Programma a sorpresa
di Vincenza Caserta
Il duo Vianello/Bogdanovich propone a Bassano del Grappa un programma annunciato solo per metà (la Sonata per violino e pianoforte di Frank) e per il resto composto da un viaggio musicale a sorpresa.
Bassano del Grappa, 13 novembre 2022 - Il fiume Brenta scorre quasi impassibile tra i caldi colori autunnali che, mescolando tinte gialle e rossastre, vivono inconsapevolmente immersi nella storia. I luoghi di Villa Ca’ Erizzo, legati alla memoria di Hemingway ed alla guerra mondiale, si animano di vita nuova attraverso la musica nella piccola ed imponente Cappella Mares. Domenica 13 novembre gli Amici della Musica Giorgio Vianello di Bassano Del Grappa presentano un particolare concerto del duo violino e pianoforte composto da Dejan Bogdanovich e Gabriele Vianello. Il numeroso pubblico che gremisce la sala è in vibrante attesa per un programma solo in parte svelato nella prima parte del concerto con la colossale Sonata di Franck mentre la seconda parte è celata, a sorpresa. La poetica del suono cattura immediatamente ed è proprio la cantabilità attenta e naturale di Bogdanovich e Vianello a ipnotizzare sin dalle prime battute della complessa composizione del musicista belga. Le sfumature diventano dettagli importanti, capaci di plasmare il suono ed indirizzare la narrazione verso direzioni inaspettate che rendono la Sonata non solo un blocco marmoreo imponente ma anche un flusso di coscienza, quasi un racconto letterario, animato da personaggi contrapposti e sentimenti contrastanti. La profondità con cui la scrittura di Franck attraversa i meandri dell’animo umano viene completamente rivelata nella lettura nitida ed espressiva del duo Bogdanovich/Vianello. Il contrasto creato tra la prima e la seconda parte della Sonata va dalla febbrile intonazione alla liricità del bel suono e il duo riesce a mantenere alta la tensione dell’ascoltatore dimostrando come la più grande padronanza tecnica possa essere messa al servizio dell’arte.
La seconda parte è articolata e varia: la Légende Op 17 di Wieniawski è una preghiera, il tema lirico è tutto nella cantabilità del duo Bogdanovich/Vianello ed atmosfere leggere si trasfigurano in struggenti per stemperarsi nella speranza. Rachmaninov in Margherite, trascrizione dai sei pezzi per pianoforte e voce, è tutto ripiegato su una delicatezza onirica e una tristezza malinconica fatta di ricerca timbrica intensa nei piano. Guitarre Op 45 n 2 di Moskowsky nell’arrangiamento di Pablo De Sarasate è un’incursione nella vitalità spagnola ed è animato dalla vena più cantabile che trasforma il virtuosismo in poesia. La Romanza Op 3 di Glière è delicatissima ed il suo tema cullante nell’interpretazione di Bogdanovich/Vianello è di matrice vocale, intenso in ogni sfumatura. Il Capriccio Viennese Op 2 di Kreisler fonde la libertà della forma con la ricercatezza di una Berceuse trasformando ogni elemento in scintille sonore. Un accenno danzante prevale nel Valse Scherzo Op 34 di Čajkovskij, per gli interpreti una vera e propria pagina orchestrale in cui il filo virtuosistico diventa un ricamo leggero tra variazioni brillanti. Bella sorpresa il Valse Op 34 n 2 di Chopin –Ysaÿe (scoperto nella biblioteca di Liegi) in cui la struggente malinconia chopinians danza con la leggerezza della variazione in un gioco di suoni che trasforma in prestigiatori Bogdanovich e Vianello. Dal sapore particolarmente narrativo il brano di Engel Sea schell arrangiato da Zimbalist ed ispirato a una poesia di Emily Lowell in cui il duo si abbandona a sonorità evocative, quasi impressionistiche per un virtuosismo che racconta in modo semplice storie di paesi lontani. Chiude il variegato concerto la Serenata di Borodin ed emoziona per la minuziosa ricerca timbrica di una cantabilità cullante in cui ogni sfumatura diventa un piccolo scintillio in un paese incantato.