Ritorno in crescendo
di Luigi Raso
Vivica Genaux torna a esibirsi per il pubblico partenopeo con un concerto che cresce in qualità e coinvolgimento emotivo di brano in brano.
NAPOLI, 7 aprile 2022 - La gioia di ritrovarsi davanti al pubblico deve aver amplificato l’innata dose di energia, simpatia, generosità e fascino latinos di cui dispone Vivica Genaux: è un concerto trascinante quello che il mezzosoprano dell'Alaska - di madre messicana e padre statunitense - e il Concerto de’ Cavalieri diretto da Marcello Di Lisa dedicano ad arie scritte per alcuni tra i grandi castrati del ‘700, Farinelli, Nicolino e Senesino (al secolo, Carlo Broschi, Nicolò Grimani e Francesco Bernardi).
Ad accompagnarci tra le cinque tappe vocali in programma (al netto del bis, di cui diremo) il Concerto grosso in re maggiore op. 6 n. 4 di Arcangelo Corelli, l’ Ouverture dal Rinaldo di Georg Friedrich Händel, il Concerto per archi in re maggiore RV 121 e il Concerto in la maggiore per 2 violini e archi, da L’estro armonico, op. 3 n. 5 di Antonio Vivaldi, tutte pagine strumentali eseguite con precisione, equilibrio, cura dei particolari e pulizia dall’eccellente Concerto de’ Cavalieri diretto da Marcello Di Lisa e con il magnifico violino solista dell’ottimo Federico Guglielmo, profondo e scrupoloso conoscitore della prassi esecutiva barocca, in possesso di suono pieno, rotondo e luminoso e di portentosa tecnica dell’arco barocco: nel concerto vivaldiano da L’estro armonico, op. 3 n. 5 Federico Gugliemo ci fa ascoltare letteralmente mirabilie. La classe, l’esperienza e lo studio serio emergono sin dalle prime battute. Ensemble compatto, omogeneo per equilibrio di volumi, il Concerto de’ Cavalieri sotto la guida di Marcello Di Lisa assicura letture corrette dei concerti in programma così come degli accompagnamenti e dei “dialoghi strumentali” con la Genaux; a difettare, ad onor di verità, è la fantasia esecutiva. Di estro nel corso della serata c’è poco. A regnare è la correttezza esecutiva, non accompagnata da guizzi interpretativi: dinamiche statiche e un fraseggio a tratti accennato rendono il discorso musicale fluido ma uniforme.
Ma la protagonista della serata è Vivica Genaux: sorriso contagioso, estroversa, si lascia trasportare dalla ritmica della musica, ammicca e sorride all’ensemble strumentale, ringrazia il pubblico esprimendo la propria gioia per ritrovarsi, dopo due anni, a far musica dal vivo; eppure l’aria scelta per l’esordio, "Cara sposa" da Rinaldo di Georg Friedrich Händel, è alquanto interlocutoria per resa esecutiva: il volume della Geneaux appare eccessivamente esiguo, si percepisce la difficoltà nel centrare la giusta posizione vocale, la tendenza ad “aprire” le note del registro centrale nella ricerca di maggior consistenza sonora. Naturale che, con queste premesse, l’interpretazione appaia poi affettata, poco coinvolgente. Decisamente meglio fa la Genaux nella seconda aria in scaletta, "Son qual misera colomba" da Cleofide di Johann Adolf Hasse: il pezzo di bravura le consente di scaricare l’artiglieria di colorature, fioriture, note ribattute e abbellimenti che iniziano a surriscaldare il clima interpretativo ed esecutivo della serata. È una gemma musicale, marezzata dalla malinconia del tipico andamento napoletano in tonalità minore, l’aria "Alto Giove" da Polifemo di Nicola Porpora: è un inno cantato da Aci, pastorello innamorato. E qui Vivica Genaux ritrova quella vis interpretativa che latitava nell’aria di esordio: è una lettura introspettiva, sussurrata, farcita di diminuendo. Su simili lunghezze d’onde interpretative ed esecutive si attesa la successiva "Lascia ch’io pianga" da Rinaldo, celeberrima aria basata sulla sarabanda, dal carattere sospirato. Messa a fuoco l’organizzazione vocale, Vivica Genaux affronta l’aria di Händel con fraseggio tornito e partecipazione emotiva. L’ultima aria in programma "Son qual nave ch’agitata", nata dalla collaborazione tra Johann Adolf Hasse e Riccardo Broschi fratello di Farinelli, è una funambolica aria di bravura: Vivica Genaux e il Concerto de’ Cavalieri spingono sull’acceleratore dell’agogica in modo da esaltare il virtuosismo vocale, viatico perfetto per i fuochi d’artificio del bis concesso, l'acrobatica "Agitata da due venti" da Griselda, cavallo di battaglia e aria di baule della Genaux: l’effetto è coinvolgente, complice la danza, accennata ma pur sensuale, della Genaux sulle travolgenti note di Antonio Vivaldi.
Successo e applausi convinti, ringraziamenti calorosi da parte di Vivica Genaux visibilmente soddisfatta per la partecipazione emotiva del pubblico radunato nel piccolo ma raccolto Teatro Sannazaro.