nemmeno la banale riproduzione di motivetti, ché il mistero di una melodia sempre più complessa che dalle mani dell'artigiano artista potesse sempre riprodursi automaticamente ha sempre affascinato i compositori, forse perfino inquietato.

Arturo Benedetti Michelangeli collezionava carillon (uno dei quali è ritratto nella copertina del CD), Mozart scrisse tre pezzi per organo meccanico (il secondo dei quali, la Fantasia in fa minore K 608, aprì l'ultimo concerto sinfonico diretto interamente da Claudio Abbado, il 14 marzo del 2013) e gli esempi potrebbero essere infiniti, massime fra XVIII e XIX secolo, fino al XX, dallo spirito illuminista che anima l'ingegno sempre più sofisticato dei demiurghi trapassa fin verso i più cupi cantori o i nemici dell'artificialità, l'ironia dadaista e lo slancio futurista.

Dario Müller, che di Michelangeli fu allievo, si presta con dedizione, ora, a tradurre nella tastiera la meraviglia della scatola magica, in un viaggio attraverso la suggestione della boîte à musique sui compositori, sia in pagine nate appositamente per meccanismi automatici più o meno sofisticati sia in lavori che, con strumenti tradizionali e la viva presenza dell'interprete esecutore ammiccassero o alludessero al musico artificiale.

Il risultato, nella sua apparente, delicata e giocosa semplicità, sorprende, sospeso fra divertimento e turbamento, fra decorazione biedermeier, disimpegno, ingegno, inquietudine. Il confine fra vita e meccanica, fra uomo e automa è labilissimo – Asimov e Kubrick docent – e così è sottile e sfumato anche lo spettro espressivo che Müller gestisce pur rimanendo l'imitazione ora scrupolosa ora ironica dell'implacabile fissità del ciclo prestabilito dell'esecuzione artificiale, che però può guastarsi e sfociare in imprevedibili, stravaganti imprevisti.

La Trisch Trasch Polka di Johann Strauss jr passa dallo scandire il passare del tempo nelle feste orgiastiche di Die Fledermaus ai carillon a orologeria (Flötenuhr o Spielhur) e da lì, arrangiata da Otto Schulhof in un continuo gioco di scambio, alla pianistica Spielhur Polka. Talora il piano-carillon è sogno, talora incubo, fiaba e rêverie infantile, nostalgia, incanto e disincanto, quando il giocattolo si rimpe e rivela la sua natura. Diabolica o sorridente, quotidiana o sperimentale, nella dimensione di una musica trasformata in oggetto, in soprammobile, ma che pure si ribella e ora dischiude mondi imprevisti, ora si svela nella sua sinitra artificialità.

Andersen ci ha raccontato la fiaba dell'Usignolo dell'imperatore, del semplice uccellino contrapposto al sofisticato automa cinguettante, ma ha anche dato un'anima a un soldatino di stagno. Haydn, Beethoven, Brahms, Prokof'ev, Villa-Lobos, Casella, Margola e tanti altri ci hanno raccontato il mistero della scatola magica.

 

 

   


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