L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Parte Barocca Off

PRIMO APPPUNTAMENTO

CON LA NUOVA RASSEGNA BAROCCA OFF

DEL TEATRO RISTORI

NELLO SPAZIO DI SAN PIETRO IN MONASTERO

CON L’ENSEMBLE SU STRUMENTI ORIGINALI

VERONA BAROQUE CONSORT

MERCOLEDÌ 19 FEBBRAIO ALLE ORE 20.30

Questo ensemble nasce dal desiderio di sette musicisti molto attivi nel mondo della musica barocca, di far conoscere pagine straordinarie di Vivaldi, Telemann e J. C. Bach, scritte per un ensemble costituito da solisti. Ogni concerto mette in evidenza le virtù tecniche e artistiche di ogni singolo strumento. Un caleidoscopio di timbri e di suoni, magistralmente uniti tra loro.

Primo evento della nuova rassegna Barocca Off del Teatro Ristori, mercoledì 19 febbraio alle 20.30 presso lo Spazio di San Pietro in Monastero, in Via Garibaldi 3.

Protagonisti di questo primo spettacolo l’ensemble su strumenti originali Verona Baroque Consort composto da Paolo Grazzioboe barocco, Marcello Gattitraversier, Andrea Bressanfagotto barocco Alberto Martiniviolino barocco
Catherine Jonesvioloncello barocco eMarco Vincenziclavicembalo.

Antonio Vivaldi, ordinato sacerdote nel 1703 e chiamato il “Prete rosso” per il colore dei suoi capelli, dopo la sua consacrazione accettò il ruolo di “maestro di violino” presso il prestigioso ‘Ospedale della Pietà’ a Venezia, dove insegnò, ancora sconosciuto, alle fanciulle, chiamate “le putte”, ospitate alla Pietà e per le quali si dedicò alla composizione di concerti vocali e strumentali a loro destinati. La musica costituiva all’inizio una delle tante materie insegnate, ma presto divenne predominante facendo divenire gli Ospedali delle strutture specializzate, enormi fucine di talenti. Vivaldi scrisse in questi anni tanta musica di alto livello virtuosistico, era per le sue “putte” che lavoravano a tempo pieno eseguendo frequentissimi concerti ed esercitandosi giornalmente raggiungendo livelli esecutivi sempre più alti. La sua musica veniva espressamente scritta per le “putte” e spessissimo Vivaldi siglava all’inizio della partitura il nome della fanciulla che avrebbe dovuto suonare o cantare il suo componimento, si può quindi ipotizzare che il Prete rosso quando scriveva aveva già ben in mente le qualità dell’esecutrice ed il risultato dell’esecuzione potendo spingere sempre più in alto il livello virtuosistico.

La grande disponibilità di abili musiciste che Vivaldi poteva avere in qualità di “Maestro de’ Concerti” presso la Pietà a Venezia, contribuì a favorire un’ampia ricerca di diverse combinazioni strumentali, prospettando un’esplorazione più ricca e varia rispetto alla consuetudine, con soluzioni paragonabili a quelle dei Brandeburghesi di Bach. Composizioni dunque di insolita strumentazione, la maggior parte di questi “Concerti senza orchestra” rivela il gusto vivaldiano per l’onomatopea e per il descrittivismo sonoro; alcuni possono essere considerati come una serie di concerti per flauto, altri invece, per l’alternarsi di episodi stilistici in varie combinazioni strumentali, possono essere considerati assimilabili alla struttura del Concerto Grosso. Sono opere nelle quali le forme della tradizione musicale barocca sembrano venire intenzionalmente trasformate, sviluppando modelli compositivi più aperti, consentendo di sperimentare nuove possibilità formali e timbriche.

Un programma tutto “all’italiana”, in definitiva, contraddistinto da un pizzico di follia, dal piacere dell’improvvisazione, dalla visionarietà di sogni e apparizioni fantastiche, dall’abbandono al piacere dei sensi. Tutta una serie di caratteristiche che identificano gli italiani in Europa tra Sei e Settecento (e anche oltre) e che sembrano incarnarsi nella figura di Antonio Vivaldi, “il Prete Rosso” che una fonte dell’epoca ricorda come “eccelentissimo [sic] Sonatore di Violino” e “stimato compositore de concerti” che “guadagnò ai suoi giorni cinquantamila ducati, ma per sproporzionata prodigalità morì miserabile in Vienna”.

ARTISTI

Marcello Gatti flauto traversiere

Nato a Perugia si è diplomato in flauto traverso al Conservatorio “F. Morlacchi” di quella città, cominciando giovanissimo anche lo studio della musica antica.

Dopo aver frequentato la classe di flauto traversiere di Marcello Castellani presso il Conservatorio di Verona si è trasferito in Olanda per perfezionarsi con Barthold Kuijken. Nel 1997 ha ottenuto il diploma di solista (con menzione speciale) e nel 1998 il diploma di musica da camera (dedicato al flauto traverso rinascimentale) presso il Conservatorio Reale dell’Aia. Ha al suo attivo una intensa attività concertistica che lo ha portato a esibirsi in tutto il mondo presso le più prestigiose istituzioni musicali collaborando regolarmente con alcune fra le più rinomate formazioni europee tra cui: Ensemble Aurora, Accademia Bizantina, Zefiro, Europa Galante, Cappella della Pietà de’ Turchini, Armonico Tributo Austria, Cantus Cölln, Le Concert de Nations, Amsterdam Baroque Orchestra. Numerose sono le sue registrazioni discografiche con Symphonia, Harmonia Mundi, Sony, Opus 111-Naive, Ramée, Aeolus, Deutsche Grammophon, Glossa, Amadeus, Chandos, Tactus etc. Dal 1995 si dedica all’insegnamento del flauto traverso rinascimentale, ed è attualmente docente presso il Mozarteum di Salisburgo ed il Conservatorio di Verona. Ha tenuto masterclass in numerosi conservatori italiani e presso altre istituzioni europee. É docente ai Corsi estivi di Musica Antica di Urbino.

Paolo Grazzi - oboe

Dopo il diploma in oboe, conseguito a 17 anni presso il Conservatorio di Parma, Paolo Grazzi, intraprende lo studio dell’oboe barocco, prima come autodidatta e poi sotto la guida di Paul Dombrecht, presso il Conservatoire Royal di Bruxelles. Ottenuto nell’81 il “Premier Prix” con distinzione in oboe e oboe barocco, diviene ben presto un punto di riferimento, per questo strumento, sia come esecutore sia come didatta, in Italia ed all’estero. In particolare, come didatta, ha dato vita alla cattedra di oboe barocco della Civica Scuola di Musica di Milano, dalla quale, nel tempo, sono usciti numerosi specialisti oggi attivi nelle orchestre di tutta Europa. Come esecutore, collabora stabilmente con i principali gruppi di musica antica in Europa fra i quali “Il Giardino Armonico” diretto da Giovanni Antonini e “Le Concert des Nations” diretto da Jordi Savall. Nel 1989 fonda “Ensemble Zefiro” assieme al fratello Alberto ed all’oboista Alfredo Bernardini. Paolo Grazzi oltre, ad essere un apprezzato interprete, si dedica allo studio ed alla ricostruzione di copie di oboi del 18° secolo, insegna oboe al Conservatorio di Verona e tiene corsi di specializzazione in oboe barocco presso il Conservatorio di Verona.  

Alberto Martini - violino

Alberto Martini ha ottenuto il Diploma in Violino con il massimo dei voti, presso il Conservatorio E. F. Dall’Abaco di Veronanel 1983. Si è poi perfezionato con il Maestro Corrado Romano al Conservatorio di Ginevra. Ha collaborato con molte orchestre in Italia ed all’estero nella veste di concertatore, primo violino di spalla e direttore, collaborando con i più grandi Direttori d’orchestra. Dal 2016 è direttore artistico del Teatro Ristori di Verona. Docente di violino nei Conservatori di Bolzano, Matera, Verona, Trento, attualmente insegna presso il Conservatorio “L. Marenzio” di Brescia, Alberto Martini ha curato la revisione critica e l’incisione integrale delle opere di Veracini, Bonporti, Bottesini.

L’attività discografica, che lo vede protagonista come maestro di concerto al violino, direttore e solista, è ricchissima con più di 70 CD registrati per le case discografiche più importanti del mercato come Deutsche Grammophon, Warner Classics – Erato, Chandos, Emi, Naxos, Brillant, Dynamic, Verany, Tactus, con oltre 400 mila dischi venduti in tutto il mondo. Ha registrato come maestro di concerto al violino l’integrale dell’Opera a stampa di A. Vivaldi, l’integrale dei concerti di F.M. Veracini (in prima mondiale) e l’ integrale dell’opera di F.A. Bonporti (in prima mondiale), per la quale ha ricevuto vari premi discografici, tra i quali: “Cinque Stelle” premio Goldberg della omonima rivista tedesca, il “Diapason d’Or” della rivista francese Diapason, Choc de la Musique della rivista francese Le Monde de la Musique, oltre a varie 5 stelle della rivista italiana Musica.Nel 2019 ha ricevuto la nomination degli Opus Classic Awards 2019, il più importante premio per la musica classica in Germania, per il CD Deutsche Grammophon dedicato ad opere di Morten Lauridsen.

Viene invitato regolarmente in giuria di prestigiosi Concorsi Internazionali di Violino e di Musica da Camera e tiene Masterclass in varie Istituzioni italiane ed estere.

Suona su un prezioso strumento costruito da Enrico Ceruti a Cremona nel 1840, oltre che su un magnifico violino costruito da Ferdinando Gagliano a Napoli nel 1765.

Andrea Bressan - fagotto

Nato nel 1968, inizia lo studio del fagotto con Eros Adami al Conservatorio di Vicenza, dove si diploma giovanissimo nel 1986 e dove frequenta la classe di composizione con Fabio Vacchi. Prosegue la sua formazione musicale all’Hochschule fur Musik Mozarteum di Salzburg e all’Universitat fur Musik di Vienna, studiando in ambedue le scuole con Milan Turkovic.

La sua prima importante esperienza orchestrale risale al 1987, come 1° fagotto nella "Gustav Malher Jugendorchester".

Dal 1989 al 2006, collabora con “I Solisti Veneti”. Nel 1999 diventa 1° fagotto della Budapest Festival Orchestra, con cui compie numerose tourneè nelle più importanti sale da concerto del mondo (Europa, USA, America del sud, Cina, Giappone). Dal 2003 collabora permanentemente con l’Orchestra da Camera di Mantova.

Accanto all’attività in orchestra, Bressan è impegnato anche come solista e camerista. Come solista ha eseguito i principali concerti per fagotto e per fagotto e altri strumenti solisti con Budapest Festival Orchestra, I Solisti Veneti, Serenissima Chamber Orchestra, Orchestra Strawinsky, Orchestra da camera del Friuli, suonando in Italia, Germania, Austria, Ungheria, Francia e Sud America. Ha ricevuto la menzione speciale al concorso internazionale Viotti di Vercelli nel 1985, il primo premio al concorso internazionale di Tradate nel 1989, il primo premio al Sandor Vegh competition di Budapest nel 2014. Dal 2003 collabora, sempre come solista, con gli “Interpreti Veneziani”, eseguendo centinaia di concerti in Italia, Francia, Colombia e Australia.

Catherine Jones – violoncello

Catherine Jones ha completato gli studi musicali alla University of Western Australia (Perth), sua città natale, ottenendo il Diploma in violoncello moderno con il massimo dei voti (First Class Honours). In seguito al suo interesse per la musica antica, ha successivamente vinto una borsa di studio che le ha permesso di trasferirsi in Olanda dove è stata ammessa nella classe di Jaap ter Linden al Royal Conservatorium de L’Aia per specializzarsi nel repertorio barocco e classico e nel continuo. Nel 1999, dopo 4 anni di specializzazione sotto la guida dei più importanti esponenti del settore, Catherine ha ricevuto il Diploma in violoncello barocco presso lo stesso Conservatorio (“Tweede Fase” Master of Music) vincendo inoltre il prestigioso premio “Nicolai” per la migliore esecuzione e la miglior votazione dell’anno.

Da quel momento ha mantenuto una carriera internazionale di alto livello suonando e registrando con orchestre e ensemble da camera in Europa, Stati Uniti, Giappone, Corea, Hong Kong tornando in Australia principalmente per esibirsi in concerti da camera e come solista.

Catherine ricopre regolarmente il ruolo di primo violoncello a Londra con Academy of Ancient Music e vanta una collaborazione più che decennale con Ton Koopman e Amsterdam Baroque Orchestra.

Contemporaneamente all’attività con orchestre consolidate e formazioni da camera come Island ha contribuito allo sviluppo di giovani e nuovi ensemble come l’innovativo B’rock (Belgio) dove regolarmente collabora come violoncello principale.

Nel 2008, dopo essere stata invitata ad un’audizione presso il Concertgebouw (Amsterdam) dalla prestigiosa Fondazione olandese “Jumpstart Jr.” Catherine ha vinto l’utilizzo di uno stupendo violoncello Gagliano 1770 per un periodo di quattro anni. Le registrazioni dello Stabat Mater di Boccherini e del Concerto di Leo sono state realizzate con questo bellissimo strumento.

Come violoncello solista ha partecipato al Festival di Cremona con Il Complesso Barocco, al Winter Festival (UWA, Perth WA) e ad Utrecht per Oude Musiek Festival con la famosa The Orchestra of 18th Century sotto la direzione di Frans Brüggen nel concerto per violoncello di Leonardo Leo e il doppio concerto per violino e violoncello di J.C.Bach.

È inoltre regolarmente invitata dal 2010 come solista dal Barock Musik Ensemble del Festival di Ernen (Svizzera) dove ha interpretato il concerto di Vivaldi per violoncello in Do minore, l’integrale dei concerti per violoncello di Nicolò Fiorenza e il concerto virtuosistico per violoncello in Sol minore di Porpora.

Di recente uscita il suo nuovo CD da solista con sonate di Boccherini e Cirri per Sony DHM che ha ricevuto ottime recensioni radiofoniche (Radio 3, RSI, ABC) e in riviste specializzate in Europa, Stati Uniti ed Australia (Early Music Today, Limelight, The Strad, Amadeus, Il Corriere Musicale, The Luister, BBC Classic, Fanfare, MusicWebInternational).

Intensa l’attività di insegnante presso il Conservatorio “Evaristo Felice dall’Abaco” di Verona dove è Docente di Violoncello Barocco dal settembre 2015. Tiene inoltre Masterclass presso Austria Barock Akademie a Gmunden, presso i corsi estivi di ILMA a San Vito in Tagliamento e da ottobre 2015 è Professore ospite al Koninklijk Conservatorium in The Hague dove si è anche esibita in recital con Jaap Ter Linden. Da novembre 2015 è stata nominata Professore di Violoncello Barocco anche presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano.

Marco Vincenzi – clavicembalo

Marco Vincenzi, organista e clavicembalista veronese, si è diplomato nel 1984 con il massimo dei voti in Organo e Composizione organistica al Conservatorio di Verona sotto la guida del M.o Umberto Forni e nel 1989 con il massimo dei voti in Clavicembalo al Conservatorio di Mantova sotto la guida del M.o Sergio Vartolo. Ha seguito vari corsi di interpretazione e perfezionamento con i più importanti musicisti: C. Tilney, T. Koopman per la musica clavicembalistica; J.L.G. Uriol, L.F. Tagliavini, W. Van De Pol per il repertorio organistico antico e barocco, J. Langlais per il repertorio organistico romantico e contemporaneo francese. Interessato alla prassi del canto gregoriano, ha seguito a Cremona, sotto la guida di L. Agustoni e M.C. Billecocq, un corso d'approfondimento su questo repertorio, il suo uso e l'interpretazione filologica. Svolge intensa attività concertistica sia di solista sia di direttore e concertatore in diverse formazioni cameristiche barocche. Ha suonato in tutta Italia e in diversi paesi europei, al “Barokkmuusika Festival” in Estonia, al Festival Cervantino in Messico, in Russia e negli Stati Uniti. Attivo nella ricerca, ha sempre operato nel campo di ritrovamenti di opere musicali del settecento e dell'ottocento con edizioni e pubblicazioni di carattere storico e musicologico. Ha riscosso ovunque apprezzati riconoscimenti di critica e di pubblico sia per la tecnica esecutiva sia per le capacità interpretative ed espressive. Ha partecipato a registrazioni televisive (RAI e altre emittenti locali), ha al suo attivo incisioni discografiche, sia in formazione sia come solista di organo e clavicembalo. Ha inoltre partecipato a un film-documentario (una coproduzione italo-francese) per ARTE France: “D’amore e di guerra”, ovvero sul Combattimento di Tancredi e Clorinda di Monteverdi, regia di Ilinca Gheorghiu Con il suo ensemble “MusicalIncanti” nel 2009 è risultato vincitore del premio discografico speciale della Fondazione Masi, nell’ambito del concorso Zinetti, per la civiltà veneta. È organista sullo storico organo "De Lorenzi" della parrocchiale di Pescantina (VR). Ha insegnato nei Conservatori di Musica di Sassari, Adria, Rovigo, Potenza e Venezia. Vincitore di cattedra, è attualmente docente di Clavicembalo presso il Conservatorio Statale di musica “E.F. Dall’Abaco” di Verona.

 


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