L'ultimo allestimento di Zeffirelli in mondovisione
LA TRAVIATA
di Giuseppe Verdi
L’ULTIMO ALLESTIMENTO DEL MAESTRO FRANCO ZEFFIRELLI, CREATORE DI SOGNI, INAUGURA IL 97° OPERA FESTIVAL 2019 NELL’OMAGGIO DELL’ARENA DI VERONA
Arena di Verona
21 (Serata inaugurale), 28 giugno 2019 - ore 21.00 · 11, 19, 25 luglio 2019 - ore 21.00
1, 8, 17, 22, 30 agosto 2019 - ore 20.45 · 5 settembre 2019 - ore 20.45
Venerdì 21 giugno alle 21 La Traviata di Giuseppe Verdi inaugura l’Arena di Verona Opera Festival 2019: la nuova produzione dell’opera più conosciuta e amata al mondo porta la firma del grande Franco Zeffirelli per regia e scene, di Maurizio Millenotti per i costumi e dell’étoile Giuseppe Picone per le coreografie. L’allestimento kolossal è tra i più ambiziosi mai realizzati dai laboratori veronesi e corona il sogno del maestro fiorentino dopo 60 anni di lavoro sul capolavoro verdiano. Gli artisti, la direzione e tutte le maestranze del Festival sono uniti nell’omaggio a Franco Zeffirelli a pochi giorni dalla scomparsa. Daniel Oren, Direttore Musicale del 97° Festival, sale sul podio alla guida di Orchestra e Coro dell’Arena e di un cast di stelle internazionali per 11 serate, con un evento speciale il 1 agosto con Oropesa, Grigolo e Domingo.
Franco Zeffirelli conosceva La Traviata da sempre e forse meglio di chiunque. Il suo battesimo con l’opera per antonomasia avvenne nel 1958 a Dallas nientemeno che con Maria Callas nei panni di Violetta Valéry: ora come allora l’intuizione geniale del Maestro fiorentino è quella di far ruotare sin dall’inizio la drammaturgia intorno alla protagonista, una donna mostrata in tutta la sua fragilità sul letto di morte (con la malattia ben descritta dalla musica di Verdi). Poi Violetta si rianima e come per magia torna in quella festa dove tra luci, colori, brindisi ha incontrato Alfredo per la prima volta e il pubblico vede tutta la storia con gli occhi lei, appassionandosi, innamorandosi, piangendo con lei fino al catartico finale, grandioso eppure così umano. Da allora Zeffirelli ha sviluppato la propria idea dell’opera in altre occasioni con i più importanti interpreti del Novecento ma mai a Verona, dove va in scena la sua lettura definitiva a coronamento di un progetto lungamente ponderato e desiderato sin dal 2008, frutto di oltre un anno di lavoro condotto coi più fidati collaboratori ed assistenti per l’Arena. Il grande maestro fiorentino, i cui precedenti allestimenti fanno tuttora parte del repertorio areniano, è già stato il “creatore di sogni” per eccellenza in Arena dal 1995 con Carmen, Il Trovatore, Aida, Madama Butterfly, Turandot e Don Giovanni, portando una dimensione spettacolare cinematografica nel Teatro così come ha arricchito il Cinema dell’intensità teatrale attraverso amore ed esperienza lunga e gloriosa nella prosa e nell’opera.
Una scena ambiziosa svela su più livelli una grandissima “scatola scenica”, celata e mostrata al pubblico dai movimenti di un colossale sipario, inedita soluzione per gli spazi dell’anfiteatro, che mette alla prova le abilità dei Tecnici dell’Arena di Verona. I costumi per questa produzione sono di uno storico collaboratore, il pluripremiato Maurizio Millenotti, vincitore più volte del David di Donatello e candidato all’Oscar per Amleto e Otello, entrambe immortali pellicole zeffirelliane. Le luci sono create dall’areniano Paolo Mazzon e le coreografie da Giuseppe Picone, étoile internazionale e direttore del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli nonché popolare volto televisivo, che torna in Arena eccezionalmente anche come primo ballerino per quattro recite. Inoltre, per il trucco della nuova Traviata, il team creativo si avvale dell’importante collaborazione di Michele Magnani, Global Senior Artist di MACCosmetics, che ha disegnato il make-up dei personaggi principali.
Infatti a dare vita alla protagonista Violetta Valéry è un quartetto di grandi voci egrandi presenze sceniche, assolutamente necessarie per un palco che, meglio di ogni altro, sa esaltare la nuova generazione di interpreti dell’Opera, così attenta alla recitazione e vicina all’immaginario cinematografico: il soprano polacco Aleksandra Kurzak, finissima musicista oltre che cantante richiestissima dai migliori teatri del mondo; l’americana Lisette Oropesa, vera star dell’ultimo festival rossiniano di Pesaro; la croata Lana Kos, molto legata al palco areniano dove debuttò nel 2011 con La Traviata di Hugo de Ana, e la russa Irina Lungu, più volte applaudita dal pubblico veronese.
Protagonisti de La Traviata sono interpreti affermati in tutto il mondo, tra attesi debutti e ritorni straordinari: come Alfredo fanno il loro esordio all’Arena di Verona Pavel Petrov, quindi Raffaele Abete e infine Stephen Costello. Come Germont padre eccezionalmente torna per le prime recite Leo Nucci, cui si avvicendano altre tre giovani e autorevolissime voci verdiane: Simone Piazzola, Amartuvshin Enkhbat e Badral Chuluunbaatar. Inoltre, per la sola recita del 1 agosto, accanto a Lisette Oropesa, calcano il palcoscenico areniano Vittorio Grigolo e per la prima volta come Giorgio GermontPlácido Domingo, nella settimana in cui festeggia i 50 anni dal debutto in Arena e in Italia, nonché il primo storico incontro proprio con Franco Zeffirelli, avvenuto alla Scala nel 1969.
Comprimari di lusso sono impegnati in tutti i ruoli, come la Flora di Alessandra Volpe e Clarissa Leonardi, il Gastone di Carlo Bosi e Marcello Nardis, il Barone Douphol di Gianfranco Montresor e Nicolò Ceriani, l’Annina di Daniela Mazzucato, il fido Giuseppe di Max René Cosotti. Completano il cast Daniel Giulianini e Dario Giorgelècome Marchese d’Obigny, Romano Dal Zovo e Alessandro Spina come Dottor Grenvil, Stefano Rinaldi Miliani nel doppio ruolo di Domestico e Commissionario. Prime ballerine ospiti ad animare le sontuose feste parigine sono Petra Conti ed Eleana Andreoudi, circondate dal Ballo dell’Arena di Verona coordinato da Gaetano Petrosino.
Daniel Oren, Direttore Musicale del Festival 2019, guida l’Orchestra dell’Arena di Verona e il Coro istruito da Vito Lombardi. Con lui si alternano sul podio il maestro veronese Andrea Battistoni per due recite (11 e 19 luglio) e Marco Armiliato per la serata speciale del 1 agosto.
2019 Arena di Verona, La Traviata, figurini di Maurizio Millenotti - ©Fondazione Arena di Verona
Il Sindaco e Presidente della Fondazione Arena Federico Sboarina dichiara: «La stagione che sta per debuttare con La Traviata presenta un elevato livello artistico sia nei cast sia negli allestimenti. L’innalzamento della qualità, che è stato il nostro primo obiettivo, oggi ci è riconosciuto da più parti e per me è quindi una grande gioia presentare l’opera inaugurale, che assume anche la grandissima valenza commemorativa del Maestro Zeffirelli. La crescita del Festival è testimoniata quest’anno anche dalle numerose presenze istituzionali alla prima, una su tutte quella del presidente Mattarella, che confermano il ritrovato prestigio della nostra Fondazione Arena».
Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Arena, ricorda con orgoglio e commozione il primo incontro con Zeffirelli, avvenuto proprio per La Traviata in cui debuttò a Firenze nel 1984 con Carlos Kleiber: «Ha creduto in me quando ero poco più che una ragazzina, come in tanti giovani. La magia che ha saputo creare allora si rinnoverà sul nostro immenso palcoscenico, meta lungamente sognata per questa produzione. Franco Zeffirelli è un maestro indiscusso dell’Opera e la sua Traviata è un capolavoro di teatro musicale che abbiamo realizzato al meglio: tutti gli dobbiamo molto, l’abbiamo amato molto, come lui ha amato Verona. Avremmo voluto fermarci più a lungo per piangerlo ma non ne abbiamo il tempo. Per noi era già immortale, come la sua arte, ora lo è a tutti gli effetti: con questa produzione vogliamo omaggiarlo per tutto ciò che ha dato al mondo e all’Arena in particolare».
Un accorato ricordo personale e professionale è anche quello di Daniel Oren, Direttore Musicale del Festival 2019 e sul podio per La Traviata: «Franco ed io amavamo lavorare insieme, a suo tempo mi diceva sempre che ero il suo direttore "pupillo". Fra di noi c'era una forte amicizia, e un feeling artistico particolare: il mio modo di fare musica e la sua maniera di concepirla sul palcoscenico erano in totale simbiosi. Ho imparato da lui tanti segreti del teatro, in ogni sua azione traspariva una sensibilità fuori dal comune e una cultura sconfinata. Il Maestro lascia un vuoto incolmabile nel mondo del teatro, e nel mio cuore. Lo ricorderò per sempre grazie alla musica che ci ha uniti fin dall'inizio. Sono inoltre profondamente commosso di poter inaugurare la nostra stagione Areniana con la Sua ultima regia di La Traviata, sarà una serata indimenticabile per me».
Un ringraziamento speciale a tutti gli sponsor dell’Arena di Verona Opera Festival che con il loro prezioso e immancabile contributo sostengono la mission di Fondazione Arena e il suo prestigioso Festival.
Repliche: 28 giugno, ore 21.00 – 11, 19, 25 luglio, ore 21.00 - 1, 8, 17, 22, 30 agosto, ore 20.45 – 5 settembre, ore 20.45.
Informazioni e biglietti: www.arena.it e sui canali social Facebook, Twitter, Instagram e YouTube.
Informazioni www.arena.it
Biglietteria – Via Dietro Anfiteatro 6/B, 37121 Verona
tel. (+39) 045 59.65.17 – fax (+39) 045 801.3287 - email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Call center (+39) 045 800.51.51 - www.arena.it - Punti di prevendita Geticket
21, 28 giugno 2019(ore 21.00)
11, 19, 25 luglio (ore 21.00)
1, 8, 17, 22, 30 agosto 2019 (ore 20.45)
5 settembre 2019 (ore 20.45)
LA TRAVIATA
Melodramma in tre atti.
Libretto di Francesco Maria Piave
Musica di Giuseppe Verdi
NUOVA PRODUZIONE
Direttore
Daniel Oren(21, 28/6 – 25/7 – 8, 17, 22, 30/8 – 5/9)
Andrea Battistoni(11, 19/7)
Marco Armiliato(1/8)
Regia e scene Franco Zeffirelli
Costumi Maurizio Millenotti
Coreografia Giuseppe Picone
Luci Paolo Mazzon
Personaggi e interpreti
Violetta Valéry
Aleksandra Kurzak (21, 28/6)
Irina Lungu (11, 19, 25/7)
Lisette Oropesa (1, 8, 17/8)
Lana Kos (22, 30/8 – 5/9)
Flora Bervoix
Alessandra Volpe (21, 28/6 – 11, 19, 25/7 – 1, 8/8)
Clarissa Leonardi (17, 22, 30/8 – 5/9)
Annina
Daniela Mazzucato
Alfredo Germont
Pavel Petrov (21, 28/6 – 11, 19, 25/7)
Vittorio Grigolo (1/8)
Raffaele Abete (8, 17/8)
Stephen Costello (22, 30/8 – 5/9)
Giorgio Germont
Leo Nucci (21, 28/6 - 17/8)
Simone Piazzola (11, 19, 25/7)
Plácido Domingo (1/8)
Badral Chuluunbaatar (8/8)
Amartuvshin Enkhbat (22, 30/8 – 5/9)
Gastone di Letorières
Carlo Bosi (21, 28/6 – 11, 19, 25/7 – 1/8)
Marcello Nardis (8, 17, 22, 30/8 – 5/9)
Barone Douphol
Gianfranco Montresor (21, 28/6 – 11, 19, 25/7 – 1/8)
Nicolò Ceriani (8, 17, 22, 30/8 – 5/9)
Marchese d’Obigny
Daniel Giulianini (21, 28/6 – 11, 19, 25/7 – 1, 8/8)
Dario Giorgelè(17, 22, 30/8 – 5/9)
Dottor Grenvil
Romano Dal Zovo (21, 28/6 – 11, 19, 25/7)
Alessandro Spina (1, 8, 17, 22, 30/8 – 5/9)
Giuseppe
Max René Cosotti
Domestico/Commissionario
Stefano Rinaldi Miliani
Primi ballerini
Petra Conti (21, 28/6 – 11, 19, 25/7 – 1, 8/8)
Eleana Andreoudi (17, 22, 30/8 – 5/9)
Giuseppe Picone (21, 28/6 – 11/7 – 1/8)
Orchestra, Coro, ballo e tecnici dell’Arena di Verona
Maestro del Coro Vito Lombardi
Coordinatore del Ballo Gaetano Petrosino
Direttore allestimenti scenici Michele Olcese
SI RINGRAZIANO TUTTI I SOSTENITORI
DELL’ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL 2019
L’ULTIMA, SUPREMA TRAVIATA DI ZEFFIRELLI
DA VERONA AL MONDO
Dall’Arena di Verona
in diretta mondovisione RAI 1
la Prima di TRAVIATA che apre l’Arena Opera Festival 2019
Venerdì 21 giugno, Prima serata RAI 1
LA TRAVIATA
Musica di Giuseppe Verdi
DirettoreDaniel Oren
Regia e scene Franco Zeffirelli
Violetta Valéry Aleksandra Kurzak
Alfredo Germont Pavel Petrov
Giorgio GermontLeo Nucci
Orchestra, Coro, ballo e tecnici dell’Arena di Verona
Condurrà ANTONELLA CLERICI, da anni esperta conoscitrice dell’Arena e appassionata di lirica, con la partecipazione, quale insuperabile testimonial d’eccezione, di VITTORIO GRIGOLO, giovane tenore di fama planetaria che ha conquistato il MET e i massimi teatri mondiali, oltre che, recentemente, anche le platee televisive, e che sarà Alfredo in una speciale recita di TRAVIATA, il 1° agosto insieme a PLÁCIDO DOMINGO e al soprano LISETTE OROPESA.
Federico Sboarina, Sindaco di Verona e Presidente della Fondazione Arena di Verona, dichiara: “Un grande lavoro di squadra per realizzare questo evento che è, ad un tempo, il tributo a un Maestro e il meritato riconoscimento al valore degli artisti e dei tecnici della Fondazione Arena di Verona”.
Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Arena di Verona, ancora commossa dall’affetto dimostrato sia dalla gente comune che dalle massime istituzioni italiane per la scomparsa del Maestro e amico Franco Zeffirelli dichiara: “Siamo veramente grati alla RAI che ha deciso di dare la massima visibiltà mediatica a quest’ultima, suprema creazione del grande Maestro scomparso: una Prima per l’Arena Opera Festival 2019 fortemente voluta dalla Fondazione e per cui stiamo lavorando da oltre un anno e che, personalmente, considero il mio ultimo omaggio ad un artista immenso, che ha fatto della bellezza e dell’Arte la sua ragione di vita e che spero, da lassù, sarà fiero di noi. Un sentito ringraziamento, inoltre, va a Gianmarco Mazzi, Amministratore Delegato di Arena di Verona Srl, che ha svolto un ruolo decisivo per l’ottenimento di questo importante risultato”.
Informazioni
Biglietteria – Via Dietro Anfiteatro 6/B, 37121 Verona
tel. (+39) 045 59.65.17 – fax (+39) 045 801.3287 - email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Call center (+39) 045 800.51.51 - www.arena.it - Punti di prevendita Geticket
“VIOLETTA, MON AMOUR”
Note di Regia di Franco Zeffirelli
Mi ha riempito di felicità la telefonata che mi giunse da Fondazione Arena alla fine della scorsa estate comunicandomi l’intenzione di mettere in scena, nella mia amata Arena di Verona, una nuova produzione di Traviata: l’opera delle opere, che raccoglie come in un prezioso forziere tutte le emozioni, gli spasimi, le estasi, le furie fiammeggianti che si vivono soltanto attraverso il Melodramma.
Un’opera perfetta, dunque? Come modello musical-drammatico ritengo proprio di sì. Ma in più La Traviata sa abbracciare il cuore di tutta la cultura che ci ha regalato il Teatro di Musica. È infatti anche un’altissima vetta del belcanto, è intrisa di afflati romantici ed è già premonitrice delle lacerazioni del verismo incombente. Un connubio perfetto che avevo colto (è sempre un’opinione personale) forse soltanto in Don Giovanni. Sono entrambe creazioni pienamente compiute e veramente assolute del genio umano che sanno colpire il cuore e avvincere la mente. Tutte e due (come più tardi Tosca, forse) portano in dote delle perfette macchine teatrali che ispirano il genio del musicista in un’unione perfetta tra musica e dramma che ha ben pochi riscontri.
Insomma, senza far torto ai grandi capolavori del Teatro Musicale che ho avuto la ventura di accompagnare su tanti palcoscenici del mondo, dopo Don Giovanni e Tosca,La Traviata è la mia opera prediletta. Forse anche perché si intreccia prepotentemente ad un momento magico della mia personale storia: incontrai Violetta la prima volta alla Dallas Civic Opera ed era Maria Callas.
Questa produzione di Traviata che presentiamo è una nuova versione che per desiderio (e necessità) tratta gli spazi del gioiello che è il palcoscenico dell’Arena in modo diverso dal solito. Un’operazione che si prospettava assai difficile ma che alla fine si è tramutata in una felice e soggiogante espansione dell’idea originale, senza alcuna violenza né snaturamento.
Mettendomi di nuovo al lavoro su La Traviata, mi rendo conto di quanto sia esplosiva quest’opera. In origine il romanzo da cui è tratta, La dame aux camelias, era molto moralizzante: prendeva le difese di queste povere fanciulline che venivano usate e buttate e a cui veniva negato di fare un passo indietro. Guai se l’avessero osato: troppo compromesse per essere accettate dalla stessa società che le usava.
La morte di Violetta è eccezionalmente una morte da perfetta cristiana, anzi da Santa: i sacramenti, la confessione, il ricordo dei poveri. Ma mai santa abbastanza: è un personaggio diverso dalle altre donne angelicate di Verdi. Come lui scriveva ai suoi collaboratori, quando si andava troppo sull’angelico: sì, era giusto farla pregare, non dimenticando però che «è sempre una puttana».1 Allora convenivano che, quanto più puttana era stata, tanto più santa diventava dopo. Del resto non è il primo caso di figura di donna “santificata” nonostante un passato compromettente: si veda l’esempio archetipico di Maria Maddalena, fondamentale persino nella storia della Chiesa.
La Traviata ci racconta una vicenda che potrebbe avvenire in ogni tempo, in qualunque momento della nostra vita e questa è stata proprio la sua forza, quella forza che la rende regina del Melodramma. È un capolavoro di statura epocale che, ogni volta che lo affrontiamo, sembra sorridere alla vanità dei nostri sforzi di interpretarla o di stravolgerla. Con fiocchi o senza fiocchi, quello che Verdi vuol dire riesce sempre ad arrivare alle nostre anime, impossibile da fraintendere: una storia d’amore e redenzione che resiste immutata allo scorrere del tempo in tutta la sua bellezza e completezza. La Traviata è dunque l’amante costante che con i suoi incantesimi «par discesa in terra a miracol mostrare».
La nuova produzione all’Arena di Verona quindi, modestamente e umilmente, intende soltanto facilitare questo rapporto d’Amore, chiaro, forte, imperituro. Finchè ci sarà quello straordinario strumento di linguaggio e d’arte che si chiama Opera, ci sarà sempre un’enorme attrazione nel pubblico: non credo verrà mai una generazione di mostri che non si riconoscerà né sentirà palpiti nel rivisitare la storia di Violetta e Alfredo, così umana e toccante; anche in un tempo in cui non ci saremo, la parabola della Traviata continuerà a suscitare emozioni profonde e nascoste nell’animo di chiunque la vedrà e la ascolterà.
Franco Zeffirelli
1# Nel febbraio del 1854, prima del debutto romano di Violetta (nuovo titolo per l’occasione), così scriveva Giuseppe Verdi all’amico scultore Vincenzo Luccardi in una lettera ormai celebre: «la Censura ha guastato il senso del dramma.Han fatto la Traviata pura ed innocente. Tante grazie!Così han guastato tutte le posizioni, tutti i caratteri.Una puttana deve essere sempre puttana.Se nella notte splendesse il sole, non vi sarebbe più notte.In somma, non capiscono nulla».
La traviata di Verdi
cronologia degli allestimenti di Franco Zeffirelli
La traviata
di Giuseppe Verdi
Dallas, Civic Opera House, 31 ottobre 1958
direttore d'orchestra: Nicola Rescigno
interpreti: Maria Callas, Nicola Filacuridi
regia, scene e costumi: Franco Zeffirelli
La traviata
di Giuseppe Verdi
Bruxelles, Théâtre de la Monnaie, 3 maggio1963
direttore d'orchestra: Benedetto Ghiglia
interprete: Franca Fabbri, Franco Bonisolli
costumi: Thierry Bosquet
regia e scene: Franco Zeffirelli
La traviata
di Giuseppe Verdi
Milano, Teatro alla Scala, 17 dicembre 1964
direttore d'orchestra: Herbert von Karajan
interpreti: Mirella Freni, Renato Cioni
costumi: Danilo Donati
regia e scene: Franco Zeffirelli
La traviata
di Giuseppe Verdi
Rio de Janeiro, Teatro Municipal, 14 marzo 1979
direttore d'orchestra: Nicola Rescigno
interpreti: Maria Chiara, Franco Bonisolli
regia, scene e costumi: Franco Zeffirelli
La traviata
di Giuseppe Verdi
Firenze, Teatro Comunale, 5 dicembre 1984
direttore d'orchestra: Carlos Kleiber
interpreti: Cecilia Gasdia, Peter Dvorski
regia, scene e costumi: Franco Zeffirelli
allestimento ripreso anche a Parigi e a New York
La traviata
di Giuseppe Verdi
New York, Metropolitan Opera House, 23 novembre 1998
direttore d'orchestra: James Levine
interpreti: Patricia Racette, Marcelo Álvarez
costumi: Raimonda Gaetani
regia e scene: Franco Zeffirelli
La traviata
di Giuseppe Verdi
Busseto, Teatro Verdi, 24 febbraio 2002
direttore d'orchestra: Placido Domingo
interpreti: Stefania Bonfadelli, Scott Piper
costumi: Alberto Spiazzi
regia e scene: Franco Zeffirelli
La traviata
di Giuseppe Verdi
Roma, Teatro dell'Opera, 20 aprile 2007
direttore d'orchestra: Gianluigi Gelmetti
interpreti: Angela Gheorgiu, Vittorio Grigolo
costumi: Raimonda Gaetani
regia e scene: Franco Zeffirelli
AIRC PER LA RICERCA SUL CANCRO, ARENA PER LA CULTURA:
UN’ALLENZA DI ECCELLENZE CHE FA GRANDE VERONA
Invitata alla Prima del 21 giugno dall’Amministrazione della città
la Fondazione AIRC per la migliore ricerca oncologica della regione
Il Festival Lirico è una manifestazione che è il fiore all’occhiello di Verona nel Paese e nel mondo, così come sono nota d’orgoglio i nuovi risultati della ricerca sul cancro, ottenuti a Verona e in Veneto. In special modo gli studi contro il tumore al pancreas, condotti dal gruppo di ricerca attivo nell’Azienda Ospedaliera Integrata di Verona.
Per valorizzare e promuovere il sostegno alla ricerca oncologica veneta, Fondazione AIRC con il suo Comitato Veneto e Trentino Alto Adigeè stata invitata dall’Amministrazione comunale di Verona a partecipare alla Prima serata del Festival, venerdì 21 giugno: i volontari accoglieranno infatti gli spettatori agli ingressi dell’Arena invitandoli a donare per dare continuità al lavoro dei ricercatori delle istituzioni del territorio.
Oltre 6 milioni di euro sono stati destinati solo nel 2019 da AIRC alla comunità scientifica del Veneto e del Trentino Alto Adige, sostenendo così 49 progetti di ricerca pluriennali e 6 borse di formazione e specializzazione per giovani talenti della ricerca. Inoltre poche settimane fa ha preso il via un programma speciale 5x1000 coordinato da Stefano Piccolo presso l’Università di Padova, per lo studio delle metastasi del tumore al seno, con un investimento totale di circa 16 milioni di euro in 7 anni.
“Siamo particolarmente orgogliosi della nostra partecipazione alla Prima del Festival Lirico all’Arena di Verona – dichiara Antonio Maria Cartolari, presidente del Comitato AIRC Veneto - Trentino Alto Adige – e non soltanto perché firmata dal grande Zeffirelli per anni solidale al nostro impegno in AIRC, ma anche perché si tratta di un riconoscimento per il contributo dato alla crescita della nostra comunità, ancor più rilevante perché alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ogni anno riceve Fondazione AIRC al Palazzo del Quirinale per aprire ufficialmente “I Giorni della Ricerca”, durante i quali informiamo l’opinione pubblica sui progressi raggiunti nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura del cancro e sensibilizziamo i cittadini a sostenere nuovi programmi scientifici e l’impegno dei giovani ricercatori”.
Il Comitato Veneto AIRC sul territorio veronese collabora in modo continuativo con le Istituzioni, in primis con l’Amministrazione comunale e in particolare con gli assessorati all’Istruzione, alla Cultura, al Sociale. Particolarmente significativo l’investimento per informare le nuove generazioni attraverso le iniziative con il mondo della scuola, cui AIRC offre una ricca proposta di laboratori didattici, testimonianze di ricercatori e volontari in classe, occasioni di formazione e aggiornamento per gli insegnanti e con la quale ogni anno porta avanti l’iniziativa “Cancro io ti boccio”. Nel corso dell’anno numerosi anche gli appuntamenti pubblici in occasione delle campagne nazionali di informazione e raccolta fondi come ad esempio Le Arance della Salute a gennaio, L’Azalea della Ricerca a maggio e il Nastro Rosa a ottobre.
Tutto questo è possibile grazie alla fondamentale alleanza con il mondo del volontariato: ben 2.000 volontari hanno scelto di scendere in campo con il Comitato Veneto AIRC nelle diverse iniziative contribuendo così nel 2018 alla straordinaria raccolta di oltre i 6 milioni di euro.
Il Comitato Veneto Trentino-Alto Adige Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, presieduto da Antonio Maria Cartolari, è attivo dal 1982 con l’obiettivo di promuovere ogni anno un ricco programma di appuntamenti di informazione e raccolta fondi che si affiancano alle campagne nazionali di AIRC. Grazie all’impegno del Comitato, dei volontari e dei sostenitori, nel 2019 sono stati deliberati per il Veneto oltre 5.570.000 euro per il sostegno di 41 progetti di ricerca e 6 borse di studio, per il Trentino-Alto Adige 714.000 euro per 8 progetti di ricerca.(*Dati aggiornati al 15 gennaio 2019).
AIRC | Dal 1965 con coraggio, contro il cancro
La Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro sostiene progetti scientifici innovativi grazie a una raccolta fondi trasparente e costante, diffonde l’informazione scientifica, promuove la cultura della prevenzione nelle case, nelle piazze e nelle scuole. Conta su 4 milioni e mezzo di sostenitori, 20mila volontari e 17 comitati regionali che garantiscono a circa 5.000 ricercatori - 62% donne e 50% con meno di 40 anni - le risorse necessarie per portare nel più breve tempo possibile i risultati dal laboratorio al paziente. In oltre 50 anni di impegno AIRC ha distribuito oltre 1 miliardo e quattrocento milioni di euro per il finanziamento della ricerca oncologica. Nel solo 2019 AIRC e la sua Fondazione hanno investito oltre 108 milioni di euro per sostenere 524 progetti di ricerca, 101 borse di studio e 24 programmi speciali per rispondere sempre meglio alle sfide che gli scienziati devono affrontare insieme ai medici e ai pazienti. (dati attualizzati e aggiornati al 1 gennaio 2019). Informazioni e approfondimenti su airc.it