L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Omaggio a Roma

 di Stefano Ceccarelli

L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia apre la stagione concertistica 2023/2024 con un concerto quasi tutto dedicato a Ottorino Respighi, di cui Iván Fischer dirige i tre celebri poemi sinfonici Pini di Roma, Fontane di Roma e Feste Romane. Come intermezzi fra i tre poemi il Coro dell’Accademia si rende protagonista con due brani sacri, Dall’alma Roma e O Roma nobilis, di Franz Liszt. Questo programma, dedicato alla città di Roma, è accompagnato dalle proiezioni del video-artista Yuri Ancarani, che firma per l’occasione Roma.

ROMA, 14 ottobre 2023 – L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia apre la stagione 2023/2024 con un omaggio alla città di Roma, in realtà un doppio omaggio. Non solo, infatti, verranno eseguite le musiche di Ottorino Respighi e Franz Liszt dedicate alla Città Eterna, ma verrà proiettata anche un’opera del video-arista Yuri Ancarani dedicata alla medesima città (“Roma”).

L’orchestra dell’Accademia è diretta da Iván Fischer. La sua lettura dei poemi di Respighi è certamente viva, plastica, ma, al contempo, soffre forse per una certa volontà di scandire ed eseguire ogni passaggio in maniera analitica. Tale approccio, una direzione che vuole squadrare ogni momento della partitura, ravviva molte sezioni dei poemi, specialmente quelle di ritmo ed andamento più lento, permettendo così ad un suono depurato di emergere nella sua pienezza. In tal senso, un ottimo esempio è la sezione “I pini presso una catacomba” dei Pini di Roma, il cui incedere pesante, ieratico (quasi una melodia d’organo) si giova di una direzione dilatata, geometrica, tal è quella di Fischer. Al contrario, la sezione precedente, “I pini di Villa Borghese”, risulta appesantita, poco brillante: eppure si tratta di un incipit indimenticabile, evocante il gioco dei bambini sulle note di “Oh quante belle figlie”. Decisamente migliore l’esecuzione del notturno “I pini del Gianicolo”, cullante, screziato; marziale e potente, fragoroso “I pini della Via Appia”, al termine del quale Fischer scolpisce un’apoteosi romana di raro effetto. Anche se Pini di Roma sarebbe successivo a Fontane di Roma, quest’ultimo è eseguito per secondo – anche per assecondare il disegno narrativo del video di Ancarani, di cui si parlerà in sèguito. L’esecuzione di Fontane di Roma è, nel complesso, qualitativamente migliore dei Pini. Fischer si trova perfettamente a suo agio in una scrittura screziata, in molti passaggi perlacea, zampillante, che va esaltata in ogni particolare; le varie sezioni scorrono evocative e placide (“La fontana di valle Giulia all’alba”), poi più movimentate (“La fontana di Trevi al meriggio”); notevole la conclusione, “La fontana di Villa Medici al tramonto”, intessuta di delicatezze screziate, cui fa eco delicata una campana in lontananza, che sfuma nella conclusione. Nelle corde di Fischer è anche Feste Romane, le cui due prime sezioni, “Circenses” e “Giubileo”, sono particolarmente magniloquenti ed eseguite con gesto largo ed incisivo; sebbene alcune parti de “L’Ottobrata” soffrano un po’ di mancanza di brillantezza (come già notato), trattandosi di una vivace descrizione del paesaggio sonoro autunnale dei Castelli Romani, la conclusiva “Befana” stupisce per vivacità, tanto da far scattare fragorosi applausi. I due pezzi di Liszt, O Roma nobilis e dall’alma Roma, che intervallano i poemi di Respighi, sono momenti di religioso raccoglimento, evocando sonorità antiche, cui Liszt era particolarmente legato nei suoi soggiorni romani: se il primo è eseguito a cappella dal Coro dell’Accademia, il secondo prevede anche l’accompagnamento dell’organo. La casta bellezza delle melodie è sottolineata dall’accortezza di far cantare l’intero coro retroscenicamente.

Mentre Fischer eseguiva questi pezzi, su un grande schermo veniva proiettata un’opera di Yuri Ancarani appositamente dedicata alla Città Eterna: Roma. Si tratta di una commissione dell’Accademia pensata proprio per aprire la stagione. Il risultato, a mio avviso, appare narrativamente poco limpido, benché siano presenti scorci e sezioni molto belle. Seguendo la trilogia di Respighi, il lavoro di Ancarani è un trittico che inizia, sulle musiche dei Pini di Roma, da una fantasia di immagini tratte dall’Archivio Luce e riguardanti il mondo di Cinecittà, la casa del cinema italiano. La costruzione di Cinecittà; l’erezione dei teatri di posa; scene di film girati; volti di attori più o meno noti. Insomma, sotto le musiche di Pini Ancarani dà sfogo a una brillante fantasia fatta di un collage fantasmagorico di immagini, che disegna fedelmente la musica di Respighi. Il secondo quadro, Fontane di Roma, inizia con dei magnifici particolari – alcuni in rallenty – su fontane di Roma (Gianicolo e Aventino) per poi concentrarsi su un cowboy che si allontana da Cinecittà per esplorare i luoghi della Capitale. Sebbene l’idea sia originale, di calviniana fantasia, la curiosità dello spettatore va scemando a mano a mano che la pellicola procede. Ancarani non va oltre una variazione di splendide vedute romane (in particolare Villa Adriana), attraversate da questo cowboy. Il pezzo visivamente e narrativamente più debole è il terzo (Feste romane), che si apre con una lunga ripresa dell’ingresso dei visitatori a cinecittà, per poi spostarsi sui set dell’antica Roma (si riconoscono quelli usati per la serie Domina) e concentrarsi sulla ‘vita’ di un gladiatore figurante (amico, peraltro, del cowboy, con cui chiacchiera amenamente). La conclusione, in verità, risolleva l’inizio poco felice: una serie di ballerini, di varie età e nazionalità, eseguono danze di strada sul trascinante brano conclusivo delle Feste (“La Befana”). A prescindere dall’apprezzamento estetico, che rimane personale, l’operazione generale risulta pienamente riuscita constatato il caloroso apprezzamento del pubblico.


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.