L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Oro e cartapesta

di Roberta Pedrotti

Il cambio di soprano (Anna Pirozzi) e direttore (Alvise Casellati) per la prima replica di Nabucco all'Arena porta in direzioni opposte.

VERONA, 28 luglio 2023 - Dopo la prima, già recensita da Irina Sorokina [Verona, Nabucco, 15/07/2023], nel Nabucco all'Arena di Verona cambiano due nomi in locandina, e son due cambi non da poco: soprano e direttore.

La nuova Abigaille è Anna Pirozzi e sarebbe difficile immaginar di meglio, tanto più che, facendo mente locale sulla carriera del soprano napoletano, si deve constatare che una parte tanto onerosa sia sempre stata fra i suoi cavalli di battaglia e il suo smalto non sembri appannarsi. Anzi, gli acuti saettano sempre sicuri, il cantabile è ampio, il declamato autorevole come il canto di sbalzo, la scena della morte fraseggiata ad arte. Va da sé che il suo duetto con Amartuvshin Enkhbat faccia scintille, fra l'accorato, morbido, intensissimo “Oh di qual onta aggravasi” dell'uno e la sardonica ebrezza di rivalsa di “Esci! Invan mi chiedi pace”. Il baritono mongolo canta con una chiarezza che lo farebbe facilmente immaginare madrelingua, una musicalità che affascina al di là anche dell'opulenza dei mezzi, come dimostra “Dio di Giuda” (manca solo un briciolo di luce in più in “Rischiarata è l'egra mente”, ma dati i continui progressi dell'artista non dubitiamo che possa crescere ulteriormente). Il soprano, pure, non fa solo sfoggio di una vocalità notevolissima, ma crea un personaggio fiero e sferzante che nel pentimento trova piani dolenti e pieni.

Purtroppo una coppia protagonista così ben assortita, capace di calamitare l'attenzione e suscitare entusiasmo, non è posta nelle condizioni migliori dalla presenza di Alvise Casellati sul podio. L'altra sostanziale modifica alla locandina del debutto, infatti, non è altrettanto felice. Ecco che strette e cabalette finiscono per precipitarsi in tempi frenetici che sanno più di comico che di drammatico, mentre in vari punti – fra cui proprio il duetto Abigaille Nabucco – le sezioni orchestrali e il palcoscenico si scollano senza scampo. Nonostante subentri in uno spettacolo già rodato e provato, la bacchetta di Casellati sembra portare confusione.

Un vero peccato che le due variazioni di questa sera portino in direzioni tanto opposte. Il resto, invece, prosegue senza sorprese, con la buona Fenena di José Maria Lo Monaco, l'Ismaele non perfettamente a proprio agio di Matteo Mezzaro (tenore che preferiamo in un repertorio più lirico), lo Zaccaria dalla fonetica assai esotica di Alexander Vinogradov, l'eccellente coro areniano preparato da Roberto Gabbiani. E, naturalmente, lo spettacolo di Gianfranco De Bosio, che si visita ormai con la tenerezza con cui sotto Natale ci si avvicina al sontuoso presepe di una parrocchia storica e benestante: c'è il sapore anche suggestivo di un tempo passato in quella Babilonia illustrata come in un kolossal d'epoca, con il coro schierato a braccia alzate e i solisti fermi brandendo la spada o esternando un'emozione. Tuttavia, non è la scelta di un'iconografia d'epoca, di una ziqqurath / Torre di Babele e di costumi dall'aria mesopotamica antica a fare la differenza: possono andare benissimo. Il problema è che ogni movimento consta pause anche musicali, raggela l'impellenza del dramma verdiano, che in Nabucco ha tratti fulminanti perfino nei passi oratoriali (anzi, proprio in quanto oratoriale non ammette volentieri pause). Ancora una volta, il punto non è l'ambientazione scelta, è la regia in senso stretto: un Nabucco antico non è per forza vecchio, ma un Nabucco in cui Abigaille finita l'aria deve starsene un pezzo ferma e zitta ad aspettare che il coro con calma si sistemi e si schieri prima di domandare “Chi s'avanza?” è senz'altro invecchiato, è un reperto e non più teatro.

Ad ogni modo, l'Arena è piena e si fa festa per le voci, acclamando come meritano Enkhbat e Pirozzi, coppia d'oro in una Babilonia di cartapesta.


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.