L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Il cimento dell’armonia e dell’invenzione

di Vincenza Caserta

I Solisti Veneti ribadiscono il loro legame con Vivaldi sotto la direzione di Giuliano Carella

PADOVA, 5 novembre 2023 - Vivaldi ed i Solisti Veneti, un binomio consolidato nel tempo: il gremito Auditorium "Pollini" di Padova testimonia l'entusiasmo, l'attesa e la curiosità per quello che è un Concerto-simbolo per la storica orchestra nei suoi sessantaquattro anni di attività. La mattina del 5 novembre il programma è dedicato al Primo Libro del Cimento dell'Armonia e dell'invenzione che vedrà l'esecuzione integrale in due riprese (il secondo libro verrà eseguito il 19 novembre).

Le Stagioni sono arrivate a rappresentare universalmente il compositore veneziano nell'immaginario collettivo, in chiavi interpretative che si sono evolute nel corso del Novecento fra mero bozzettismo descrittivo e ricerca di altri significati. Sotto la direzione di Carella, Vivaldi evidenzia, attraverso un sapiente utilizzo dei colori orchestrali, il "cimento" fra aspetti soavi e impeti quasi demoniaci. I colori brillanti dell'incipit della Primavera contengono già i germogli dello sviluppo successivo attraverso la chiarezza di fraseggio del solista Lucio Degani. La sottile vena malinconica che si affaccia nello sviluppo permette allo scenario di cambiare con celere prontezza, collegando una visione quasi nostalgica di questa natura ed esaltandone l'opposta gioiosità con sfumature delicate affidate al solista anche nell'Allegro. Carella mette in rilievo la coralità dell'orchestra con franchezza, in una visione quasi "ascetica"di Vivaldi. L'Estate, con la solista Chiara Parrini, che nelle variazioni sembra puntare su una dimessa cantabilità, il violoncello di Viero e il clavicembalo di Loreggian si carica di pathos e, nel temporale del Presto, di tensione. L'Autunno si dipana con brillantezza sottolineata da Carella con un'orchestra viva e presente. Il fa minore dell'Inverno ha come solista Degani, che sfodera un virtuosismo spigliato e pungente, fino all'incalzante finale in dialogo con l'assieme.

Il Concerto in mi bemolle maggiore op. 8 n°5 Tempesta di mare è delineato con efficacia dal solista Glauco Bertagnin.

Il concerto in do maggiore op. 8 n°6 Il piacere ha come solista Enzo Ligresti, virtuoso capace di chiari arabeschi di colore, con una cantabilità ora profonda e solennne ora espressivamente gioiosa.

Bis acclamati da scroscianti applausi: prima il brillante Allegro dal Divertimento K 137 di Mozart, poi l'ultimo movimento del Concerto per archi RV 152 di Vivaldi, maestoso nella sua tensione.


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