Una voce m'ha colpito
di Roberta Pedrotti
Davide Luciano, per quanto giovanissimo, è comparso rapidamente, ma non all'improvviso. Accademia Rossiniana e concorso AsLiCo nel 2012, Haly nell'Italiana in Algeri al Rof nel 2013, Taddeo nella stessa opera con l'AsLiCo, Pacuvio nella Pietra del paragone a Parigi, Figaro a Roma... La gavetta è rapida, perché l'artista è di prima qualità, e l'exploit come Batone nell'Inganno felice al Rof 2015 [leggi la recensione] è una piacevolissima sorpresa, considerato che il ruolo, il primo scritto da Rossini per il sommo Filippo Galli, non è certo dei più semplici. Eppure non si trova un difetto nella sua performance, anche a giudicarlo con il metro dei grandi e non con l'indulgenza dovuta a un baritono men che trentenne alle prese con una parte scritta per un mito del canto.
A telecamera accesa e spenta, è un piacere discutere di musica, teatro e vocalità e trovare conferma di un talento, di una consapevolezza di sé, di una personalità di cui, sicuramente, si sentirà molto parlare, e a lungo, nei prossimi anni.