L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Paradiso perduto

di Ramón Jacques

L'Academia de Musica Antigua dell'Università del Messico propone un'autentica rarità con l'oratorio del frate palermitano Bonaventura Aliotti.

Auditiorio Simon Bolivar del Antiguo Colegio de San Ildefonso, Città del Messico 8 Maggio, 2022. Fondata nel 2017, la AMA (Academia de Musica Antigua de la UNAM - appartenente a MUSICA UNAM, dell'Università del Messico, una delle più prestigiose organizzazioni culturali e musicali locali) - si è affermata come un progetto unico nell'esplorazione e nell'interpretazione della musica antica in questo paese, stimolando l'emergere di nuovi strumentisti e l'interesse per questo genere musicale. Da allora, il gruppo ha notevolmente ampliato il proprio repertorio, incorporando varie opere strumentali, oltre alle vocali, che sono un componente essenziale della musica dei secoli XVII e XVIII di autori europei (prevalentemente italiani), iberoamericani e messicani (che curiosamente hanno un ampio catalogo di musica sconosciuta barocca). In questa occasione ha presentato, in tre diverse sale da concerto della città del Messico, un raro ma molto suggestivo oratorio intitolato Il trionfo della morte di Bonaventura Aliotti (1640-1690), compositore e frate francescano nato a Palermo, e noto pertanto anche come padre Palermino. Aliotti si stabilì a Padova e poi a Ferrara dove lavorò come organista, in un periodo successivo alla Controriforma, durante il quale la Chiesa cattolica aveva promosso la musica sacra per rafforzarne il potere simbolico, facendo fiorire i generi .vocali quali la cantata e l'oratorio. Il trionfo della morte fu forse composto a Ferrara, dove fu eseguito per la prima volta nel 1677, e poi a Palermo nel 1682 e a Modena nel 1685.

Del poco che si sa del suo lavoro, Aliotti nella sua vita ha composto un totale di undici oratori, di cui solo quattro sopravvivono e fortunatamente hanno registrazioni in CD: Il Sansone, uscito nel 2016 dall'etichetta discografica Phaia Music, eseguito dall'Ensemble Elyma e diretto da Gabriel Garrido, e lo stesso Trionfo della morte, la cui registrazione è stata pubblicata nel 2020 dall'etichetta Accent con l'orchestra francese Les Traversées Baroques diretta da Étienne Meyer. Come tutte le opere del repertorio musicale sacro, il suo tema deriva dalle Scritture o da qualche fonte religiosa. Il Trionfo, che approfondisce l'origine della morte, si occupa in particolare della caduta di Adamo ed Eva e della loro espulsione dal paradiso, che si dispiega in una sorta di dialogo e riflessione, con recitativi e arie piacevoli, sul bene e il male, la colpa e il rimorso in cui appaiono i personaggi di Eva e Adamo che interagiscono con la Ragione, il Senso, Lucifero e la Morte. In contrasto abbiamo il coro dei demoni, coro degli angeli e coro della virtù e nella seconda parte compare il personaggio di Iddio. L'oratorio, della durata di circa novanta minuti, è diviso in due parti e, come vuole la tradizione, veniva interpretato in occasioni e eventi religiosi, intervallate da un'ampia predica: qui lo spazio dedicato al pre-sermone era occupato dalla lettura di poesia spirituale ispanica di Nezahualcóyotl (1402-1472) il filosofo guerriero, poeta e sovrano dal Messico. Musicalmente l’opera è molto soddisfacente e la direzione del maestro ospite Josep Cabré (baritono catalano e direttore di coro noto principalmente per il suo lavoro con il gruppo di musica rinascimentale spagnolo La Colombina) ha attraversato le diverse emozioni e stati d'animo che emergono dalla partitura, che spaziano da passaggi oscuri e drammatici ad altri commoventi e a volte schietti.

L'orchestra in tutte le sue linee ha mostrato coesione, omogeneità e dinamismo. Le caratterizzazioni sono state ben catturate e trasmesse dai solisti, mettendo in evidenza il soprano Yunuen Xolotzin Flores, Eva che, grazie al fatto che la partitura le consente una maggiore partecipazione e possibilità di mettersi in mostra, ha mostrato qualità tecnica e aderenza allo stile, con vocalità cristallina ed espressiva. Anche Il tenore Rabindranath Vite è piaciuto per il colore intenso con cui ha cantato il personaggio di Adamo. L'AMA merita una menzione per il loro lavoro e per l'audacia di eseguire opere poco conosciute, così come il resto dei solisti per la loro esibizione e contributo al concerto: il tenore Pablo Pérez come Ragione, il baritono Felipe Navarro come Iddio, Adriel Enríquez come Lucifero, Salvador Márquez come Morte e Alejandro Lemus come Senso.


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